Forum Sardegna - Arte Erotica e Megalitismo Sardo
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Nota Bene: Nel corso del XIX secolo alcuni architetti sardi formatisi a Torino, tra i quali spicca il cagliaritano Gaetano Cima, diffondono nell’isola il nuovo gusto neo-classico in voga nelle principali città europee. A lui si deve la progettazione dell’imponente santuario di Santa Maria Assunta a Guasila realizzato tra il 1839 ed il 1852.



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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 26/06/2011 : 09:40:28  Link diretto a questa discussione  Rispondi Quotando
Nel numero 30 del semestrale di cultura "Sardegna Mediterranea" è comparso un articolo che interpreta i monumenti protosardi - in particolare i "Pozzi Sacri" e le "Tombe dei Giganti" - come riproduzioni semi-simboliche 'abbastanza precise anatomicamente' degli organi riproduttivi umani. A conferma di uno stretto rapporto che l'autore sostiene esserci stato tra l'antica religione dei Sardi, l'erotismo, la sessualità, il concepimento umani e le proprietà curative, purificative e rigenerative dell'acqua (riconosciute e provate in molte altre religioni)... L'autore cita anche alcune note di archeoastronomia e di numerologia, introducendo quest'ultima a partire dal numero di gradini del pozzo di S. Cristina e di S. Anastasia. Ambedue i tipi di monumento alluderebbero alla nascita, alla crescita, alla morte ed alla rinascita dell'uomo e di tutte le cose.
Mi interesserebbe sapere che cosa ne pensano gli altri forumisti di questa particolare tesi...






 Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

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Lessa
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 26/06/2011 : 11:09:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lessa Invia a Lessa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Stai parlando di Sardegna Antiga?
Chi è l'autore?







  Firma di Lessa 
"La storia scritta dai vincitori non può dire cose giuste"

Il mio Blog sulla rievocazione storica, il combattimento, e la ricostruzione Nuragica: http://sardinianwarrior.blogspot.com

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 26/06/2011 : 12:17:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sardegna mediterranea è il semestrale di Dolores Turchi, sardegna antiga è il periodico di G. Manca.

l'autore dell'articolo in questione è M. Puddu, medico (mi pare..) e astrofilo.

io l'articolo non l'ho letto, quindi no mi permetto di dire alcunchè.

la chiave di lettura sessuale-fertilistica mi pare talvolta un jolly abusato. cmq appena posso leggerò senz'altro l'articolo







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Freddie Mercury - In My Defence
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"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 26/06/2011 : 13:52:41  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Lessa ha scritto:

Stai parlando di Sardegna Antiga?
Chi è l'autore?

E' corretto quanto riportato da DedaloNur, che ti ha già risposto. Non avevo citato il nome dell'autore, dott. Marco Puddu, che Dolores Turchi - direttrice responsabile del semestrale Sardegna Mediterranea - cita come "medico chirurgo igienista, Thiesi". Puddu risulta essere autore di libri ("La Sardegna dei Megaliti" - Iris, 2006) e di articoli diversi: "Simbolismo del Toro e della Luna nelle antiche civiltà" ( S.M. N° 15, 2004), "Spazi e luoghi rituali" (S.M. N° 25, 2009).
"Sardegna Antica" è un altro semestrale di culture mediterranee ed archeologia - adesso diretto dall'archeologo G. Manca - il cui vecchio nome era effettivamente "Sardegna Antiga", quando gli articoli vi comparivano contemporaneamente in sardo e in italiano.







  Firma di maurizio feo 
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nuragicum

Utente Medio


Inserito il - 27/06/2011 : 09:13:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di nuragicum Invia a nuragicum un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Un chirurgo archeologo? Col cavolo che mi faccio operare da lui! Magari quando richiude si dimentica dentro qualche bronzetto o qualche tavola di tzricottu





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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 27/06/2011 : 13:30:14  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
nuragicum ha scritto:

Un chirurgo archeologo? Col cavolo che mi faccio operare da lui! Magari quando richiude si dimentica dentro qualche bronzetto o qualche tavola di tzricottu

Neanche io mi farei mai operare da un medico igenista: ma non credo proprio che un igienista abbia mai avuto intenzione alcuna di prodursi in interventi chirurgici!







  Firma di maurizio feo 
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tholoi
Salottino
Moderatore



Inserito il - 27/06/2011 : 17:42:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di tholoi Invia a tholoi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non troppo tempo fa, fui contattato da una giornalista interessata ad alcune mie foto del Santa Cristina per uno studio relativo al tema citato da Maurizio. ...non se ne fece nulla...






