Nota Bene: Gli Issohadores - con un corpetto rosso e pantaloni bianchi, panno frangiato, cintura di piccoli sonagli, lungo laccio ( soha ) e cappello nero ad ampia falda, si dispongono all'esterno, davanti, al centro e dietro, lasciando solo a uno il compito di coordinamento e di guida. La funzione esteriore appare quella di garantire lo svolgimento del rituale e di catturare prede, oggi prevalentemente femminili, con la soha . quasi a riaffermare e riproporre le modalità dell'azione che ha portato al dominio del gruppo che controllano
Pozzo sacro? Cado dalle nuvole! Quel giorno l'attenzione era praticamente tutta per il nuraghe...fresco di scavo. Di pozzi non ne hanno nominato e neanche fonti. Mi toccherà tornare.... Che dispiacere!
T.
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maurizio feo
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Trambuccone ha scritto:
E' ragionevole ritenere che siano tutti appoggiati o ancorati sulla roccia viva in modi diversi, caso per caso. In altri tipi di suolo, sprofonderebbero.
T.
Sì: mi rendo conto che ho espresso molto male la mia seconda domanda, tanto da "put a foot in my mouth" e sembrare allegramente stupido e banale. Non ritenterò, comunque: la riproporrò, semmai più tardi in modo più consono...
Ma la prima domanda? Altri nuraghi con affioramenti rocciosi naturali piuttosto sporgenti e quindi affiancati alle strutture elevate e non solo sottostanti? C'è qualcuno che ne conosce un possibile elenco oppure il numero ipotetico approssimativo?
Modificato da - maurizio feo in data 09/05/2011 14:06:30
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maurizio feo ha scritto: C'è qualcuno che dispone dell'elenco dei nuraghi che s'appoggiano a grandi rocce affioranti preesistenti? Così a memoria, adesso mi sovvengono solo l'Albucciu ed il Loelle, se non sbaglio, confondendo i miei ricordi all'impronta... E adesso anche questo... Forse, un capitolo del tutto a parte - e mi sembra interessante alquanto - nella storia dell'edificazione dei nuraghi.
Nel sud della Sardegna, e in particolare nell'area a sud-est, ho visitato personalmente diversi nuraghi le cui strutture si appoggiano in toto o in parte su massi affioranti. Probabilmente coloro che li hanno edificati erano consci di non poter contare su un materiale litico che li permettesse di avere strutture notevoli come nel centro e nel nord della Sardegna e hanno dovuto ovviare appoggiandosi su degli enormi massi.
Per quanto riguarda le costruzioni nuragiche nell'area ogliastrina, vicine o relativamente vicine a Seleni, io ho constatato questa caratteristica nel nuraghe Scerì (Ilbono) che in parte si appoggia su un enorme masso.
Se ti interessa l'argomento dovresti aprire una discussione in merito e io potrei dare il mio piccolo e modesto contributo!
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Grazie moltissimo, Aschy: lo farò senz'altro (perché ci sono molte cose che vorrei chiedere al riguardo, ammesso poi che si sappiano) ma solo dopo che sarò tornato dal mio prossimo impegno...
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davanti alla tomba uno si trovano dei grandi massi con delle forme particolari, come ad esempio un blocco che sembrerebbe riprodurre una donna gravida, con piccola testa, grosso ventre e una parte delle gambe. cosa ne pensate?
Immagine:
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Modificato da - Montearcosu in data 26/05/2011 19:44:00
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maurizio feo
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Inserito il - 26/05/2011 : 20:11:59
@ Montearcosu: Complimenti: molto bello il link...
Per quanto riguarda l'ipotesi della donna gravida, ti confesso che io personalmente prendo sempre prudentemente le distanze da certe ipotesi, che tendono a portare lontano, pur essendo naturalmente coinvolgenti e dotate di un certo fascino...
