Nota Bene:Sa Domu Nosta è il museo archeologico realizzato a Senorbì in una antica casa padronale ristrutturata nei primi anni ’80. Il museo ospita principalmente reperti provenienti dal territorio di Senorbì (Monte Luna, Santu Teru e altri) ma sono presenti anche ritrovamenti di altri centri della Trexenta.
E' lo scintillio della lucciola nella notte E' il respiro del bisonte in inverno E' la piccola ombra che si arrischia sull'erba e si perde al tramonto del sole
la facciamo a colori? penso che Loro avrebbero apprezzato...
Cos'è la vita?
E' lo scintillio della lucciola nella notte E' il respiro del bisonte in inverno E' la piccola ombra che si arrischia sull'erba e si perde al tramonto del sole
E' lo scintillio della lucciola nella notte E' il respiro del bisonte in inverno E' la piccola ombra che si arrischia sull'erba e si perde al tramonto del sole
(Indiani d'America)
Me lo chiedo con angoscia, in questi giorni. Cosa è la vita per quei dannati della terra (Magris), hanno una segreta magia? Per loro sarà quella sottile linea d'ombra che li spinge a confrontarsi col resto del mondo che li rifiuta? E quando l'occidente capirà che non avremo pace finchè non restituiremo loro quella la dignità che meritano?
Luisa, già quello che mi chiedo anch'io, abbiamo la memoria corta....questo video non ha bisogno di commenti......si commenta da se.....non ci sono parole.
Una frase mi ha colpito in modo particolare.....che dice più o meno così:"chi siete voi Dio, per giudicare se siamo cattivi o buoni per entrare nel "nuovo mondo".....
UNA LUCE NEL NOSTRO MARE da Arturo Ghinelli Mercoledì 6 aprile 2011 verrà ricordato per il disastroso naufragio nel canale di Sicilia insieme a quello del Natale 1996. Soltanto 53 sono sopravvissuti alla tragedia in cui sono morte 250 persone. Le reazioni sono state a dir poco sconvolgenti. Maroni si è affrettato a dire che la barca viaggiava in acque territoriali maltesi e che perciò toccava a loro salvarli. Poi si è aperto il dibattito: ma i naufraghi erano profughi o clandestini?I bambini morti e le donne incinta annegate si sono sottratte alla identificazione. Saranno stati somali,etiopi,nigeriani,sudanesi,ivoriani,bengalesi? Azzardo: non sarà che erano esseri umani?Dalle reazioni dei lettori del Giornale non si direbbe, visto che hanno scritto:”Ne sono morti troppo pochi!””Bastava che stessero a casa loro!”.Infatti il titolare di un bar a Roma ha affisso un cartello”In questo locale non possono entrare animali ed immigrati”.L’Informazione di Modena titolava stamattina : -In arrivo 230 clandestini. E’ già rivolta dei sindaci!-. I nostri sindaci!Pensa quegli altri!I migranti trattati come la spazzatura: va bene accoglierli, ma non qui da me!Staranno meglio nel cortile del vicino,nella provincia confinante! Ma noi emiliani almeno,non eravamo i campioni della cooperazione e della solidarietà?Mia madre mi raccontava che negli anni ‘50 (*) i nostri contadini hanno accolto in casa i figli dei braccianti del sud,si sono letteralmente tolti il pane dalla bocca per sfamarli e mandarli a scuola e non credo che,per i miei nonni,quei ragazzi venuti dal Sud e dal sole sembrassero molto diversi dai giovani tunisini sbarcati a Lampedusa. Allora cosa è successo?Non siamo più umani?Cosa siamo diventati?Qualcuno già pensa di fare dell’onda che affonda i barconi,un simbolo leghista. Da “Forza Etna!”a “Forza onda!” . Mi torna sempre in mente quella scritta sul muro “Immigrati non lasciateci soli con gli italiani”. Asha,21 anni incinta di 8 mesi,non sa nuotare e si è salvata grazie a suo marito che l’ha tirata in salvo per i capelli. Asha non sa ancora se sarà maschio o femmina,lo saprà dall’ecografia che le hanno fatto “Se sarà femmina la chiamerò Luce” Quando anche noi vedremo la luce in fondo al tunnel che stiamo attraversando? (*) Giovanni Rinaldi, I treni della felicità. Storie di bambini in viaggio tra due Italie. Ediesse 2009
““Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. “ Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. ” I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.”
“Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. “ Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. ” Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.
Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. “” La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.”
Relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.
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Lettera del capo indiano Seattle al presidente Usa Franklin Pierce.
