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Su foristeri
Utente Medio
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Inserito il - 20/05/2010 : 22:01:47
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| Donovan ha scritto:
| Su foristeri ha scritto:
| Turritano ha scritto:
Gratzias Su Foristè, emmo ki soe interessadu, faghemilu ischire. Eo connoscho su ki narat Maxia pro aer legidu calki "recensione" de su liberu, ma mi paret giusthu ischire sos particulares. Turritanu NB: s' ischritura impitada no est LSC, ma Logudoresu Settentrionale
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Turritanu,
Su documentu faghede 195 pagines.
Este in .pdf (506 Ko) e bi cheret ACROBAT READER (in dogni modu già l'ischis) e mi paret chi no si podede mandade via su forum.
Si no bi resesso e chi no bides arrivide nudda, tando mandami in brivadu un indirizzu email e ti l'attacco a su messaggiu.
Forse qualcuno mi potrà aiutare nel forum ma mi sembra veramente che la possibilità non esiste.
Peccato perchè mi sembra che altri utenti come Robur per esempio possono essere interessati.
Il problema è che oggi il sito dove l'avevo trovato sembra bloccato.
Unu saludu mannu.
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Foristè, si lu tenes in su computer tuo certu chi faghet!
Incarca inoghe:
http://www.rapidshare.com/
Sèbera su file .pdf e imbia·lu. A pustis còpia su link chi ti dat e apìtziga·lu inoghe.
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In dogni modu grazie Donovan,
Su situ mi l'appo postu i sos "favorites" appena rientradu a domo.
E gai si nd'appo bisonzu, già l'impito seguramente.
Como azis a essede paritzos a podere iscriere de custu libberu de Mauro MAXIA.
Unu saludu mannu.
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Turre
Utente Medio
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Inserito il - 22/05/2010 : 12:00:46
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Con un pò di ritardo, ringraziando per tutti gli interventi precedenti, dico ancora la mia, non avendomi convinto le risposte. Sui reciproci flussi immigratori sardo/corsi siamo tutti d'accordo, sopratutto nelle coste spopolate della Gallura; per me è però improbabile un consistente flusso di corsi a Sassari, così importante da averne modificato la lingua; la ritengo, piuttosto una evoluzione del sardo effettuata da elementi non sardofoni di provenienza italiana, come succede attualmente agli italiani che cercano di imparare il sardo. 1) via dei Corsi, capisco l'importanza del nucleo, ma che arrivi a cambiare completamente la lingua della città..., anche a Cagliari c'è via dei Genovesi... ma non mi sembra che il cagliaritano gliassomigli. 2) Esiste qualche seria pubblicazione che studi in modo approfondito i collegamenti Sassarese/Corso/Logudorese/Italiano? grazie per le eventuali notizie.
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Turre
Utente Medio
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Inserito il - 22/05/2010 : 12:08:47
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Un esempio, forse calzante.. In questi giorni è in programmazione la commedia in sassarese " Preddu Masciu", sapete cosa significa? I corsi sicuramente no; noi logudoresi invece si...
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 22/05/2010 : 12:21:03
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| Turre ha scritto:
Un esempio, forse calzante.. In questi giorni è in programmazione la commedia in sassarese " Preddu Masciu", sapete cosa significa? I corsi sicuramente no; noi logudoresi invece si...
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io, sardo meridionale invece, non ho idea di cosa voglia dire: Pietro maschio?
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Modificato da - robur.q in data 22/05/2010 12:29:51 |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 22/05/2010 : 12:28:37
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| Turre ha scritto:
Con un pò di ritardo, ringraziando per tutti gli interventi precedenti, dico ancora la mia, non avendomi convinto le risposte. Sui reciproci flussi immigratori sardo/corsi siamo tutti d'accordo, sopratutto nelle coste spopolate della Gallura; per me è però improbabile un consistente flusso di corsi a Sassari, così importante da averne modificato la lingua; la ritengo, piuttosto una evoluzione del sardo effettuata da elementi non sardofoni di provenienza italiana, come succede attualmente agli italiani che cercano di imparare il sardo. 1) via dei Corsi, capisco l'importanza del nucleo, ma che arrivi a cambiare completamente la lingua della città..., anche a Cagliari c'è via dei Genovesi... ma non mi sembra che il cagliaritano gliassomigli. 2) Esiste qualche seria pubblicazione che studi in modo approfondito i collegamenti Sassarese/Corso/Logudorese/Italiano? grazie per le eventuali notizie.
