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Nota Bene: Un immenso patrimonio culturale e tradizionale Sardo è il canto a poesia o gara poetica. La sua origine (non della gara ma dell'improvvisazione) si perde nella notte dei tempi. La gara vera e propria sul palco, pare sia nata a Ozieri nel settembre 1896 in occasione della festa in onore della Madonna del Rimedio. L'ideatore fu Antonio Cubeddu, famoso poeta locale nato a Ozieri nel 1863 e deceduto a Roma nel 1955 all'età di 92 anni. Fino ad allora la poesia era cantata o recitata nelle feste paesane, senza un palco, una giuria, un compenso economico e senza un invito ufficiale dagli organizzatori. In un ambiente prettamente maschile, cercarono fortuna, esibendosi sul palco anche due donne, Caterina Porcu di Ossi e Maria Farina di Osilo.



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Bakis
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 15/01/2007 : 18:32:46  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Bakis Invia a Bakis un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tratto sa “SESUJA”
Bitti il rituale dell’argia di Sebastiano Burrai.

Quando nei decenni passati a bitti si parlava dell’argia, il discorso cadeva istintivamente nella memorabile ed ultima danza-pantomima,avventa nel paese nell’ormai lontano 29 giugno 1926,definita dal nomignolo del morsicato dall’argia “Su ballu ‘e tziu Batzu”,il cui vero nome era Michele Canu.
Costui venne punto dall’argia all’eta di venti anni, mentre attendeva alla coltivazione di un orticello.
In preda a dolori lancinanti venne sotterrato in un letamaio fino al collo in periferia del paese.
Fu orchestrata una danza circolare, su ballu tundu,attorno al paziente,cui partecipavano sette vedove,sette sposate,sette nubili.
Le danzatrici portavano attorno al collo campanacci di pecore ferri di cavallo e di bue. Il ballo si risolse in un’autentica carnevalata:vi accorsero molti curiosi ed ognuno faceva a gara per lanciare una manciata di letame nel viso del povero malcapitato,che,chiuso in un’ostinata apatia si mostrava restio al sorriso.
Venne così trasportato presso altri due letamai.Una vedova improvvisò un canto : A dria drinna-un’anca ‘e linna- ei s’atera secata-addria drinnata. Ed un’altra : Un’istella tottu a bicos-a bessitu in artu mare-deus pota fiocare- dae su chelu maritos.
Poi, davanti al paziente infossato nel letame,si presentò una vecchia tutta rattrappita che dava il braccio ad un uomo con una gamba anchilosata.La sola comparsa dei due deformi fece ridere lo sventurato,che mentre veniva dissepolto,rivolse alla folla un imprecazione:Ancu cras lu acana a bois!
Quando,pertanto,nei campi,durante i mesi estivi una persona veniva punta dall’argia,cadeva prima in uno stato di prostrazione e di accasciamento, poi,in preda a dolori spasmodici e lancinanti, si contorceva come un epilettico.Bisognava caricarla e portarla immediatamente in un letamaio in fermentazione,possibilmente situato a solatio.Il paziente,spossato e come imbetito dal dolore veniva sprofondato nel letame fino al collo…









Modificato da - Monteferru in Data 26/04/2011 20:10:37

Città: Alghero  ~  Messaggi: 897  ~  Membro dal: 03/11/2006  ~  Ultima visita: 25/07/2015

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Ela

Moderatore




Inserito il - 15/01/2007 : 18:46:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ela Invia a Ela un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Questa usanza sarda di sotterrare le persone nei letamai veniva fatta anche per altre cure oltre che per la puntura del ragno......veniva fatto anche per curare i malati di favismo. Siccome la cura del favismo consisteva nel tener bene in caldo il corpo, si introduceva il malato, dal collo fino ai piedi nella fossa del letame,perchè il letame a causa della fermentazione era caldo e fumante................e quì mi fermo dal riportare altri particolari perchè solo a scriverli mi sento male......



