Forum Sardegna - il metanodotto Galsi
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Nota Bene: Maria Lai, una grande, fantastica e dolcissima ARTISTA Sarda. Nasce a Ulassai il 27 settembre 1919. Nel 1939 lascia la Sardegna per iscriversi al liceo Artistico di Roma con Marino Mazzacurati. Dal 1943 al 1945 frequenta il corso di scultura dell'Accademia di Belle Arti di Venezia con Arturo Martini e Alberto Viani. Nel 2004 le viene conferita la Laurea Honoris causa in Lettere dall'Università degli Studi di Cagliari, discutendo la tesi: Sguardo, Opera, Pensiero. Con gli anni Ottanta la ricerca sui segni e sui materiali assume una più accentuata connotazione ambientale: 1981, il suo straordinario intervento ambientale: Legarsi alla montagna, Ulassai (NU);



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sonos

Utente Attivo


Inserito il - 20/11/2011 : 15:59:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sonos Invia a sonos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Dany,
la discussione è partita sulla segnalazione di un gruppo Facebook nogalsisardegna. Ora io non sono registrato su FB per cui ho chiesto maggiori dettagli sulla campagna contro il GALSI.
Io ragiono così: prima di dire un no od un sì ad una cosa, cerco d'informarmi su di essa in modo di avere poi una risposta adeguata. Se poi voglio divulgare la mia opinione, sono in grado di giustificare la mia posizione nel modo, secondo me, più oggettivo possibile.

Il modo con cui state dicendo no al GALSI non mi piace perchè resta a livello di opinione personale senza portare qualcosa di concreto a supporto.
Cerco di spiegarmi meglio: se io affermo che stamattina a Carbonia sta nevicando, devo essere disposto a provarlo in qualche modo, non basta dire "questo è il mio parere, il mio punto di vista" e va bene così..

Ho già detto che la soluzione GALSI non è quella che preferisco per produrre energia. Ma al momento è la meno peggio, soprattutto considerando come viene prodotta attualmente l'energia per la nostra isola.

DedaloNur,
le informazioni che hai riportato sono interessanti (della 3Sun ne ero già a conoscenza), ma impiantare la terza fabbrica di pannelli solari non vuol dire poi produrre quell'energia.
Quali saranno i mercati di questa industria( tu hai scritto africa e medioriente)?
Quanti panneli verranno venduti ed installati in Sicilia?
Qual'è oggi la quota di energia prodotta da fotovoltaico, e dalle rinnovabili in generale, in Sicilia?
Vedendo i dati di due anni fa, in Sicilia si produceva pressapoco la stessa quantità di energia da fotovoltaico della Sardegna.
Ricordati, inoltre, che la Sicilia dispone di gas naturale grazie ad un gasdotto di 8 miliardi di metri cubi, il Greenstream, che la collega alla Libia.

Per chiarire bene, io sono favorevolissimo alle energie rinnovabili e limiterei l'uso dei combustibili fossili proprio all'essenziale.
Ma per fare questo occorre una volontà sia politica che sociale.
Occorre elaborare un Piano energetico regionale per capire soprattutto quanta energia ci occorre, dove insediare gli impianti, come fare a trasportare questa energia nel miglior modo possibile, stabilire norme ferree di risparmio ed efficenza energetica, evitare il selvaggio proliferare di impianti di energie rinnovabili nel territorio isolano.
Se prima non si opera in questa direzione, si rischia di investire in maniera errata e poco produttiva.
Figurati poi che io sarei per un modello energetico microproduttivo slegato dai grossi impianti di produzione (e quindi da pochi fornitori d'energia), basato su una rete d'interscambio tra utenti/produttori, sul modello di internet.
Trasformare completamente il sistema di produzione e di distribuzione dell'energia, mediante sgravi fiscali ed incentivi che nel lungo periodo sarebbero comunque vantaggiosi economicamente e socialmente:
- favorire l'installazione di piccole centrali eolico-fotovoltaiche in ogni famiglia;
- favorire l'utilizzo di mini-impianti di cogenerazione per grandi strutture;
- obbligo di dotare ogni nuova abitazione di un impianto fotovoltaico e di un impianto solare termico;
- decidere un percorso graduale ma definitivo per l'abbandono degli automezzi utilizzanti combustibili fossili, una via verso l'auto elettrica e quella ad idrogeno;
- l'interramento di tutte le linee aeree di trasporto elettrico per compensare l'elevata perdita di energia dei cavi attuali;
- un'efficienza edilizia elevata (gli esempi già in opera sono numerosissimi);
- obbligare l'installazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici industriali, commerciali e di interesse pubblico.
Questo solo per fare qualche esempio.