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ti posso consigliare questi: Mauro Maxia, Tra sardo e corso, Magnum edizioni, Sassari 2003 Mauro Maxia, I Corsi in Sardegna, Edizioni della Torre, Cagliari, 2006 ho visto che Maxia ha pubblicato anche questo, che però non conosco, forse perchè la casa editrice ha poca diffusione: Mauro Maxia, Studi Sardo-Corsi, dialettologia e storia della lingua tra le due isole; Taphros editrice, 2008
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Modificato da - robur.q in data 22/05/2010 12:36:38 |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 22/05/2010 : 13:28:46
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un gesuita spagnolo scriveva nel 1561: "(en Sacer)....los mochachos ninguna lengua hablan sino es corça" da Raimondo Turtas, La questione linguistica nei collegi gesuitici sardi nella seconda metà del cinquecento;
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Turre
Utente Medio
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Inserito il - 25/05/2010 : 09:33:46
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In Logudorese Pedru Masciu: termine per indicare una bambina/ragazza molto vivace, con comportamenti tipicamente maschili.
grazie per le informazioni bibliografiche!
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gallosu
Utente Attivo
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Inserito il - 26/05/2010 : 08:47:16
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| Turre ha scritto:
In Logudorese Pedru Masciu: termine per indicare una bambina/ragazza molto vivace, con comportamenti tipicamente maschili.
grazie per le informazioni bibliografiche!
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Questo modo di dire è presente anche da noi in Trexenta "pedru mascu" (senza la "i") con l'identico significato.
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Gallosu http://trexentastorica.blogspot.com/
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 27/05/2010 : 00:37:06
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| Turre ha scritto:
Con un pò di ritardo, ringraziando per tutti gli interventi precedenti, dico ancora la mia, non avendomi convinto le risposte. Sui reciproci flussi immigratori sardo/corsi siamo tutti d'accordo, sopratutto nelle coste spopolate della Gallura; per me è però improbabile un consistente flusso di corsi a Sassari, così importante da averne modificato la lingua; la ritengo, piuttosto una evoluzione del sardo effettuata da elementi non sardofoni di provenienza italiana, come succede attualmente agli italiani che cercano di imparare il sardo. 1) via dei Corsi, capisco l'importanza del nucleo, ma che arrivi a cambiare completamente la lingua della città..., anche a Cagliari c'è via dei Genovesi... ma non mi sembra che il cagliaritano gliassomigli. 2) Esiste qualche seria pubblicazione che studi in modo approfondito i collegamenti Sassarese/Corso/Logudorese/Italiano? grazie per le eventuali notizie.
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Se non ti hanno convinto le risposte, come pretendi di portare avanti la tua opinione senza nessuna documentazione e in base a dicerie campate in aria, ma ancora abbastanza diffuse e sostenute da alcuni ultracampanilisti sassaresi? Prima del ‘600 a Sassari si parlava Logudorese puro (non influenzato dal pisano o genovese): lo provano senza alcun dubbio alcuni documenti dell’epoca scritti da eruditi sassaresi (il Fara ed altri), alcune leggi bandite in Logudorese e, nel medioevo, gli “Statuti Sassaresi”. Tutto questo, al di là delle opinioni personali, non si può ignorare. Poi dopo il ‘600, guarda caso dopo l’arrivo di consistenti (è documentato) flussi di immigrati Corsi, il Sassarese divenne simile al Corso. Simile, non uguale perché ovviamente il Logudorese di base si mischiò al Corso . Se ne vedono tracce nella pronuncia e nell’accento, nelle frasi idiomatiche, nella sintassi e in gran parte del lessico. Dire che il Sassarese attuale deriva dal Corso, non significa affatto che le due lingue siano perfettamente uguali, ma sono indubbiamente sovrapponibili. Consideriamo anche la continuità geografica, senza soluzione di