Nel 1854 il "Grande Bianco" di Washington (il presidente degli Stati Uniti) si offri' di acquistare una parte del territorio indiano e promise di istituirvi una "riserva" per il popolo indiano. Ecco la risposta del "capo Seattle", considerata ancora oggi la piu' bella, la piu' profonda dichiarazione mai fatta sull'ambiente. (Profezia di un pellerossa CAPO SEALTH dei SEATTLE): "Quando ci avete incontrato la prima volta ci avete detto che dovevamo pregare il vostro Dio. Noi non riuscivamo a comprendere la vostra richiesta. Il vostro Dio non potrà mai essere il nostro. Vi è troppa differenza tra noi. Noi uccidiamo gli animali che ci servono e li mangiamo tutti. Voi uccidete senza motivo e abbandonate i corpi degli animali che avete abbattuto. Voi tagliate intere foreste e noi usiamo solo i rami caduti e gli alberi morti e abbiamo rispetto per ogni ago di pino. Voi spaccate le pietre, forate le montagne e non riuscite ad ascoltare lo spirito della terra che vi dice: “Non fatelo. Non fatemi male”. Noi sentiamo lo spirito e il mistero della vita anche nelle ali delle libellule. Voi siete ciechi e sordi di fronte alle cose che esistono e quando vi rivolgete a Dio, chiedete ricchezza, denaro e potere. Noi chiediamo al Grande Spirito di mostrarci la bellezza, la stranezza e la bontà della terra verdeggiante, l' unica Madre, e di svelarci le cose nella loro essenza e perfezione, così come solo in un unico Essere, che resta Uno anche se è Molti. Voi dimenticate i vostri morti, li seppellite e non vi curate di conservare le loro tombe e non vi sentite legati alla terra che custodisce le ossa dei vostri padri. Per noi un uomo che dimentica queste cose è peggio di una belva inferocita. Per tutto questo voi riuscite a vendere la terra: mentre per noi la terra è come l' aria che si respira, è il corpo di nostra madre e non possiamo neppure concepire che essa possa essere venduta, divisa e recintata. Ora la mia gente è poca: noi sembriamo le foglie rimaste su un albero scosso dai venti invernali e non possiamo più difenderci. Ora voi ci assegnate una riserva in cui dobbiamo ritirarci. So bene che questa soluzione ci è imposta da una forza ineluttabile. Abbiamo cercato di sfuggirvi come la nebbia mattutina fugge, avanti alla luce del sole nascente... Ora siamo pochi e non ci importa di sapere dove trascorreremo il resto dei nostri giorni. Il nostro popolo era un tempo forte e potente e ora poco a poco muore. Le nostre notti si fanno sempre più lunghe, buie e solitarie. Ovunque tentiamo di rifugiarci siamo inseguiti dal vostro passo sterminatore e non ci resta che sopportare il destino come un animale ferito e braccato dal cacciatore che vuole finirlo. E tuttavia non mi lamento. Abbiamo per tanto tempo trascorso un' esistenza felice della quale siamo stati consapevoli e dalla quale abbiamo tratto gioia e ricchezza dell' animo. Ad una tribù segue un' altra e le nazioni seguono alle nazioni come una generazione succede ad un' altra. E' un continuo nascere e morire e lamentarsi non serve a nulla. Forse anche il giorno del vostro tramonto non è lontano, ma è comunque certo che verrà. Allora, forse, potremo anche essere fratelli. Ora è la vostra stagione tuttavia, e poiché ciò appare evidente, tagliate gli alberi, uccidete gli animali, domate i cavalli selvaggi, sterminate gli indiani. Io vedo bene, dai vostri occhi e dai vostri comportamenti, che la vostra città produce immondizie ed esse, un giorno, vi annegheranno. Ma intanto consentitemi di ribadire che la terra che ci ordinate di abbandonare è sacra alla mia gente. Ogni collina, monte, bosco, lago, fiume o valle o pianura sono pieni di eventi tristi e lieti e di ricordi. I fili d'erba, i piccoli gigli lungo i fiumi d'argento, le fragole che crescono ai margini dei prati coperti di rugiada, persino le pietre che giacciono sorde e immobili nella quiete fresca della notte e nel calore diurno, hanno bevuto la vita del mio popolo e gliel' hanno restituita. Anche la polvere è legata alle orme della nostra gente e i nostri piedi trovano in essa una familiarità che i vostri piedi non proveranno mai. Essa ha bevuto il sangue dei nostri padri, custodisce il sale delle loro lacrime, il grasso e la cenere dei fuochi da campo, il sudore del piacere e della paura. I nostri guerrieri scomparsi, le ragazze dal cuore gentile e dalle amabili forme, i bimbi che qui vissero e trovarono nutrimento, le nostre madri affettuose sono parte viva di questi luoghi ancora solitari che placano il cuore. Ed essi ritornano sempre come marce dello spirito quando la Luna Nuova, piccola canoa d'argento, naviga fra le stelle circondata da una nebbia di volpi argentate. Essi continuano la vita senza il peso del corpo perché gli impulsi di un popolo seguitano ad esistere anche dopo la morte dei singoli e si concentrano sulla sua terra e la colmano di vita umana. E così, anche quando l' ultimo indiano sarà morto e il ricordo della mia gente sarà diventato per i bianchi una leggenda, questa