Forum Sardegna - Sa carapigna
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Nota Bene: In alcuni paesi dell'OGLIASTRA , in un passato non tanto lontano, si confezionava e mangiava un raro PANE DI GHIANDE.
Le ghiande, opportunamente tostate e macinate, erano mescolate con argille, che ne moderavano l'acidità ed il sapore allappante. Questo tipo di pane viene collegato da alcuni studiosi a riti magico-propiziatori che prevedevano la "geofagia", ovvero l'ingerimento di terra, ma e' stato probabilmente conservato anche per l'atavica penuria alimentare che affliggeva i poveri delle popolazioni dell'Interno.



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saludos

Utente Medio



Inserito il - 07/05/2009 : 23:59:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di saludos Invia a saludos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
oggi me la tiro un po'



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Tanto ...credo di non fare danni.....pochissimi partecipanti a questo forum........peccato .....perchè ci tengo tanto.......soprattutto per coloro che mi hanno preceduto.........
[red]Mio Padre e Mio Nonno[/red].........perchè non vada dimenticato chi ....con il suo lavoro.......ha Salvato Questo prodotto dall'oblìo.






Modificato da - saludos in data 08/05/2009 00:08:25

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Visitate i forum...."Sa Carapigna" e "Torrone e dintorni........"
Non vorrei che morisse il forum "Sa Carapigna"......c'è ancora tanto da dire......Aiutoooooo.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Tuili  ~  Messaggi: 104  ~  Membro dal: 02/05/2009  ~  Ultima visita: 29/10/2012 Torna all'inizio della Pagina

saludos

Utente Medio



Inserito il - 08/05/2009 : 00:29:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di saludos Invia a saludos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mio nonno, Sebastiano Onano, conosciuto come "Tiu Tanu Onanu"


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Mio Padre, Salvatore Pranteddu, conosciuto come "Tiu Liteddu" ad Aritzo (paese di Nascita) e come "Tziu Lalloi" a Tuili (paese in cui sono nato io)



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Modificato da - saludos in data 08/05/2009 00:38:30

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Nevathrad

Utente Maestro




Inserito il - 08/05/2009 : 07:58:19  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Quando si svolge la propria professione in maniera accurata, con il riguardo dovuto anche ai più piccoli dettagli, con amore anzi passione, i risultati e i riconoscimenti non possono non arrivare!
Magari qualcuno farà un po' fatica a capire che molte cose che provengono dal passato non sono "passate", ma riconquistano sempre e continuamente una propria specifica attualità, grazie all'intelligenza ed alle capacità di chi le porta avanti con orgoglio e determinazione... Ma per ogni "qualcuno" superficiale, ci saranno in contrapposizione molti "qualcuno" che invece apprezzeranno, eccome!!!






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 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 5815  ~  Membro dal: 13/10/2008  ~  Ultima visita: 05/04/2011 Torna all'inizio della Pagina

lucina
Salottino
Utente Attivo


Inserito il - 08/05/2009 : 16:01:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lucina Invia a lucina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quanta strada hai fatto !!
Complimenti !!!!!







 Regione Lombardia  ~  Messaggi: 779  ~  Membro dal: 04/11/2008  ~  Ultima visita: 01/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

lucina
Salottino
Utente Attivo


Inserito il - 08/05/2009 : 16:05:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lucina Invia a lucina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io ricordo che avevate dei blocchi di ghiaccio
nella paglia !
Ma a cosa serviva,per non far sciogliere il ghiaccio???







 Regione Lombardia  ~  Messaggi: 779  ~  Membro dal: 04/11/2008  ~  Ultima visita: 01/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

saludos

Utente Medio



Inserito il - 08/05/2009 : 19:22:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di saludos Invia a saludos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
lucina ha scritto:

Io ricordo che avevate dei blocchi di ghiaccio
nella paglia !
Ma a cosa serviva,per non far sciogliere il ghiaccio???