  Firma di tholoi 
tholoi - neroargento.com

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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 28/06/2011 : 14:28:50  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
tholoi ha scritto:

Non troppo tempo fa, fui contattato da una giornalista interessata ad alcune mie foto del Santa Cristina per uno studio relativo al tema citato da Maurizio. ...non se ne fece nulla...

Credo proprio che sia stato molto meglio così...







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Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 28/06/2011 : 14:44:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Concordo...

T.







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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum.

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 29/06/2011 : 00:24:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
tholoi ha scritto:

...non se ne fece nulla...

peccato, un punto di vista in più magari mi sarebbe ritornato utile.

chi era? si può sapere?







Modificato da - DedaloNur in data 29/06/2011 00:26:43

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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 01/07/2011 : 06:53:34  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Credo che la maggior parte di noi non abbia letto l'articolo al quale mi riferisco.
Capisco che si sia piuttosto restii a commentare ciò di cui non si possiede una diretta conoscenza.
L'autore dell'articolo è un medico e quindi - a prescindere da altre considerazioni e anche dalla sua evidente passione per il passato della Sardegnas - conosce l'anatomia umana, per averla studiata.
Confesso che io ho avuto qualche difficoltà a riconoscere i dettagli anatomici cui lui si riferisce e (scherzosamente, s'intende) non mi dispiacerebbe parlargli di persona per comunicargli idee che non posso assolutamente affidare ad uno scritto pubblico...
E' poi chiaro che Eros sia figlio di Ricchezza e Povertà (per i Greci) e che sia una delle più potenti istintualità umane - quella riproduttiva, s'intende - che ha improntato di sè storia, religione miti ed attualità odierna, malgrado le mille e mille soprastrutturazioni sociali che vi si sovrappongono nella vita quotidiana...
Certamente, quindi, non si sbaglia, quando si afferma che tale istintualità doveva essere presente anche allora (nella Civiltà Nuragica, comunque la si intenda per qualità e durata): certamente, essa era espressa in vari modi, molti dei quali non conosciamo.
Il mio personale parere è che - quando ci si allontana un poco troppo da quelle che sono le evidenze materiali e scientifiche - nel passare dall'analisi dei dati disponibili (ovviamente sempre un po' troppo scarsi) per compossre una sintesi ricostruttiva accettabile di quello che doveva essere il "quadro" societario dell'epoca, si può incorrere in un eccesso speculativo, mettendo un pizzico di fantasia di troppo nella ricetta.
Questo è un errore comune, molto più comune di quanto si pensi ed in mia opinione è giusto perdonarlo, perché nella maggior parte dei casi è dettato da vera passione, da amore struggente e da genuino interesse per questa materia...
Solamente, si dovrebbe segnalare (magari - faccio una proposta provocatoria, conoscendone bene l'inapplicabilità - scrivendolo in caratteri differenti, se non addirittura in un inchiostro di colore differente) ciò che è speculazione, in modo che risulti immediatamente differenziabile e sicuramente distinto da ciò che è dato di fatto comunemente accettato ed accertato.







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Beni: ti naru unu contu...

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meria

Utente Normale


Inserito il - 03/07/2011 : 08:58:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di meria Invia a meria un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Marco Puddu sull'articolo che si cita scrive:

"Un aspetto importante nella struttura del pozzo sacro è il numero di gradini che portano sino all'acqua. nel pozzo di Santa Cristina, già citato, i gradini sono di fatto 18. Questo numero ha una precisa valenza lunare. In realtà la numerologia indica il 18 come un numero essenzialmente femminile e rappresenta il carattere ricettivo, creativo e intuitivo dell'individuo..."

Belle parole, peccato che i gradini della scala non sono 18 ma 25.

Comincio a capire lo scietticismo che ruota attormo all'archeastronomia






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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 03/07/2011 : 09:54:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
meria ha scritto:
Comincio a capire lo scietticismo che ruota attormo all'archeastronomia


mmmm, se questi sono gli argomenti mi vien come il sospetto d'aver già sentito parlare - da qualche parte - Puddu.

cmq Meria, a me questa non sembra archeoastronomia, ma numerologia, ovvero lo studio di una possibile relazione tra un sapere esoterico e i numeri.

che l'archeoastrnomia sia bistratta sono d'accordo, anche se è paradossale il fatto che sia bistrattata o da quelli che di archeoastrnomia nulla sanno, o da quelli che avendo letto cattivi studi assumono per assodato che tutti gli studi siano o da buttare o siano inutili.

non ho letto ancora l'articolo: ci sono altri passi interessanti?