Mezus terra senza pane, que terra senza justitia







 Regione Marche  ~ Prov.: Cagliari  ~  Messaggi: 6439  ~  Membro dal: 11/04/2006  ~  Ultima visita: 03/07/2020 Torna all'inizio della Pagina

Monteferru

Moderatore




Inserito il - 15/01/2007 : 22:18:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Monteferru Invia a Monteferru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Questa storia non l'avevo mai sentita.
E' proprio vero che non si finisce mai di imparare!!!!!!!!!.






 Regione Toscana  ~ Prov.: Firenze  ~ Città: Campi Bisenzio /Ogliastra  ~  Messaggi: 5804  ~  Membro dal: 30/04/2006  ~  Ultima visita: 14/11/2018 Torna all'inizio della Pagina

Petru2007

Moderatore




Inserito il - 20/01/2007 : 23:57:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Petru2007 Invia a Petru2007 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Anch'io avevo avevo sentito parlare di questo rito e più o meno era uguale a quello descritto da Bakis, e degli altri accennati ma non descritti da Ela. Al riguardo anni fa mi capitò di vedere un documentario, credo risalente al 1960 o giù di lì, che descriveva perfettamente il rituale in tutte le sue fasi. In effetti la situazione del malcapitato di turno era veramente ridicola, coperto fino al collo con tutte le donne che gli saltellavano intorno.





 Regione Sardegna  ~ Città: Olbia-Tempio  ~  Messaggi: 3600  ~  Membro dal: 12/01/2007  ~  Ultima visita: 25/10/2024 Torna all'inizio della Pagina

Pamy
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 21/01/2007 : 15:12:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pamy Invia a Pamy un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Anch'io ho visto recentemente quel documentario per questioni di lavoro... conoscevo il rito per averlo studiato all'Università per il corso di tradizioni popolari... In effetti non doveva essere una gran bella esperienza! Hihihihihi






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Assemini  ~  Messaggi: 1235  ~  Membro dal: 08/05/2006  ~  Ultima visita: 05/04/2008 Torna all'inizio della Pagina

Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 29/01/2007 : 21:39:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sono fermamente convinta che il rito dell’argia, l’argismo, sia tra i più importanti del pur ricchissimo patrimonio sardo, di quelli assolutamente da non dimenticare….. Mi pare però che sia come s’accabadora: meno se ne parla meglio è, a volte ho l’impressione che ci siano Tradizioni e tradizioni, alcune preferiamo rimuoverle ( l’argismo per il letame?) e altre ricordarle: eppure, ci piaccia o no, fanno tutte parte della nostra cultura, e che cultura!, e della nostra memoria.
Estinto in Sardegna intorno agli anni ‘40-‘50, ho avuto spesso la sensazione che l’argismo sia uno di quelli che affascinano di più gli studiosi di tradizioni popolari, forse anche per l' accostamento al famoso rito salentino della “taranta”, seppure l' "argia" non fosse una vera tarantola ma una specie particolare di ragno o di ...grossa formica. Nascosta tra le messi nel periodo delle mietitura, pungeva graziosamente solo gli uomini (deve essere molto intelligente, l'esserino, che non a caso pare fosse...di genere femminile!) provocando forti dolori e risvegliando paure ancestrali nell'intera comunità che veniva coinvolta nella "terapia": non per niente il rito, simile appunto a tanti altri presenti nel bacino mediterraneo, affonda le sue radici nei miti magici precedenti all'avvento del cristianesimo, e in Sardegna spesso viene collegato al culto della dea Madre.
Alcuni studiosi lo associano alle paure inconsce che i nostri antenati dovevano affrontare quotidianamente nei campi, e chissà: comunque l'argia veniva allontanata da colui che era stato morso, e che entrava quasi in uno stato di trance, con diversi riti, canti e balli simbolici- magici che differivano da zona a zona (si utilizzava il letame in certe, il forno caldo in altre ecc…) in un incredibile percorso di musico-terapia e che, mi ripeto, hanno fatto la gioia dei più seri, appassionati e noti studiosi di tradizioni popolari.
Nel Salento ne hanno creato una delle manifestazioni musicali più affascinanti del Mediterraneo: la notte della Taranta. Da noi, una simile notte non sarebbe stata meno luminosa!!!






