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Antonio Alfonso
Nuovo Utente
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Inserito il - 13/11/2008 : 19:15:56
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Energie rinnovabili, occasione da non perdere
I primi di marzo del 2007 i capi di stato e di governo dell’Unione Europea riuniti a Bruxelles hanno preso una decisione di importanza “storica”, come ha dichiarato lo stesso presidente dell’Unione Barroso e altri leaders europei; dandosi una scadenza precisa : produrre entro il 2020 il 20% di energia da fonti rinnovabili - attualmente la media è del 6% - del fabbisogno energetico globale dell’Europa dei 27; puntando soprattutto sul sole il vento e le biomasse. Contemporaneamente i gas serra, - soprattutto anidride carbonica,( CO2 ) - saranno ridotti del 20%. Un altro importante contributo dovrebbe arrivare dal risparmio energetico : coibentazione delle abitazioni, elettrodomestici di classe A + + , motori ad alta efficienza, cogenerazione: produzione contemporanea di energia elettrica e termica. La preoccupazione per il cambiamento del clima è ormai tema di attualità e la maggior parte della comunità scientifica concorda che, le attività umane sono responsabili di questo cambiamento; le decisioni non sono più rinviabili, il rischio di lasciare in eredità alle generazioni future un pianeta invivibile è realisticamente serio. Bene ha fatto quindi l’Unione Europea a forzare i vincoli dei Trattati che non delegavano all’Unione le competenze in materia di energia. Per l’Italia, il governo centrale delega alle regioni la pianificazione degli impianti che con i loro piani energetici regionali, decidono come e dove installarli. La Regione Sardegna, nel suo Piano Energetico Ambientale Regionale ha deciso di installare l’eolico solo nelle aree industriali. Nel caso specifico della Sardegna nord-occidentale potrebbe essere un’occasione per l’area industriale di Porto Torres, dove comunque esistono impianti per la produzione di elettricità che utilizzano carbone. Lo stesso vale per l'area sud occidentale; purtroppo con un inquinamento importante che la popolazione locale subisce ad opera delle centrali a carbone e dei vari impianti industriali Con l’eolico on-shore e off-shore : aereogeneratori installati sia sulla terraferma che in mare aperto si potrebbe produrre energia a costi ormai concorrenziali con le fonti fossili: carbone,petrolio,gas naturale e, far ripartire delle aree industriali che da troppo tempo viaggiano a ritmi ridotti, producendo però energia pulita ,rispettosa dell'ambiente e salvaguardando il territotrio in modo che quest'ultimo possa svilupparsi anche con il turismo A questo proposito visitando il sito web di Middelgrunden , area portuale di Copenaghen, ci si rende conto del come una città si è posta il problema ambientale, del paesaggio e lo ha risolto coinvolgendo i cittadini. A questo si può aggiungere il fotovoltaico diffuso, anche con piccoli impianti da qualche kw, utilizzando il “conto energia”, approvato dal governo e incentivato dalla regione. Un’iniziativa interessante è quella partita dal Comune di Loceri che, con il progetto – consorzio d’acquisto - “ Sardegna al Sole” ha invitato i cittadini dell’Ogliastra a sottoscrivere una manifestazione di interesse, predisposta dall’ufficio tecnico comunale, per la realizzazione di impianti fotovoltaici; a oggi le adesioni arrivano a 700 e provengono anche da diversi Comuni sardi. La Germania ad esempio, con il 30% di insolazione in meno dell’Italia, ha installato una generazione elettrica da fotovoltaico di 2000mw; in Italia, paese del sole, soltanto 50mw. Da seguire con interesse lo sviluppo del solare termico: comincia a diffondersi seriamente in tutta l’isola. Da tener presente la tecnologia, ormai matura, del mini e microeolico, aereogeneratori da 20 kw a qualche kw, con impatto ambientale bassissimo. Un’altra forma di energia rinnovabile, sono le biomasse, potrebbe coinvolgere gli imprenditori agricoli trasformandoli in imprenditori agro-energetici, migliorando il loro reddito, destinando una parte dei loro terreni, terreni a riposo o incolti a colture energetiche: colza, girasole,mais,piante a rapido accrescimento come l’eucalipto; utilizzando per l’irrigazione le acque reflue depurate; penso al depuratore di s.Marco di Alghero di prossima inaugurazione e a quello di Sassari-Porto Torres, se non erro si parla di migliaia di mc. all’ora; in questo modo si ottengono due vantaggi : 1 ) evitando di scaricare le acque depurate in mare, migliora la qualità delle acque costiere per la balneazione, a tutto vantaggio del benessere dei cittadini e dell’immagine delle città e dei luoghi di villeggiatura 2 ) riutilizzo delle acque depurate; non utilizzando quelle degli invasi destinati per gli