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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 10/05/2011 : 19:36:49
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Il pozzo di Garlo – secondo la scavatrice – è simile al pozzo di CuccURu (lei lo scrive sempre così, anche in Bulgaro) di Settimo San Pietro, anzi: sarebbe l’unico pozzo sacro analogo e sincronico con esso… Il che significa lei che data Settimo S.Pietro al XIV-XIII sec a.C. Riporta che la ceramica dell’epoca del Bronzo rinvenuta a Garlo è simile a quella sarda (per confronto, porta un immagine simile, tratta dal libro di Christian Zervos). L’opeion nella tholos è stato allargato e vi è stato costruito sopra “un pesante ed alto anello di pietra”. La scala del dromos è stata ricostruita e molti gradini originali sono stati sostituiti con nuovi. Lo stesso dromos è stato allungato e – con una deviazione a sinistra – ospita oggi una scala interna moderna. Non scendo nei dettagli costruttivi, che lei riporta con noiosa precisione… Salvo dire che la tholos è costruita con pietre di dimensioni relativamente piccole, in tecnica che definisce “opera incerta” (laddove altre parti sono costruite con megaliti).
Circa il materiale archeologico rinvenuto all’interno degli ambienti del pozzo, la Dzonova ammette che siano scarsi reperti. - Uno è un “frammento di ascia o di aratro” (le piccole dimensioni non permettono una migliore interpretazione: 7 centimetri per 3 centimetri). - Numerosi sono frammenti di tronchi di quercia di pezzatura differente: dai 6 ai 20 centimetri di lunghezza ed uno spessore dai 5 agli 11 centimetri. Il modo in cui i tronchi sono tagliati e quello in cui sono appuntiti “fa presumere l’uso di strumenti di pietra”. - Anche ramoscelli sono stati rinvenuti: questo lo mette in relazione con il culto di Enki, di cui esistono rappresentazioni sotto forma di Dio della Vegetazione, al quale gli offerenti portano fronde, aratri e piante. - Ossa animali sono state rinvenute nel dromos: arti di vitelli, di buoi, corna e parte del teschio di un toro. - Nella tholos sono state trovate ossa di tipo completamente diverso, tutte raccolte in un mucchio. Lo specialista paleozoologo Stojan Ivanov ha riconosciuto: tre tipi differenti di cane; un tipo di lupo; un toro; un gatto selvatico ed uno domestico; una volpe; una lepre; una tartaruga acquatica.
L’interpretazione che ne dà la Dzonova, nel 1983-84 (pag 41) è la seguente: “Se le ossa del dromos possono essere sacrificali, in onore di una particolare divinità, le ossa della tholos rivelano quali fossero gli animali totem di quella divinità”.
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Modificato da - maurizio feo in data 10/05/2011 19:39:31 |
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 11/05/2011 : 01:03:20
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| “Se le ossa del dromos possono essere sacrificali, in onore di una particolare divinità, le ossa della tholos rivelano quali fossero gli animali totem di quella divinità”. |
L'animale totem è tabù, quindi non può essere toccato o mangiato. Salvo nel c.d. pasto magico comune, dove il tabù può essere infranto. quindi in effetti esiste questa possibilità. Però allo stesso tempo il totem può essere: - di genere (maschile o femminile) - individuale - di una tribù
io credo che il monumento facesse riferimento ad una comunità piuttosto ampia. Quindi plausibilmente (se c'era il totem, piuttosto che un signore o signora degli animali a cui si riferiscono tutti gli animali del creato) esso doveva essere tutelato e sede, di un unico totem "tribale" o di clan. Ne consegue che l'animale totem, presente nei resti del pasto magico comune, dovrebbe essere solo uno, e non diversi.
In più non abbiamo rappresentazioni di tale totem.
sicchè, mi pare più verosimile parlare di sacrifici senza fare alcun collegamento con gli animali totemici.
mia personalissima idea, s'intende.
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Modificato da - DedaloNur in data 11/05/2011 01:07:52 |
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 11/05/2011 : 07:36:25
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| DedaloNur ha scritto:
| “Se le ossa del dromos possono essere sacrificali, in onore di una particolare divinità, le ossa della tholos rivelano quali fossero gli animali totem di quella divinità”. |
L'animale totem è tabù, quindi non può essere toccato o mangiato. Salvo nel c.d. pasto magico comune, dove il tabù può essere infranto. quindi in effetti esiste questa possibilità. Però allo stesso tempo il totem può essere: - di genere (maschile o femminile) - individuale - di una tribù
io credo che il monumento facesse riferimento ad una comunità piuttosto ampia. Quindi plausibilmente (se c'era il totem, piuttosto che un signore o signora degli animali a cui si riferiscono tutti gli animali del creato) esso doveva essere tutelato e sede, di un unico totem "tribale" o di clan. Ne consegue che l'animale totem, presente nei resti del pasto magico comune, dovrebbe essere solo uno, e non diversi.
In più non abbiamo rappresentazioni di tale totem.
sicchè, mi pare più verosimile parlare di sacrifici senza fare alcun collegamento con gli animali totemici.
mia personalissima idea, s'intende.
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Accettabilissima, ne convengo. Neanche io sono d'accordo con la Dzonova in molte cose.
