Nota Bene: Proviene da Nule (Sassari) un bronzetto nuragico , unico nel suo genere, rappresentante un "toro androcefalo", ovvero un toro con testa umana, una sorta di minotauro. E' la probabile rappresentazione di una divinità o di una figura mitica dei nuragici.
....grazie Domenico...e informa anche chi vuole comprarsi il libro di portarsi una carriola, pesa una 30tina di chili.....ma è un gran bel libro. Baci anto
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Per l’Aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus), in Sardegna è ridotta a 3-4 coppie (???)
piange il cuore anche a me Dedalo … non resta che confidare in una reintroduzione delle specie estinte o in via d’estinzione (gipeto, avvoltoio monaco ecc) nel territorio isolano ad opera degli organi competenti.
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“(…) Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.” Antoine De Saint-Exupéry “Osare è la forza più grande …” Selene
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Ci sono donne e uomini fortunati e coraggiosi che scelgono di inseguire i sogni. Che capiscono che una vita senza emozioni è come una stazione desolata dove non si fermerà più alcun treno.
Domenico Ruiu è uno di essi, e io credo che per questo egli sappia volare: in caso contrario, qualcuno dovrà spiegarmi come fa a immortalare in quel modo i suoi amatissimi rapaci.
Era commosso, stasera, a conclusione di una serata che ha visto l’auditorium dell’Università nuorese gremito all’inverosimile, con un bel po’ di pubblico che, non potendo presenziare in aula, ha affollato il vasto atrio, nella vana speranza che qualcuno lasciasse il proprio posto, poco importa se in piedi.
<Una massiccia partecipazione>: così l’ha definita, stupito, Francesco Petretti, il conduttore di “Geo&Geo”, mentre raccontava gli incanti e gli odori che l’hanno avvolto appena ha toccato il suolo sardo, così vicino eppure così diverso e particolare, dove già spunta il fiore di qualche asfodelo e nell’aria si indovina il profumo dell’elicriso, del cisto, del rosmarino, e si assiste con naturalezza alle evoluzioni del falco pescatore nello stagno che costeggia la strada. Lucido e pragmatico, ha ripetuto ciò che sappiamo ma spesso scordiamo: tutto ciò costituisce una importante risorsa economica.
Chissà se siamo prigionieri della libertà degli uccelli, come è stato detto: quel che è certo è che Domenico Ruiu sa raccontare e trasmettere le proprie emozioni e le proprie passioni, che quando ascoltiamo in limba pare penetrino persino di più. Questioni ancestrali, credo.
La presenza dei magnifici rapaci è stata constante: magistrale- e non solo per il suo ruolo- Attilio Mastino, con il suo excursus nelle pagine della Deledda, di Sebastiano Satta, di Montanaru e di Plinio il Vecchio che descrivono questi uccelli, per planare poi sulla simbologia romana dell’aquila.
Formidabili le immagini dei rapaci proiettate sullo schermo e accompagnate dalle note di Piero Marras: volavano anch’esse, spegnendosi solo al momento dell’abbraccio tra i due grandi maestri, artisti delle immagini e della musica.
Modificato da - Adelasia in data 10/03/2013 00:17:09
a presenza dei magnifici rapaci è stata constante: magistrale- e non solo per il suo ruolo- Attilio Mastino, con il suo excursus nelle pagine della Deledda, di Sebastiano Satta, di Montanaru e di Plinio il Vecchio che descrivono questi uccelli, per planare poi sulla simbologia romana dell’aquila.
che bella descrizione Adelasia....mi sarebbe tanto piaciuto esserci... faranno altre prensentazioni in altri posti che voi sappiate?
Ho messo il grassetto di sopra perchè l'aquila romana magari dev'esser apparsa una strana nota in coda all'excursus su Satta e Deledda, mi porta a chiedere cos'abbia detto
Il riferimento all'aquila romana non strideva, così come quello a Plinio il Vecchio: non poteva, Attilio Mastino, storico e professore di storia romana prima ancora che Magnifico Rettore, non personalizzare il proprio intervento, peraltro intercalato da frequenti richiami alla sua Bosa e ai suoi grifoni.
Non so se ci saranno altre presentazioni del libro...
Ci sono donne e uomini fortunati e coraggiosi che scelgono di inseguire i sogni. Che capiscono che una vita senza emozioni è come una stazione desolata dove non si fermerà più alcun treno.
Domenico Ruiu è uno di essi, e io credo che per questo egli sappia volare: in caso contrario, qualcuno dovrà spiegarmi come fa a immortalare in quel modo i suoi amatissimi rapaci.
Era commosso, stasera, a conclusione di una serata che ha visto l’auditorium dell’Università nuorese gremito all’inverosimile, con un bel po’ di pubblico che, non potendo presenziare in aula, ha affollato il vasto atrio, nella vana speranza che qualcuno lasciasse il proprio posto, poco importa se in piedi.
<Una massiccia partecipazione>: così l’ha definita, stupito, Francesco Petretti, il conduttore di “Geo&Geo”, mentre raccontava gli incanti e gli odori che l’hanno avvolto appena ha toccato il suolo sardo, così vicino eppure così diverso e particolare, dove già spunta il fiore di qualche asfodelo e nell’aria si indovina il profumo dell’elicriso, del cisto, del rosmarino, e si assiste con naturalezza alle evoluzioni del falco pescatore nello stagno che costeggia la strada. Lucido e pragmatico, ha ripetuto ciò che sappiamo ma spesso scordiamo: tutto ciò costituisce una importante risorsa economica.
Chissà se siamo prigionieri della libertà degli uccelli, come è stato detto: quel che è certo è che Domenico Ruiu sa raccontare e trasmettere le proprie emozioni e le proprie passioni, che quando ascoltiamo in limba pare penetrino persino di più. Questioni ancestrali, credo.
La presenza dei magnifici rapaci è stata constante: magistrale- e non solo per il suo ruolo- Attilio Mastino, con il suo excursus nelle pagine della Deledda, di Sebastiano Satta, di Montanaru e di Plinio il Vecchio che descrivono questi uccelli, per planare poi sulla simbologia romana dell’aquila.
Formidabili le immagini dei rapaci proiettate sullo schermo e accompagnate dalle note di Piero Marras: volavano anch’esse, spegnendosi solo al momento dell’abbraccio tra i due grandi maestri, artisti delle immagini e della musica.
… fantastico, grazie Adelasia per il bel report, arriva tutta la passione di questo grande fotografo ... “l’uomo che sussurrava alle aquile” … per questo mondo!
Vi segnalo un altro bellissimo documentario: La Sardegna di Domenico Ruiu. ... " come dire fermi tutti che ora vi faccio vedere io che cosa diavolo di bellezza è la mia terra. Mi sembra di sentire la sua voce ed è un peccato che non conosca il sardo e tanto meno lo parli perché mi affascina sempre l´intercalare barbaricino di un uomo come Domenico, sardo negli occhi celesti e nello sguardo indagatore. Ed ecco allora che apro le pagine e sfoglio andando avanti e indietro, capitolo mare, capitolo montagna, via da una costa all´altrada un paesaggio mozzafiato all´altro. Questa che sfoglio è la summa di un lavoro instancabile e trentennale di un naturalista vero, prima cacciatore di cinghiali, poi scarpinatore di montagne, uomo di aquile, di mufloni, di cervi, di grifoni. (dalla prefazione di Fabrizio Carbone)
@Dedalo al momento non sono segnalati altri incontri, puoi tenerti aggiornato consultando il sito di Ruiu http://www.domenicoruiu.it/ un caro saluto
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