usi civili e per l’orticoltura, a questo proposito l’esperimento che da qualche anno è in atto a Villasimius è di esempio. Utilizzo dei “digestori anaerobici” : apparecchiature in grado di trasformare in biogas la “frazione umida biodegradabile” dei rifiuti solidi urbani, dei fanghi di depurazione, scarti delle aziende agricole e agroindustriali, vinacce, reflui zootecnici, scarti di macellazione. Prodotti che da problema, possono trasformarsi in risorsa. Con il biogas prodotto si possono alimentare dei cogeneratori : motori a scoppio o turbine a gas, con cui produrre energia elettrica e termica. Dopo 20/ 30 giorni, con i residui rimasti nel “digestore” si ottiene del concime da utilizzare nei terreni agricoli,chiudendo cosi il ciclo ecologico. Sarà proprio la “ generazione diffusa dell’energia”, motore della terza rivoluzione industriale, che tiene conto del territorio in cui ci si trova, a dare una risposta al problema ambientale per cui l’Italia si è impegnata, ed anche, ad un problema antico di cui la Sardegna ancora oggi non ha trovato soluzione in modo adeguato: il problema occupazionale. Ecco perché le energie rinnovabili sono un’occasione da non perdere
Antonio Alfonso
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Modificato da - Agresti in Data 13/11/2008 19:38:24
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Incantos
Salottino
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Inserito il - 13/11/2008 : 19:21:50
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Ciao Antonio....questo è lo spazio per le presentazioni...non so se ti sei già presentato.... in ogni caso....Benvenuto nel forum!!!
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La Giara
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Antonio Alfonso
Nuovo Utente
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Inserito il - 13/11/2008 : 20:06:40
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Scusa...non mi sono presentato... come si vede comunque dal testo sono interessato alle energie rinnovabili e al loro utilizzo nella nostra amata Isola un caro saluto a tutti/e Antonio Alfonso
ps. spero che l'argomento interessi
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meurreddu
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Gonnesino Doc
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Inserito il - 13/11/2008 : 20:30:47
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io a scuola .. stò studiando .. l'energie rinnovabili .. per lo specifico l'energia solare .. quindi pannelli foto voltaici.. ecc..
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Torre spagnola a Porto Paglia
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alamar34
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Inserito il - 14/11/2008 : 09:42:11
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L'argomento interessa eccome, ho appena terminato un corso di formazione sull'energia eolica, ho inziato da poco un corso sull'energia fotovoltaica e il mio ragazzo lavora proprio nel settore e al momento stanno spingendo l'eolico: installa pale eoliche che vanno da 0,5 kw a 20 kw. La sua azienda sta per aprire a Olbia e spingono molto sull'utilizzo di tutte le energie rinnovabili.
Ora stiamo aspettando di capire cosa si deciderà con la delibera 74/08 sul regime di scambio sul posto. Ogni giorno cerco di tenermi informata perchè è un argomento di estrema attualità e utilità.
Spero di avere modo di approfondire l'argomento
CIAO e benvenuto sul forum
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Capo Caccia
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biby
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Inserito il - 14/11/2008 : 14:30:22
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ciao Antonio...hai fatto bene ad aprire un post...e a mettere in prima linea un argomento molto attuale...la decisione di usare fonti rinnovabili precisiamo che è un imposizione del trattato di Kyoto che prevede la riduzione di emissioni di CO2 in quantità ben stabilite e precisate...tutti i Paesi industrializzati che vi hanno aderito dovranno rispettare i termini previsti pena grossissime sanzioni...ecco perchè tanta fretta ed incentivi per il rinnovabile... ben venga soprattutto qui in Sardegna che abbiamo un irraggiamento invidiabile... l' eolico è anch'esso in via di forte sviluppo..per chi ne ha l'occasione puo' vedere il Parco Eolico della zona di Guspini-Arbus-pabillonis.. molte realtà industriali dell'Isola stanno investendo in fotovoltaico...il che significa che il ritorno economico c'è ed è reale... contrariamente a ciò che alcuni irriducibili asseriscono..e poi è energia pulita...meglio di una centrale nucleare che è un pugno nei denti...e meno pulita con il problema dello smaltimento delle scorie...
