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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 18/11/2012 : 13:59:58
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| Sulle tracce dei protosardi: i primi sbarchi in 4 ondate
SASSARI. A volte la fine segna un nuovo inizio. Il ritrovamento di utensili preistorici nella piana di Ottana fa riaprire pagine di un passato lontano. Lo scoop scientifico riaccende l’interesse sui primi uomini arrivati dalla terraferma. Sì, perché, se esiste un argomento che suscita attenzione, è quello dei tanti rebus legati agli albori della civiltà. Tema da sempre al centro di un libro avvincente in Sardegna: ora i suoi capitoli si arricchiscono, grazie a scoperte che consentono di ricondurre ad almeno 4 fasi gli sbarchi sull’isola. Le ultime ricerche portano infatti a una revisione delle originarie tesi sulla protostoria in questa parte del Mediterraneo. E c’è qualche novità recentissima. Ecco i fatti.
La prima svolta avviene lungo le rive del rio Altana, a Perfugas, e risale alla fine degli anni Settanta. «Allora indagini stratigrafiche permisero d’individuare strumenti riferibili a un momento antico del Pleistocene medio, ossia a circa mezzo milione di anni fa: riconducibili, più precisamente, a un’industria litica realizzata nella tecnica chiamata Clactoniana – spiega Alberto Moravetti, docente di Preistoria e protostoria all’università di Sassari – Inoltre, a Sa Pedrosa-Pantallinu, vicino a Laerru, vennero riconosciuti depositi alluvionali risalenti a un periodo più avanzato del Pleistocene». «Non abbiamo tracce dirette così remote dell’uomo, ma solo le testimonianze che ci ha lasciato attraverso i suoi manufatti», aggiunge Paolo Melis, assistente di Moravetti. «Circa gli arrivi in Sardegna, poi, si possono ipotizzare fasi distinte – prosegue Melis – La prima, documentata dai ritrovamenti di Perfugas e ora nella piana di Ottana, va da 600mila a 100mila anni fa». Niente a che vedere, dunque, con la presenza riscontrata nell’isola (e in particolare nell’area di Fiume Santo) degli oreopitechi, primati forse derivati da scimmie, alti poco più di un metro, considerati un ramo collaterale degli ominidi e comunque vissuti svariati milioni di anni fa.
Tra i 600mila e i 100mila gli antropologi sono invece inclini a rilevare una specie evoluta, con caratteristiche fisiche e genetiche precise, in grado di costruire appunto attrezzi e utensili. «In Sardegna la seconda fase, nel Paleolitico superiore, tra 100mila e 40mila anni fa, coincide così con l’arrivo di cacciatori a piccoli gruppi – continua Paolo Melis – Poi, tra i 40mila e i 20mila anni fa, si può ritenere possibile lo sbarco d’individui riconducibili all’Homo sapiens sapiens. Per chiudere con un periodo che coincide con grandi ondate partite da Nord Africa e Vicino Oriente: migrazioni che nell’isola segnano l’introduzione dell’allevamento e dell’agricoltura, a partire da 10-8mila anni fa».
Lo studioso Franco Germanà – un medico sassarese che ha dedicato molte delle sue indagini alle fasi comprese tra Paleolitico ed età nuragica – nell’opera “L’uomo in Sardegna” (Edizioni Delfino) investiga a fondo sull’identità degli individui vissuti in quel lontano periodo. E ipotizza che «i paleosardi dell’Anglona potrebbero avere avuto una conformazione fisica a mosaico”: ovvero con caratteri somatici in parte evoluti e in parte arcaici. Parecchi genetisti, inoltre, sono convinti che almeno alcuni dei clan arrivati in Sardegna nelle prime due fasi si siano estinti. E che perciò i nuragici, e prima di loro i mitici Shardana o Popoli del mare, se mai sono esistiti con queste denominazioni, siano i discendenti dell’ultima fase migratoria. «Non esistono tracce di continuità tra i diversi gruppi», non si stancano infatti di sottolineare gli esperti. D’altronde, se gli arnesi trovati a Perfugas e più di recente nella piana di Ottana gettano sprazzi di luce su epoche ancestrali e se in Corsica sono state osservate tracce umane dirette risalenti a 80mila anni fa, in Sardegna non mancano reperti recenti. Come i frammenti di ossa. I più antichi sono quelli della Grotta Corbeddu, a Oliena. Nell’anfratto sono stati scoperti una falange e altri frammenti cranici, risalenti a un’epoca tra i 7.500 e i 14mila anni fa. E l’industria litica rilevata nella caverna documenta a ogni modo la presenza di famiglie attive in quella parte dell’isola già molto prima, grosso modo 20mila anni fa.
