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sardosempre
Utente Attivo
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Inserito il - 01/02/2008 : 10:59:12
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un costume che e`molto raro veder sfilare: quello della vedova di nuoro
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sardosempre
Utente Attivo
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Inserito il - 01/02/2008 : 11:00:46
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ecco un altro costume della vedova di atzara...come quello presente nella mostr adi Roma
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interfolk
Salottino
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Inserito il - 01/02/2008 : 11:27:13
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Mi spiace non contribuire in questo periodo per motivi di tanti impegni (visto che ho catalogato tutti gli abiti della sardegna) comunque VI faccio i complimenti l'ottimo lavoro di questo topic , un modo per portare a conoscenza l'abbigliamento popolare della Sardegna.... Attenzione però a non confondersi sui capi d'abbigliamento.... perche molti capi sono veramente simili.........e quindi normalissimo confondersi sui costumi ........
questa e la parte superiore dell'abito di dorgali facilmente confondibile a primo contatto visivo con quello di orune, bitti, ecc...
Per dr.folk...... appena ho un po di tempo libero posto il costume di bitti con le descrizioni dettagliate ....
ps... nel limite del possibile postate anche i dettagli sull'abbigliamento popolare in modo che si abbia un'ampia conoscenza......
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Modificato da - interfolk in data 01/02/2008 11:35:33 |
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annika
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Inserito il - 01/02/2008 : 11:30:39
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Che bello !!!! mi meraviglio in continuazione...di questi abiti........ che fatica e che passione per poter cucire.. simili capolavori...e...che goduria per gli occhi.....Grazie a voi che postate queste immagini......
Bravi !!!!
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"I confini ? esistono eccome !!! " Nei miei viaggi ne' ho incontrati molti..e stanno tutti nella mente degli uomini. (Lizard) |
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sardosempre
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Inserito il - 01/02/2008 : 11:34:26
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questo inverno una signora di Villacidro mi ha chiesto la cortesia di fotografarle alcuni pezzi dell'abito tradizionale del suo paese...posto alcune foto
particolare della gonna della festa, ricostruita sulla base di una originale regalata ad una statua della madonna dalla famiglia dello scrittore Dessi'.
particolare di uno scialle originale di Villacidro (ca) che ha circa 150 anni....purtroppo avrebbe bisogno di un restauro.
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sardosempre
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Inserito il - 01/02/2008 : 11:54:53
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una foto scattata ad una signora di Desulo mentre andava a comprare il pane....se andate a Desulo sara´facilissimo incontrare signore vestite con l'abito tradizionale rosso.(appena trovo la foto a colori la posto)
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sardosempre
Utente Attivo
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Inserito il - 01/02/2008 : 12:05:05
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a proposito di Desulo....se vi appassiona la cultura del Gennargentu vi consiglio di comprare il dvd "GENTE DE MONTE", documentario sulle tradizioni storiche, culturali e ambientali della comunità Desulese - realizzato dai ragazzi dell'Istituto Superiore Montanaru e dai ragazzi della Scuola di Istruzione Secondaria di I Grado, con la collaborazione di diversi cittadini Desulesi e delle ragazze del Coro Polifonico Boghes d'Ennargentu. e`tutto girato nel territorio di Desulo, con paesaggi mozzafiato...le comparse sono tutte in abito tradizionale,...sia le anziene che ancora idossano l'abito giornalmente, sia i giovani che indossano i costumi dei loro genitori o dei nonni. e`un capolavoro!
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rosmery
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Inserito il - 01/02/2008 : 12:12:16
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Sardosempre,non ti posso smentire,ne confermare!!!
Ti ripeto che queste foto,sono state prese da un sito,con tanto di didascalia che presentava i costumi.......io le ho postate per voi,e sono contenta se qualcuno,testimonia la sua conoscenza in proposito!!
Mi sembra però strano che in un sito dove parlano solo di costumi della Sardegna,sbaglino così!!!!