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Lago Omodeo
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alamar34
Salottino
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Inserito il - 14/11/2008 : 16:05:33
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anche io la penso come te biby...abbiamo delle fonti di energia pulita sotto gli occhi e non la stiamo ancora sfruttando...ma cosa aspettiamo?? di rovinarci del tutto con le nostre mani??
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Capo Caccia
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Antonio Alfonso
Nuovo Utente
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Inserito il - 16/11/2008 : 14:12:03
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“ l’ambiente pulito crea sviluppo” è lo slogan che una nota azienda alimentare ha coniato per le sue produzioni, convinzione di molti che hanno a cuore la salute del pianeta e dei suoi abitanti. In questi tempi di crisi finanziaria mondiale e di disoccupazione a due cifre in Sardegna, sono soprattutto le famiglie che hanno investito sulla formazione dei loro figli con notevoli sacrifici a soffrirne e, che poi, “forzatamente”, devono regalargli una valigia per andare a lavorare nella penisola o all’estero, facendo mancare quelle risorse e quelle conoscenze umane alla Sardegna indispensabili al cambiamento. Credo che questa forzatura sia più difficile da accettare quando vediamo che “madre natura “ ha messo a disposizione dell’isola risorse notevoli nel campo delle energie rinnovabili, solo parzialmente utilizzate, con un potenziale di sviluppo notevole. L’insularità è stata vista sempre come un handicap, una palla al piede allo sviluppo: costi maggiori per l’energia, per i trasporti, per le varie produzioni, ecc. a questo si aggiunge una certa propensione di piangersi addosso di alcuni nostri corregionali. Ma l’insularità può trasformarsi in una risorsa, forse è arrivato il momento di guardare in faccia la realtà, non nascondendo i problemi reali, quelli sopraelencati sono solo alcuni; la politica, le imprese, i sindacati, ma anche i semplici cittadini devono prendere atto che abbiamo un’occasione unica, che è quella di creare una proposta: un LABORATORIO a livello nazionale e non solo, dove sostenibilità ambientale si coniuga con la sostenibilità sociale, ricavandone un vantaggio reciproco. E’ una sfida a cui tutti dobbiamo partecipare. Gli interventi fatti nel post fanno ben sperare Saluto a tutti/e
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cat-erpillar
Salottino
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Inserito il - 16/11/2008 : 22:11:10
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non c'è dubbio che sia un ottima cosa, pensare che ancora si progetta di bruciare carbone oli e cose simili, incredibile! chi vende questi prodotti parla di ignoranza e poca informazione, però aspetta che siano gli altri a mettere i soldi, se ci fosse stato davvero da far soldi saremo i primi in europa, finchè non ci sarà un più reale e certo ritorno economico rimarra sempre così, ne sento parlare da quindici anni e siamo sempre sullo stesso piano, lo stato dovre incentivare maggiormente queto, se vedete in fondo alle vostre bollette trovate una voce che dice fonti rinnovabili, vorrei tanto sapere quanto abbiamo pagato (noi contribuenti) e quanto è stato messo in campo
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Antonio Alfonso
Nuovo Utente
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Inserito il - 23/11/2008 : 20:02:30
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Un ringraziamento a chi è intervenuto sul tema delle energie rinnovabili in Sardegna, si vede che l’argomento interessa ed è di attualità. Alcuni giorni fa il presidente della provincia di Sassari, ha inviato una lettera al presidente della Europa Polimeri chiedendo di non abbandonare l’area industriale di Porto Torres. Operazione giusta e condivisibile, dato che la crisi nell’area industriale è presente da vari anni. Con l’aggravarsi della crisi economica mondiale, il fenomeno della chiusura e quindi delle dismissioni industriali preoccupa non poco le istituzioni e, logicamente chi vive del lavoro diretto e/o dell’indotto. Qualcosa di simile è successo tempo fa nel settore del tessile nel centro Sardegna; e anche qui si è registrato una “rincorsa” delle istituzioni verso le varie “ proprietà”, tutte rigorosamente fuori dall’Isola, nella speranza di un ripensamento, di un cambio di rotta dei vari padroni di turno che, logicamente, vanno a produrre dove i costi sono inferiori, fenomeno ormai mondiale della globalizzazione. Se, da un lato, i nostri politici si preoccupano della sorte di tanti posti di lavoro - dato positivo verso i cittadini che li hanno eletti -, da un altro lato preoccupa, e non poco. Preoccupa il fatto che, se i cittadini della Sardegna vogliono lavorare “devono aggrapparsi” anche agli scampoli di industrie rimaste nell’isola – magari inquinanti – come lo è stato per anni il petrolchimico di Porto Torres, anche se per alcuni decenni ha prodotto occupazione. Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è convinto che uno dei modi per venir fuori dalla crisi mondiale che ci attanaglia, è quello di mettere a disposizione degli investimenti sulle rinnovabili 150 miliardi di $ in 10 anni e, di conseguenza, produrre milioni di posti di lavoro. La Sardegna ha le potenzialità naturali per questo cambiamento: mini e microeolico diffuso, solare, biomasse, geotermico, magari cominciando dai siti industriali dismessi o in crisi, il piano energetico regionale propone il grande eolico in questi siti; avviando così - come Rifkin la chiama - la terza rivoluzione industriale dopo carbone e petrolio: la generazione diffusa e locale dell’energia. Qualcosa si è fatto, gli interventi nel blog sulla formazione delle nuove professioni legate al settore fanno ben sperare, ma moltissimo rimane ancora da fare. Sono convinto, e come me tanti sardi che non è più rinviabile il momento di passare alla concretizzazione. La politica con leggi appropriate dovrebbe rapidamente mettere l’industria nelle condizioni di operare il cambiamento. Un saluto a tutti/e
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Pier Paolo Saba
Salottino
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Inserito il - 24/11/2008 : 10:42:24
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Energie rinnovabili in Sardegna. Occasione da non perdere! (???)
