Nota Bene: La Necropoli di Anghelu Ruju ( ALGHERO) e' il più vasto sepolcreto di " domus de janas" ( case delle fate) della Sardegna centro-settentrionale. Comprende ben 38 grotticelle artificiali pluricellulari e più di 300 stanzette scavate nella roccia. Gli ipogei vennero escavati su una collinetta di arenaria calcarea da genti del Neolitico Recente che, non conoscendo metalli, per eseguirle utilizzarono picchi di pietra scheggiata. Molti di questi picconi sono stati ritrovati all'esterno delle tombe e dentro una di esse venne in luce lo scheletro di un individuo circondato da numerose piccozze litiche. Si tratta forse di ella sepoltura di un antico scalpellino che si portò nell'oltretomba gli strumenti del suo mestiere!
Ciao a tutta la comunità di paradisola. Come sapete pur non essendo sarda ho da anni una passione incredibile per il canto a chitarra: fino a due o tre anni fa ero una semplice ascoltatrice... ma in seguito sono stata incoraggiata a provare anche a cantare (anche se a livello dilettantistico). Ci sono diverse domande che mi sono posta da anni e che vorrei condividere con voi: ci sono differenze stilistiche tra il canto "a chitterra" gallurese e quello logudorese (lingua a parte?) Non riesco a trovare dei testi online di canti da imparare anche se ne ho imparati alcuni su Youtube (es. "la più beddha di Gaddhura, i tre canti a sa disisperada "tu di lu mari" "biddhesa rara" e "li più dulci istanti" del compositore gallurese Gavino Gabriel e la corsicana "antoneddu, antoneddu". ci sono siti dove posso recuperare questi testi? Inoltre mi piacerebbe condividere questa mia passione con altre persone disabili, anche se comunque non voglio sembrare troppo settaria. Spero di non aver annoiato nessuno con questo intervento e, anzi, mi auguro che questo mi aiuti a chiarire molti aspetti del canto a chitarra e, perché no? di tutta la musica tradizionale sarda. Saluti a tutti Paola
tra i testi che vorrei copiare ce n'è uno di una canzone gallurese che mi è sempre piaciuta: si tratta di "la rustagghja" di Mannoni, uno dei miei cantadores preferiti oltre alla famiglia Cossu e ai cantadores degli anni '30; c'è qualcuno di voi che mi può postare il testo di questa canzone, please? Saludos a tottus dae Paola P,S. scusate il mio sardo imperfetto, ma ci sto provando...
forse ho scritto male il titolo della canzone di Ciccheddu Mannoni che sto cercando, perché ho usato l'ortografia gallurese: nei file di Youtube è scritta, infatti come "la rustaggia". Comunque se qualcuno di voi può recuperare il testo, mi farebbe un favore, perché se provo a copiarlo da Youtube, mi scompare il cursore Braille quando finisce il pezzo. Meda gratzias et saludos a tottus dae Paola
h ho provato nuovamente a cercare online il testo del pezzo "la rustaggia", ma al momento riesco a trovare solo la versione audio (tra parentesi ho scoperto che è tratta da una poesia di Francesco Piga, poeta gallurese a me scoosciuto). So di essere insistente, ma mi piacerebbe recuperare il testo di questa canzone e qualche notizia su Piga. Saluti da Paola
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Ciao a tutta la comunità di paradisola. Come sapete pur non essendo sarda ho da anni una passione incredibile per il canto a chitarra: fino a due o tre anni fa ero una semplice ascoltatrice... ma in seguito sono stata incoraggiata a provare anche a cantare (anche se a livello dilettantistico). Ci sono diverse domande che mi sono posta da anni e che vorrei condividere con voi: ci sono differenze stilistiche tra il canto "a chitterra" gallurese e quello logudorese (lingua a parte?) Non riesco a trovare dei testi online di canti da imparare anche se ne ho imparati alcuni su Youtube (es. "la più beddha di Gaddhura, i tre canti a sa disisperada "tu di lu mari" "biddhesa rara" e "li più dulci istanti" del compositore gallurese Gavino Gabriel e la corsicana "antoneddu, antoneddu". ci sono siti dove posso recuperare questi testi? Inoltre mi piacerebbe condividere questa mia passione con altre persone disabili, anche se comunque non voglio sembrare troppo settaria. Spero di non aver annoiato nessuno con questo intervento e, anzi, mi auguro che questo mi aiuti a chiarire molti aspetti del canto a chitarra e, perché no? di tutta la musica tradizionale sarda. Saluti a tutti Paola
c'è una domanda che mi pongo da tempo a proposito di "gare a chitara": come mai si preferisce il "trallallera" gallurese invece di quello campidanese? Probabilmente la prima variante mette più in evidenza le abilità dei cantadores in gara... ma questa è una mia ipotesi. Mi piacerebbe sapere l'opinione di coloro che, fra voi! frequentano le gare (anche da semplici ascoltatori). Saluti da Paola
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[/quote]h ho provato nuovamente a cercare online il testo del pezzo "la rustaggia", ma al momento riesco a trovare solo la versione audio (tra parentesi ho scoperto che è tratta da una poesia di Francesco Piga, poeta gallurese a me scoosciuto). So di essere insistente, ma mi piacerebbe recuperare il testo di questa canzone e qualche notizia su Piga. Saluti da Paola [/quote]
l'autore della rustaggia non è francesco piga, ma un corso di nome Paul-Matthieu de LA FOATA. mannoni armonizzò e adattò al gallurese la poesia di de la foata creando così la celeberrima corsicana intitolata la rustaggia. ciao, tore.
