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Anto
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 11/03/2012 : 20:37:28
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...e speriamo che così rimanga...anzi che migliori ancora di più.....Sartì sei diventata mamma ?.......ho hai un nipotino in giro ?....comunque...auguri di cuore.anto
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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 12/03/2012 : 11:01:00
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| Anto ha scritto:
...e speriamo che così rimanga...anzi che migliori ancora di più.....Sartì sei diventata mamma ?.......ho hai un nipotino in giro ?....comunque...auguri di cuore.anto
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grazie Anto
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“(…) Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.” Antoine De Saint-Exupéry “Osare è la forza più grande …” Selene
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maria
Salottino
Utente Maestro
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Inserito il - 12/03/2012 : 21:26:34
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| sartinocchja ha scritto:
| Anto ha scritto:
...e speriamo che così rimanga...anzi che migliori ancora di più.....Sartì sei diventata mamma ?.......ho hai un nipotino in giro ?....comunque...auguri di cuore.anto
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grazie Anto
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Come e diventata mamma Sartiiiiiiiiiiii da quando?? Superbo video che voglia d'esserci
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Redentore - Monte Ortobene
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Anto
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 13/03/2012 : 21:57:17
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No Maria...non è diventata mamma....se no ci avrebbe mandato i dolcetti !!!!.....invece ci ha mandato un pensiero delicato....ciao Sartì....
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maria
Salottino
Utente Maestro
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Inserito il - 14/03/2012 : 13:51:41
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| Anto ha scritto:
No Maria...non è diventata mamma....se no ci avrebbe mandato i dolcetti !!!!.....
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Di sicuro quelli se li avrebbe gia mangiati aahhahaha ciao Anto
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Redentore - Monte Ortobene
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Pia
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 21/03/2012 : 14:06:30
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Nelle braccia di Cibele
Amici di Suite é Primavera!!!
Inauguro la "mia" stagione con una poesia...
SORPRESA
Irrompi giallo solare improvvisa, al mattino. Vinci d'impeto il grigiore invernale, rallegrando, in fugaci giorni, il mio fanciullo stupore. Resti sempre dono e meraviglia, primaverile torinese forsizia.
© Pia Deidda (2010)
Una persona una volta mi fece l'osservazione che la forsizia non è solo torinese. Certo! Ma per me è metafora della prima primavera torinese che vissi nel 1978: dopo un grigissimo e freddo inverno una mattina vidi all'improvviso tutto giallo. Un esplodere di colore in tutte le aiuole. Io, abituata al sole e alla ginestra sarda, ne rimasi estasiata.
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Pedra Longa
Baunei (Ogliastra)
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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 01/04/2012 : 08:48:21
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| Pia ha scritto: Amici di Suite é Primavera!!!
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Grazie Pia per la bella poesia ...
... sembran tante piccole stelle sorridenti di primavera …
(…) "Gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse. Per gli uni, quelli che viaggiano, le stelle sono delle guide. Per altri non sono che delle piccole luci. Per altri, che sono dei sapienti, sono dei problemi. Per il mio uomo d'affari erano dell'oro. Ma tutte queste stelle stanno zitte. Tu, tu avrai delle stelle come nessuno ha..." "Che cosa vuoi dire?" "Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!" E rise ancora. "E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per il piacere... E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai: "Si, le stelle mi fanno sempre ridere!" e ti crederanno pazzo. "T'avrò fatto un brutto scherzo..." E rise ancora.” Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe.
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Modificato da - sartinocchja in data 01/04/2012 09:09:58 |
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“(…) Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.” Antoine De Saint-Exupéry “Osare è la forza più grande …” Selene
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Anto
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 07/04/2012 : 19:55:50
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La Pasqua è rinascita....fate rinascere nel vostro cuore tutto ciò in cui credete, dalla fede alla poesia...dal coraggio alla speranza.. un mondo di bene, cari amici/che di Suite. So che siete qui attorno...e ne sono felice ...anto
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Modificato da - Anto in data 07/04/2012 19:56:51 |
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Mansardo
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 08/04/2012 : 14:20:15
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| Anto ha scritto: La Pasqua è rinascita....fate rinascere nel vostro cuore tutto ciò in cui credete, dalla fede alla poesia...dal coraggio alla speranza.. un mondo di bene, cari amici/che di Suite. So che siete qui attorno...e ne sono felice ...anto |
Grazie Anto. Siamo qui attorno, pronti a rinascere tutte le volte che saremo chiamati a farlo. Una serena Pasqua a tutti i Suiters.