Ma esiste questa volontà in politica e nella società?
Siamo disposti a cambiare seriamente le nostre abitudini di vita?
Se sì, allora il metanodotto è inutile e sarò il primo a manifestare contro.
Ma se in Sardegna l'alternativa al gas naturale è continuare a produrre l'energia così come si fa oggi, allora non ci sto.
Son stanco di respirare tutti i giorni sostanze nocive perchè a qualcuno non piace avere un'alternativa comunque più salubre anche se non ideale.









Modificato da - sonos in data 20/11/2011 16:04:13

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/11/2011 : 18:15:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ma esiste questa volontà in politica e nella società?
Siamo disposti a cambiare seriamente le nostre abitudini di vita?
Se sì, allora il metanodotto è inutile e sarò il primo a manifestare contro.
Ma se in Sardegna l'alternativa al gas naturale è continuare a produrre l'energia così come si fa oggi, allora non ci sto.
Son stanco di respirare tutti i giorni sostanze nocive perchè a qualcuno non piace avere un'alternativa comunque più salubre anche se non ideale.

Ciao Sonos,è questo il nocciolo della questione.

Sempre, che, lo ripeto, le sostanze ncive di cui parli, non continuino a venir prodotte, anche in presenza del galsi e del gas... tu questo non lo paventi per niente o quasi, mi sembra,,









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"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 21/11/2011 : 08:58:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sonos ha scritto:

DedaloNur,
le informazioni che hai riportato sono interessanti (della 3Sun ne ero già a conoscenza), ma impiantare la terza fabbrica di pannelli solari non vuol dire poi produrre quell'energia.
1) Quali saranno i mercati di questa industria( tu hai scritto africa e medioriente)?
2) Quanti panneli verranno venduti ed installati in Sicilia?
3) Qual'è oggi la quota di energia prodotta da fotovoltaico, e dalle rinnovabili in generale, in Sicilia?
Vedendo i dati di due anni fa, in Sicilia si produceva pressapoco la stessa quantità di energia da fotovoltaico della Sardegna.
Ricordati, inoltre, che la Sicilia dispone di gas naturale grazie ad un gasdotto di 8 miliardi di metri cubi, il Greenstream, che la collega alla Libia.

Non capisco esattamente il senso delle tue domande Sonos.
1) Per i mercati ti sei risposto da solo: poi aggiungici, Italia, Europa, Asia. non penso che si precludano alcun mercato. La scelta della Sicilia, però, dovrebbe facilitare l'ingresso nei mercati in via di sviluppo.
2) essendo quello della 35sun, capitale di rischio, e dato l'ingente investimento, presumo abbiano fatto analisi di mercato, e tutte le valutazioni dovute al momento del lancio di uno stabilimento del genere. Rischio sì, ma salto nel buio, nemmeno.
3) domanda concettualmente sbagliata. Quella giusta è: qual'è la domanda futura di pannelli solari nei suddetti mercati?

come leggerai negli articoli il trend del solare è in netta crescita, tra poco dovrebbe raggiungere il punto (alcuni però han detto che tale opunto fu raggiunto già l'anno scorso) nel quale il fotovoltaico sarà più conveneiente di qualsiasi altra forma di energia (petrolio cmpreso), quindi si farà a maneo dei sussidi statali.

è chiaro che la 35sun non produce energia, ma produce gli strumenti da cui la si produce. ma intanto la Sicilia ha la sua filiera del fotovoltaico, e quando implementerà lo sfruttamento di tale energia, tutto fa supporre che acquisterà i pannelli dalla 35sun, alimentando così, anche il proprio mercato del lavoro.

non ti sembra un vantagio?


sì la Sicilia ha il gastream, quanto il gas stream è convenuto alla sicilia? era il 2003-2004
Quanto il Galsi conviene alla Sardegna a far data al 2011-2012?