continuità, del Sassarese con la Gallura. Per quanto riguarda l’epiteto “Preddu Masciu” (“Pietro il Maschio”) rivolto a bambine e ragazze che hanno atteggiamenti mascolini) da cui si è ricavata una nota commedia sassarese, è un frase idiomatica comune al Sardo Logudorese (e magari anche al Campidanese) di cui, come più sopra accennato, è ricco il dialetto Sassarese. Ma io non posso escludere che anche in Corsica si usi un simile epitetto o, tanto meno, che i due termini siano del tutto estranei al dialetto (o lingua) Corso. Mi riprometto di fare un confronto fra parole, verbi, avverbi, frasi Sassaresi e le corrispondenti Logudoresi per rimarcare la appartenenza, a buon diritto, del Sassarese alla Lingua Sarda Turritano
PS "Via dei Genovesi" di Cagliari non può essere paragonata a "Via dei Corsi" di Sassari: non risulta che a Cagliari si siano avuti consistenti flussi migratori di genovesi. A Sassari, questo è sicuro, l'importanza dei corsi, numerica e sociale, dopo il '500, era notevole
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Modificato da - Turritano in data 27/05/2010 00:51:49 |
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 07/06/2010 : 21:00:19
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Dalla discussione "Nomi degli animali in Sardo" Giorgia di Torres: però...boh...questo "sassarese di porto torres" o " di sorso" non mi suona bene ....eu fabeddhu posthudurresu...e a sossu no fabeddhani sussincu???!!!! ________ Cara Giorgia, ecco, lo sapevo che saresti arrivata a questo, e qui ti aspettavo (anche se, il posto più adatto per un discorso come questo, sarebbe la discussione "Il Sassarese" a cui ti invito a partecipare. In ogni modo, come ho detto tante altre volte in altre discussioni, si va per gruppi: c'è il Campidanese (che non è limitato al solo Campidano ma si spinge, con le sue sottovarianti fino in Ogliastra e nel Sulcis). C'è il Logudorese, che, sempre con le sue sottovarianti, si spinge fino nel nuorese, alto-oristanese e, perfino, in Gallura. V'è finza lu Sassaresi (dello stesso gruppo del Gallurese), che comprende oltreché il Sassarese fabiddaddu a Sassari, i dialetti pressoché simili di P.Torres, Stintino (ex Asinara), tutta la Nurra e, ad est, il dialetto di Sorso (lu sussincu), di Castelsardo, di Valledoria (almeno qualche sua frazione) e, più all'interno, il dialetto di Sedini. Attenta, non è campanilismo: questa classificazione no mi l'aggiu inventadda eu. Io mi attengo strettamente gli schemi linguistici della lingua Sarda. Se tu prendi qualsiasi cartina linguistica della Sardegna, troverai sempre "Sassarese" nella zona da me specificata, e mai "Portotorrese", "Sorsese", "Castellanese" e via dicendo. Come mai? semplice, l'ho gia detto: si va per gruppi e il "Sassarese" è appunto un "gruppo" che comprende le suddette microvarianti. Perché si chiama Sassarese?, perché Sassari era nei secoli scorsi (e forse lo è ancora ) il centro di gran lunga più importante del Nord Sardegna. La città di Torres non esisteva più, era ridotta a poche case di pescatori o operatori del porto (per questo oggi si chiama P.Torres) e faceva parte del comune di Sassari, così come l'Asinara e gran parte della Nurra. Soddisfatta? aspetta ... ho altro da aggiungere, e lo farò una prossima volta, preferibilmente nella discussione più consona già citata Turritano ________________________ Giorgia di Torres: Caro turritano, anch'io sapevo che saresti arrivato a questo e ci siamo trovati a metà strada non metto in dubbio la classificazione per macro-gruppi che semplifica tutte le varianti dei dialetti, ma permettimi che mi prema specificare che nessun portotorrese dice di parlare in sassarese, anzi, ti dirò di più, i miei genitori, che a casa parlano solo ed esclusivamente in dialetto, mi correggono continuamente la pronuncia dicendomi "chissu è sassaresu, no posthudurresu", da quì ti accorgi che le differenze esistono eccome! che torres fosse una frazione di sassari è vero, ma in realtà ti stai dimenticando un buon pezzo di storia e cioè che le borgate erano due, una al porto e l'altra attorno alla basilica,che non erano così spopolate come certe"leggende" narrano e che hanno per diverso tempo chiesto l'indipendenza a sassari ( perchè non ci si sentiva un quartiere della stessa) che ha sempre rifiutato fino a che non ci fu concessa dal re......ecco perchè io sono contraria alle province, perchè, al di là del campanilismo, è lo strumento che le grandi città hanno per "controllare", e non sempre in modo benevolo, i centri più piccoli...e scusate l'OT ________________________________
