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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 30/06/2008 : 19:57:01
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Altro che “colonia”! Come se non bastassero i rifiuti dalla Campania, adesso la Sardegna non solo pare sia stata scelta come sede di una Centrale Nucleare (Oristanese) ma, peggio ancora, come deposito unico, per tutte le costruende Centrali Nucleari italiane: "Nell'Isola condizioni favorevoli per creare il deposito unico per le scorie radioattive" . La Nuova Sardegna di oggi (30.06.08) pag. 7! Ha ragione Pisittu: abbiamo i pantaloni abbassati, e ce li abbassiamo sempre di più. Una ciliegia tira l'altra… Poveri noi a che cosa siamo ridotti e, sempre: "Pocos, locos y malunidos”. Avvidetzi sani Turritano
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scizia
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 30/06/2008 : 21:04:47
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| Messaggio di Turritano
Altro che “colonia”! Come se non bastassero i rifiuti dalla Campania, adesso la Sardegna non solo pare sia stata scelta come sede di una Centrale Nucleare (Oristanese) ma, peggio ancora, come deposito unico, per tutte le costruende Centrali Nucleari italiane: "Nell'Isola condizioni favorevoli per creare il deposito unico per le scorie radioattive" . La Nuova Sardegna di oggi (30.06.08) pag. 7! Ha ragione Pisittu: abbiamo i pantaloni abbassati, e ce li abbassiamo sempre di più. Una ciliegia tira l'altra… Poveri noi a che cosa siamo ridotti e, sempre: "Pocos, locos y malunidos”. Avvidetzi sani Turritano
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il mio compagno e' da mesi che dice questa storia che costruiranno la centrale nucleare in sardegna, lui se lo aspettava ma appena gli diro' quest'altra novita'(oggi non ha fatto in tempo a controllare le notizie su internet) andra' su tutte le furie e come te dira' POCOS, LOCOS Y MALUNIDOS stiamo scendendo sempre piu' in basso meglio niente
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il mio mare |
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atlantis
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 30/06/2008 : 22:07:00
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....... Se sarà il caso....uscirò dal Golfo degli angeli...dopo aver strappato il tridente a Poseidone.... ....Se l'Italia vuole il federalismo fiscale.....fautore del ..." ogni regione spende il proprio denaro"...."ogni regione smaltisce i propri rifiuti"....noi diciamo ...."ogni regione produca l'energia che consuma"..."quindi le centrali nucleari e i rifiuti radioattivi stiano nelle regioni che consumano quell'energia".......la Sardegna ne produce in più del necessario...
SSS
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pisittu
Utente Medio
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Inserito il - 30/06/2008 : 22:51:09
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certo che è adatta..non è in italia!..cmq se ci proveranno,prima dovranno calpestarci!
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Un rifiuto motivato e intransigente contro la centrale e le scorie Pronti alla mobilitazione popolare: la servitù nucleare non può passare Interrogazioni parlamentari, petizioni, ragionamenti politici e minacce più o meno velate: le reazioni alle notizie provenienti da Roma sulla possibilità di una centrale nucleare in Sardegna non si sono fatte attendere. Secondo diversi canali ma con un denominatore comune: il nucleare nell’isola non deve arrivare, e ancora meno le scorie. Anche perché la Sardegna produce più energia di quella che consuma, la centrale servirebbe solo per esportarla dove è carente. A ciascuno il suo, la sardegna ha avuto e ha ancora tante di quelle servitù da non doverne accettare altre. Per le scorie vale la mobilitazione generale, compatta, combattiva del 2003 quando il governo Berlusconi aveva deciso senza una parola di informazione (ma molti del centrodestra sapevano e restarono in silenzio) di trasformarci anche nella pattumiera italiana di un nucleare altrui.
