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afabica
Salottino
Utente Master
Manuse de Oru
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Inserito il - 28/11/2008 : 19:27:32
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| cat-erpillar ha scritto:
.....continuo a pensare e credere che i tempi non siano ancora maturi, da punto di vista economico questo spiega la poca diffusione
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non è un problema economico, se uno ci crede investe. è poco diffuso perchè così hanno voluto così i governanti, ovvero non hanno dato molto importanza alle energie alternative nonostante nei paesi nordici non solo ci si è pensato ma hanno anche attuato ormai da decenni, ma si sa noi siamo sempre in ritardo e vogliamo risultati immediati, che gliene importa ai governanti se il beneficio si avrà fra decenni, fra decenni loro non ci saranno più e i voti non serviranno............
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DEU SEU "very" sarda |
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cat-erpillar
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 28/11/2008 : 20:09:34
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non conosco le condizioni che hanno portato una più ampia diffusione in altri paesi ma sono pronto a scommettere che non sono le condizioni che abbiamo oggi in italia
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Spesso col tempo muoiono amori amicizie o anche semplici conoscenze, i bei ricordi sono un soffio di vento ma durano un'eternità. _____________Cat-erpillar |
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CodicediSorres
Utente Medio
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Inserito il - 29/11/2008 : 12:32:21
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Poichè i concetti relativi a quella scienza chiamata Economia sono scaturiti anche dal fatto che nel mondo in cui viviamo le varie risorse utili in realtà non sono inesauribili, e tali risorse sono distribuite in modo irregolare nei vari territori, e non sempre tali risorse sono facilmente sfruttabili (con differenze da zona a zona), e inoltre per vari motivi, non sempre dovuti a meriti di lavoro o di intelletto, le varie risorse fin dai tempi antichi sono andate x la max parte sotto il controllo di una parte della popolazione mondiale, allora si vede anche da queste considerazioni che il problema energetico mondiale non può prescindere dai concetti economici che regolano non solo la vita dei paesi occidentali, ma di tutto il globo. Anche se la questione è abbastanza complessa, uno dei motivi per cui le energie alternative rinnovabili finora non hanno trovato una espansione cruciale, tranne in limitate realtà, è proprio questo, cioè il problema dei costi e della convenienza economica, e anche il fatto degli interessi economici contrastanti. È vero che x es l'energia radiante solare sarebbe sufficiente a soddisfare le esigenze energetiche mondiali attuali e future, ed è vero che ormai la tecnologia permette di captare e sfruttare tale energia con rendimenti energetici soddisfacenti, però se si fa una analisi globale inerente la realizzazione di tali impianti (x es pannelli solari termici a fluido o pannelli a celle fotovoltaiche) sia domestici che centralizzati di alta potenza, si vede che le condizioni economiche globali attuali impongono costi di realizzazione elevati.
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CodicediSorres
Utente Medio
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Inserito il - 29/11/2008 : 12:44:04
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È vero che, specie in alcune realtà, ci sono esempi di sfruttamento della energia solare, x es anche dal punto di vista domestico, con palazzine e ville dotate di impianti a pannelli solari, e i cui costi sono stati effettivamente ammortizzati in tempi accettabili, ma in economia una cosa è analizzare singole o limitate situazioni, e un'altra cosa è analizzare una ipotetica diffusione globale di tali tipi di impianti. Si vede da tali analisi che proprio x ora non c'è possibilità di una evoluzione in tal senso. Lo stesso vale per lo sfruttamento della energia eolica, anche se x questa occorrono considerazioni in parte diverse, anche per i costi. Tra l'altro occorre considerare che tali fonti energetiche rinnovabili, solare e eolica, non sono costanti ne nel tempo, e ne nel territorio, e quì entrano in gioco ulteriori concetti relativi ai problemi di gestione.
