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asia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 11/04/2008 : 23:33:59
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| ziama ha scritto:
Ho negli occhi il colore del cielo Ho nel naso l’odore dei campi Ho nelle orecchie il canto del vento Ho nella bocca i sapori della terra Ho tra le mani i granelli di sabbia Che lentamente scivolano tra le dita Come i giorni trascorsi lontano. Rivolgo il mio sguardo ad est Oltre l’orizzonte Oltre il mare Oltre il tempo Oltre lo spazio Dove tu, indomita, testarda e fiera, sei. Non ti ho abbandonato. Ho solo scelto di vivere lontano da te. Ho imparato ad amarti perche non ti ho piu. Ho imparato a conoscerti perche’ ti amo. Ti porto dentro di me perche ti amo. E ti amo perche ti porto dentro di me. Ti ho nei miei ricordi, nelle mie parole, nella mia fierezza. Sei la madre che piange per la mancanza del figlio Ma che gioisce di orgoglio al pensiero di lui. Tu ci sei e ci sarai. Io saro’ da te ogni volta che posso, ma sono parte di te ogni giorno della mia vita. Non lo scordare mai.
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Brava Ziama... sei capace di grandi cose. Ma non mi freghi... dietro questa tua rocciosa fierezza io scorgo un languore dolcissimo.
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Modificato da - asia in data 11/04/2008 23:34:28 |
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asia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 11/04/2008 : 23:38:27
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| Nuragica ha scritto:
| asia ha scritto:
Bella e struggente...
Ora vi propongo questa, scritta da un amico e altrettanto toccante. La trovo splendida. Ditemi le vostre impressioni...
Ho mangiato pane da 100 forni, ....
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Toccante veramente Asia.. Mi è venuto il groppone allo stomaco e le lacrime agli occhi.. Non so se chi vive nell'isola , nel leggerla, possa provare le stesse sensazioni che prova chi manca da anni... |
Credo proprio di sì Nuragica. Certe emozioni travalicano l'autobiografia e si proiettano su uno schermo più ampio. L'esercizio di immedesimazione diventa quindi automatico.
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euneada
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 11/04/2008 : 23:41:02
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| ziama ha scritto:
E' nel cuore che risiede la nostra vita, ascoltiamolo un po piu' spesso e troveremo la strada verso casa... 'HOME IS WHERE THE HEART IS' la nostra casa e' dov'e' il nostro cuore ed la' che dobbiamo dirigerci verso le cose che amiamo che ci indicano qual'e' la nostra dimora naturale. Come naufraghi coraggiosi, novelli Ulissi, ritroveremo il nostro sentiero verso casa, la nostra Itaca interiore, guidati dal faro della speranza: 'Venite Amici, che non e' mai troppo tardi per scoprire un nuovo mondo. Io vi propongo di andare piu' in la' dell'orizzonte. E se anche non abbiamo l'energia che in giorni lontani mosse la terra ed il cielo, siamo ancora gli stessi, unica uguale tempra di eroici cuori, indeboliti forse dal fato, ma con ancora la voglia di combattere, di cercare, di trovare e di non cedere!' (Alfred Lord Tennyson,Ulysses).
Non e' di uno scrittore sardo, ovviamente, ma mi ha toccato il cuore...di sarda!! E' il parlare di un uomo che dopo tanti anni di lotte e di tempeste, si dirige nuovamente verso "casa", ovunque essa sia oltre l'orizzonte.
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... è proprio così... alla fine occorre guardarsi dentro... e mettersi in gioco ... sempre ... perchè mettersi in gioco vuol dire crescere ... non arrendersi... cadere ma rialzarsi... ammaccati certo... ma piu' forti di prima... avere il coraggio delle proprie scelte... e portarle avanti con lo sguardo alto e fiero ... .... guardare la vita....fissa negli occhi....
bello !!!! bacio bacio
Euneada
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ziama
Salottino
Utente Maestro
AmBASCIUatrice in USA
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Inserito il - 11/04/2008 : 23:57:32
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Ho urlato in silenzio Quando la solitudine mi attanagliava il cuore. Ho pianto lacrime invisibili Quando pensavo di non farcela. Ma porto dentro l’orgoglio della mia terra, E quando il giorno sembrava non avere fine Quando il sole non voleva tramontare mai Sulla mia solitudine, Sulla mia angoscia, Sulle mie paure, ho atteso che una nuova alba portasse nuova luce e nuove speranze. Quando apro gli occhi alla vita E tendo le mani al futuro Penso alla tenacia della mia gente, alla testardaggine che ci rende unici alla passione che ci rende forti. Mi vesto allora al nuovo giorno Perche’ ho trovato li forza di andare avanti. ________________________________________
e con questa basta che altrimenti vi vizio!!!!!!!!!!!!!