“nessun portotorrese dice di parlare in sassarese”? se sia esatto dire “nessuno” non lo so. Però la cosa non ha molta importanza e non è solo di P.Torres Facciamo degli esempi: sino a non molto tempo fa c’era la tendenza a dire: io parlo “perfughese”, “bosano” , “ozierese”, “bittese”, “fonnese”, ecc, ecc, a secondo del paese. La stessa cosa vale per i dialetti campidanesi. Era difficile sentir dire: “io parlo Logudorese”, io parlo “campidanese”
Tua madre dice:"chissu è sassaresu, no posthudurresu"? Pensa che, guardando bene, a Sassari c’è qualche leggera differenza persino tra quartieri Quindi è logico! Che il “sassarese” parlato a Sassari e quello parlato a P.Torres non siano perfettamente uguali, nessuno lo ha mai negato, ma sono differenze talmente esigue che non sempre un sassarese sa se l’interlocutore è sassarese o portotorrese, finché non si arriva a qualche parola chiave, un esempio? “inògghi”, che a P.Torres e a Sorso si dice “inògga”
Allora come la mettiamo? Dire Sassarese non va bene, come chiameresti questo gruppo di dialetti che fanno capo logicamente a Sassari? “sassarese” per il dialetto di Sassari; “portotorrese” per quello di P.Torres; “sussincu” per quello di Sorso, “sedinese” per quello di Sedini e via dicendo. Allora dovremmo fare la stessa cosa per le altre varianti del Sardo: niente Gallurese, niente Logudorese e, tantomeno niente Campidanese. Ma sì, per tagliare la testa al toro, chiamiamolo “Sardo/Corso-Occidentale”. Suona bene vero? Oh, ma allora, sempreché siano d’accordo tutti i parlanti di questo gruppo, si dovrebbero correggere tutti i libri di linguistica, tutti gli schemi, schede, cartine e tutti i testi che ad essi fanno riferimento … io non avrei niente in contrario, però non credo che la cosa sia fattibile
“che torres fosse una frazione di sassari è vero, ma in realtà ti stai dimenticando un buon pezzo di storia e cioè che le borgate erano due, una al porto e l'altra attorno alla basilica” che le frazioni fossero una o due è irrilevante. Che Torres a un certo punto si ridusse ad un esiguo numero di case vicino al porto è cosa certa (tutti, o quasi, gli abitanti di Torres intorno al mille d.C. si trasferirono a Sassari, “Thàthari manna”). La città di Torres cessò di esistere. Rimase a malapena un gruppo di persone legate alle attività del porto, da cui il nome “Porto Torres”. Inoltre il porto di Torres perse la sua importanza nel lungo periodo di dominazione spagnola. Infatti la Spagna aveva dato dei “privilegi” a Cagliari e ad Alghero: solo da quei due porti si poteva arrivare e partire per l’estero, solo attraverso quei due porti poteva avvenire il commercio d’oltremare. P. Torres crebbe pian piano d’importanza e cominciò a ripopolarsi solo dopo la caduta del dominio spagnolo e l’avvento di quello piemontese: quel privilegio, per Cagliari ed Alghero, venne abolito e Porto Torres, essendo il porto più comodo verso il Nord Italia, acquisto importanza e la popolazione aumentò di conseguenza. Quindi fu solo all’inizio dell’ ‘800 che gli abitanti di P. Torres cominciarono a chiedere l’autonomia dal comune di Sassari. Turritano
PS E sì. l’OT c’è ed è anche grossolano: vai addirittura a toccare la necessità o meno delle province …. Di questo passo dove andiamo a finire, a “Roma Ladrona”? all’ora non hai mai sentito parlare del “cagliari-centrismo”? Per farla breve ti dirò che il campanilismo fine a se stesso è una brutta bestia: pensa che già da decenni Olbia si lamentava che Sassari privilegiava il Porto di P.Torres a discapito di quello di Olbia, vero o falso che fosse, quello è stata la molla che ha fatto nascere l’idea della provincia di Olbia. Pensavano di risolvere tutti i problemi, ma mi sa che abbiano più o meno gli stessi problemi di quando facevano parte della provincia di Sassari.