Si, essendo un'ottimo isolante, la paglia veniva utilizzata per questo scopo






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saludos

Utente Medio



Inserito il - 08/05/2009 : 19:35:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di saludos Invia a saludos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Storie di attività montanare di G. Pranteddu

La via della neve
“Su camminu de is niargios”
Nell’antichità, utilizzando il ghiaccio delle neviere di Aritzo le “Domos de su nie” ingegnosi artigiani inventano la prima Granita della Sardegna: “Sa Carapigna”



Risalgono al milleseicento le prime notizie sulla costruzione di pozzi per la raccolta della neve, dislocati nel massiccio del Gennargentu.

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Il grosso delle neviere, oltre venti buche scavate in canaloni naturali, dove la neve si ammassa per effetto del vento, si trovano dislocate su tre piani molto riavvicinati della montagna FUNTANA CUNGIADA a 1459 metri di quota.
L’operazione di raccolta della neve era affidata ad una nutrita schiera di uomini detti “NIARGIOS”, i quali con sacchi e ceste raccoglievano la neve che veniva poi pressata nelle fosse a forza di piedi o di pali. La neve veniva poi ricoperta con uno spesso strato di felci, che venivano raccolte dai fanciulli, detti PICCIOKOS DE FILIXE” e infine da uno strato di terra.

Legati a quest’attività erano, come si apprende da testimonianze
scritte ed orali, una serie di riti religiosi che meritano essere menzionati.
A marzo, quando non era ancora nevicato, arrivata la festività di San Giuseppe, larghi strati di popolazione imploravano la neve come una benedizione. Quando tale implorazione non bastava “is niargios” ricorrevano al loro santo protettore “San Cristoforo” (Santu Cristolu), il quale veniva portato in processione lungo il paese con il proposito di sortire l’effetto desiderato.
I vecchi raccontano ancora di aver sentito dai loro padri, che nel secolo scorso quando la neve, nonostante le processioni, non era ancora caduta gli Aritzesi trasportavano la statua di San Cristoforo con un carro al Flumendosa per immergerla nel fiume, praticando così un vero e proprio rito propiziatorio.
Come si è detto tutta l’attività risale ai primi del 1600, quando ad avere l’esclusiva del prodotto, erano i privati. Ma nel 1663 viene introdotto il sistema dell’appalto, in questo periodo la rendita della commercializzazione della neve era elevata sia per l’appaltatore sia per il fisco spagnolo.
Sarà poi il governo piemontese a riprendere la gestione diretta. Nel 1757 si ha la restituzione dell’attività ai privati che però non risolve del tutto la crisi dell’economia montana Aritzese.
Dalla metà dell’Ottocento, infine il ghiaccio viene importato direttamente dal nord Europa, ciò nonostante, lo sfruttamento delle neviere continua ad essere praticato sia pur marginalmente fino ai primi decenni del 1900, esclusivamente per la produzione de “Sa Carapigna” (la prima Granita prodotta in Sardegna) che ancora oggi continua a comparire sporadicamente nelle feste del campidano e ad Aritzo ad opera di alcuni artigiani ambulanti Aritzesi trasferitisi nella marmilla.






“SA CARAPIGNA”
Sa Carapigna è una granita composta da acqua, zucchero e limone, impiegando come refrigerante la neve ed un ingegnoso strumento costituito da un mastello di legno “su barrile”, da una sorbettiera in alluminio (oggi in acciao inox) “sa carapignera” ed infine da due palette rispettivamente in ferro (oggi in Acciaio) e in legno. Questo prodotto della gastronomia montana è stato l’elemento forte dell’ industria artigiana aritzese che, grazie a forme di commercio itineranti è stata, nell’antichità, sempre presente in tutte le feste dell’isola. Una festa non era festa, infatti, se mancava la Carapigna di Aritzo.
Come si prepara la Carapigna?
1) preparare una miscela di acqua, zucchero e limone in una sorbettiera “Carapignera” di metallo tipo stagno (oggi in acciao inox);
2) inserire la sorbettiera nel mastello “barrile”;
3) introdurre scaglie di ghiaccio con alcune manciate di sale fine nello spazio tra la sorbettiera e il mastello, fino a riempirlo interamente;
4) lavorare manualmente con moto semirotatorio e rotatorio per circa un’ora fino a quando gli ingredienti non raggiungono il punto di gelo. Il sale ha la funzione di contrarre i tempi di reazione, abbassando il punto di fusione del ghiaccio;

5) la fase conclusiva consiste in un procedimento di omogeneizzazione della Granita, con l’ausilio di una paletta di ferro e successivamente con una paletta di legno, con le quali viene amalgamata e lavorata la soluzione che, a procedimento ultimato, non deve presentarsi granulosa, affinché “Sa Carapigna” possa dirsi riuscita.