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Thomas Kinkade, Stepping Stone Cottage |
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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 09/04/2012 : 20:44:55
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| Mansardo ha scritto:
| Anto ha scritto: La Pasqua è rinascita....fate rinascere nel vostro cuore tutto ciò in cui credete, dalla fede alla poesia...dal coraggio alla speranza.. un mondo di bene, cari amici/che di Suite. So che siete qui attorno...e ne sono felice ...anto |
Grazie Anto. Siamo qui attorno, pronti a rinascere tutte le volte che saremo chiamati a farlo. Una serena Pasqua a tutti i Suiters.
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Anto Mansardo grazie (forse posso essere pure io una Suiters) ... felice Pasqua a tutti ...
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“(…) Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.” Antoine De Saint-Exupéry “Osare è la forza più grande …” Selene
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Mansardo
Salottino
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Inserito il - 13/04/2012 : 10:26:36
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Tempo fa ho partecipato a un concorso letterario con un raccontino che parlava della partecipazione allo stesso concorso nell'anno precedente. Il titolo è Concorso esterno in associazione culturale.
Ed eccomi qua, in mezzo a decine di illustri colleghi. Come i cimiteri pullulano di vuoti incolmabili e le carceri traboccano di errori giudiziari, le premiazioni dei concorsi letterari sono affollate quasi esclusivamente di potenziali vincitori. Quasi tutti incompresi, naturalmente. Sperando di non fare mai parte della seconda categoria e di aggiungermi alla prima il più tardi possibile, mi accontento di appartenere alla terza. Ho attraversato la sindrome del foglio bianco, superato il blocco della creatività, patito il panico della porta chiusa, temuto persino il gomito del tennista. O della lavandaia. Poi ho capito che meno si legge meno si scrive. Siamo un popolo di santi, poeti e navigatori (su internet, soprattutto). Tutti scrivono, pochissimi leggono. Molti fanno a sportellate con l’italiano. E allora ho camminato sulla terra leggero appoggiato al bastone dei miracoli, ho visitato paesi d’ombre. Fino al giorno del giudizio. Oggi. Ma perché qui, oggi? Intanto perché ho scelto un concorso a tema libero per non sentirmi imbrigliato. Volevo dare la carica alla penna (ma quale penna? Ormai scrivo soltanto al computer) e lasciarla libera di scorrazzare senza guinzaglio. Senza guinzaglio ma non senza occhiali, altrimenti più che scrivere riesco faticosamente a intuire che sto sporcando una superficie bianca. Per non rischiare di emulare l’asino di Buridano, ho dovuto risolvere l’enigma dell’argomento da trattare. Ho pensato: esco fuori, mi guardo intorno, ascolto, annuso, cerco volti, idee, storie. E così ho fatto. Appena uscito dal portone noto un turista intento a decifrare una cartina della città. “Excuse me…” mi chiede con l’indice destro alzato appena si accorge che lo osservo come si osserverebbe un incantatore che dopo aver ingoiato fortuitamente il flauto è caduto in una cesta di serpenti. Capisco cosa cerca confusamente di sapere (e rispondo), ma capisco soprattutto che è reduce da una overdose di cipolle e ha interrotto i rapporti diplomatici con l’acqua e il sapone. Il linguaggio del corpo. Avrei anche un bel titolo, “L’olfatto apposta”, ma l’argomento è scivolosissimo. Andiamo avanti. Non voglio parlare di politica. Sport e spettacolo si assomigliano sempre più, stanno diventando una poltiglia indistinta. L’arte (quella vera), invece, va contemplata in silenzio. Non va capita, dobbiamo soltanto lasciarci emozionare o meno. Quindi lasciamo stare. Idea. Potrei affidarmi agli amici che non tradiscono mai, la carta infallibile che ogni scrittore gioca quando è a corto di ispirazione. I ricordi. Sì, ma quali? Ci rifletto un po’. Propendo per quelli condivisi. Il poetto. Il Lido. La sabbia bianca, abbagliante e arroventata, la Sella del Diavolo che sembra appoggiata sugli ombrelloni azzurri, gli annunci del direttore di tanti anni fa, un cagliaritano verace che andava