Nota Bene: L’Alta Marmilla, terra dell’oro nero dell’antichità: l’ossidiana, lo scuro vetro vulcanico tanto prezioso per i nostri antenati del neolitico. Facilmente raggiungibile ma ancora sconosciuta: un viaggio tra natura, storia e tradizioni.
Il Köln Concert di Keith Jarrett (1975) è uno degli album più importanti della storia del jazz, anche se è riduttivo definirlo semplicemente un album di jazz. E' un'esperienza, un viaggio, un segno indelebile nelle profondità dell'anima, settanta minuti di improvvisazione di un uomo al pianoforte. Jarrett, da allora, ha tenuto altri concerti di piano solo, ma raramente ha raggiunto i livelli sublimi del live registrato a Colonia.
Questo è uno dei casi: Tokyo 1976.
Oggi Keith Jarrett compie 70 anni. Auguri e grazie, sempre.
Firma di Mansardo
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“Andiamo a pranzo al mare, poi partiamo. Come si chiama quel ristorante davanti alla spiaggia?” Appena sbarcato dall’aereo, insieme a Enzo, Marco e Bruno, Lucio aveva già pianificato la giornata: pranzo a Marina Piccola, trasferimento a Lanusei, soundcheck, concerto, rientro a Cagliari in nottata. A Ghigo, a me e a Gustavo non restava che assecondarlo. Lungomare Poetto. Il mare riempiva la vista con i suoi colori, tiepidi come la temperatura di quello scorcio di marzo. “Quello è l’hotel dove suonai per la prima volta in Sardegna, nel 1960” disse Lucio indicando l’hotel Esit, oggi Ospedale Marino, dalla parte opposta del golfo di Cagliari. Durante il pranzo non aveva staccato gli occhi dal mare.
Nel primo pomeriggio ci raggiunse anche Mauro e partimmo per l’Ogliastra. Durante il viaggio si parlò di musica, di diete e di progetti futuri, mentre attorno a noi cambiavano i colori, i paesaggi. E la temperatura: Lanusei ci accolse con il suo freddo secco e leale, baldanzoso almeno quanto il vino rosso che serve per combatterlo. Lucio distillò musica con gli alambicchi che aveva a disposizione, stregando la platea con le sue canzoni già immortali, le affabulazioni da vecchia volpe del palcoscenico, la disarmante sincerità. Scaldò cuori che avevano il bisogno di calore. Anche dopo il concerto, non negando un’intervista, una foto, un autografo. A mezzanotte lasciammo l’Ogliastra per rituffarci nella notte gelida che ci avrebbe riportato a Cagliari, per qualche ora di sonno prima di un’altra giornata di emozioni.
“Ieri Lucio durante il concerto ha parlato di te, del vostro recente incontro a Bologna per la presentazione del tuo libro. Ti ha fatto una bella pubblicità.” Salvatore, seduto nella poltrona accanto alla mia, sorrise compiaciuto alle mie parole prima di rispondere al cellulare che trillava. Aspettavamo nella hall che Lucio scendesse dalla sua stanza e che arrivassero Ghigo e gli altri. Salvatore rimise il telefonino in tasca e mi guardò. “Stanotte ha nevicato in tutta l’Ogliastra e la Barbagia. Meno male che siete tornati ieri notte, oggi tutte le strade di montagna sono bloccate.” A Cagliari, invece, c’era lo stesso sole del giorno prima. E di quelli ancora precedenti. La luce calda che inondava le grandi vetrate dell’hotel esaltava il candore dei soffici divani vuoti che ci circondavano e accentuava il profumo delle essenze che, sapientemente nascoste alla vista, deliziavano delicatamente l’olfatto. Si udivano in lontananza il sibilo di un aspirapolvere e il tintinnio ovattato di posate e piatti. A interrompere i racconti di Salvatore sull’inverno barbaricino arrivò Lucio, sorridente e riposato, con la sua capacità di dileguare i nostri pensieri alla quale era impossibile opporsi. Tra aneddoti, barzellette e scambi di biglietti da visita, facemmo trascorrere il tempo – che aveva più fretta di noi – senza sentirci in dovere di aspettare qualcosa. Prima di andare alla Scuola Civica di Musica, traboccante di allievi e genitori impazienti di ascoltare le parole di due uomini di cultura così saggi e così diversi, ci fu il tempo di un’intervista televisiva a due voci, della consegna di un quadro di Salvatore a Lucio e della scelta del ristorante dove andare a mangiar pesce a fine conferenza.
Marzo è il mese imprevedibile per definizione, ma anche quello nel quale si affacciano alla vita nuove fioriture. Marzo è il mese che, nel bene e nel male, nei poli opposti della vita, ha segnato l’esistenza di Lucio. A marzo nacque. A marzo scelse di porre fine al “primo tempo” (come diceva lui) per spostarsi al “piano di sopra” (come dice una sua cara amica). Noi, molto più modestamente, tra le diverse occasioni in cui abbiamo avuto modo di incontrare Lucio, ci porteremo dentro per sempre il ricordo di quei giorni di marzo del 2009: giorni luminosi, ricchi, carichi di umanità ed emozioni, di spazi stretti e di musica, di parole, di idee sospese e di intenzioni, di futuro sussurrato per il timore di vederlo sfiorire stancamente come un saluto irrisolto e privo di grazia.
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Sono tornata...sentendo il sottile vento dell'autunno...ho rivisto tante parole, ho sfiorato con tenerezza volti sconosciuti che hanno insieme a me raccontato storie di vita, vere o false in un turbinio di foglie e di poesia. Mi siete mancati. Come a volte mancano quelle emozioni che nel cuore sembrano perdute. Ma so che ci siete...ancorati alla vita come conchiglie sulle rocce del mare...vivi e forti. Penso a Maria, a Mansardo...a Marialuisa a cui devo chiedere scusa...penso ad un altro autunno, ai suoi bulbi in rinascita, alle foglie delle roverelle che danzeranno invano...penso al fragile richiamo della malinconia e al suo attanagliarci senza sosta. Il mio pensiero è per tutti voi...Suiters dormienti... e alla vostra vita...in alto i calici...che sia lunga vita e che sia serena... anto vostra.
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@Antonia Amica mia… se sei da sola… io sarò la tua ombra… se vuoi piangere, sarò la tua spalla; se desideri un abbraccio, sarò il tuo cuscino; se hai bisogno di essere felice, io sarò il tuo sorriso; ma in qualsiasi momento avrai bisogno di un amica, Fischia che arrivo un mondo di baci amica lontana ma vicina Chissa dove ci portera questa linea
Ciao Mari.....Mansardo mi ha mandato i suoi auguri per il mio compleanno del 2 aprile...ho risposto ringraziandolo con moooolto ritardo !!! Grazie Maria carissima ogni tua parola è di grande conforto. Sono felice di averti incontrata nella mia strada....
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Ciao Mari.....Mansardo mi ha mandato i suoi auguri per il mio compleanno del 2 aprile...ho risposto ringraziandolo con moooolto ritardo !!! Grazie Maria carissima ogni tua parola è di grande conforto. Sono felice di averti incontrata nella mia strada....
Anto In ritardo oppure hai preso l'avanzo per il prossimo Felicissima io di averti incontrato nella mia strada e questo e per te