terra ospiterà ancora le forme invisibili dei nostri morti. I figli dei vostri figli si crederanno soli nei campi, nelle case, sulle vie delle vostre città o nel silenzio dei boschi senza sentieri. Ma anche quando, di notte, le strade e le piazze saranno silenziose e deserte, ovunque si aggireranno gli spiriti di coloro che un tempo popolarono ed amarono questo meraviglioso paese. (...) Voi non vi accorgete di tutto questo. Ma un giorno il nostro spirito riempirà di sé i vostri discendenti. Un giorno, ho detto , perché voi ora apparite incapaci di un sentimento che non sia l' odio: l' odio e la paura, che vi spingono ad azioni che non hanno per fine solo la distruzione degli altri, ma anche la vostra. L' odio e la paura, che vi impediscono di capire che la stirpe umana è come il sole e che i popoli ne sono i raggi e che quando un popolo muore il sole comincia a morire e la terra diventa più fredda. L' odio e la paura che non vi danno coscienza del fatto che le specie animali sono le radici che uniscono il cielo alla terra e che l’uomo non può recidere se non vuole morire. Noi speriamo che nel futuro lo spirito dell' uomo rosso, che con amore e venerazione rispetta tutto ciò che vive, si impossessi lentamente dei vostri figli e penetri lentamente in coloro che nulla sanno di lui. Cercate perciò di guardare alla nostra fine con rispetto e tolleranza. I nostri padri, noi stessi staremo sempre intorno a voi e attenderemo con pazienza fino a che non riusciamo a piantare nella vostra indole distruttiva un seme di amore per la vita. Se ciò accadrà, il vostro mondo sparirà e il nostro tornerà a vivere. Ma forse non riusciremo a far ciò. E allora, quando una ragnatela di fili che sussurrano avrà circondato l' azzurro del cielo, quando il rondone sarà scomparso e la vita sarà diventata sopravvivenza, quando i fiumi saranno morti con i laghi e le montagne, quando il vostro folle modo di vivere avrà sommerso la terra, UN GRANDE FUOCO SIMILE AD UN SOLE, che voi stessi avrete costruito nella vostra ansia di distruzione e di dominio, cadrà dal cielo e distruggerà ogni cosa, e la terra e gli uomini saranno pietra per sempre".
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si Flore la conoscevo già...ma grazie per averla postata mi fa sempre piacere leggerla e rileggerla La saggezza di queste parole dovrebbe essere di insegnamento a tutti i popoli....a... se solo lo spirito di questo popolo riuscisse a piantare in ogni uomo il seme dell'amore e della tolleranza, del rispetto se l'uomo riuscisse ad ascoltare! quanta distruzione si eviterebbe, quante morti inutili.....ma è un sogno!
"l' odio e la paura, che vi spingono ad azioni che non hanno per fine solo la distruzione degli altri, ma anche la vostra. L' odio e la paura, che vi impediscono di capire che la stirpe umana è come il sole e che i popoli ne sono i raggi e che quando un popolo muore il sole comincia a morire e la terra diventa più fredda. L' odio e la paura che non vi danno coscienza del fatto che le specie animali sono le radici che uniscono il cielo alla terra e che l’uomo non può recidere se non vuole morire. Noi speriamo che nel futuro lo spirito dell' uomo rosso, che con amore e venerazione rispetta tutto ciò che vive, si impossessi lentamente dei vostri figli e penetri lentamente in coloro che nulla sanno di lui. Cercate perciò di guardare alla nostra fine con rispetto e tolleranza. I nostri padri, noi stessi staremo sempre intorno a voi e attenderemo con pazienza fino a che non riusciamo a piantare nella vostra indole distruttiva un seme di amore per la vita. Se ciò accadrà, il vostro mondo sparirà e il nostro tornerà a vivere. Ma forse non riusciremo a far ciò. E allora, quando una ragnatela di fili che sussurrano avrà circondato l' azzurro del cielo, quando il rondone sarà scomparso e la vita sarà diventata sopravvivenza, quando i fiumi saranno morti con i laghi e le montagne, quando il vostro folle modo di vivere avrà sommerso la terra, UN GRANDE FUOCO SIMILE AD UN SOLE, che voi stessi avrete costruito nella vostra ansia di distruzione e di dominio, cadrà dal cielo e distruggerà ogni cosa, e la terra e gli uomini saranno pietra per sempre".
...perdonate il mio scarso apporto per questa tragedia senza fine...mi richiudo come una lumaca nel suo guscio...pregando nell'unica forma di preghiera che conosco...quella in cui cerco la speranza e la forza di sopportare l'onta di far parte di una specie che ha perso lume e dignità...ogni tanto vorrei tanto non farne parte...un abbraccio anto
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...perdonate il mio scarso apporto per questa tragedia senza fine...mi richiudo come una lumaca nel suo guscio...pregando nell'unica forma di preghiera che conosco...quella in cui cerco la speranza e la forza di sopportare l'onta di far parte di una specie che ha perso lume e dignità...ogni tanto vorrei tanto non farne parte...un abbraccio anto
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