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Nuragica

Moderatore




Inserito il - 29/01/2007 : 22:33:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Possiamo lanciare sa notti de s'argia!!
nei secoli poi diverra' una tradizione anche la nostra!!
Mi incurioscisce molto il fatto che la bestiolina puntasse solo ai maschietti..strana sta cosa.. ma non è che fosse dovuto al fatto che comunque la messe era un lavoro prevalentemente maschile e che quindi le dolci pulzelle non erano in loco?? Pero' c'erano anche le spigolatrici ora che ci penso..

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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 01/02/2007 : 16:42:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nuragica ha scritto:

Possiamo lanciare sa notti de s'argia!!


Geniale Nur,sìììììì! Perchè loro sì e noi no??? Anzi, potremo invitare la tarantola e inventare ...la notte dei ragni!
Dopo la notte di halloween tutto è permesso...

Per quanto riguarda la questione di argia-femmina che punge il maschio, molte spiegazioni pare siano da ricercarsi proprio tra le pieghe della teoria che sostiene che le radici dell'argismo affondino nei riti legati al culto della dea madre o comunque in un lontano matriarcato; il discorso però si farebbe troppo lungo, e sull’argismo la documentazione esistente non è poca... Per certo è che, allo scopo di intervenire con adeguata “terapia”( comprendente appunto riti, travestimenti, musica) si doveva necessariamente individuare se l’argia pungitrice rappresentasse una bambina, una sposa o una vedova: questo lo si deduceva dai suoi colori, che pare richiamavassero quelli dei diversi corpetti e gonne femminili, e anche dai suoi (ehm..) gusti musicali. Non a caso il suonatore/i si cimentava in diverse esibizioni per capire il maggiore o minore gradimento musicale dell’argia tramite lo sventurato che aveva punto e del quale si era impossessata, e che in qualche modo manifestava in sua vece il suo apprezzamento e gradimento per una precisa tipologia di musica, così come per gli abiti che gli venivano fatti indossare. ..

Questa “diagnosi” (volendo continuare a utilizzare termini medici) era indispensabile per la prosecuzione adeguata del rito (chiamiamolo pure esorcismo) che durava tre giorni, dopo il quale l’argia, finalmente placata, sloggiava, e la persona che ne era stata punta guariva.

Per la cronaca ricordo di aver letto, in un quotidiano locale, che il particolare ragno sopravvive ancora nell’isola di Mal di Ventre: ho però l’impressione che anche se ci fosse oramai siamo noi a pungerlo, e non viceversa!!!






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Paradisola

Amministratore




Inserito il - 01/02/2007 : 16:53:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Paradisola Invia a Paradisola un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
L'Unione Sarda - Martedì 12 settembre 2006