[/URL]

http://www.trivisonno.com/the-great...e-conspiracy









Modificato da - DedaloNur in data 21/11/2011 09:00:58

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sonos

Utente Attivo


Inserito il - 21/11/2011 : 12:53:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sonos Invia a sonos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DedaloNur ha scritto:

sonos ha scritto:
3) Qual'è oggi la quota di energia prodotta da fotovoltaico, e dalle rinnovabili in generale, in Sicilia?

Non capisco esattamente il senso delle tue domande Sonos.
...
3) domanda concettualmente sbagliata. Quella giusta è: qual'è la domanda futura di pannelli solari nei suddetti mercati?

Beh...tu ritieni che la mia domanda sia sbagliata, comunque io ho posto un quesito differente sulla quantità di energia da foltovoltaico e non su quale sarà la domanda di pannelli fotovoltaici in futuro

Volevo farti notare che avere una fabbrica di pannelli solari in loco poi non vuol dire necessariamente produrre elevate quantità di energia dal sole.
Come esempio, e per restare nella nostra isola, potrei citarti la Keller: fabbrica carrozze ferroviarie ma non per questo il nostro sistema ferroviario è migliore e più attrezzato di alte regioni.

Sempre, che, lo ripeto, le sostanze ncive di cui parli, non continuino a venir prodotte, anche in presenza del galsi e del gas... tu questo non lo paventi per niente o quasi, mi sembra,,

Mai scritto che il gas è una fonte energetica pulita senza alcuna emissione, non attribuitemi parole che non penso.
Ho ribadito più volte che è una fonte energetica meno inquinante di quelle odiernamente utilizzate quidi non ideale ma transitoriamente accettabile.
Magari poi con l'utilizzo del metano si potrebbe pensare alla chiusura di qualcuna delle 8 discariche industriali presenti tra Sulcis ed Iglesiente, forse anche a dare una ridimensionata alla raffineria Saras di Sarroch...pensi che sia uno svantaggio?








Modificato da - sonos in data 21/11/2011 12:54:18

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 22/11/2011 : 09:25:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sonos ha scritto:

Beh...tu ritieni che la mia domanda sia sbagliata, comunque io ho posto un quesito differente sulla quantità di energia da foltovoltaico e non su quale sarà la domanda di pannelli fotovoltaici in futuro

Sonos, la produzione di energia solare, e la produzione di pannelli solari sono strettamente correlate, giacchè per produrre la prima devi necessariamente produrre una quantità X dei secondi: non c'è scampo.

dunque poichè numerosi studi prevedono per il futuro una produzione di energia fotovoltaica di gran lunga maggiore (quanto esattamente non si può dire dipende da troppe variabili) la conseguenza certa è che vi sarà una grandissma domanda di pannelli. tannt'è che in molti preoccupati della scarsezza delle terre rare, studiano pannelli solari di nuova concezione.

quindi la mia domanda, per valutare i vari scenari e scegliere fra le varie opzioni mi sembra più corretta, della tua...perchè la tua parte dal fabbisogno attuale o storico, e non di quello futuro che interessa maggiormetente per le scelte strategiche

questo è il punto.

Volevo farti notare che avere una fabbrica di pannelli solari in loco poi non vuol dire necessariamente produrre elevate quantità di energia dal sole.
Come esempio, e per restare nella nostra isola, potrei citarti la Keller: fabbrica carrozze ferroviarie ma non per questo il nostro sistema ferroviario è migliore e più attrezzato di alte regioni.

Ho capito il tuo ragionamento e non sono affatto d'accordo sull'impostzione. chiaramente una regione senza fabbriche può produrre più energia di una regione con la fabbrica: basta che la prima acquisti i pannelli solari dalla seconda.

ma se la seconda decidesse di produrre energia solare quanto la regione priva di fabbrica, avrebbe una bilancia commerciale, di gran lunga migliore, ed una migliore occupazione. questo è il punto: inoltre una filiera del fotovoltaico completa, incentiva anche gli investimenti in ricerca e sviluppo del fotovoltatico.. secondo me bisogna ragionare in questi termini.