Federico Palomba, coordinatore regionale dell’Italia dei Valori, sceglie la via istituzionale: affida la sua «viva preoccupazione» a una interrogazione al ministero per le attività produttive in cui ricorda che «La Sardegna, avendo installate nel proprio territorio circa l’ottanta per cento delle basi militari esistenti in Italia, ha sopportato per questa situazione un carico assai pesante costituito anche da malattie collegabili con la presenza di uranio impoverito».
Insieme all’insularità, quindi alla lontananza dalle reti di distribuzione e agli altissimi costi del trasporto, è uno dei motivi fondamentali per cui l’ipotesi non sarebbe accettabile: dopo la mobilitazione del 2003, sottolinea il deputato, la decisione «sarebbe percepita dalla comunità sarda come una grave ed inaccettabile imposizione senza previo coinvolgimento ed assenso delle popolazioni e delle istituzioni sarde».
Il ragionamento di Roberto Copparoni, portavoce degli Amici della Terra, parte da lontano: da quel dibattito già iniziato 20 anni fa «che pensavamo per sempre risolto. In effetti, in oltre 20 anni, la volontà della pubblica opinione può mutare. Ma, personalmente, non credo che sia mutata la volontà popolare». Sono mutati alcuni degli interessi e spariti alcuni dei protagonisti di quel periodo, sottolinea l’ambientalista, ma a esempio sul fattore risparmio «si deve aggiungere che il paese che più di tutti di ha utilizzato il nucleare si sta ricredendo sui vantaggi dell'utilizzo di questo tipo di energia: gli Usa infatti già da alcuni decenni non solo non costruiscono più centrali nucleari, ma stanno riducendo in modo sensibile tutti i finanziamenti per questo settore a vantaggio dell'utilizzo di altre energie rinnovabili come l'eolico, il geotermico, il solare e le biomasse».
Per fattori tutti economici, non ideologi: allora «a chi conviene questa operazione? Il governo non può imporre questa decisione senza prima verificare la volontà popolare con una consultazione». E a quel punto «cosa dovremmo dire e fare noi sardi che siamo stati capaci di fare una demagogica rivolta contro alcuni container di rifiuti campani giunti a Cagliari, di fronte alla concreta possibilità che la nostra amata terra venga nuclearizzata? Dove saranno tutti coloro che gridavano e protestavano vivacemente contro il governatore e la giunta di sinistra? Oggi perché stanno zitti e non dicono la loro, forse perché la monnezza è di sinistra e le scorie nucleari di destra? Dunque: due pesi e due misure?».
Meno diplomatico Bustianu Cumpostu. Il coordinatore dei Sardigna Nazione si rivolge direttamente al presidente della Regione Renato Soru per dirgli che è sua «una responsabilità grave che non è quella di aver subito quattro carrettate di rifiuti campani ma quella di aver spento l’orgoglio di un popolo e di averlo posto in posizione prona per essere solidale con un violentatore in astinenza».
L’indipendentista ricorda che «la Sardegna ha già un surplus di energia che sta svendendo all’Italia, è chiamata a sopportare l’onere della scelta nucleare di Berlusconi e quasi sicuramente anche quello di smaltire le scorie radioattive vecchie e nuove». Con un avvertimento: «Se questa umiliazione andrà avanti abbiamo seri dubbi che l’opposizione rimanga negli spazi della protesta pacifica: civile lo sarà sicuramente, perché sarà uno scontro tra la nostra civiltà e la barbarie altrui».
«Ribadiamo con forza la follia ambientale ed economica del “ritorno” all’utilizzo dell’energia nucleare», sottolinea per il Gruppo di intervento giuridico Stefano Deliberi, che avvisa di come sia partita «da Cagliari la prima risposta concreta alle bellicose intenzioni governative». Sotto forma di petizione di cui riportiamo il testo: «Al Presidente del Consiglio dei Ministri, i sottoscritti cittadini italiani chiedono al Governo di non costruire nuove centrali nucleari e non riattivare quelle vecchie dismesse. Il problema della loro sicurezza e della gestione e smaltimento delle scorie è grave ed irrisolto. Chiedono invece il potenziamento della ricerca e della produzione di energia da fonte solare». Con tanto di richiesta di firme: avrà successo, c’è da scommetterci.