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Modificato da - ziama in data 12/04/2008 00:01:09 |
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Santa Mariedda - Senorbi
..un altro meraviglioso angolo di Sardegna
Siamo sardi Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. Noi siamo sardi. Grazia Deledda. |
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asia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 12/04/2008 : 00:04:29
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| ziama ha scritto:
Ho urlato in silenzio Quando la solitudine mi attanagliava il cuore. Ho pianto lacrime invisibili Quando pensavo di non farcela. Ma porto dentro l’orgoglio della mia terra, E quando il giorno sembrava non avere fine Quando il sole non voleva tramontare mai Sulla mia solitudine, Sulla mia angoscia, Sulle mie paure, ho atteso che una nuova alba portasse nuova luce e nuove speranze. Quando apro gli occhi alla vita E tendo le mani al futuro Penso alla tenacia della mia gente, alla testardaggine che ci rende unici alla passione che ci rende forti. Mi vesto allora al nuovo giorno Perche’ ho trovato li forza di andare avanti. ________________________________________
e con questa basta che altrimenti vi vizio!!!!!!!!!!!!!
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Che meraviglia....!!! In quelle lacrime invisibili sta tutta la sofferenza di un adattamento non indolore. Brava Ziama... per il tuo coraggio e per la tua versatilità.
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asia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 12/04/2008 : 00:14:45
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Fillus de Sardigna di Gabriele Ortu
Primo premio al Concorso Letterario Su Fermentu Città di Sinnai 1998
Bai, amiga, bai, cun is alas di amori, e porta unu saludu a is fillus de Sardigna sparzinàus in su mundu po unu arrogu 'e pani, negau in domu insoru. Bai, in logus trotus de disisperu e amestura fueddus de cuncordia po is corus in turmentu. Bai, a su fossu 'e Marcinelle, a is sartus de nebida de is pranuras lombardas, a is fabricas de dolori. Bai, amiga, bai, in terra furistera, e semina arregordus di argiolas arriendu, e cantus di amori, po is corus emigraus. Bai, cun su 'entu solianu in tot'is àndalas de mundu e semina cunfortu po is fradis emigraus.
Bai,... bai,... bai, cun sa bertula prena de sonus e de cantus de sa terra nosta amada, e imprassa cussus fradis, e poneddus in prexu po chi pozant binci' sa grandu maladia chi portant in su coru, is fillus de Sardigna. Bai... Bai, portanceddu custu mengianu bellu de soli, cun is fragus de Campidanu, Barbagia, e Logudoru, a is fillus de Sardigna. Bai, cun bisus nous prenus de trigu ingraniu, e allui lantias de speras, in is corus emigraus. Bai... E no scarescias cussu campusantu senza soli e senza prantu. Bai... E lassa una pregadoria po cussu fradi sfortunau, chi no podit torrari...
* Questa poesia, unica in lingua sarda campidanese, è voluta di proposito in questa raccolta. È l'omaggio per i miei paesani emigrati, nei giorni in cui la comunità gadonese li festeggia.
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Modificato da - asia in data 12/04/2008 00:26:26 |
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euneada
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 12/04/2008 : 00:25:12
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| asia ha scritto:
| ziama ha scritto:
Ho urlato in silenzio Quando la solitudine mi attanagliava il cuore. Ho pianto lacrime invisibili Quando pensavo di non farcela. Ma porto dentro l’orgoglio della mia terra, E quando il giorno sembrava non avere fine Quando il sole non voleva tramontare mai Sulla mia solitudine, Sulla mia angoscia, Sulle mie paure, ho atteso che una nuova alba portasse nuova luce e nuove speranze. Quando apro gli occhi alla vita E tendo le mani al futuro Penso alla tenacia della mia gente, alla testardaggine che ci rende unici alla passione che ci rende forti. Mi vesto allora al nuovo giorno Perche’ ho trovato li forza di andare avanti. ________________________________________
e con questa basta che altrimenti vi vizio!!!!!!!!!!!!!
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Che meraviglia....!!! In quelle lacrime invisibili sta tutta la sofferenza di un adattamento non indolore. Brava Ziama... per il tuo coraggio e per la tua versatilità.
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.... quoto e quoto ancora.... quanta verità......
Euneada
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euneada
Salottino
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Inserito il - 12/04/2008 : 00:35:47
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Fillus de Sardigna di Gabriele Ortu
Primo premio al Concorso Letterario Su Fermentu Città di Sinnai 1998
.... bellissima ... triste x quei figli di Sardegna lontani a guadagnare un tozzo pane.... bellissima e positiva x la voglia di portare la nostra Terra ... nei loro cuori ....ancorarli ad essi.... quasi come un dono fatto da una madre....
Euneada
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euneada
Salottino
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Inserito il - 12/04/2008 : 00:46:19
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| miss diamante ha scritto:
Ricordo era settembre ricordo il sole cocente ricordo il pianto di mia madre il mio e anche quello di mio padre ricordo quella nave spietata che mi strappò dalla mia terra dalla mia gente dai miei sogni. Ora il tarlo del tempo mi parla di te Sardegna mia io parlo coi muri del tempo passato del tempo perduto parlo di te che mi hai creato e... mi appari ogni giorno ogni attimo appari nei miei sogni e aspetto che tu un giorno possa allargare le braccia e accogliermi come in un seno materno.