Modificato da - bakkiseddu in data 26/03/2015 16:19:19
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Paulu Matteu DELLA FOATA (1817-1899) A Predica di a Rustaghja
Simonu u cioncu Circava ’na flicaghja. Ghjunghji lu preti, « O preti, un vò più in piaghja. – E parchì, lu me Simonu ? – Aghju persu a me rustaghja. – Lascia fa, lu me cumpari, Voddu fa trimà l’altari. » « Frateddi mei, S’è pers una rustaghja. Chi l’ha la rendi ; L’ha trova ’na flicaghja ; O rindìtila dumani Sinnò, boia un si n’impiaghja ! O sintiti ciò ch’e’ dicu O sinnò vi maladicu ! « Una rustaghja Si sà ciò ch’edda costa ; Ci vol’carbonu E farru bedd’apposta ; E ci vol’meza ’jurnata Per avedda ben cumposta ; Dunqua, dètila à u patronu : A rustaghja è di simonu. « Veni l’istate, E c’è la dibbiera ; Veni lu vranu, E c’è la diraschera ; Si tu un ha la to rustaghja A nisunu un la po’ chera. S’edda veni d’a ndà in piaghja Comu fa senza rustaghja ? « Sorti in campagna, Va’à veda li to chjosa : La caddi è aparta, U boiu un si riposa ; Taddarè dui o trè muchji ? Sè sicuru ! Bedda cosa !
Si tu scontri la lamaghja, Comu fa senza rustaghja ? « Ghjunghji ’nu pratu E fughjini li feri : Si t’ha a rustaghja Stà pur’ senza pinseri : Boi e vacchi tutti quanti Vinaranu vulinteri. Taddi a fronda, hanu a traghja. Comu fa senza rustaghja ? « Ha’ una quistioni ? Lu stilu è pruibitu, E la pistola Un d’ha che lu banditu. Si tu ha la to rustaghja Qual s’accorta cusì arditu ? Si lu ’jacaru t’abbaghja Comu fa senza rustaghja ? « Ci voli a trava Da l’eghja e da Nironu, Da Bragacciola, Da u mulu e da Baghjonu ; Sbrumarè quatru lamaghji ? Un ni manca à u lamaghjonu ! Ci ni vol’ dui o tre paghja : Comu fa senza rustaghja ? « Li sgarzunotti Ti còglini li fica ? Un c’è bisognu Chi nimu ti lu dica. Pensi forsa di paralli Cu minastru o cu l’urtica ? Ci vol pronta la lamaghja Comu fa senza rustaghja ? « Si la to vigna E accant’à u malvicinu, E si tu brami Di bia lu to vinu Sarra be lu to scaleghju Cun un tangu prugnulinu. Bastaria la lamaghja Ma ci voli la rustaghja. « Senza rustaghja, Un servi à cinquantala,
Mori la vigna Parchì un si pò fa pala ; Si ni casca lu fasgiolu E u curròchjulu s’ammala. Si la festa un è carraghja Comu fa senza rustaghja ? « Si vol ghjimpà La sarpi catiddata, Si tu a vol fughja Ad impiitu l’annata ; Si tu pari, vidaremu Sedd’un nasci la frittata, E par quistu ha da raghja Si t’un ha la to rustaghja. « E usu anticu, L’ùsani anc’à la piaghja ; Chi movi in pedi Bisogna ch’eddu l’aghja ; Un c’è omu di Furciolu Ch’un porti la so rustaghja E vurristi chi Simonu Si n’andessi cu u bastonu ? « Dunqua, figlioli, Rinditi la rustaghja ; Dopu dumani, Simonu ha d’andà in piaghja. Chi l’avissi en un la rendi Pagarà li so viaghja ; E po’ freddu avà d’invernu Ma chi caldu ch’è in infernu ! » Sta stradizzola La feci Preti Santu, Ma comed eddu Nun ci n’abbaghja tantu. Pridicheghja cusì be Eppo’ basta lu so cantu. Pa li funi e li rustaghji Un c’è nimu chi l’assaghji.