Questo stesso argomento era stato aperto e discusso qualche tempo fa… Oggi si ripropone ad opera di Antonio Alfonso, con grande entusiasmo generale.
Leggo i vari post in tema ed i commenti riflessi ma, non avendo dimenticato quanto è giù stato discusso, mi permetto di intervenire riportando in auge quella che è stata la mia bandiera a difesa del territorio. Ancor oggi, infatti, la mia è una ferma convinzione dove, per parlare di energia alternativa ovviando alle problematiche sollevate dall’utilizzo del carbone. (vedi il nuovo caso Carbonia), oppure legate agli oli grezzi, tra l’altro importati a costi esorbitanti e, tanto peggio, considerando la scriteriata ipotesi delle centrali nucleari e tutti i rischi ed i gravissimi pericoli che comportano oltre allo smaltimento delle scorie … ce forse una formula alternativa vera?
Personalmente sono convinto che l’unica, la vera fonte alternativa per produrre energia pulita, a parte i costi iniziali, sia il tanto osteggiato IDROGENO. quello ricavato dal mare, e che, è inesauribile.
Non nego che l’Eolio ed il Fotovoltaico siano formule alternative da prendere in considerazione ma, tutto il gran da fare dei vari Governi. mi pare sia una forma speculatoria ulteriore.. per non abbandonare l’orrida speculazione intorno al petrolio. Eolico e fotovoltaico, tuttavia, non saranno sufficienti per colmare la “fame energetica” mondiale… pertanto il petrolio dominerà imperterrito il mercato internazionale… ancora a lungo; Produttori e mercanti vari continueranno a speculare intorno a quella che è l’unica risorsa energetica, ed è altrettanto chiaro che non faranno assolutamente nulla per mollare la presa… Continueranno a cercare collusioni con i politici e con tutte le forme e tipi di mafie mondiali pur di sostenere la loro egemonia. Loro, sono terrorizzati dal possibile sopravento dell’idrogeno, pertanto han fatto, e faranno di tutto per osteggiare quello che, ripeto, è l’unica vera fonte alternativa e che non procura alcuna emissione tossica … diversamente da quella che invece viene portata dalle altre descritte…. tanto peggio, se a queste aggiungiamo le scie chimiche rilasciate da certi aerei, e le polveri nanometriche sollevate dagli esperimenti militari effettuati nel tristemente famoso poligono di tiro di Quirra, e non solo. Il quadro si rende semplicemente terrificante innanzi alle centinaia di ammalati e morti per Cancro, incentivato poi dalle fabbriche di veleni letali altrettanto tristemente famose nell’isola. Vogliamo andare avanti di questo passo? Vogliamo lasciar fare?... che i nostri cari continuino a morire per l’ingordigia di certuni?…. Leviamo loro il piatto al quale s’approvvigionano e richiediamo con forza che vengano costruiti gli impianti all’idrogeno… Da quel momento in poi… allora si, il mondo sarà diverso, sano e pulito. Eliminando per altro, anche il surriscaldamento globale procurato col CO2, in brevissimo tempo.
Pier Paolo Saba
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Antonio Alfonso
Nuovo Utente
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Inserito il - 25/11/2008 : 00:39:15
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Ringrazio Pier Paolo Saba, con il suo intervento contribuisce a tener vivo l’argomento sulle energie rinnovabili.