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Modificato da - Turritano in data 07/06/2010 21:04:17 |
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giorgia di torres
Utente Normale
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Inserito il - 08/06/2010 : 14:28:42
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Insisti con l'esiguo numero di case vicino al porto....ricordo quì che il borgo di Santu Bainzu non si è mai spopolato del tutto( a questp proposito ti invito a leggere il libro"porto torres, le mostre radici nella storia" di Norma Fais che sfata numerosi miti sulla storia turritana), ed era quello legato alle tradizioni logudoresi, dove vivevano agricoltori e pastori, a differenza del borgo del porto dove abitavano pescatori in prevalenza continentali...sul dialetto comunque ti do ragione, sono pressochè identici, ci mancherebbe, ma quelle differenze di pronuncia fra le varie località esistono e non vanno appiattite come invece si sta cercando di fare (anche col sardo).....mi scuso di nuovo per l'OT sulle provincie, ma non è così fuori luogo, perchè i grossi centri esercitano la loro egemonia innanzitutto in ambito culturale, ed il mio non è campanilismo fine a se stesso, ma è solo stanchezza nel sentir dire da anni tante stupidaggini sulla storia di Porto Torres anche vere e proprie leggende, e stanchezza anche di dover lottare per affermare che non siamo nati negli anni 60 col petrolchimico, anzi, con quello ahnno cercato di dare un netto colpo di spugna alla nostra cultura e tradizioni...
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 08/06/2010 : 23:53:50
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Non capisco il tuo sdegno per certe affermazioni assolutamente scontate e non certo offensive.
Be, se non “scarso” o “esiguo”, definiscilo come vuoi, ma nessuno potrà mai dire, con un minimo di affidabilità, che la città di Torres si ridusse a poche anime tanto da scomparire come città e rimase solo un “non rimarchevole” gruppo di case in prossimità del porto (mettiamoci pure il borgo di pastori e contadini di Santu Bainzu, ma la cosa è ininfluente e la sostanza non cambia granché). Non è un “mito” (mi ripeto) che Torres, come nome della città, cessò di esistere e prese il nome di Porto Torres. Prova evidente che, in pratica, tutta la città come tale scomparve e la sua importanza si ridusse al porto. Stiamo parlando del periodo medievale (poco dopo il 1000). Che non fu del tutto disabitata è ovvio, e da me mai negato, ma la stragrande maggioranza degli abitanti si trasferì a Sassari, come quella di altri paesi e Thathari crebbe rapidamente (“Thathari Manna”), prendendo il ruolo della ormai ex città di Torres. Tutte le autorità e anche la Curia Arcivescovile si spostarono a Sassari. A Torres rimase appunto, solo il porto. Il porto di Torres divenne una appendice naturale del “Libero Comune di Sassari”. Queste non sono leggende, non sono miti da sfatare, ma è Storia. E se tu hai qualcosa in contrario … provalo. “Turritana” non è solo P. Torres ma anche Sassari e tutto il territorio che unisce le due città, si chiama ( modestamente ) “Turritano”. Vuoi qualche prova o qualche esempio? non hai che chiedere ….. Appiattire le “varietà dei dialetti”? no no, cara la mia Bainzina, nessuno lo ha mai proposto, figurati io: non è neanche nei miei sogni segreti. Ma pa cariddai, nessuno vuole appiattire niente, ognuno si tenga il suo: sassaresi, stintinesi, portotorresi, sussinchi, castellanesi, sedinesi e via dicendo, anche se tutti rientrano nel “Gruppo del Sassarese”. Ma, se parli di “lingua ufficiale” per tutta la Sardegna, discorso cambia completamente: negli atti ufficiali ci vuole, è indispensabile un codice comune… e questo codice esiste già: la LSC (c’è già una apposita discussione nel forum) che non vuole appiattire proprio niente, anzi valorizzare tutte le varietà locali. La alternativa ad una Lingua Ufficiale (Comune) a tutta la Sardegna? L’estinzione sicura della Lingua Sarda, come tale e in tutte le sue varietà. Le province. I “grossi centri” , che siano “province” o no, da quando mondo è mondo hanno sempre esercitato la loro egemonia, mi sembra ovvio. Sono poli catalizzatori anche in senso culturale. La alternativa? Un solo centro (politicamente) egemone in tutta la Sardegna, che poi fra