Ma se tu puoi testimoniare il contrario ben venga......così anche io sò il giusto.Ne ho tante altre,ma il mio pc oggi fà i capricci e non mi fà postare le foto,se vuoi,in privato tramite e-mail te le posso inviare....fammi sapere......ok....ciao
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sardosempre
Utente Attivo
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Inserito il - 01/02/2008 : 12:22:38
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ciao rosmery purtroppo sia i libri ma soprattutto i siti internet...a volte sbagliano.in questi casi e`sempre bene mettere in discussione le fonti di ricerca.
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drFolk
Salottino
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Inserito il - 01/02/2008 : 14:20:17
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Questa ragazza indossa il costume di Lula denominato "su Zippone". Esso si compone di:
sas pettorreddas, pettorina e spallacci della camicia lavorati a intaglio e punto smoke sfilato, su cui porta il bustino morbido di panno giallo foderato in velluto terziopel e ricamato con "ispitzetas e aveddas" (a Lula prende il nome di "casseddu", a Onanì e Bitti "Soloppattu", a Orune "su cashu" e a Lodè "su zacru"). Da notare il grande segmento di tessuto dorato all'agganciatura del busto, che prende il nome di "su zingu".Il giubbetto, dappertutto "su zippone", è un bolero con maniche sagomate: esso può essere realizzato in panno nero e terziopel ai risvolti, oppure totalmente in terziopel (di solito viola) con passamanerie dorate. In questo caso la ragazza indossa "su mucatore de tubbè" marrone, forse ricamato in filo d'oro, e "sa unnedda 'e pannu" bordata in terziopera. Ma con questo giacchino ricco potrebbe anche utilizzare "su uresi", la gonna di orbace profilata in terziopel e bordata di panno rosso (come nei costumi di Dorgali/Orune di poc'anzi) e lo scialle di raso viola e nero (a Orune si sostituiva lo scialle con un fazzoletto di lino o seta bianca ripiegato a triangolo e ravvolto sul mento), in segno di particolare lusso. Sotto la gonna si indossa "sa tunica 'e tela", e un periodo "sa buzàca", la saccoccia legata in vita.
Caratteristici del costume femminile dell'area bittese sono "sas masculas", i cui intagli di tessuto sono convergenti a punta, e non sdoppiati come nel costume di Oliena o Ollolai; e lo stesso tipo di intaglio si ha allo sparato esterno delle maniche.
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Modificato da - drFolk in data 01/02/2008 14:23:40 |
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Lollove
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drFolk
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 01/02/2008 : 14:39:50
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| dr folk ha scritto:
Questa ragazza indossa il costume di Lula denominato "su Zippone". Esso si compone di:
sas pettorreddas, pettorina e spallacci della camicia lavorati a intaglio e punto smoke sfilato, su cui porta il bustino morbido di panno giallo foderato in velluto terziopel e ricamato con "ispitzetas e aveddas" (a Lula prende il nome di "casseddu", a Onanì e Bitti "Soloppattu", a Orune "su cashu" e a Lodè "su zacru"). Da notare il grande segmento di tessuto dorato all'agganciatura del busto, che prende il nome di "su zingu".Il giubbetto, dappertutto "su zippone", è un bolero con maniche sagomate: esso può essere realizzato in panno nero e terziopel ai risvolti, oppure totalmente in terziopel (di solito viola) con passamanerie dorate. In questo caso la ragazza indossa "su mucatore de tubbè" marrone, forse ricamato in filo d'oro, e "sa unnedda 'e pannu" bordata in terziopera. Ma con questo giacchino ricco potrebbe anche utilizzare "su uresi", la gonna di orbace profilata in terziopel e bordata di panno rosso (come nei costumi di Dorgali/Orune di poc'anzi) e lo scialle di raso viola e nero (a Orune si sostituiva lo scialle con un fazzoletto di lino o seta bianca ripiegato a triangolo e ravvolto sul mento), in segno di particolare lusso. Sotto la gonna si indossa "sa tunica 'e tela", e un periodo "sa buzàca", la saccoccia legata in vita.