«Nelle ricostruzioni è comunque indispensabile la massima prudenza, dato che ancora adesso ci sono autorevoli specialisti che dubitano persino che i resti rinvenuti in Anglona siano riconducibili a un periodo così remoto», ammonisce il professor Moravetti. «È insomma corretto porsi la questione di quando l’uomo sia sbarcato in Sardegna, ma sarà bene ricordare che le teorie si avvicendano non senza controversie scientifiche perché il Paleolitico pone sempre grossi problemi», aggiunge. «Sulla base dei dati disponibili si è a ogni modo ipotizzato che il popolamento della Corsica e della Sardegna sia il risultato di frequentazioni episodiche, occasionali, da parte di gruppi provenienti dall’arcipelago toscano, arrivati durante le glaciazioni che hanno determinato l’emersione della piattaforma costiera», conclude il docente. Poi, in epoca storica, sono sbarcati i più stretti progenitori dei nuragici. Ma ora gli archeologi sperano in nuove scoperte. Obiettivo finale: risolvere gli altri rebus che costellano il passato remoto dell’antica Ichnusa. |
http://lanuovasardegna.gelocal.it/r...te-1.6049293
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Modificato da - DedaloNur in Data 18/11/2012 14:00:38
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
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Forrighesos
Utente Attivo
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Inserito il - 18/11/2012 : 19:10:17
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Hanno scoperchiato " il vaso di Pandora " , ora le tesi del Dott. Melis e del Prof. Moravetti collimano, il resto dei "cattedrati " avranno da dire la loro. E' aperta la " caccia " alle più diverse e disparate tesi.......stiamo ad aspettare se e chi vedrà il bicchiere mezzo pieno, o mezzo vuoto.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 18/11/2012 : 19:13:42
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| ora le tesi del Dott. Melis e del Prof. Moravetti collimano |
in che senso colimano?
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Forrighesos
Utente Attivo
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Inserito il - 18/11/2012 : 21:55:26
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Una tranquilla e disinteressata considerazione sull'articolo che non denota nessuna "traccia" di polemica sui precedenti studi fatti su Perfugas e Laerru.
| DedaloNur ha scritto:
| ora le tesi del Dott. Melis e del Prof. Moravetti collimano |
in che senso colimano?
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Forrighesos
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 19/11/2012 : 19:56:16
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| Forrighesos ha scritto:
Una tranquilla e disinteressata considerazione sull'articolo che non denota nessuna "traccia" di polemica sui precedenti studi fatti su Perfugas e Laerru.
| DedaloNur ha scritto:
| ora le tesi del Dott. Melis e del Prof. Moravetti collimano |
in che senso colimano?
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Forrighesos, in questo perido faccio già fatica a seguire i discorsi normali...quelli ironici ancor meno...non è che potresti spiegarmi? son curioso, dovresti saperlo ormai...
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Forrighesos
Utente Attivo
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Inserito il - 20/11/2012 : 00:14:06
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@Dedalo Non preoccuparti.........sono sicuramente, tra i due, il più fuso ( tra 20 giorni devo dare un esame). Appena letto l'articolo che hai postato, così come un flash, mi è ritornato in mente come un dejavu, quello che successe allorchè nel giugno del 1979 quando G.Veronesi diede notizia del rinvenimento lungo il corso del rio Altana. Scoperta fortuita che avrebbe dato inizio alla riscrittura della storia del più antico popolamento della nostra isola. Allora, ci fu una polemica tra il prof. Fabio Marini e il compianto Prof. Giovanni LIlliu: il padre de " Su Nuraxi", stigmatizzò l'importanza dei ritrovamenti fatti in quel di Perfugas per poi sucessivamente ritornare nei propri passi, sottolineandone la basilare importanza per la preistoria della Sardegna. Quindi vista questa nuova scoperta, ho creduto con una punta di sarcasmo, che fosse il prodromo una sequela di polemiche. Un cordialissimo saluto Ps. Qualche volta non mi capisco neanche io.....ma comunque sono sempre d'accordo con me stesso.... Ah Ah Ah Ah
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Forrighesos
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 20/11/2012 : 19:16:35
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| Forrighesos ha scritto:
@Dedalo Non preoccuparti.........sono sicuramente, tra i due, il più fuso ( tra 20 giorni devo dare u
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non penso proprio allora... | Quindi vista questa nuova scoperta, ho creduto con una punta di sarcasmo, che fosse il prodromo una sequela di polemiche. |
eppure, visto il tenore dell'articolo, almeno per stavolta io ho il presentimento contrario... se hanno ingoiato le precedenti scoperte, quelle che confermano non susciteranno polemiche...vedrai... forse...