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h ho provato nuovamente a cercare online il testo del pezzo "la rustaggia", ma al momento riesco a trovare solo la versione audio (tra parentesi ho scoperto che è tratta da una poesia di Francesco Piga, poeta gallurese a me scoosciuto). So di essere insistente, ma mi piacerebbe recuperare il testo di questa canzone e qualche notizia su Piga. Saluti da Paola [/quote] Sono emozionatissima nel leggere questo tuo intervento, anche perché ti ammiro molto come chitarrista e hai fatto moltissime gare con i cantadoris più importanti... Se io potessi vedere, mi sarebbe piaciuto avere un autografo virtuale... Ringrazio te e Graziano per avermi informato su questo canto (non pensavo che il testo fosse così lungo). Spero di leggerti ancora altre volte (gare permettendo). Saluti da Paola, la folkettara dilettante
l'autore della rustaggia non è francesco piga, ma un corso di nome Paul-Matthieu de LA FOATA. mannoni armonizzò e adattò al gallurese la poesia di de la foata creando così la celeberrima corsicana intitolata la rustaggia. ciao, tore. [/quote]
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« Una rustaghja Si sà ciò ch’edda costa ; Ci vol’carbonu E farru bedd’apposta ; E ci vol’meza ’jurnata Per avedda ben cumposta ; Dunqua, dètila à u patronu : A rustaghja è di simonu. « Veni l’istate, E c’è la dibbiera ; Veni lu vranu, E c’è la diraschera ; Si tu un ha la to rustaghja A nisunu un la po’ chera. S’edda veni d’a ndà in piaghja Comu fa senza rustaghja ? « Ghjunghji ’nu pratu E fughjini li feri : Si t’ha a rustaghja Stà pur’ senza pinseri : Boi e vacchi tutti quanti Vinaranu vulinteri. Taddi a fronda, hanu a traghja. Comu fa senza rustaghja ?
Segue un pezzo che però non è presente ne “A Predica di a Rustaghja “
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« Una rustaghja Si sà ciò ch’edda costa ; Ci vol’carbonu E farru bedd’apposta ; E ci vol’meza ’jurnata Per avedda ben cumposta ; Dunqua, dètila à u patronu : A rustaghja è di simonu. « Veni l’istate, E c’è la dibbiera ; Veni lu vranu, E c’è la diraschera ; Si tu un ha la to rustaghja A nisunu un la po’ chera. S’edda veni d’a ndà in piaghja Comu fa senza rustaghja ? « Ghjunghji ’nu pratu E fughjini li feri : Si t’ha a rustaghja Stà pur’ senza pinseri : Boi e vacchi tutti quanti Vinaranu vulinteri. Taddi a fronda, hanu a traghja. Comu fa senza rustaghja ?
Segue un pezzo che però non è presente ne “A Predica di a Rustaghja “
Grazie di nuovo per avermi aiutato a trovare i due testi di questo bellissimo canto: non preoccuparti per l'ultima strofa: questa fortunatamente me la ricordo. Ciao da Paola
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tra i canti che ho imparato ultimamente ce n'è uno che si chiama "suspiri di lu me cori" (in stile "tempiesina e corsicana"; mi sapete dire se anche questo testo ha origini corse? Infatti esiste anche una versione a "corsicana" e anche in "paghjella" (polifonia corsa). Ciao da Paola
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chi come me è appassionato di musica trad. sarda sa che la poesia "procurade 'e moderare" è stata cantata in diversi modi (a tenore, sul modulo dei "gozos, ecc.). Non vorrei sbagliarmi ma mi sembra che ci sia anche qualche versione "a chiterra" (mi viene in mente una versione "a filugnana" antata da quella che per me è la "Joan Baez" sarda: Maria Teresa Cau). Ci sono altre versioni "a chiterra" di questa poesia? Ciao a tutti!