facilmente in confusione nel maneggiare sia la consecutio che il microfono della Direzione dello stabilimento, i cui altoparlanti durante le calde giornate estive regalavano improvvisamente ai bagnanti la sua inconfondibile voce roca che sgranava ruvidamente prima di scandire appelli del tipo “Il bagnino X, detto Cagaredda, è desiderato in Direzione. Ripeto: Cagaredda è desiderato urgente in Direzione” oppure “Si ricorda ai signori bagnanti che è vietato il gioco delle racchette in riva. Ripeto: si ricorda che da oggi è attivo il servizio ristorante alla rotonda”. Sì, sono ricordi condivisi, ma forse non abbastanza. Sono armato di buona volontà ma senza porto d’armi, ho spremuto le ghiandole surreali per offrire caramelle agli sconosciuti. A proposito di caramelle, chi non ha mai conosciuto un dentista che gli ha tolto le parole di bocca? Oppure un sarto con molti risvolti umani? Però, in fondo, non è importante che ci siano ricordi condivisi. E’ importante che ci sia una memoria. Collettiva o meno. La memoria è un lombrico. Inghiotte e filtra ciò che trova nel proprio cammino, un lento cammino, lento come il tempo. Inghiotte, filtra e metabolizza, poi rielabora e rilascia poco più in là. Un nuovo ricordo. Arricchito, mai definitivo. Qualsiasi gioia, dispiacere, amore, notte, sguardo, ferita, morte, sorriso, passato al setaccio della memoria diventa ricordo e non è più la stessa cosa. Diventa un ologramma. Un ricordo è una rappresentazione di qualcosa, è un film senza il proiettore che ronza e squarcia il buio, le note di una musica che ci cattura anche se la radio è spenta. La memoria produce ricordi anche se noi non vogliamo. Se la tagliamo in due, ricresce. Mai definitiva. La memoria non è mai definitiva. Cammina con noi, cresce con noi, si corrompe con noi. Abbiamo bisogno di scriverla per non rimanerne vittime. Per non farci deportare. I ricordi sono gli abitatori, apparentemente distratti, della memoria involontaria di Proust. La maggior parte delle volte non siamo in grado di sapere perchè siamo sommersi dai ricordi. E, saggiamente, non cerchiamo il motivo. Spesso non opponiamo resistenza. Tutti, anche i più belli, hanno almeno un pixel di malinconia. Sono sempre in agguato, la macchina del tempo abitualmente lascia il motore acceso. E’ il ciclo della vita. Finché sei albero cadono le foglie, quando sei diventato quaderno cadono i fogli. Non è soltanto una questione di genere, è proprio un’altra vita. Sono riuscito nell’impresa di andare fuori tema in uno scritto a tema libero. Spedisco il non-racconto e aspetto di conoscere la data della resa dei conti. Oggi. Sala gremita, solo posti in piedi. Evidente sottovalutazione della partecipazione di amici e parenti degli sconfitti (molti, ma pieni di attenuanti) e, naturalmente, dei vincitori (troppi). Introduzione del presidente della giuria, interventi di tutti i giurati, presentazione della raccolta a cura dell’editore. Il titolo del volume non viene svelato perché è anche il titolo del racconto primo classificato. Un’ora di convenevoli scivola via come alcuni spettatori condannati al posto in piedi che lentamente si sono afflosciati lungo la parete. Si passa alla chiamata nominativa dei primi scrittori presenti nella raccolta ma non finalisti. Non vengo chiamato. Il che può significare due cose: o sono stato cestinato o faccio parte dei finalisti. Dopo altri quaranta minuti si passa agli otto finalisti (anch'essi presenti nel libro). In questo caso nessuna chiamata, ma lettura di un brano di ogni racconto prescelto. E’ stato molto piacevole ascoltare il mio brano letto da uno che sa leggere. Non è come leggerselo da soli. E’ sentirlo vivere, finalmente. Si diventa terzi e ci si piace anche un po'. Il finale non lo svelo. Non ho scritto un racconto, concedetemi di non scrivere il finale.
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Thomas Kinkade, Stepping Stone Cottage |
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Marialuisa
Utente Master
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Inserito il - 13/04/2012 : 20:23:32
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| Mansardo ha scritto:
Il finale non lo svelo. Non ho scritto un racconto, concedetemi di non scrivere il finale.