(ma.mu)
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Modificato da - pisittu in data 30/06/2008 23:05:42 |
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http://www.teleindipendentzia.net/ Nelle strategie economiche italiane ,la Sardegna per la sua posizione geografica ha un ruolo infimo, il fatto che la Sardegna si sviluppi ha ben poche ricadute vantaggiose per l' Italia perciò è ovvio che puntino ad altro. E pensa che io nemmeno gliene faccio una colpa: è nel loro sacrosanto interesse massimizzare gli sforzi altrove.
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pisittu
Utente Medio
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Inserito il - 01/07/2008 : 09:16:29
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come si stoccano i rifiuti a bassa radioattività, non servono ne miniere e ne zone poco sismiche:
-il 20 % sono depositi superficiali con barriere semplici; -il 70 % sono depositi con barriere multiple realizzati in superficie; -il 7 % sono depositi in cavità sotterranee; -il 3 % sono depositi in formazioni geologiche profonde.
http://www.zonanucleare.com/dossier...attivita.htm
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C. Lo smaltimento dei rifiuti ad alta attività (o a vita lunga)
Per i rifiuti ad alta attività, che mantengono livelli elevati di radiazione incompatibili con l’ambiente per migliaia o decine di migliaia di anni, bisognerà garantire il confinamento. per periodi di questa lunghezza. Ne consegue che non è possibile, per l'isolamento dei rifiuti ad alta attività, fare affidamento su barriere costruite dall'uomo, in quanto non se ne potrebbe garantire la efficienza per periodi così lunghi. I rifiuti ad alta attività vengono normalmente condizionati in matrici solide di grande durabilità, come quelle vetrose, almeno nei casi in cui tali rifiuti hanno un calore residuo importante. Si prevede di depositare tali manufatti in formazioni geologiche profonde (centinaia o migliaia di metri), che possono assicurare l'isolamento dei radionuclidi dalla biosfera per periodi di tipo geologico, dell’ordine quindi anche di milioni di anni, quali sono ad esempio le formazioni saline e quelle argillose. I depositi in profondità sono ancora nella fase di studio o di realizzazione pilota nei casi più avanzati. Laboratori sperimentali sotterranei sono in costruzione o inesercizio in Francia, Germania, Svezia. Il primo deposito commerciale potrebbe essere operativo, secondo le attuali previsioni, verso il 2030.In USA è in esercizio dal Maggio 1999 il WIPP (Waste Isolation Pilot Plant), un impianto pilota per lo smaltimento dei rifiuti a vita lunga plutoniferi prodotti nei centri del governo federale (i cosiddetti defense wastes). Il WIPP è praticamente il primo ed unico deposito di smaltimento geologico al mondo, anche se le sue finalità sono particolari e comunque non è destinato ai rifiuti radioattivi ad alta attività di tipo classico e di provenienza commerciale (rifiuti vetrificati o combustibile irraggiato). In attesa di disporre di un sito di smaltimento geologico, i rifiuti radioattivi a vita lunga condizionati vengono conservati in sistemi impiantistici adatti allo stoccaggio per periodi dell’ordine di qualche decennio ed oltre.