Mai scritto che il gas è una fonte energetica pulita senza alcuna emissione, non attribuitemi parole che non penso.
Ho ribadito più volte che è una fonte energetica meno inquinante di quelle odiernamente utilizzate quidi non ideale ma transitoriamente accettabile.
Magari poi con l'utilizzo del metano si potrebbe pensare alla chiusura di qualcuna delle 8 discariche industriali presenti tra Sulcis ed Iglesiente, forse anche a dare una ridimensionata alla raffineria Saras di Sarroch...pensi che sia uno svantaggio?


io non ho scritto che tu pensi al gas come ad una energia pulita...

Ho scritto che tu non sembri prendere in considerazione l'eventualità che la centrale a ciclo combinato di Gas non si faccia (per adesso in effetti non è programmata io, noto..) e che dunque si realizzi il peggior scenario possibile:
- diamo il nostro sì alla servitù di passaggio
- ma al contempo ci teneniamo raffinerie e veleni assortiti...
- i vantaggi del gas sarebbero minimi.

io infine, non vorrei dare una ridimensionata, alle raffinerie..vorrei che scomparissero..vorrei che chi di dovere, pensasse a politiche industriali e occupazionali altenative, all'insegna delle energie rinnovabili.











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Ammutadori
Salottino
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Inserito il - 22/11/2011 : 11:30:24  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ammutadori Invia a Ammutadori un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
azz che fatica.. mi son letto tutti i post.
Io sono sostanzialmente contrario al Galsi ma voglio capire un pò di cose.

Uno dei punti del no è questo:

)Si prevede che il giacimento algerino durerà ancora una trentina d'anni,un investimento del genere è spropositato rispetto al periodo di utilizzo,anche se facessero il gasdotto,prima che i comuni trovino le risorse per realizzare le condutture e gli impianti vari quanti anni passeranno?dovremo fare tutto questo per avere il gas solo qualche anno?dopo il metano non ci sarà più

da più parti leggo che la produzione di gas in algeria è già in calo. Purtroppo non riesco a trovare da nessuna parte dati che confermino questa teoria.
una cosa simile logicamente non giustifica la messa in opera di un mostro come il galsi. se trovo qualcosa posto i riferimenti.










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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 22/11/2011 : 13:53:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ammutadori ha scritto:
Si prevede che il giacimento algerino durerà ancora una trentina d'anni,

non lo sapevo grazie Ammutadori... è senz'altro un punto da approfondire









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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 23/11/2011 : 09:40:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
relazione del comune di San Sperate, per l realizzazione di una rete-gas, locale.
mi sembra un buon spunto di partenza per comprendere come verrà realizzato concretamente il progetto Galsi e il suo impatto sul territorio, sui monumenti artistici e paesaggistici, archeologici ecc..


http://www.sansperate.net/old-web/c...20prelim.pdf









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Ammutadori
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Inserito il - 23/11/2011 : 12:07:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ammutadori Invia a Ammutadori un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
https://fbcdn-sphotos-a.akamaihd.ne...260493_n.jpg

articolo dell'unione di oggi che titola "Roma blinda il Galsi: è OK definitivo"









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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 23/11/2011 : 12:13:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
vedremo i numerosi paletti imposti da Roma, certo non so se sia un bel segnale per i sardi.








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Ammutadori
Salottino
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Inserito il - 23/11/2011 : 16:24:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ammutadori Invia a Ammutadori un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nouredine Bouterfa, CEO di Sonelgaz, ha suggerito Martedì, 22 novembre che il gasdotto Galsi che collegherà l'Algeria all'Italia via Sardegna, avrà un ritardo significativo. Bouterfa, parlando a una conferenza stampa a margine della riunione del Consiglio Esecutivo Mondiale dell'Energia, non specifica le ragioni del ritardo. Si riferisce semplicemente alla valutazione di redditività del progetto.

"Il Galsi ha anche un calendario, si può decidere un progetto di oggi, ma ci sono così tanti parametri coinvoltianche se state certi che questo progetto sarà realizzato quando è economicamente sostenibile," ha detto. "Se un progetto non è economicamente sostenibile, non avrà possibilità di essere realizzato", ha detto, ma aggiungendo, con una nota ottimistica, " il Galsi verrà realizzato, soprattutto conoscendo tutti il fabbisogno di gas (in Europa)che favorisce la realizzazione del Galsi ". Il CEO di Sonelgaz, tuttavia, non ha fornito alcuna indicazione sulla stato di avanzamento del progetto.