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su Youtube avevo trovato l'anno scorso una disisperada gallurese molto bella intitolata "cara dea di celi"... purtroppo devo avere fatto qualche danno al pc, ma non la trovo più... Se qualcuno ce l'ha me la può postare? Inoltre non riesco a capire gli ultimi due versi del pezzo; mi potete aiutare? Grazie! Ciao da Paola
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su Youtube avevo trovato l'anno scorso una disisperada gallurese molto bella intitolata "cara dea di celi"... purtroppo devo avere fatto qualche danno al pc, ma non la trovo più... Se qualcuno ce l'ha me la può postare? Inoltre non riesco a capire gli ultimi due versi del pezzo; mi potete aiutare? Grazie! Ciao da Paola
provo a trascrivere la parte del testo che ho imparato finora scusandomi se scrivo male in gallurese: O cara dea di celi/cumpatti si ti sciutani li canti/credi puru fideli/ mira chi ca ti sciuta è un amanti/ ca a te vo'promittì/ d'amatti cantu campa notti e dì. Poi ci sono due versi che non riesco a trascrivere, perché non li capisco...
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provo a trascrivere la parte del testo che ho imparato finora scusandomi se scrivo male in gallurese: O cara dea di celi/cumpatti si ti sciutani li canti/credi puru fideli/ mira chi ca ti sciuta è un amanti/ ca a te vo'promittì/ d'amatti cantu campa notti e dì. Poi ci sono due versi che non riesco a trascrivere, perché non li capisco...
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provo a trascrivere la parte del testo che ho imparato finora scusandomi se scrivo male in gallurese: O cara dea di celi/cumpatti si ti sciutani li canti/credi puru fideli/ mira chi ca ti sciuta è un amanti/ ca a te vo'promittì/ d'amatti cantu campa notti e dì. Poi ci sono due versi che non riesco a trascrivere, perché non li capisco...
mi è già capitato di visitare il sito del coro Matteo Peru che tu mi hai segnalato ed in effetti c'è la traduzione, ma sono stati tradotti solo i versi che ho trascritto, e non sono stati trascritti quelli mancanti... oddio! a dirti la verità uno me lo ricordo (cioè il penultimo, dove dice "...drommi cara anninnia oh, oh...", ma non riesco a interpretare l'ultimo... E questi due versi non sono stati né trascritti, né tradotti, purtroppo. Ti ringrazio comunque per avermi segnalato il sito (dal quale ho copiato la disisperada di Gabriel "li più dulci istanti". Ciao da Paola
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su Youtube avevo trovato l'anno scorso una disisperada gallurese molto bella intitolata "cara dea di celi"... purtroppo devo avere fatto qualche danno al pc, ma non la trovo più... Se qualcuno ce l'ha me la può postare? Inoltre non riesco a capire gli ultimi due versi del pezzo; mi potete aiutare? Grazie! Ciao da Paola
sempre a proposito di "O cara dea di celi" c'è qualcuno che può recuperare la versione audio? Mi sembra che l'aveva registrata lo stesso Peru o Salvatore Stangoni... Purtroppo questo file audio mi si è cancellato involontarimente e seprovo a digitare il titolo, non viene più fuori.
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Ciao a tutta la comunità di paradisola. Come sapete pur non essendo sarda ho da anni una passione incredibile per il canto a chitarra: fino a due o tre anni fa ero una semplice ascoltatrice... ma in seguito sono stata incoraggiata a provare anche a cantare (anche se a livello dilettantistico). Ci sono diverse domande che mi sono posta da anni e che vorrei condividere con voi: ci sono differenze stilistiche tra il canto "a chitterra" gallurese e quello logudorese (lingua a parte?) Non riesco a trovare dei testi online di canti da imparare anche se ne ho imparati alcuni su Youtube (es. "la più beddha di Gaddhura, i tre canti a sa disisperada "tu di lu mari" "biddhesa rara" e "li più dulci istanti" del compositore gallurese Gavino Gabriel e la corsicana "antoneddu, antoneddu". ci sono siti dove posso recuperare questi testi? Inoltre mi piacerebbe condividere questa mia passione con altre persone disabili, anche se comunque non voglio sembrare troppo settaria. Spero di non aver annoiato nessuno con questo intervento e, anzi, mi auguro che questo mi aiuti a chiarire molti aspetti del canto a chitarra e, perché no? di tutta la musica tradizionale sarda. Saluti a tutti Paola
molte persone che conosco mi hanno detto che a Milano, dove vivo, ci sono diversi Circoli Culturali sardi che, ogni tanto, organizzano qualche iniziativaincentrata sulla musica tradizionale: mi piacerebbe nei limiti del possibile assistere a qualche iniziativa sul canto achitarr ma non saprei a chi rivolgermi. Potete segnalarmi eventualmete qualche evento di questo tipo (... mgari potrei cimentarmi io stessa con qualche "corscana" o "tempiesina", gli stili che mi riescono di più)? Cao da Paola
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