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nuragicum
Utente Medio
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Inserito il - 24/11/2012 : 22:52:00
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Comunque non darei troppo peso ad un articolo della Nuova Sardegna: generalmente sono pieni di strafalcioni e non si è mai neanche sicuri che le frasi riportare siano state effettivamente pronunciate dagli intervistati. Per dirne una, mi rifiuto di credere che Melis abbia detto le parole "nel Paleolitico superiore, tra 100mila e 40mila anni fa, coincide così con l’arrivo di cacciatori a piccoli gruppi", quando lo stesso Melis, nella sua cronologia pubblicata da Delfino, parla (come giustamente è) di Paleolitico Medio per il periodo 100000-40000 e dice che in Sardegna non ci sono attestazioni per quella fase. Fra l'altro l'ipotesi degli arrivi a ondate non è certo sua, ma di Martini (atti della Riunione Scientifica dell'IIPP, Cagliari 2009); anche Lugliè (stesso volume di atti) parla di una nuova ondata per il Mesolitico di Laerru e di Grotta Corbeddu, senza alcuna relazione con chi c'era stato prima (i paleolitici, inferiori a Perfugas e superiori a Corbeddu) e chi verrà dopo (i neolitici).
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Forrighesos
Utente Attivo
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Inserito il - 25/11/2012 : 10:42:47
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Errata corrige Quando ho detto che son fuso...credetemi lo sono veramente.....sbagliando il cognome del Prof. Fabio Martini, ribattezzandolo Marini....... Nuragicum mi ha "svegliato " Sorry
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Modificato da - Forrighesos in data 25/11/2012 10:43:37 |
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Forrighesos
Utente Attivo
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Inserito il - 25/11/2012 : 11:06:33
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| nuragicum ha scritto:
Comunque non darei troppo peso ad un articolo della Nuova Sardegna: generalmente sono pieni di strafalcioni e non si è mai neanche sicuri che le frasi riportare siano state effettivamente pronunciate dagli intervistati. Per dirne una, mi rifiuto di credere che Melis abbia detto le parole "nel Paleolitico superiore, tra 100mila e 40mila anni fa, coincide così con l’arrivo di cacciatori a piccoli gruppi", quando lo stesso Melis, nella sua cronologia pubblicata da Delfino, parla (come giustamente è) di Paleolitico Medio per il periodo 100000-40000 e dice che in Sardegna non ci sono attestazioni per quella fase. Fra l'altro l'ipotesi degli arrivi a ondate non è certo sua, ma di Martini (atti della Riunione Scientifica dell'IIPP, Cagliari 2009); anche Lugliè (stesso volume di atti) parla di una nuova ondata per il Mesolitico di Laerru e di Grotta Corbeddu, senza alcuna relazione con chi c'era stato prima (i paleolitici, inferiori a Perfugas e superiori a Corbeddu) e chi verrà dopo (i neolitici).
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Son pienamente d'accordo, sulla critica mossa su, alcuni, giornalisti che purtroppo si prendono la licenza di scrivere, il pezzo, che possa essere visto e letto quasi come uno scoop, a discapito della correttezza scientifica della notizia. Parlo per esperienza diretta, in riferimento a una mostra fotografica, da me esposta e curata, inerente l'arte e l'architettura nelle domus de janas della Sardegna; il giornalista scrisse " Antichi artisti nuragici "...........sai scrivere prenuragici sarebbe stato, forse, incomprensibile per i lettori....
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Modificato da - Forrighesos in data 25/11/2012 11:08:32 |
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