Modificato da - saludos in data 08/05/2009 19:58:01

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saludos

Utente Medio



Inserito il - 09/05/2009 : 23:38:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di saludos Invia a saludos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Produzione della carapigna

Logistica (Sa barraka e sa kasha)
Lo spazio fisico dove hanno luogo le varie fasi di preparazione, lavorazione e consumo della carapigna viene chiamato sa parada o sa barrakka.
Con tale termine, in verità, si suole più genericamente indicare — in varie parti della Sardegna — qualsiasi banco smontabile utilizzato per la vendita ambulante, altrimenti comunemente chiamato bancarella.
Tuttavia sa parada utilizzata dai karapigneris presenta un elemento distintivo costituito dalla copertura (solitamente in tela di colore chiaro, per respingere il calore dei raggi solari) suddivisa in due spioventi di diseguale misura, il maggiore dei quali destinato a tenere in ombra la vasta area retrostante il banco adibita alla preparazione e alla lavorazione della carapigna, mentre il più piccolo ricopre la minore superficie utilizzata per la mescita.
Sa parada di cui parliamo è una struttura mobile, facilmente smontabile e trasportabile, costituita da un grande tendone (ca.7 m x 7 m) sorretto da uno scheletro di sottili listelli metallici saldati, legati e/o incastrati tra loro, che ha anche il compito ditener sollevata di circa un metro da terra sa mesa (129), costituita a sua volta da due lunghe tavole di legno (ca.2 m x 0,80 m
Anticamente tutta la struttura era in legno (130), ).Immagine:

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e veniva trasportata su di un carro trainato da cavalli (131).


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Oggi i karapigneris in attività fanno uso di moderni autoveicoli furgonati.


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Accanto a sa parada viene anche preparata sa kasha: una rudimentale ghiacciaia formata da poche assi di legno fissate con chiodi sul terreno e disposte perimetralmente intorno alla catasta dei blocchi di ghiaccio («lastre» o «lastroni», del peso di circa 25 kg ciascuno), accuratamente imballati così da potersi conservare per il tempo necessario.
Le dimensioni della kasha variano a seconda della quantità di ghiaccio che si intende immagazzinare, che in particolari occasioni può essere anche superiore a 10 quintali (132).
La tecnica dell’imballaggio consiste nell’isolare le lastre dal terreno sottostante con un abbondante strato di segatura di legno (133).
Le lastre vengono poi posate sulla segatura a stretto contatto l’una con l’altra, onde evitare inutili dispersioni di calore, e quindi ancora ricoperte con segatura pressata con le mani e poi con tela di sacco (di juta), così che il vento non possa asportare i trucioli.
Il ghiaccio bene imballato può facilmente conservarsi per periodi anche di 15-20 giorni.
Dalla kasha si preleva il ghiaccio man mano che serve, per poi frantumarlo e disporlo nell’intercapedine che viene a crearsi tra su barrili e sa karapignera.





Con INF1-INF2.......INF6 identifichiamo gli informatori (Vecchi Karapigneris o loro figli, attuali Karapigneris, di cui si tralascia di citare il nome)
(128) Profondità superiori ai tre metri ci sembrano comunque da escludere. Un informatore (INF2), d’altronde, chiama ripetutamente “vasche", le niviere, evidentemente sulla base di un preciso ricordo che le identifica come fosse non eccessivamente profonde.
(129) “... una mesa si portava sempre. L’altra ce la prestavano" (INF6). Sul luogo si chiedeva in prestito una mesa de pani, il tavolo per impastare il pane. di ca. 1,20 m X 1,50 m).