Modificato da - DedaloNur in data 03/07/2011 09:59:45

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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 03/07/2011 : 11:50:55  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Sono sostanzialmente d'accordo con quanto asserisce DedaloNur, nel senso che l'Archeoastronomia non debba comunque essere giudicata da un articolo solamente, specialmente quando il suo autore opera una disinvolta "contaminatio" tra diversi generi: archeologia, archeoastronomia, antropologia culturale, numerologia.

Con questo, certamente non intendo "spezzare un'arancia" in favore di una certa Archeoastronomia, che non apprezzo, né approvo, fino dai primi articoli pubblicati (che non erano italiani).

Né intendo parlare a favore dell'articolo o del suo autore, che resta comunque un evidente appassionato della storia passata della Sardegna e come tale legge e scrive di un argomento che gli sta a cuore. Anche sbagliando.
Trovare eventualmente inesattezze o errori concettuali nel suo lavoro l'aiuterà sicuramente a non commettere i medesimi passi falsi in futuro e - c'è da augurarsi - migliorare la propria produzione...

In realtà prendo le mie dovute distanze da ambedue: sia l'archeoastronomia, sia il suo articolo.

Spiego il perché, principalmente @ meria, che ha sollevato il problema:

(Lo studio dell'archeoastronomia possiede esempi eclatanti e famosi di manipolazione e di falsificazione, fino dai primi lavori che la lanciarono e la posero sotto i riflettori dell'attenzione di un vasto pubblico. Cito solo un esempio, per brevità del fuori tema.
E’ falso che i giganteschi monoliti inglesi di Stonehenge risalgano - posti come sono - al 3000 avanti Cristo e che, misteriosamente, siano sempre rimasti intatti e in equilibrio magico per cinque millenni.
Il falso fu smascherato da Brian Edwards, alle prese con una tesi di storia, che rinvenne le foto del 1901, con un gruppo d’operai al lavoro con tanto di cazzuola. Erano solo le prime di una serie: per tutto il ‘900 Stonehenge ospitò un cantiere che ha continuato a rimaneggiarne il volto almeno fino al 1964. Scavatrici, corde, cemento e gru hanno ricostruito, spostato, innalzato, sistemato, riallineato quei monoliti, che milioni di turisti ignari hanno ritenuto fossero sempre rimasti immutati nella loro magica geometria, astronomicamente precisa e mirabilmente allineata.

Molto dell'archeoastronomia "da banco" tanto di moda è fatto della stessa sostanza dei vecchi libri di Peter Kolosimo, di Hancock e dei programmi televisivi del tipo Voyager, per intenderci... Fascinazione, curiosità interessanti, tecnicismi astrofisici ed astronomici e molto fumo, in mezzo ad alcuni dati corretti.
Questo, naturalmente, danneggia ed affossa gli studi seri, dei quali non escludo l'esistenza, creando nel lettore un senso di fastidioso prurito allergico immediato al solo udire il termine "archeoastronomia". C'è da sperare che la situazione cambi, nell'interesse di tutti.
Certo, questo è un fuori tema, qui: e questo è il motivo per cui lo metto tra parentesi).

Per rispondere a DedaloNur, non credo che vi siano nell'articolo altri elementi d'interesse: è presente qualche richiamo all'etimologia di alcuni vocaboli (Lada, (w)aladu, Leda/Latona), riportata al fine di connettere tra loro il termine "preda lada" (del Gigantinu) con l'atto del partorire, con un'antica divinità greca e con il verbo dimenticare, obliare.
Il procedimento vorrebbe convincerci che la tomba dei giganti non evoca solamente un bucranio, bensì esplicitamente un organo riproduttivo femminile (sic!) e che sarebbe divisibile in tre parti: la parte superiore che evoca la volta celeste (la spiritualità), la parte centrale che richiama la Terra (la materialità) e la terza parte che rimanda a Mondo degli Inferi (l'oblio dell'anima, come unica alternativa alla rinascita).
E' infine presente qualche richiamo alla cultura ebraica ed alla religione, con la citazione en passant degli episodi di Giacobbe e Rachele e di Mosé e Sephora, che s'incontrarono nei pressi di un pozzo...