Quarto gasdotto algerino che dovrebbe servire il mercato europeo del gas, dopo il Transmed (Italia via Tunisia), il Maghreb-Europa gasdotto (GME, Spagna e Portogallo attraverso il Marocco) e l'ultima Medgaz (collegamento diretto marino Beni-Saf-Almeria), il Galsi vede la sua realizzazione in un contesto internazionale caratterizzato da una severa crisi economica in Europa, la concorrenza della Libia dopo la caduta del regime di Gheddafi e gli ingenti investimenti realizzati nelle energie rinnovabili.
http://www.tsa-algerie.com/economie...e_18279.html









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dany
Salottino
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Inserito il - 28/11/2011 : 06:15:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany Invia a dany un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ammutadori ha scritto:

azz che fatica.. mi son letto tutti i post.
ammettilo : ne valeva la pena

Io sono sostanzialmente contrario al Galsi ma voglio capire un pò di cose.
Anch'io lo sono ... però lo sono in maniera categorica . Ma pare questo sia sinonimo di scarsa capacità di analisi . Boh .
Uno dei punti del no è questo:

)Si prevede che il giacimento algerino durerà ancora una trentina d'anni,
Beh solo questo è un ottimo motivo per dire NO . Ma se anche questo giacimento durasse 60... 90 ... 100 anni . Sarebbe sempre una distruzione per il nostro territorio ... Ale , pensa alle tue rocce , quelle che ami scalare circondate da tubi giganteschi . Tubi che chissà chi e chissà quando rimuoverà una volta che il gasdotto sarà messo in disuso .
un investimento del genere è spropositato rispetto al periodo di utilizzo,
se poi penssi che con gli stessi quattrini si possono fare tante altre opere che valorizzino l'energia alternativa, cosa che in Sardegna non manca ...
anche se facessero il gasdotto,prima che i comuni trovino le risorse per realizzare le condutture e gli impianti vari quanti anni passeranno?dovremo fare tutto questo per avere il gas solo qualche anno?dopo il metano non ci sarà più
a detta di qualcuno che ci ha preceduto , il gioco vale la candela ...
da più parti leggo che la produzione di gas in algeria è già in calo. Purtroppo non riesco a trovare da nessuna parte dati che confermino questa teoria.

A me del giacimento del gas algerino nn importa . Mi importa invece e mi fa adirare che usino la nostra isola come passaggio per portare metano oltremare e per farci tacere offrono come contentino gas a basso costo che , come giustamente fai notare , da qui ad arrivare nelle nostre case chissà quanto tempo passerà .
una cosa simile logicamente non giustifica la messa in opera di un mostro come il galsi
Come darti torto ???
se trovo qualcosa posto i riferimenti.

Per me è piu che sufficiente quello che hai scritto qui , grazie









  Firma di dany 

Piazza Lamarmora

Iglesias (CI)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 1636  ~  Membro dal: 20/09/2006  ~  Ultima visita: 02/07/2020 Torna all'inizio della Pagina

antonellocor
Salottino
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Inserito il - 28/11/2011 : 14:38:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di antonellocor Invia a antonellocor un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Essendo stato lontano dal forum per un pò di tempo ho letto la discussione tutto d'un fiato. Premesso che io sono in linea di massima favorevole al gasdotto (come sono favorevole al nucleare e agli impianti eolici off-shore) vorrei fare qualche considerazione: come in altri topic simili il "partito del no" (passatemi l'espressione) spesso parla per fede, e scusatemi l'espressione, per luoghi comuni. Il mondo è pieno di ambientalisti della domenica che si indignano per cose che spesso alla fine sono tanto sbandierate ma poco o niente documentate. E poi, personalmente, rilevo la brutta abitudine che purtroppo abbiamo noi sardi di dire NO a priori e ritirare fuori la favoletta della Sardegna come terra di conquista, i vari "abbiamo già dato" e compagnia cantante. Sinceramente se si vedesse più spesso la parte del NO argomentare le proprio posizioni come fi qui ha fatto Sonos (con il quale, per inciso, in passato su diverse questioni ambientalistiche mi sono trovato in disaccordo) anche certe battaglie sarebbero più credibili. Basta scorrere i vari topic nella sezione "La Sardegna che non mi piace" per vedere quante volte certe opposizioni sono prese per partito preso ma non fondate su dati oggettivi.