Il concetto stesso di deposito geologico è tuttavia al centro negli ultimi anni di profonde discussioni sia di natura tecnico-operativa che sociale, per i problemi di accettabilità che un sito profondo solleva. Le discussioni tecniche vertono principalmente su due aspetti: - la recuperabilità dei rifiuti in un periodo transitorio definito (ad esempio qualche secolo); - le barriere artificiali da concepire e mettere in opera per gestire il periodo transitorio. E’ inevitabile che le recenti problematiche sollevate sullo smaltimento geologico, tutte derivanti non da obiettive difficoltà tecniche ma da problemi di consenso pubblico, sono destinate a rendere sempre più laboriosa e complessa la soluzione del problema. E’ per questo che comincia a farsi strada il ricorso ad una soluzione basata su l’impiego di strutture artificiali di tipo impiantistico per l’immagazzinamento di lungo periodo dei rifiuti ad alta attività, in attesa che maturino condizioni più praticabili per lo smaltimento geologico, ed eventualmente anche tecnologie innovative (come la trasmutazione, che potrebbe eliminare dall’inventario dei rifiuti radioattivi quelli a vita lunghissima). Va altresì segnalato che acquista sempre più credibilità, almeno a livello scientifico e radioprotezionistico, il ricorso ad un deposito geologico internazionale, destinato cioè ad accogliere i rifiuti a vita lunga di diversi paesi, se non di tutti, e localizzato in una delle aree più remote del pianeta, in condizioni quindi di massima sicurezza e minimo impatto ambientale. La praticabilità sociale e politica di una simile soluzione costituisce, nella presente fase storica, il problema più importante. E’ attivo in questo senso il progetto PANGEA, finanziato da enti internazionali, che ha individuato e proposto inizialmente un sito in un area remota dell’Australia. Il progetto è stato anche ufficialmente presentato al governo australiano con reazioni negative ma non scandalizzate. Pangea sta ora valutando siti alternative in Sud America e Asia. Se è indubbiamente difficile nell’attuale contesto perseguire l’idea di un deposito geologico internazionale, è altresì convinzione di molti (soprattutto a livello IAEA) che tale soluzione, che è certamente la più sicura in un ottica planetaria, è destinata a fare strada in futuro.
http://www.zonanucleare.com/dossier...attivita.htm
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....a proposito della scusa che la sardegna non sarebbe una terra sismica(che useranno per tentare di rifilarci tutte le scorie!)....lo stato italiano,vada in giappone ad imparare come stoccano i rifiuti ,dato che è uno degli stati più sismici al mondo!...e poi,visto che vogliono costruire il ponte di messina in una zona così sismica,non avranno di certo problemi a stoccarci anche un pò di scorie!
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Modificato da - pisittu in data 01/07/2008 09:24:22 |
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http://www.teleindipendentzia.net/ Nelle strategie economiche italiane ,la Sardegna per la sua posizione geografica ha un ruolo infimo, il fatto che la Sardegna si sviluppi ha ben poche ricadute vantaggiose per l' Italia perciò è ovvio che puntino ad altro. E pensa che io nemmeno gliene faccio una colpa: è nel loro sacrosanto interesse massimizzare gli sforzi altrove.
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andrex
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Inserito il - 01/07/2008 : 18:45:06
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io gli direi....appunto che non e' una zona sismica, la volete distruggere a tutti i costi?
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jacumu
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 04/07/2008 : 18:53:06
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Centrale nucleare di 3° generazione (ancora fortemente inquinante) a Oristano, e deposito delle scorie nel Sulcis.. come già era stato deciso 5 anni fa dal generale Jean, prima dell'agitazione popolare famosa! Spero che ci provino davvero, così è la volta che facciamo un altro 28 aprile!
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"Gherro pro cantu potho, no appa mai paghe appo zuradu finas a esser mortu" TENORE ANTONIA MESINA DE ORGOSOLO
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 04/07/2008 : 22:11:58
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| jacumu ha scritto:
Centrale nucleare di 3° generazione (ancora fortemente inquinante) a Oristano, e deposito delle scorie nel Sulcis.. come già era stato deciso 5 anni fa dal generale Jean, prima dell'agitazione popolare famosa! Spero che ci provino davvero, così è la volta che facciamo un altro 28 aprile!
