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Ela
Moderatore
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Inserito il - 12/01/2007 : 21:35:02
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Quindi ancora c'è questa usanza!!!!! sapete che era generale credenza in sardegna e principalmente tra gli ortolani,che la cosa più pestifera per un orto,un frutteto , un giardino, sia il lasciarvi circolare le donne (sic!!!!), per gli influssi certamente dannosi, che esse esercitano...specialmente in determinati periodi, e per questi dannosi effetti non basta neppure il grande potere di scongiuro delle corna di bue.Perciò le donne non potevano entrare in un orto...ma frmate sul viale. ma non per scortesia ma per una superstizione atavica.... un ortolano raccontava che, in un battibaleno si era visto seccare una pianta di limoni, fino ad allora rigoglioso, bello e carico di frutti, perchè gli era andato vicino una ragazza,chec con il suo influsso malefico, era riuscita a farlo inaridire anche se egli, per precauzione, vi aveva collocato delle corna di bue....
Mezus terra senza pane, que terra senza justitia
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 12/01/2007 : 22:18:05
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In un orto c`é molto da lavorare e se non mi ci fanno entrare meglio!!!!!
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Ela
Moderatore
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Inserito il - 12/01/2007 : 22:34:48
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Non saranno state le donne a mettere in giro questa voce!!!!!! Così quei creduloni di uomini non potevano obbligarle a lavorare nell'orto........ Questa ipotesi mi pare molto plausibile.....
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cisto
Utente Senior
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Inserito il - 13/01/2007 : 00:09:16
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| Ela ha scritto:
Quindi ancora c'è questa usanza!!!!! sapete che era generale credenza in sardegna e principalmente tra gli ortolani,che la cosa più pestifera per un orto,un frutteto , un giardino, sia il lasciarvi circolare le donne (sic!!!!), per gli influssi certamente dannosi, che esse esercitano...specialmente in determinati periodi, e per questi dannosi effetti non basta neppure il grande potere di scongiuro delle corna di bue.Perciò le donne non potevano entrare in un orto...ma frmate sul viale. ma non per scortesia ma per una superstizione atavica.... un ortolano raccontava che, in un battibaleno si era visto seccare una pianta di limoni, fino ad allora rigoglioso, bello e carico di frutti, perchè gli era andato vicino una ragazza,chec con il suo influsso malefico, era riuscita a farlo inaridire anche se egli, per precauzione, vi aveva collocato delle corna di bue....
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secondo me le corna le voleva mettere al marito della ragazza, e poichè non gliela ha data, da quì il tipo si è incavolato ..... e si sono seccati i limoni.
dell' albero....... naturalmente
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Ela
Moderatore
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Inserito il - 13/01/2007 : 00:15:14
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Cisto...anche questa è buona......
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GianMario
Utente Medio
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Inserito il - 29/03/2007 : 22:46:07
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La "medicina dell'occhio" Fra le diverse denominazioni locali usate per definire il rito magico-terapeutico contro l'aggressione dell'occhio, quella di "medicina dell'occhio" è l'unica che sia stata riscontrata in maniera diffusa in tutte le province sarde.
I guaritori contattati sono 339, di cui 321 donne e 18 uomini. Quelli sicuramente accertati ma non contattati sono circa 500. Inoltre, per capire meglio la diffusione del fenomeno, si tenga presente che i guaritori intervistati a Padria hanno dichiarato che in quel paese gli operatori che praticano questa terapia magica sono almeno 100; gli intervistati di Sorso ne hanno dichiarato circa 200; l'associazione Pro Loco di Calasetta ne ha segnalato circa 300; a Talana "la praticano tutti", nel senso che non c'è famiglia in cui non ci sia almeno uno che la sappia fare.
Coloro che hanno appreso questa pratica in famiglia sono numericamente di poco superiori a quelli che l'hanno appresa da estranei. Il momento dell'apprendimento presenta una grande varietà di situazioni attraverso le quali diventare guaritori, ma per tutti la condizione imprescindibile è prima di tutto essere riconosciuti persona adatta. Solo in pochissimi casi il passaggio alla condizione di guaritore è avvenuto attraverso prove di verifica o attraverso un vero e proprio rito. È opinione diffusa che tutti potenzialmente sono nella condizione di scatenare l'aggressione dell'occhio, il cui verificarsi o meno dipende dalla concomitanza di fattori diversi. Molti sostengono che il prendere occhio è un fenomeno dovuto al sangue, per cui vi sono persone che appartengono ad un ceppo familiare che per tradizione esercita questo influsso in maniera forte e continua. Sono portatori di aggressione anche i guerci e coloro che hanno gli occhi verdi. Nella provincia di Cagliari di quelli che suscitano questo particolare stato di crisi si dice che hanno la capra nell'occhio, oppure che hanno l'occhio di capra, cioè l'occhio del diavolo. In tutti i casi, ciò che determina lo scatenarsi della crisi è un atto istantaneo, immediato, difficile da controllare, quale l'incontro degli sguardi, precisamente l'incontro delle pupille. Per far fronte all'aggressione dell'occhio sono previsti numerosi interventi di prevenzione e un numero ancora più elevato di riti terapeutici. Per quanto riguarda la terapia per il superamento della crisi provocata dall'aggressione dell'occhio, sono stati registrati ben ventiquattro modi diversi di esecuzione del rito terapeutico, modi nei quali si riscontra la presenza, diversamente combinata, dei seguenti elementi: i "brebus", preghiere quali il Padre Nostro, l'Ave Maria, la recitazione del Credo, spesso assieme all'uso di grano, acqua, sale, olio, orzo, riso, pietra, corno (di muflone, di cervo, di bue), occhio di Santa Lucia, carbone, carta. Per conseguire la guarigione il rito va ripetuto da un minimo di tre ad un massimo di nove volte. Per la risoluzione dei casi più gravi in genere è previsto l'intervento di tre diversi operatori.