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.... la rileggo Miss... e gli occhi luccicano...quanta sofferenza... quanta tristezza...come sempre nelle tue poesie ... scorre il tuo sangue...con la memoria ... rivado a un'altra da te scritta... tra le ultime... tua madre ... tuo padre... e non riesco a non assocciarle .... scusami ... non riesco a non vedere il dolore che diventa spesso... ... sei speciale... un abbraccio
Euneada
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ecovip
Nuovo Utente
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Inserito il - 12/04/2008 : 01:01:29
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Oggi voglio lanciare il sasso nello stagno o meglio "in piccionnaia" come si diceva ( o si dice ancora??) a Sassari. E' chiaro da tutti questi scritti che siamo legati e amiamo la terra in cui siamo nati e su questo non ci piove.Ma ci siamo posti il problema del perchè molti o forse troppi siamo emigrati? Escludiamo il motivo economico-lavorativo perchè atavico,ma sempre purtroppo attuale; ma gli altri, quali sono gli altri che spesso per quel nostro orgoglio, talvolta eccessivo, vogliamo nascondere?Dobbiamo NON ghettizzarci,ma avere il coraggio di confrontarci e, se anche risultassimo perdenti, saper trarre dalla sconfitta motivo per migliorarci.
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piuttosto che nulla.....è meglio più-ttosto |
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ziama
Salottino
Utente Maestro
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Inserito il - 12/04/2008 : 01:08:00
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Ecovip!! Dove sei stato? C'e' .....oppsss....c'era ...un'ampia discussione sul forum! Te la metto in poesia:
Gli animi si sono scaldati le parole sono volate i moderatori l'hanno bloccata!!!! W noi sardi che quando ci fanno arrabbiare abbiamo il fuoco nelle vene e il veleno nella lingua!
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Santa Mariedda - Senorbi
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Siamo sardi Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. Noi siamo sardi. Grazia Deledda. |
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asia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 12/04/2008 : 01:08:18
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| ecovip ha scritto:
Oggi voglio lanciare il sasso nello stagno o meglio "in piccionnaia" come si diceva ( o si dice ancora??) a Sassari. E' chiaro da tutti questi scritti che siamo legati e amiamo la terra in cui siamo nati e su questo non ci piove.Ma ci siamo posti il problema del perchè molti o forse troppi siamo emigrati? Escludiamo il motivo economico-lavorativo perchè atavico,ma sempre purtroppo attuale; ma gli altri, quali sono gli altri che spesso per quel nostro orgoglio, talvolta eccessivo, vogliamo nascondere?Dobbiamo NON ghettizzarci,ma avere il coraggio di confrontarci e, se anche risultassimo perdenti, saper trarre dalla sconfitta motivo per migliorarci.
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Mario... ciò che dici è esattamente ciò che Ziama ha dimostrato. Lei aveva un lavoro qui... ma sognava orizzonti diversi e più ampi. Ed è finita in America, con grande coraggio... dove vive da tredici anni. Il suo amore per la Sardegna è sempre vivo. Raccontaci di te...
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Tranquillo
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Inserito il - 12/04/2008 : 10:55:02
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| ziama ha scritto:
Ho ululato in silenzio Quando la fame mi attanagliava lo stomaco. Ho pianto lacrime invisibili Quando pensavo di non farcela. Ma porto dentro la golosità della mia terra, E quando il digiuno sembrava non avere fine Quando il cibo non voleva apparire mai Sulla mia solitudine, Sulla mia angoscia, Sulle mie paure, ho atteso che una nuova alba portasse nuovo pane e nuove pietanze. Quando apro gli occhi alla pasta E tendo le mani al tegame Penso alla tenacia della mia dentiera, alla bastardaggine che mi rende unica alla scoliosi che mi rende storta. Mi vesto allora al nuovo giorno Perche’ ho trovato li forza di mangiare tanto.
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ziama
Salottino
Utente Maestro
AmBASCIUatrice in USA
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Inserito il - 12/04/2008 : 12:29:37
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| Tranquillo ha scritto:
| ziama ha scritto:
Ho ululato in silenzio Quando la fame mi attanagliava lo stomaco. Ho pianto lacrime invisibili Quando pensavo di non farcela. Ma porto dentro la golosità della mia terra, E quando il digiuno sembrava non avere fine Quando il cibo non voleva apparire mai Sulla mia solitudine, Sulla mia angoscia, Sulle mie paure, ho atteso che una nuova alba portasse nuovo pane e nuove pietanze. Quando apro gli occhi alla pasta E tendo le mani al tegame Penso alla tenacia della mia dentiera, alla bastardaggine che mi rende unica alla scoliosi che mi rende storta. Mi vesto allora al nuovo giorno Perche’ ho trovato li forza di mangiare tanto.
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NON E' FORSE VERO CHE SI EMIGRA PER NON MORIRE DI FAME???
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Santa Mariedda - Senorbi
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Turritano
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Inserito il - 12/04/2008 : 16:32:15
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Quanta superficialità e intenzione di NON CAPIRE! volete ripetere il discorso? ebbene sia, cercherò di spiegarvelo ancora, dovessi farlo altre cento, mille volte. Adesso ho cose più importanti da fare: devo andare nella Nurra a comprare un agnello e vedere tanti bei cani Fonnesi. Ciao Turritano
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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