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CodicediSorres
Utente Medio
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Inserito il - 29/11/2008 : 13:10:09
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Ciò non significa che nel futuro non si assista alla creazione di situazioni economiche tali, da poter permettere una espansione significavativa di impianti energetici che sfruttano le fonti rinnovabili, che magari saranno così presenti che non avrà più senso chiamarle alternative. C'è da tenere presente un concetto fondamentale, e cioè che in realtà non esistono fonti energetiche rinnovabili; neanche l'energia radiante solare è rinnovabile e inesauribile, dato che l'astro solare ha una vita finita, non infinita, e inoltre l'energia del vento è direttamente legata all'energia solare. Anzi, anche i cicli biologici sono legati alla energia solare. Però se ci riferiamo alla scala temporale umana possiamo definirle rinnovabili ed inesauribili, e inoltre sono effettivamente fonti non inquinanti dal punto di vista chimico ( un pò diverso è il discorso dell'impatto ambientale). Per quanto riguarda l'idrogeno H, esso, pur essendo uno degli elementi più relativamente abbondanti nell'universo, esso non può essere considerato una fonte diretta, almeno sulla Terra. In pratica non esistono, in generale, "serbatoi naturali" di idrogeno, da sfruttare direttamente. Ma questo è stato detto anche mei post precedenti. L'idrogeno si trova presente in composti chimici, x es l'acqua H2O, o in soluzioni liquide, solide o gassose. Ma la Termodinamica ci dice che per "estrarre" l'elemento idrogeno occorre rispettare certe condizioni termodinamiche (parametri) e occorre agire in un certo modo, o in certi modi. Un punto cruciale nelle trasformazioni energetiche è la presenza delle irreversibilità energetiche, "misurate" dalla grandezza Entropia, la quale entra in gioco in grandezze basilari per le analisi energetiche, x es la Energia Libera, importante per l'analisi e il progetto anche delle celle a combustibile idrogeno, che però non inquinano localmente, ma a monte hanno comportato trasformazioni energetiche probabilmente inquinanti, cioè derivanti dalla combustione di combustibili fossili.
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nikos
Salottino
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Inserito il - 01/12/2008 : 16:04:05
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SOno interessata anch'io, come sarda penso che sia un'opportunita'importantissima per la nostra terra, soprattutto il fotovoltaico. Ribelliamoci ai politici che vogliono riesumare le centrali nucleari che creano solo disastri e scorie pericolosissime! Il mio sogno e'che la Sardegna diventi un esempio di isola eco-compatibile e non solo per l'energia ma anche per le costruzioni( tempo fa vidi un servizio su Report, la trasmissione di raitre, sulle case costruite con materiali non inquinanti come legno, paglia e vernici non tossiche). link
http://www.report.rai.it/R2_popup_a...5064,00.html
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,Ra...3821,00.html
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..."Di che colore erano gli occhi? Avete visto il cielo all'Occidente, nel crepuscolo, dopo il tramonto del sole? Quella striscia splendida e indefinita che lo fascia, mista di azzurro e verde, di color oro e di madreperla? Gli occhi di Cicytella erano di quel colore..." da Vita Silvana, Novelle, Grazie Deledda |
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Antonio Alfonso
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Inserito il - 12/12/2008 : 11:50:23
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Ringrazio sia nikos che codice di sorres per il loro contributo al tema delle energie rinnovabili. Infatti sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale possono e devono andare d’accordo; mettendo insieme sviluppo e rispetto dell’ambiente. A questo proposito ho sottomano uno studio congiunto dell’ANEV – associazione nazionale energia del vento – e del sindacato UIL che parla di oltre 6334 occupati al 2020 in Sardegna, tra persone impiegate direttamente e nell’indotto; senza contare che con le royalty, percentuale incassata dai comuni dell’energia prodotta, questi ultimi possono finanziare servizi ai propri cittadini, creando altra occupazione. Tutto questo senza l’effetto “selva” prodotto da un gran numero di macchine eoliche, tanto temuto dai nostri politici, e anche da tutti noi, valutando attentamente l’impatto sul paesaggio. Da aggiungere l’occupazione che si può creare dall’installazione del mini e microeolico, quest’ultimo ha un impatto simile ad una parabola per la ricezione TV e, la cui installazione ha un costo di circa la metà del fotovoltaico a parità di potenza; nella speranza che i decreti attuativi lo facciano accedere al conto energia. Una domanda che sicuramente alcuni potrebbero porsi è questa: le energie rinnovabili sono discontinue, infatti il vento non è costante, il sole c’è solo di giorno, i cambi di disponibilità energetica possono creare problemi alla stabilità del sistema elettrico; oltre a questo la Sardegna è un isola. Potremo trovarci quindi con poca energia quando ne abbiamo bisogno oppure, con troppa quando vento e sole la producono ma non la utilizziamo… Situazioni possibili, ma la tecnologia ci permette di superarle, come? Bisogna stare in “rete” un po’ come il web, dove l’interattività è la norma. E’ prevista la posa di due cavi sottomarini ad alta tensione di 500 mw l’uno, quindi di 1000 mw totali che collegheranno la Sardegna alla penisola e quindi alla rete europea. Questo permetterà, oltre alla stabilizzazione della rete elettrica sarda, la realizzazione di una rete intelligente che “prende” quando ha bisogno, oppure “da” quando ha energia in eccesso. Un cordiale saluto a tutti/e
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