Nella sola Ogliastra, e soltanto in pochi paesi, è stata riscontrata la presenza di un particolare rito terapeutico, detto "s'abba faulada", in cui la medicina dell'occhio assume la forma di un vero e proprio placebo.
________________________________________________________________ Vivere senza tentare, significa rimanere con il dubbio che ce l'avresti fatta.
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GianMario
Utente Medio
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Inserito il - 29/03/2007 : 23:20:30
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Scherziamo tutti un pò quando sentiamo parlare di malocchio, ma io in un modo o nell'altro ci ho convissuto con queste pratiche che alcuni nostri anziani mettono ancora in atto, Mia madre ha oggi 80 anni e ancora si diletta,sembrerebbe a suo dire che per funzionare bene questo rito antico debba essere tramandato ad una primogenita dalla propria madre,quindi è un'esclusiva del sesso femminile,almeno secondo mia madre, infatti lei ha imparato da mia nonna,che a sua volta ha imparato,da mia bisnonna e così via e cosa strana sembrerebbe che da un bel pò di generazioni questa storia vada avanti. p.s.- anche mamma ha avuto come primogenito una femmina. Io personalmente ho notato sin da piccolo che a casa mia c'era un via vai di vicini, che arrivavno un po tristi e che se ne andavano molto felici... comunque sino ai quindici anni ho sempre un pò sbeffeggiato mia madre,finchè...... e sì... finche un giorno non ho assistito alla scena che ora vi descrivo: Pomeriggio estivo circa le sedici, suonano al campanello vado ad aprire, davanti all'uscio una signora con una bambina ed un cagnolino in braccio, il "malato" era il cagnolino che la bambina aveva ricevuto in dono da pochi giorni, io faccio entrare, arriva mia madre, che capisce subito che il cane ha qualcosa, lo mette in terra ed il cane va giù,con le gambe spalancate,non si regge in piedi... quattro preghierine.... dopo meno di tre minuti il cane comincia saltare da una parte all'altra e facciamo pure fatica ad acchiapparlo... ebbene dal quel giorno non ho più preso in giro mia madre.... senza parlare poi dei numerosi neonati che arrivavano(accompagnati)a casa nostra mezzo rincoglioniti,che non mangiavano,che dormivano sempre,ecc... e se ne andavano da casa invece ridendo come matti.... Ci tengo a precisare che in cambio mia madre non accettava neanche un centesimo,anche perchè diceva che se nò non funzionava... Così stanno le cose,io per non sbagliare una consulenza ogni tanto me la faccio fare,
saluti a tutti
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Ela
Moderatore
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Inserito il - 29/03/2007 : 23:21:04
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La medicina dell'occhio, con il rito della carta( che si riteneva molto efficace) consiste nel mettere dentro un bicchiere d'acqua pura e di fonte, un pezzo di carta bruciata, nella quale , preventivamente siano state scritte delle paroline magiche, o più facilmente, il nome di colui o colei che sono ritenuti fattucchiere o fattucchiera. Quest'acqua con l'intruglio di cartaccia o di cenere si darà a bere al paziente, oppure gli si getterà in viso.....
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Ela
Moderatore
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Inserito il - 29/03/2007 : 23:40:12
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Quando il colpo d'occhio è molto grave, di natura più oscura e maligna, ed i versetti della letteratura scongiuratrice sarda di una sola donna non riescono a distruggere la malìa "sa maia" e la persona adulta, la giovinetta o il bambino o la bambina rimangono " arrendius" inerti, allora si chiamano tre donne pratiche di scongiuri. Le tre donne si riuniscono a consulto facendo sfoggio della loro scienza nei "brebus" e della loro importanza di "stregone".Reciteranno prima "brebus" non tanto segreti, e poi dei segreti e segretissimi, che ritengono pari negli effetti a quelle medicine riservate ai casi estremi. Le parole della loro letteratura occulta verranno pronunciate a voce bassissima per non essere udite e conosciute dalle compagne, ed anche i gesti, gli atteggiamenti di ciascuna di esse, saranno diversi, però nessuna delle tre avrà dimenticato di sputare sopra il corpo dell'infermo di malocchio. Lo sputo dovrà essere lanciato per tre volte consecutive e con grande impegno, come una fra le più importanti e decisive pratiche occulte per guarire l'infermo o l'inferma. se non si eseguirà alla perfezione questo rito, ogni scongiuro rimarrà inutile, e vano sarà il sapere delle tre sacerdotesse del malocchio.