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Grazie, caro Fabio, per questa matrioska di racconti: racconti in concorso, racconti non finiti, racconti di ricordi. E se, per dirla alla Borges - anche tu meni vanto per quello che hai letto e non sei orgoglioso di quello che scrivi - a noi, tuoi lettori, importa, eccome se importa, che tu scriva ! Perché per chi ama la scrittura e la lettura, le tue parole sono come tornare a casa, sono carezze alla fantasia, una boccata d’aria pura in giorni in cui si sente molto olezzo... E allora, ancora grazie, e fa niente se non ci sveli il finale; però promettici che ci racconterai ancora così come sai fare: aprendo i cassetti della vita e tirando fuori le cose autentiche, quelle che sanno di pulto e buono . Oggi che siamo tutti un po' orfani di parole vere e sentimenti puliti. L.
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Mansardo
Salottino
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Inserito il - 13/04/2012 : 21:30:54
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| Marialuisa ha scritto: Grazie, caro Fabio, per questa matrioska di racconti... e fa niente se non ci sveli il finale; L. |
Ciao Luisa, carissima e affezionata lettrice. E' sempre un grande piacere incrociare con te parole, pensieri e arti varie nel web, un po' qui un po' là... Oggi ho voluto postare un testo scritto davvero per divertimento, con quella leggerezza che troppo spesso la vita ci nega. Il tuo commento mi lusinga, è prezioso. Come i tuoi meravigliosi ritagli di eleganza che qualche uomo rozzo potrebbe definire semplicemente video. Soltanto una precisazione. Il testo del racconto è esattamente quello inviato alla giuria del concorso e selezionato per la pubblicazione. Non ho omesso il finale qui in Suite: il finale è proprio così. Mi è sembrata la conclusione più degna di un non-racconto.
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Thomas Kinkade, Stepping Stone Cottage |
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Anto
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/04/2012 : 15:44:14
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"...e io tra di voi , se non parlo mai...." E me lo chiedo facendomi spazio fra due "muraglie" dal pensiero sottile e dall'ironia eccelsa Aznavour cantava qualche tempo fa, e io lo ricordo, persa nelle parole di un racconto che non ha finale...persa è proprio vero, mentre mi accingo fredda a preparare prove Invalsi, o Insulse..e mi convinco che le capacità dell'Homo sapiens, ancora mi sorprendono, ma questo non mi rattrista, anzi, mi rende felice... Ho intenzione Mansardo di pretendere un finale. che ho intuito da subito ma se anche così non fosse....so che sei pronto per una prossima occasione...perchè so che cammini sulla Terra leggero, perchè le ombre che si allungano durante il tramonto le superi di corsa...perchè il giudizio è spesso solo sensazione...e mi diverte caro Mansardo pensare ad un finale non -finale. Non importa. Rimani con noi. ...e con Maria Luisa anche i passi più pesanti diventano ali di libellula.. a.
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Mansardo
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 14/04/2012 : 21:09:48
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| Anto ha scritto:
"...e io tra di voi , se non parlo mai...." E me lo chiedo facendomi spazio fra due "muraglie" dal pensiero sottile e dall'ironia eccelsa Aznavour cantava qualche tempo fa, e io lo ricordo, persa nelle parole di un racconto che non ha finale...persa è proprio vero, mentre mi accingo fredda a preparare prove Invalsi, o Insulse..e mi convinco che le capacità dell'Homo sapiens, ancora mi sorprendono, ma questo non mi rattrista, anzi, mi rende felice... Ho intenzione Mansardo di pretendere un finale. che ho intuito da subito ma se anche così non fosse....so che sei pronto per una prossima occasione...perchè so che cammini sulla Terra leggero, perchè le ombre che si allungano durante il tramonto le superi di corsa...perchè il giudizio è spesso solo sensazione...e mi diverte caro Mansardo pensare ad un finale non -finale. Non importa. Rimani con noi. ...e con Maria Luisa anche i passi più pesanti diventano ali di libellula.. a. |
Anto... Perchè "Rimani con noi"? Ho dato l'impressione di volermi allontanare o sparire? Ma quando mai. Non di mia volontà, almeno (visto quello che succede anche a giovani sportivi, è prudente precisare...Il Grande Timer che è in noi non lo possiamo controllare). Il racconto è quello - e avrei voluto vedere la faccia dei giurati quando hanno scoperto che il mio non racconto era privo di un finale - e come tale l'ho riproposto fedelmente in Suite. Però. Anto...Pretendi un finale. Facciamo così. Siccome attualmente un finale non esiste, lo scriverò appositamente per Suite. Perchè sono pronto per una prossima occasione, ma non sempre riesco a superare di corsa le ombre che si allungano durante il tramonto.
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Thomas Kinkade, Stepping Stone Cottage |
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