Tornando al metanodotto in questione, come ha già ampiamente ribadito Sonos, nessuno tenta di far passare la favoletta che non arrechi danno all'ambiente ma qui si tratta di scegliere il male minore. Anche il fotovoltaico o l'eolico (off-shore o in-sohre che sia) inevitabilmente altera l'ecosistema attuale, ma se vogliamo essere precisi anche la costruzione di una casa lo fa. E allora quale sarebbe la soluzione?

Un'altra questione è se crediamo realmente alle energie alternative o se vanno bene soltanto quando non toccano il nostro cortile. Vi invito a rivedere il topic sull'eolico, per esempio.









  Firma di antonellocor 

Non c'è rimedio ne per la nascita ne per la morte, ciò che ci resta è cercare di goderci l'intervallo

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: San Sperate  ~  Messaggi: 1294  ~  Membro dal: 25/02/2009  ~  Ultima visita: 12/07/2013 Torna all'inizio della Pagina

antonellocor
Salottino
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Inserito il - 28/11/2011 : 14:43:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di antonellocor Invia a antonellocor un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
forse anche a dare una ridimensionata alla raffineria Saras di Sarroch...pensi che sia uno svantaggio?


Sonos su questo devo darti torto. La politica commerciale della Saras è l'importazione di greggio a scopo di raffinazione e la successiva vendita di prodotti più o meno finiti. In quest'ottica il bacino di utenza sardo non so quanto sia incisivo quindi non credo un ridimensionamento del raffinato Saras sarebbe riconducibile alla realizzazione del gasdotto...









  Firma di antonellocor 

Non c'è rimedio ne per la nascita ne per la morte, ciò che ci resta è cercare di goderci l'intervallo

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 28/11/2011 : 18:14:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
antonellocor ha scritto:
Il mondo è pieno di ambientalisti della domenica che si indignano per cose che spesso alla fine sono tanto sbandierate ma poco o niente documentate.

a me pare che sia il progetto gasdotto ad esser poco documentato e documentabile ai fini della discussione, la conseguenza è che il vuoto di informazioni vien colmato dal peso delle proprie idee piuttosto che dai dati;

soltanto che la cosa capita ad entrambe le parti..mica solo ad una...


E poi, personalmente, rilevo la brutta abitudine che purtroppo abbiamo noi sardi di dire NO a priori e ritirare fuori la favoletta della Sardegna come terra di conquista,

Favoletta? la Sardegna è stata in effetti sfruttata da uno stato un po patrigno...e da varie grandi imprese come terra di conquista; dunque la diffidenza (almeno quella) è un bene ed è storicamente legittima.

Sinceramente se si vedesse più spesso la parte del NO argomentare le proprio posizioni come fi qui ha fatto Sonos

Non sono esattamente del no...ma scusa tanto, anche io, ho argomentato le mie perplessità.

Tornando al metanodotto in questione, come ha già ampiamente ribadito Sonos, nessuno tenta di far passare la favoletta che non arrechi danno all'ambiente ma qui si tratta di scegliere il male minore.

appunto, e c'è chi considera che sia male minore votare esclusivamente la Sardegna al fotovoltaico con programmi energetici all'avanguardia , in confronto ai quali, la costruzione del gasdotto sarebbe o un male maggiore, o male inutile.

il punto è fare una scelta su ciò che si può portare avanti. in confronto agli idrocarburi il gas è il male minore, ma rispetto ad altri progetti, come dicevo sopra, potrebbe essere il gas ad costiture un danno.

Un'altra questione è se crediamo realmente alle energie alternative o se vanno bene soltanto quando non toccano il nostro cortile. Vi invito a rivedere il topic sull'eolico, per esempio.

alla discussione sull'eolico non avevo partecipato, ma penso che anche anche l'eolico possa sorgere sul mio cortile, purchè, vada effettivamente ad incrementare la ricchezza del territorio piuttosto che quello dei Moratti, i quali nell'eolico, con pochi euro hanno avuto concessioni importanti, lasciando al territorio, soltanto le briciole.

colpa anche dei sardi che le concessioni le han concesse, ma in ogni caso questo caso ribadisce come lo sfruttamento del territorio, non sia una favoletta.









Modificato da - DedaloNur in data 28/11/2011 18:15:29

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