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giannos
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 30/03/2007 : 00:33:12
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| Ela ha scritto:
Quando il colpo d'occhio è molto grave, di natura più oscura e maligna, ed i versetti della letteratura scongiuratrice sarda di una sola donna non riescono a distruggere la malìa "sa maia" e la persona adulta, la giovinetta o il bambino o la bambina rimangono " arrendius" inerti, allora si chiamano tre donne pratiche di scongiuri. Le tre donne si riuniscono a consulto facendo sfoggio della loro scienza nei "brebus" e della loro importanza di "stregone".Reciteranno prima "brebus" non tanto segreti, e poi dei segreti e segretissimi, che ritengono pari negli effetti a quelle medicine riservate ai casi estremi. Le parole della loro letteratura occulta verranno pronunciate a voce bassissima per non essere udite e conosciute dalle compagne, ed anche i gesti, gli atteggiamenti di ciascuna di esse, saranno diversi, però nessuna delle tre avrà dimenticato di sputare sopra il corpo dell'infermo di malocchio. Lo sputo dovrà essere lanciato per tre volte consecutive e con grande impegno, come una fra le più importanti e decisive pratiche occulte per guarire l'infermo o l'inferma. se non si eseguirà alla perfezione questo rito, ogni scongiuro rimarrà inutile, e vano sarà il sapere delle tre sacerdotesse del malocchio.
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ciao a tutti, sono molto affascinato e impressionato di questa discusione. ad essere sinceri come parli tu cè da rimanere poco allegri, questa e vera stregoneria. mamma mia tre sacerdotesse del malocchio sono terribili, immaginiamo specialmente per chi deve ricevere IL MALOCCHIO (aiuto) non sono un credente de sa pigara de s'ogu però, e anche che ogni volta che si parla del malocchio ognuno di noi stà per le sue, fanno veramente impressione.
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Ela
Moderatore
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Inserito il - 30/03/2007 : 00:46:02
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Ma le sacerdotesso lo levavano "s'ogu liau o pigau"
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giannos
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Inserito il - 03/04/2007 : 13:52:43
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| Ela ha scritto:
Ma le sacerdotesso lo levavano "s'ogu liau o pigau"
Mezus terra senza pane, que terra senza justitia
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"s'ogu liau o pigau" credo sia la stassa cosa, è solo la definizione a secondo dell'area geografica in cui viene pronunciato,almeno credo
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Ela
Moderatore
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Inserito il - 03/04/2007 : 14:02:12
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| giannos ha scritto:
| Ela ha scritto:
Ma le sacerdotesso lo levavano "s'ogu liau o pigau"
Mezus terra senza pane, que terra senza justitia
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"s'ogu liau o pigau" credo sia la stassa cosa, è solo la definizione a secondo dell'area geografica in cui viene pronunciato,almeno credo
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Si infatti è la stessa cosa!!!!!
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nikos
Salottino
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Inserito il - 07/07/2008 : 01:18:33
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Troppo interessante questa discussione! Personalmente ci credo a sa meighina 'e s'oju, ho un'amica che la fa; sarà che da bambina ho sempre visto mia nonna che la faceva e vedevo che comunque era efficace!
Volevo farvi delle domande, che suoneranno sicuramente stupide:
-Sa meighina 'e s'oju funziona anche per chi non è sardo? -in Logudoro (le discussioni parlano più del capo di sotto) come funziona e quali sono i riti più diffusi?
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..."Di che colore erano gli occhi? Avete visto il cielo all'Occidente, nel crepuscolo, dopo il tramonto del sole? Quella striscia splendida e indefinita che lo fascia, mista di azzurro e verde, di color oro e di madreperla? Gli occhi di Cicytella erano di quel colore..." da Vita Silvana, Novelle, Grazie Deledda |
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Asinella80
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Inserito il - 07/07/2008 : 08:52:39
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| Ammutadori ha scritto:
Ciao a tutti, bello vedere tanti post... Cmq montiferru ha ragione, sa mexina de s'ogu non si impara facilmente.. come si sul dire, deve essere "rubata", cioè memorizzata quando viene pronunciata a bassa voce da chi la esegue... Memorizzarla quindi non è affatto facile. Diciamo che si deve essere "portati" per memorizzarla al volo... E cmq ho avuto diverse prove sulla loro efficacia. ciaooo
Saludi e Trigu http://www.contusu.it
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Ciao... ho letto solo ora questo post e, vorrei fare una precisazione... non devi rubare " sa meighina e sogiu",da noi a Bonorva le signore vecchie la lasciano in eredità... si tratta di un rimedio a cui credono molte persone...
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