La Dzonova continua con una serie di considerazioni che prima o poi "partono per la tangente". Non potrò riferirle subito, perché devo assentarmi per un po'. Ma - forse - è un discorso che vale la pena fare, per completezza (anche se io non ne condivido i contenuti), perché parte da Garlo e pretende di riguardare anche la Sardegna. E non parlo solamente di strutturwe (CuccURu S. Pietro e Ballao, ad esempio), ma anche di considerazioni e deduzioni sulla religione delle popolazioni passate della Sardegna. Può essere sempre e comunque utile, anche se - secondo me - in qualche punto ci farà scoppiare a ridere... Mi riservo di scriverne, quando potrò accedere ad un computer nuovamente... Saluti a tutti.
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Modificato da - maurizio feo in data 11/05/2011 07:46:30 |
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Trambuccone
Salottino
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Inserito il - 11/05/2011 : 13:31:20
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Ribadisco quanto detto in altra sede...... In estrema sintesi, la Dimitrina mi pare troppo caotica... Questa è la ragione per cui sommando quanto udito in videoconferenza e quanto sbirciato nel libro alla fioca luce dei miei minimi "strumenti" non valeva la pena di acquistare il libro.
T.
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albertune
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Inserito il - 11/05/2011 : 17:30:59
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Vi dicevo poc'anzi di quell'articolo che spero servirà a spezzare le reni a Semito- e Bascofili; benché non ne abbia ancora gli estratti, ho visto che è uscito, dunque ve lo segnalo.
saluti e volatemi alto
http://www.google.it/url?sa=t&sourc...PhCw&cad=rja
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 25/05/2011 : 16:16:02
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| albertune ha scritto:
Vi dicevo poc'anzi di quell'articolo che spero servirà a spezzare le reni a Semito- e Bascofili; benché non ne abbia ancora gli estratti, ho visto che è uscito, dunque ve lo segnalo.
saluti e volatemi alto
http://www.google.it/url?sa=t&sourc...PhCw&cad=rja
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Speravo in qualche cosa di più del solo indice: e non riesco a tirare fuori né un testo né un riassunto, da quello che ci hai postato. Ma l'argomento è interessantissimo: non potresti dirci qualche cosina di più?
Oppure - in seconda scelta - come procurarci quel numero dei quaderno bolotanesi? Spero che non risponderai che si trovano solamente in Sardegna, perché per un po' non potrò andarci... Ciao, grazie.
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Montearcosu
Utente Normale
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Inserito il - 30/05/2011 : 20:29:07
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| L'esempio più simile ai pozzi sardi, per dimensioni e morfologia, va però cercato in Bulgaria, a circa 200 km a nord dalle coste della Tracia, nei pressi del minuscolo abitato di Gârlo, frazione di Breznik. Questo monumento bulgaro corrisponde in particolare, nella struttura e nella forma, alla Funtana Coberta di Ballao. |
http://www.ingegneri-ca.net/informa...fo101-f.html
quindi la somiglianza del pozzo sacro di funtana coberta di ballao e quella di Garlo in Bulgaria non è corretta? o si tratta di un altro pozzo? il pozzo bulgaro somiglia invece a quella di settimo san pietro? o neppure a quello in realtà?
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Modificato da - Montearcosu in data 30/05/2011 20:30:39 |
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tante foto sulle aree archeologiche famose e non http://suscruxoxu.it/ |
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 31/05/2011 : 19:35:37
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Faccio alcune considerazioni generiche, al riguardo, senza pretendere che ti servano in modo conclusivo...
Credo che - quando si parla di "somiglianza" si espone il risultato di una suggestione, un impressione d'insieme, che è qualche cosa di molto simile ad uno stato d'animo e scientificamente non vale molto di più.
Diverso è - invece - quando si accostano le caratteristiche edilizie e strutturali, tecnicamente intese.
La Dimitrina Dzonova in massima parte non ha studiato i pozzi sacri della Sardegna, anzi, non li ha neppure visti, fidandosi dei rilievi scritti di altri ricercatori (degni di ogni rispetto, per carità: ma il rilievo sul posto in prima persona è un'altra cosa).
Il pozzo di Garlo è stato molto rimaneggiato (come ammette e riferisce anche Massimo Rassu, che è un tecnico innanzitutto, essendo un ingegnere).
Credo che si debba essere prudentissimi in assoluto, quando si fanno affermazioni su strutture antiche che sono state rimaneggiate.
La Dimitrina fa un parallelo cronologico temporale tra Garlo e Cuccuru San Pietro, ma ne produce anche uno funzionale tra Ballao e Garlo. Inoltre li inserisce in una tipologia che lei definisce "Sumero Accadica", senza meglio spiegare la cosa, né giustificarla. Fa un po' di pasticci, specialmente quando aggiunge che Garlo non poteva assolutamente essere una fonte (Ballao lo era, oppure no? Lei mostra di credere che sì, lo era)
Non è un modo di fare che condivido, come non condivido mai quello che non capisco non per colpa mia (come potrei?) fino a quando non me lo si spiega in modo chiaro. Le dimensioni di Garlo e Ballao sono simili, ma questo - è noto - non significa alcunché, checché alcuni autori abbiano riportato al riguardo.
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