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Straquoto, Grande Jacumu! Turritano
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Bidus
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Inserito il - 06/07/2008 : 00:13:28
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L'arroganza di certi politici fà davvero paura. Teniamo gli occhi aperti.
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cuccurada
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Inserito il - 10/07/2008 : 09:53:15
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custa non da scidia ancora!!!!!!
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atlantis
Salottino
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Inserito il - 10/07/2008 : 22:35:52
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....... Ragazzi, ragazze.....per la Sardegna potrebbero arrivare momenti veramente tristi se, come le indiscrezioni lasciano intendere, la nostra isola sarà omaggiata di una centrale nucleare e magari anche del sito nazionale per le scorie radioattive. Non possiamo permettere che accada, non per le attuali centrali nucleari. La sardegna paga carissima l'energia elettrica (+30% rispetto all'Italia) nonostante sia esportatrice ( 3%-5%), nonostante non abbiamo il metano. Ci diranno che con una centrale nucleare avremmo dei risparmi, non credeteci, già abbiamo la prova provata che le raffinerie non ci fanno affatto risparmiare sui carburanti, sul gpl ad uso domestico. Non credeteci, perché l'Italia ci deve una somma compresa fra i 4miliardi € e 10 miliardi €, nemmeno la ragioneria dello Stato é in grado di dire quanto abbiamo incassato in meno per "svista di compiacenti politici regionali delle legislature passate" e " risanamento fasullo dei conti pubblici italiani", denari nostri per la compartecipazione alle imposte pagate da noi sardi. Una rapina. E non credete nemmeno quando vi dicono o diranno che siete dei mantenuti coi soldi altrui: vogliono metterti solamente la catena da schiavo ancora una volta, l'ennesima volta. Noi manteniamo i 2/3 delle loro basi militari, dei poligoni di tiro, la Sardegna sopporta l'80% di tutto l'esploso in Italia( vedi bombe, missili, proiettili, mine).
http://www.ecoblog.it/post/6383/inc...ali-francesi
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asia
Salottino
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Inserito il - 10/07/2008 : 23:23:57
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Vergogna!
'Ta bregungia!
Itte irgonza!
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atlantis
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 11/07/2008 : 13:59:35
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.....Già. Circa 500 centrali nucleari esistenti in tutto il mondo, il 7% dell'energia prodotta. Berlusconi dice ( su il sole24ore) portiamole a circa mille e risolviamo il problema di carenza energetica per il futuro. Se raddoppiamo il numero più o meno raddoppiamo la quantità di energia prodotta, 15% circa....e questa é la risoluzione del problema?..
SSS
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pisittu
Utente Medio
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Inserito il - 11/07/2008 : 18:59:00
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| atlantis ha scritto:
.....Già. Circa 500 centrali nucleari esistenti in tutto il mondo, il 7% dell'energia prodotta. Berlusconi dice ( su il sole24ore) portiamole a circa mille e risolviamo il problema di carenza energetica per il futuro. Se raddoppiamo il numero più o meno raddoppiamo la quantità di energia prodotta, 15% circa....e questa é la risoluzione del problema?..
SSS
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qualcuno gli ha spiegato che per funzionare serve l'uranio?...molto raro e che in futurò sarà sempre più caro!
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Bidus
Utente Medio
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Inserito il - 13/07/2008 : 11:51:19
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Mi chiedo che cosa accadrebbe se si verificasse un incidente, come quelli avvenuti recentemente in Francia, Slovenia e anche Giappone e altri che ora non ricordo (che tralaltro dimostrano che questo tipo di incidenti siano tuttaltro che improbabili), in un territorio piccolo come il nostro. Qualcuno spero abbia fatto o faccia anche questo tipo di valutazione.
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Nugoresu
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Inserito il - 14/07/2008 : 10:24:43
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STIAMO TUTTI IN ALLERTA A MOBILITIAMOCI PER L'ENNESOIMA BATTAGLIA CONTRO UNO STATO COLONIALISTA!!!!!!!
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