Caratteristici del costume femminile dell'area bittese sono "sas masculas", i cui intagli di tessuto sono convergenti a punta, e non sdoppiati come nel costume di Oliena o Ollolai; e lo stesso tipo di intaglio si ha allo sparato esterno delle maniche.
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Qui possiamo confrontare il recto (Orune) e il verso (Bitti) del giubbetto "su corittu", realizzato in panno rosso e profilato in maniera diversa trai due lati.
Ora, il giubbetto di orune nella foto è molto ricco, ma in origine era completamente foderato di velluto blu scuro o nero, su cui alle maniche spiccava "sa buttonera" di velluto bordeaux; tutte le cuciture erano profilate con cordoncino "puntu ritzu" giallo o verde o rosso, comunque contrastante. LA ragazza, secondo tradizione, ha ancora nel giubbetto "sar bagas", le asole per i bottoni d'argento, e chiude lo sparato del gomito con un nastro colorato che passa tra le asole.
Il verso è ormai la versione ricca, adottata dai gruppi folk. E' ormai profilata solo in terziopel verde ( in origine aveva lo stesso colore dell'altra faccia, essendo la ribattitura del velluto del recto), costurato a sua volta da "sa vetta", i nastri policromi applicati in origine secondo lo schema dellla ribattitura del velluto, poi nel tempo sovrapposti e aumentati di numero fino a descrivere il panno risso delle maniche come una specie di coccarda.
Ormai in disuso "sa vela" o "sa benda" di lino bianco avvolta intorno al capo (e un lembo poteva rimanere libero sulla spalla sinistra, o raccolto sotto il mento e fissato con degli spilli, fino a descrivere una variante piatta della "tiazòla" di Bono; e "su curcuddu" (Lula), o "sa caretta" (Bitti, Onanì, Orune, Lodè), cuffia appuntita in broccato e velluti, decorata con stagnole, galloni dorati, perline e trine in argento, che allungavano la forma della testa e raccoglievano la crocchia delle trecce.
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Lollove
Nuoro
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rosmery
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Inserito il - 01/02/2008 : 15:58:58
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Complimenti dr folk,eccellente la tua precisazione dei particolari,descritta così da te ne fà un vestito molto più pregiato di quel che sembra....E molto molto bello.......
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drFolk
Salottino
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Inserito il - 01/02/2008 : 17:09:03
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Grazie Rosmery, ma credo che ogni costume, ogni volta che se ne conosce la storia, recuperi in interesse e bellezza.
Questo è un modello di "caretta" di Lodè (riportato anche nel mio forum sul costume di Osidda); altri esemplari, come quello riportato nel libro "Il Museo etnografico di Nuoro" sono completamente appuntiti, realizzati in lampasso rosso e velluto color caffè a coste. Sulla punta potevano recare un amuleto, un ciondolo in argento o una croce in trina d'argento.
Nel costume dell'area Bittese era importante la camicia, che se realizzata in lino tessuto in casa prendeva il nome di "Lindza" (cfr. Max leopold Wagner LA VITA RUSTICA). Oramai è realizzata in un solo pezzo; ma ad Orune spesso è divisa in quattro pezzi: "sas pettorras", "sas palas", "sas manicas". Per prime si indossano "sas pettorras", poi sas manicas che vengono abbottonate posteriormente. La pettiera delle maniche non viene chiusa sulle "pettorras", ma viene arrotolata agli spallacci de "su cashu", tenendoli un po' discosti dalla scollatura e fornendo un'impressione di maggior prosperosità della donna.