Però, considerando il possibile (ed ipotetico) stato delle cose (conoscenze, religione, livello di organizzazione sociale, condizioni di vita globali etc etc.: ma esistono ipotesi varie e contrastanti al riguardo) nel periodo pre-nuragico in Sardegna (Neolitico ed Eneolitico, mi sembra di poter dire); considerando assente ogni offesa nell'espressione "adoratori di pietre" in quell'epoca antica (diventerà - semmai - un'offesa molto dopo, quando sarà identificata come una denuncia di 'arretratezza religiosa' rivolta ai Sardi da un Papa)... Non ci sarebbe nulla di veramente strano se gli antichi artefici avessero prestato una molto particolare attenzione alla disposizione ed alle forme delle pietre nella località immediatamente attigua al monumento.
Ho personalmente notato che alcuni siti monumentali antichi da me personalmente visitati - in località particolarmente remote e lontane dalle attività dell'Uomo - presentavano una presenza dominante di pietre veramente un po' troppo intrusiva, se così posso esprimermi: in particolare, pietre che sembravano e potevano a tutti gli effetti essere naturali, apparentemente lasciate nella loro sede originale, in realtà partecipavano quasi "attivamente" al coro scenico del monumento, determinando con la loro presenza incombente, un effetto che a tratti mi è parso intenzionale...
Potrebbe darsi che la scelta del sito ove erigere il loro monumento fosse stata operata proprio con quell'intento? Me lo domando regolarmente, in quelle occasioni e sono fortemente tentato di rispondere Sì.
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(...) l'avere mostrato, in una foto, il nome intero di quel personaggio che viene sempre definito, troppo frettolosamente solo "La Marmora" (...)
Si occupò della presenza del gen. La Marmora nel sito del Seleni il lanuseino generale Angelino Usai, appassionato cultore di storia e autore di opere che hanno contribuito a ricostruire remote vicende ogliastrine.
Anni fa ebbi la fortuna di imbattermi in un suo scritto che non ho però potuto conservare.
Ti assicuro che quella pubblicazione non è niente di chè! Ce l'ho se vuoi posso scrivere cosa c'è scritto!
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(...) l'avere mostrato, in una foto, il nome intero di quel personaggio che viene sempre definito, troppo frettolosamente solo "La Marmora" (...)
Si occupò della presenza del gen. La Marmora nel sito del Seleni il lanuseino generale Angelino Usai, appassionato cultore di storia e autore di opere che hanno contribuito a ricostruire remote vicende ogliastrine.
Anni fa ebbi la fortuna di imbattermi in un suo scritto che non ho però potuto conservare.
Ti assicuro che quella pubblicazione non è niente di chè! Ce l'ho se vuoi posso scrivere cosa c'è scritto!
@maurizio ti ringrazio giro il complimento a quelli de su scruxoxu. sul tuo punto di vista, considerazione e sulla tua prudenza sono perfettamente in sintonia con te. poi le pietre sono ancora ai giorni nostri abbastanza "venerate", ma purtroppo non per quello che simboleggiano, in maniera meno simbolica e sacra rispetto a quanto facevano i nuragici, ma in maniera molto più terrena (vedi la miniera di furtei o sierra leone) purtroppo. senza ombra di dubbio credo si possa tranquillamente affermare che le pietre avevano un ruolo fondamentale nella cultura del passato (artistico comunicativo). nel caso della pietra gravida della tomba di seleni uno studio archeologico anche sommario forse basterebbe a toglierci il dubbio... chi sa cosa ne penserebbe costantino nivola?
Per chi va a Lanusei è obbligatorio visitare il bosco Selene, specie d'estate. L'aria che si respira è fresca e carica di storia. Non ho potuto vedere il nuraghe se non da lontano, l'area era interdetta. Ho potuto ammirare le tombe dei giganti ed immaginare il vissuto di quell'angolo di mondo, nascosto tra gli alberi (forse un tempo non c'erano però). Andateci, ne vale la pena, sia per chi ama l'archeologia sia per coloro che vogliono respirare aria buona e stare a contatto con la natura.
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