Provincia di Oristano Pagina 39
Sono i risultati di una ricerca dell’Università di Cagliari
La vedova nera è estinta? Non in provincia di Oristano
Il ragno, dal veleno più potente di quello del serpente a sonagli, è ancora presente a Santa Giusta e nell’isola di Mal di Ventre
Quando Dio aveva ordinato lo sterminio degli animali velenosi per liberare le campagne della Sardegna soltanto la vedova nera era riuscita a sopravvivere. S’Argia i contadini la temevano come una maledizione, ma da alcuni decenni tutti, compresi gli studiosi, si erano convinti che fosse scomparsa dall’Isola. Invece il terribile ragno continua a vivere, nascosto in mezzo ai cespugli dell’isola di Mal di Ventre, nel sottobosco alle pendici del Monte Arci. Gli zoologi dell’università di Cagliari e gli agenti del Corpo forestale della stazione di Marrubiu ne hanno incontrato decine di esemplari. Tutti sono stati censiti e alcuni sono stati prelevati e fatti riprodurre in laboratorio. «Le ultime ricerche erano state curate da alcuni studiosi svizzeri, che erano arrivati alla conclusione che questi artropodi in Sardegna si fossero estinti - spiega Anna Maria Deiana, direttore del dipartimento di Biologia animale dell’Università di Cagliari - I ritrovamenti ci stanno aiutando a conoscere meglio il loro stile di vita, a capire con quali altri animali si associano e come si accoppiano». Tra i cespugli di Mal di Ventre le vedove nere hanno costruito le loro tane, dentro ci passano la vita, ma qualche volta si incontrano mentre si spostano per costruire la tela, cibarsi e riprodursi. Hanno trovato casa anche nella zona di Siscu, nelle campagne di Santa Giusta, tra i cespugli secchi, in mezzo alle legnaie e sotto le pietre. «Le più pericolose sono le femmine, i maschi sono gracili e non hanno i cheliceri, gli organi usati per pungere, molto robusti - aggiunge Francesco Fois, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna - Comunque non sono animali aggressivi, mordono solo quando sono in pericolo e non hanno possibilità di fuggire». Ogni ragno è grande solo pochi millimetri e il suo veleno è quindici volte più potente di quello del serpente a sonagli. Per questo, per tenerselo lontano, i sardi di qualche secolo fa ripetevano rituali e danze tribali, come se sulla Terra ce l’avesse mandato il demonio. E così chi era stato punto dal maledetto veleno della vedova nera veniva sepolto e ricoperto di letame. Le donne ci ballavano intorno e solo quando riuscivano a strappargli un sorriso potevano essere certe di averlo salvato. Da qualche parte "Su ballu de s’argia" era accompagnato dal suono dei campanacci delle capre che riusciva ad allontanare gli spiriti maligni. E quando la situazione sembrava essere critica in qualche paese usavano persino infilare il malato dentro un forno riscaldato. Lo avvolgevano in fasce calde e lo tenevano per almeno dieci minuti, fino a quando i più esperti non diagnosticavano la guarigione.
Nicola Pinna






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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 01/02/2007 : 17:14:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie, G. C.!
E' proprio uno degli articoli che ricordavo di aver letto!






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Nuragica

Moderatore




Inserito il - 01/02/2007 : 17:31:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Interessantissimo argomento,
grazie Ade e G.C per l' approfondimento (la rima non è voluta).
E speriamo che punga veramente solo i maschietti..
Questa estate pensavo giusto di fare una capatina all'isola Mal di Ventre.
( il nome dell'isola niente a che fare con la puntura dell'aracnide spero!!)
P.S. nessuno ha una foto dell'argia??


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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 01/02/2007 : 18:00:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nuragica ha scritto:

grazie Ade e G.C per l' approfondimento (la rima non è voluta).
E speriamo che punga veramente solo i maschietti..
Questa estate pensavo giusto di fare una capatina all'isola Mal di Ventre.


Aspè....Vengo anch'io!!!!! Con barattolini e contenitori vari...
E che ne dici di inventarci una nuova attività?? Pensaci: " qui vendesi argie d.o.c.: paghi 2 e prendi 3". Naturalmente vendita riservata al gentil sesso...immagina la fila!!!

(P.S. Mi spiace distogliere il pensiero dal commercio redditizio per tornare banalmente alla storia: mal di ventre..... per quanto possa essere attinente all'ideuzza del veleno, è una denominazione che mi pare le derivi da una deformazione dell'antico nome di "Malu ventu" )






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Paradisola

Amministratore




Inserito il - 01/02/2007 : 18:06:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Paradisola Invia a Paradisola un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ecco la simpaticona..



Immagine di Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Latrodectus






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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 01/02/2007 : 22:43:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Però...che eleganza!
Non poteva non essere femmina...






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Nuragica

Moderatore




Inserito il - 01/02/2007 : 22:49:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
adelasia ha scritto:


E che ne dici di inventarci una nuova attività?? Pensaci: " qui vendesi argie d.o.c.: paghi 2 e prendi 3". Naturalmente vendita riservata al gentil sesso...immagina la fila!!!


Pensavo giusto di trovare qualcosa di alternativo al grigiore di Milano!! ..

Ho letto che miss eleganza dopo l'accoppiamento si mangia il maschio..




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Monteferru

Moderatore




Inserito il - 01/02/2007 : 22:58:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Monteferru Invia a Monteferru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
su quadduengiu,(mantide religiosa),dopo l'accoppiamento uccide il maschio.

bella tipa custa.






Modificato da - Monteferru in data 01/02/2007 22:59:02

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