Personalmente, non condivido questi contenuti. Anche se - confesso -trovo qualche piacere ed interesse nel leggerli e nel comprendere il processo mentale seguito da chi scrive, anche quando non sono affatto d'accordo con lui e sobbalzo sulla sedia alla formulazione di una sua tesi che giudico oltraggiosa....
Prevedo rimostranze al mio "fuori tema" sull'archeoastronomia: vorrei aggiungere solamente che spero, prima o poi, di leggere un articolo che mi convinca facendomi capire e togliendomi ogni dubbio ed ogni scetticismo...
Anche per questo ho lasciato la porta non solo socchiusa ma persino spalancata alla possibilità di studi seri e comprensibili a tutti, che non siano criticabili per metodi e presupposti.
Spero che - nelle eventuali risposte - si vogliano cortesemente evitare le definizioni (negazionista, indottrinamento, riduzionista), portando semmai novità convincenti e prove e - se del caso, aprendo un altro post al riguardo.
Grazie a tutti.
M







Modificato da - maurizio feo in data 03/07/2011 12:01:17

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meria

Utente Normale


Inserito il - 03/07/2011 : 14:30:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di meria Invia a meria un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@DedaloNur, sull'articolo Puddu sostiene che: " la Luna che si riflette nello specchio d'acqua presente ad esempio all'interno del pozzo di Santa Cristina, corrisponde a un anno lunare astronomico ed è relato al concetto di rigenerazione. Più o meno ogni 18 anni una generazione è pronta al concepimento e quindi alla rigenerazione della popolazione"
é per questa affermazione del Puddu che ho lamentato "l'imprecisione" (per usare un eufemismo) dell'autore nel contare i gradini della scala e lo screditamento che la disciplina dell'archeoastronomia inevitabilmente subisce. Fine OT.

@ Maurizio Feo, il termine "Lada", Puddu lo accosta alla "stele centinata" e alla sua frequente suddivisione in tre parti che a suo tempo Franco Laner interpretò quale rappresentazione del Cielo, della Terra e del Sottoterra. Il nostro autore oltre a contare male "dimentica" di citare le fonti. Nel suo articolo vi sono cose che personalmente ritengo interessanti, ma che ho letto da altri autori che non trovo citati nella sua bibliografia, perciò non mi va neppure di lodare.
Nei giorni del solstizio estivo appena trascorso, ho scattato alcune foto che basterebbero a qualsiasi persona di buon senso - cioè a coloro che non sono"negazionisti, indottrinati e riduzionisti" - a farle, se non cambiare idea, quantomeno convincersi che questi allineamenti astronomici furono qualcosa di cercato e realizzato.
Se trovo un po' di tempo vi proporrò una discussione in merito a queste mie recenti foto.










  Firma di meria 
Niente è più difficile da vedere con i propri occhi di quello che si ha sotto il naso. J.W. Goethe

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 04/07/2011 : 00:46:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
la pervasività dei lavori di restauro a Stonehenge è controversa, non tutti sono d'accordo con Edwards la cui tesi risale al 2004, se non vado errando. da allora sono usciti studi come quelli di Clive Ruggles
http://en.wikipedia.org/wiki/Clive_Ruggles
in Ancient Astronomy (2005) l'Autore dice di aver pochi dubbi sul fatto che l'allineamento solstiziale individuato nell'asse principale di Stonehenge fosse intenzionale. avanza tale teoria partendo dalle "station stones" ancora nella posizione originaria.

i precedenti tentativi di individuare gli allineamenti avevano per oggetto il solstizio invernale lungo la direttrice heelstone-altare, megaliti, anche loro, non interessati dai lavori di restauro. C'è chi ha criticato tali tesi ma non sulla base dei lavoro di restauro, quanto piuttosto, per motivi astronomici. un esempio è questo (2006):
http://jqjacobs.net/astro/epoch_2000.html

Questo, naturalmente, danneggia ed affossa gli studi seri, dei quali non escludo l'esistenza,

ecco appunto, non li conosci... e difatti a me sembra che si finisca di fare di tutta un erba un fascio, con il solito incasellamento tra studi buoni e malvagi, infatti si dice:
In realtà prendo le mie dovute distanze da ambedue: sia l'archeoastronomia, sia il suo articolo.

mah...

del resto, se falso ci fu circa Stonehenge, questo non è da imputarsi all'archeastronomia; non furono Thom o Hawking (due pioneri dell'archeoastronia ) a ristrutturare Stonehenge, ma furono altri (archeologi, militari ecc..).

Quindi usare Stonehenge contro l'archeoastromia, come si fa qui sotto... mi pare alquanto ingiusto, per usare un eufemismo.

Lo studio dell'archeoastronomia possiede esempi eclatanti e famosi di manipolazione e di falsificazione, (...)Il falso fu smascherato da Brian Edwards...,(...) riallineato quei monoliti, che milioni di turisti ignari hanno ritenuto fossero sempre rimasti immutati nella loro magica geometria, astronomicamente precisa e mirabilmente allineata.


Se Stonehenge è insomma un esempio eclatante della turpe voglia degli archeoastronomi di truffare quei boccaloni di turisti, ogni discorso è impossibile.

Per me si tratta di meri pregiudizi, e infatti la discussione circa gli studi del Lebeuf al Santa Cristina è andata com'è andata.







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