Ricordata da Grazia Deledda e dalle anziane è la balza della gonna "su uresi", non già di panno rosso ma in panno (o taffetà) verde impunturata in color nocciola, segno di modestia. Le vedove vestivano come le donne sposate, eccettuata "sa vela groga" gialla per il lutto e la balza della gonna, che poteva essere di panno nero o di velluto bordeaux scuro.
La gonna delle vedove non era increspata posteriormente, ma liscia: non ne ho mai visto una, ma credo che fosse molto simile, nella sagoma, alle gonne di Belvì e Desulo.
Do ora alcuni termini del costume:
"S'intenta" è la cucitura superiore della gonna, che trattiene "sas ingrispas", le pieghe della gonna (anche dette "sor ghiriones", i gheroni). La gonna è decorata "cun sos listrones/sa vetta", i nastri di gala e gli intarsi di velluto.
Lo sbuffo delle maniche della camicia dallo sparato delle maniche è detto "s'isparatu". Caratteristica, a Bitti, Lodè, Onanì e Lula, è la maniera di rivoltare i polsini della camicia femminile, che hanno il ricamo "de su coro" a rovescio, in modo da formare "su guppu". A orune i polsini sono ricamati e portati al dritto, come nei costumi di Nule e Benetutti.
Dimenticavo di dire che presso alcune famiglie che vantavano quarti di nobiltà o notevoli ricchezze il bustino poteva essere bordato non in terziopel, ma in velluto bordeaux e lampasso blu "su brocatu", come forse anche i risvolti dei giubbetti.
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Modificato da - drFolk in data 01/02/2008 17:17:27 |
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Lollove
Nuoro
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 21/02/2008 : 12:13:36
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| dr folk ha scritto:
Questa ragazza indossa il costume di Lula denominato "su Zippone". Esso si compone di:
sas pettorreddas, pettorina e spallacci della camicia lavorati a intaglio e punto smoke sfilato, su cui porta il bustino morbido di panno giallo foderato in velluto terziopel e ricamato con "ispitzetas e aveddas" (a Lula prende il nome di "casseddu", a Onanì e Bitti "Soloppattu", a Orune "su cashu" e a Lodè "su zacru"). Da notare il grande segmento di tessuto dorato all'agganciatura del busto, che prende il nome di "su zingu".Il giubbetto, dappertutto "su zippone", è un bolero con maniche sagomate: esso può essere realizzato in panno nero e terziopel ai risvolti, oppure totalmente in terziopel (di solito viola) con passamanerie dorate. In questo caso la ragazza indossa "su mucatore de tubbè" marrone, forse ricamato in filo d'oro, e "sa unnedda 'e pannu" bordata in terziopera. Ma con questo giacchino ricco potrebbe anche utilizzare "su uresi", la gonna di orbace profilata in terziopel e bordata di panno rosso (come nei costumi di Dorgali/Orune di poc'anzi) e lo scialle di raso viola e nero (a Orune si sostituiva lo scialle con un fazzoletto di lino o seta bianca ripiegato a triangolo e ravvolto sul mento), in segno di particolare lusso. Sotto la gonna si indossa "sa tunica 'e tela", e un periodo "sa buzàca", la saccoccia legata in vita.
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 21/02/2008 : 12:27:15
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Vorrei parlarvi dei costumi del sassarese... perchè vorrei sfatare quel pregiudizio che vuole interessanti esclusivamente gli abiti popolari delle profonde barbagie o di altre zone sarde. Un costume molto importante, ritengo, è quello femminile di Ploaghe.L'abito è inconfondibile per il copricapo a mantellina di panno giallo( che si vede soltanto in un settore a forma di croce su un campo di velluto o raso blu) e per sa groppa, un particolare rigonfio che allarga alla vita la gonna, eredità della moda secentesca spagnola... gli accordi di colore del costume sono di grande effetto. rosso, nero, blu bianco e preziosi i ricami, spesso tutti in oro, che spesso lo adornano... saluti babborcu
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