D’accordo di “ levare il piatto dove s’approvvigionano” però bisogna che ci sia un’alternativa, un percorso fattibile e realistico. Qualche domanda per capirci meglio. Nel post lei parla dell’idrogeno ricavato dal mare: non so se pensa all’isotopo dell’idrogeno chiamato “ deuterio” utilizzato negli esperimenti sulla fusione nucleare, - tutta da sperimentare -; di questo tipo di idrogeno nel mare ce né molto, ma probabilmente non fa al caso nostro. Oppure, penso faccia riferimento all’idrogeno comune, quello tanto per intenderci, presente come componente nell’acqua, insieme all’ossigeno. E qui bisogna entrare nel merito del problema: l’idrogeno non si trova libero in natura, non è una fonte primaria di energia, come il petrolio, ma solo un vettore, una forma, un modo per accumulare l’energia. In soldoni: non esistono giacimenti dove lo si trova allo stato puro e quindi di immediato utilizzo, ma è sempre legato a qualche altro componente, da cui bisogna estrarlo, per l’appunto: dall’acqua oppure dal metano. Per fare questa operazione, separarlo dall’ossigeno – nel caso dell’acqua - o dal carbonio, – nel caso del metano - bisogna impiegare molta energia, più di quella che lui ridarà una volta bruciato o fatto reagire nelle celle a combustibile, con un bilancio energetico negativo. Comunque, se l’energia usata per estrarre l’idrogeno dai vari componenti è rinnovabile: solare, eolico ecc. non si inquina, ma se facciamo l’operazione usando combustibili fossili, es. metano, o peggio, carbone come sembra vogliano fare nel Sulcis, il gioco non vale la candela, si immette CO2 in atmosfera vanificando il tutto. Molto meglio usare “ subito” l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili nei vari processi, civili, industriali ecc. senza passare dall’idrogeno, si ottiene un rendimento più alto. La nostra amata Sardegna può fare un percorso virtuoso ed affrancarsi, energeticamente parlando, con il solare fotovoltaico e termico diffuso, il minieolico, l’eolico on-shore, off-shore, ed anche, con il geotermico, che madre natura gli ha dato gratuitamente. Antonio Alfonso
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afabica
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Inserito il - 26/11/2008 : 13:00:49
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perchè per fare gli impianti fotovoltaici gli amministratori mettono i bastoni fra le ruote ovvero ti complicano le procedure allungando i tempi fino a far prendere la decisione di lasciar perdere?
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Antonio Alfonso
Nuovo Utente
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Inserito il - 28/11/2008 : 18:26:21
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Gli installatori di pannelli fotovoltaici dovrebbero e fanno, almeno quelli preparati, tutto il ciclo dell’operazione : proposta di finanziamento, montaggio dell’impianto, pratiche burocratiche per il GSE; insomma, seguono il cliente e non lo lasciano per strada. A questo proposito allego due link che possono dare un contributo
http://www.solarenews.it/it/index.p...86&Itemid=34
http://www.ecoage.it/ecoage-web-tv.htm
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cat-erpillar
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Inserito il - 28/11/2008 : 18:55:41
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.....continuo a pensare e credere che i tempi non siano ancora maturi, da punto di vista economico questo spiega la poca diffusione
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afabica
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Inserito il - 28/11/2008 : 19:20:45
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| Antonio Alfonso ha scritto:
Gli installatori di pannelli fotovoltaici dovrebbero e fanno, almeno quelli preparati, tutto il ciclo dell’operazione : proposta di finanziamento, montaggio dell’impianto, pratiche burocratiche per il GSE; insomma, seguono il cliente e non lo lasciano per strada. A questo proposito allego due link che possono dare un contributo
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a parole tutto fila liscio.......... certo che il tecnico non ti lascia per strada pero se cozza contro la burocrazia comunale e deve "perdere" tempo per la scarsa preparazione degli organi preposti all'espletamento di alcune pratiche, si trova a "riccozzare" contro la furbagine regionale che ha riservato a pochi privilegiati le condizioni di agevolazione .........be allora uno con tutta la buona volonta magari decide di rivolgere le proprie energie altrove. (credo) sia tutto strumentalizzato a far perdere tempo per non usufruire delle condizioni in vigore quest'anno e rimandare il tutto al nuovo anno con nuove e peggiorative condizioni (credo)
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Modificato da - afabica in data 28/11/2008 19:22:40 |
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