(130) “La barrakka,.. la bancarella... i paletti di legno si conficcavano in terra. A Sanluri, dove non ci facevano bucare, portavamo dei bidoni con la sabbia. Si mettevano ai quattro fianchi dei lìstellos per la tenda, che si chiamavano anche prantones, ed erano specie di pilastri di sostegno (INF6).

(131) "Tutta l’attrezzatura si portava con la carretta” (INF6). Uno di questi carri. dono di un ex-karapigneri, è attualmente conservato presso il Museo Etnografica del Comune di Aritzo.

(132) INF6.


(133) In antico si usava più comunemente la paglia. Oggi non più, perché “adesso la paglia è poca, il grano è falciato a macchina e la buttano nel campo stesso [.....] allora la paglia era fina, possibilmente di grano, di orzo ... Era molle molle e non si guastava” (INF2).






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Marialuisa

Utente Master



Inserito il - 10/05/2009 : 16:16:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Marialuisa Invia a Marialuisa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
saludos ha scritto:
....Tanto ...credo di non fare danni.....pochissimi partecipanti a questo forum........peccato .....perchè ci tengo tanto.......soprattutto per coloro che mi hanno preceduto.

Finalmente , a ringraziarti di cuore , pregandoti di scusare il ritardo, sono arrivata anche io che ho aperto la discussione .
Ho letto d'un fiato , oggi che ho ritagliato del tempo , le tue precisazioni e il tuo apporto da esperto : complimenti per la tua grande passione .








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saludos

Utente Medio



Inserito il - 11/05/2009 : 02:07:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di saludos Invia a saludos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Marialuisa ha scritto:

saludos ha scritto:
....Tanto ...credo di non fare danni.....

Finalmente , a ringraziarti di cuore , pregandoti di scusare il ritardo, sono arrivata anche io che ho aperto la discussione .
Ho letto d'un fiato , oggi che ho ritagliato del tempo , le tue precisazioni e il tuo apporto da esperto : complimenti per la tua grande passione .





Grazie a te per aver aperto questa discussione, senza la quale non sarei mai arrivato a questo forum.....è capitato per caso.....perchè cerco spesso.....su internet....tutto ciò che riguarda l'argomento.........un'argomento a cui tengo tantissimo e che vorrei approfondire con l'aiuto di voi tutti.....Graziano






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saludos

Utente Medio



Inserito il - 11/05/2009 : 02:23:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di saludos Invia a saludos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Su barrili o barrile (fig. 1; tav. I è un mastello formato da 12-13 doghe dileguo di castagno, serrate insieme da due o tre cerchi di ferro che lo circoscrivono a differenti altezze


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Il fondo del barrili giace su un piano che seca l’asse del mastello qualche centimetro più in alto del piano d’appoggio, così che tra il fondo e il terreno si venga a creare una sorta di camera d’aria con evidente funzione termoisolante.
Su barrili misura alla bocca circa 30 cm, al fondo 25 cm. L’altezza è di circa 37 cm.
All’interno del barrili, posata su un grosso frammento discoidale di ghiaccio chiamato su funnu; si trova sa sorbettiera, detta anche sa karapignera


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Nellina
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 11/05/2009 : 11:11:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nellina Invia a Nellina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho il disigio di Carapigna!






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Is Grifoneddus - Quartiere di "Sa Costera

Iglesias

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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spigola
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 11/05/2009 : 11:26:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di spigola Invia a spigola un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
saludos ha scritto:

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Io ho visto un documentario sulle neviere di Aritzo, penso tipo Geo&Geo, non so se si possa recuperare. Magari c'è su youtube o su sardiniadigitalibrary. A circai!







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spigola
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 11/05/2009 : 12:00:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di spigola Invia a spigola un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ecco un video (la concorrenza di Graziano). Si parla di Carapigna a partire dal minuto 11,30 circa.


http://www.sardegnadigitallibrary.i...626&id=86496







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saludos

Utente Medio



Inserito il - 12/05/2009 : 00:52:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di saludos Invia a saludos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nellina ha scritto:

Ho il disigio di Carapigna!


desiderio che potrai soddisfare il 24 Maggio..............ma poi pretenderò in giudizio...pubblico..... tra quella e le altre che già hai assaggiato






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