l’altro esiste già, con gli squilibri, il centralismo e le preferenze che tutti conosciamo. Ma scusa, che si dicano “stupidaggini” sulla storia di P. Torres, non dipende sicuramente dall’esistenza delle province. Comunque tu dimmi quali stupidaggini avrei detto io in proposito? Ho detto che P. Torres è nata negli anni ’60 col discusso polo petrolchimico? Tranquilla, non l’ho mai detto né pensato. Anzi, ti faccio una confidenza (ma che resti fra noi ): io, se dovessi trasferirmi da Sassari, andrei soltanto a Porto Torres, una città che amo e, mi dispiace per te, quando vado a Porto Torres (sarebbe dire molto spesso), mi sento come a Sassari: stessa lingua, stessa mentalità, stesse faccie, stessa gente: tutto familiare, e questo non da ora, ma fin da quando ero bambino e non conoscevo niente di storia né di Sassari, né di P. Torres. Comunque sappi che hai tutta la mia solidarietà per il tuo attaccamento alla città, alla sua storia e alle sue tradizioni. Un ultima cosa: da tempo mi frulla in mente di aprire una nuova discussione: “Sassari e Porto Torres, città gemelle”. E prima o poi lo farò. Chissà quante cose interessanti avremmo da dire Turritano
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giorgia di torres
Utente Normale
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Inserito il - 09/06/2010 : 16:27:48
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Turritano, non ho mai detto che le stupidaggini le hai dette tu, ma molti atri si!!!! anch'io a sassari mi sento come solo un pò fuori casa, perchè ci studio ed ho lì diverse amicizie, con le quali è piacevolissimo parlare anche degli stessi argomenti che sto affrontando con te, anche con ironia ed un pizzico di campanilismo!!!! città gemelle...mmmmh....diciamo cugine!!!!
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 11/06/2010 : 19:30:12
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Io a P. Torres mi sento a casa. Ho imparato a nuotare a Balai, che ho sempre frequentato sino a 25 anni. Andavo la mattina, col mio "pranzo a sacco" e me ne tornavo a casa la sera … cu “lu trenu di Polthudorra … anda e torra, anda e torra”. Devo dire che mi piaceva (e mi piace) tutto: la chiesetta di Balai, il porto (quante volte sono andato a pescare pisari nella “banchina ad alto fondale”), la Basilica di Santu Bainzu … “Città gemelle” no t’anda be’? ma cugine? no! li cugini semmu noi, li figliori di Sassari e li figliori di Polthudorra, achì semmu li figliori di dui gemelli. A tutu malandà pudimmu dì: "Mamma e figliora". La mamma è Polthudorra e la figliora è Sassari, chi abà è più manna di ra mamma Adesso, Giorgia, sono curioso: traduci nel “sassarese di P.Torres”, quello che io ho scritto nel “sassarese di Sassari”, credo che anche chi ci segue senza intervenire, avrà la mia stessa “curiosità” Turritano
PS la mia è una “curiosità” per modo di dire, perché credo che non ci sia nessuna differenza, se non irrisoria
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zeneize
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Inserito il - 17/06/2010 : 12:35:55
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Buongiorno a tutti, mi presento: sono nato e vissuto a Genova, e sono molto interessato a tutto ciò che concerne i dialetti e le minoranze linguistiche... dal mio canto, sono uno dei pochi giovani che ancora mantiene viva, nel parlato e nella scrittura, la lingua ligure nella sua versione principe, che è il genovese. Effettuando qualche ricerca, ho letto e verificato che la lingua sassarese mostra alcune influenze da parte del genovese stesso, non solo nel lessico (ad es. barbouto, rondone; fainà, farinata, che da voi è fainè) ma anche nella trasformazione delle parole dalla base latina... Non so se siano solo coincidenze, sarei comunque felice di poter instaurare con voi un piacevole scambio culturale. Se qualcuno puù darmi informazioni a riguardo, è tutto ben accetto. Si potrebbe anche instaurare una conversazione non biunivoca (io scrivere in genovese, voi in sassarese) per verificare le somiglianze o meno, ma non posso prendere da solo questa iniziativa senza il vostro benestare. Spero di non aver arrecato disturbo e di poter mettere in pratica con la vostra collaborazione la mia idea... Grazie a tutti e saluti!
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