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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 13/04/2011 : 23:33:47
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è di piombo, è miniaturistica, proviene dalla marina di Arbus, ovvero, da un probabile relitto navale nuragico (per via di alcune ceramiche..) ancora da indagare per bene, ma c'è tempo , la scoperta e il libro citato da me e da seddoresus è dei primi anni 90.
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Modificato da - DedaloNur in data 13/04/2011 23:40:15 |
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri |
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Lessa
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 13/04/2011 : 23:41:39
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| DedaloNur ha scritto: da un probabile relitto navale nuragico |
Che dici, pazzo! Lo sanno tutti che i nuragici non navigavano e non costruivano barche, manco fassonis!! sarà sicuramente arrivata in mare galleggiando in qualche ruscello!
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Modificato da - Lessa in data 13/04/2011 23:42:58 |
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"La storia scritta dai vincitori non può dire cose giuste"
Il mio Blog sulla rievocazione storica, il combattimento, e la ricostruzione Nuragica: http://sardinianwarrior.blogspot.com |
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/04/2011 : 09:31:36
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| Lessa ha scritto:
| DedaloNur ha scritto: da un probabile relitto navale nuragico |
Che dici, pazzo! Lo sanno tutti che i nuragici non navigavano e non costruivano barche, manco fassonis!! sarà sicuramente arrivata in mare galleggiando in qualche ruscello!
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Eh... si sa: quando l'acqua scarseggia, la papera non galleggia!
Certo, però: non capisco quel colore così chiaro.
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seddoresus pater
Utente Normale
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Inserito il - 14/04/2011 : 09:38:38
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| maurizio feo ha scritto:
| Lessa ha scritto:
| DedaloNur ha scritto: da un probabile relitto navale nuragico |
Che dici, pazzo! Lo sanno tutti che i nuragici non navigavano e non costruivano barche, manco fassonis!! sarà sicuramente arrivata in mare galleggiando in qualche ruscello!
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Eh... si sa: quando l'acqua scarseggia, la papera non galleggia!
Certo, però: non capisco quel colore così chiaro.
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ciao maurizio,il colore è dovuto all'ossidazione,nel piombo che io sappia si forma una patina bianco grigiastra,ho visto molti altri reperti in piombo e hanno più o meno sempre questo colore
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| Firma di seddoresus pater |
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seddoresus pater
Utente Normale
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Inserito il - 14/04/2011 : 09:40:48
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per quella di serri avete notizie sulle dimensioni?e sopratutto dove è finita? si sà qualcosa in proposito?
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| Firma di seddoresus pater |
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/04/2011 : 13:05:49
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| seddoresus pater ha scritto:
per quella di Serri avete notizie sulle dimensioni?e sopratutto dove è finita? si sà qualcosa in proposito?
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Grazie, Saddoresus: non ho esperienza alcuna sul piombo. Per Serri, mi domando anch'io. A meno che Dedalo, o Lessà, non sappiano qualcosa...
Nel libretto "Sardegna Archeologica guide e itinerari" N° 7 su S. Vittoria di Serri, autore R. Zucca, esistono solo disegni (purtroppo) tra i quali compare anche un'ascia o accetta singola, inastabile "a cannone", insieme ad altri bronzetti figurati, tutti reperiti nella "capanna delle riunioni" (che era già stata individuata a suo tempo dal Nissardi). La capanna della bipenne (19), che fa parte del cosiddetto "recinto delle feste" (e ne costituisce in qualche modo parte integrante della recinzione orientale), è pressocché circolare (6,90X6,65) possiede muro spesso fino a 1,30 mt ed alto anche 2,00, delimitato all'interno dal frequente "bancale a muro" in blocchi squadrati di basalto, pietra locale. La copertura era in tronchi disposti radialmente, sovrastati da lastre calcaree (il tutto fu trovato in sede, carbonizzato da un incendio, purtroppo prima che si conoscessero esami con il C14, la dendrocronologia, etc). Le dimensioni della bipenne sarebbero 27 cm ed è riferita di bronzo. Il testo di Zucca non dice se sia visibile oggi, né dove.
La stratigrafia, in crescendo d'antichità: - esiste uno strato di lastre calcaree del Iv sec a.C., che testimonia della lunga e fortunata frequentazione del sito (fino ad età probabilmente romana). - uno scavo più profondo era anch'esso il lastre litiche, considerate quelle originarie. Il materiale tra le due pavimentazioni data indietro fino al VII secolo: ceramiche, frammenti di pugnaletti, anelli di statuette in bronzo, la mano di una statuetta in terracottaed un modellino di bipenne immanicato. Quindi, il culto della bipenne era precedente al secondo periodo d'uso della capanna. - va da sé che la costruzione sia anteriore ancora: il frammento di tripode, da S. Vittoria di Serri, che si trova oggi al Museo di Cagliari è riferito al Bronzo Antico. - I settori orientali e sud orientale del santuario risultano essere stati abbandonati entro la prima metà del Ferro (IX - VIII sec a.C.). Per motivi non chiariti.
Una curiosità: Il Taramelli fu fortemente impressionato dall'isodomia delle pietre dl pozzo, in rifasci bianchi e neri e lo riferì all'epoca nuragica, ammirato per quel gusto quasi "pisano", pur essendo così antico... R. Pettazzoni fu impressionato di più dalle tholos dei pozzi sacri e le mise in relazione con quelle che lo Pseudo Aristotele citava nel "De mirabilis auscultationibus", fornendo una relazione diretta tra mondo greco egeo e mondo mediterraneo orientale (lui riteneva che i greci avessero preso spunto dalle proprie osservazioni - effettuate in loco - sui "barbari" sardi per le loro realizzazioni dello stesso genere). Le due protomi taurine (trovate presso il pozzo) furono messe in relazione con una divinità taurina neolitica locale relativa all'acqua ed i conci del pozzo con protesi mammillari con il suo corrispondente femminile. Ettore Pais - in base alla perfezione tecnica del pozzo - lo attribuì, in netto contrasto con il Taramelli, ad epoca molto tarda, corrispondente al dominio cartaginese. G. Pinza addirittura ne faceva una costruzione ancillare alla chiesetta cristiana e realizzata appositamente per i riti battesimali...
Come si può osservare, non siamo certamente i primi a litigare - eventualmente - su queste pietre, né saremo gli ultimi, probabilmente...
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Modificato da - maurizio feo in data 14/04/2011 13:26:22 |
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/04/2011 : 13:08:49
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quella infissa nel "pilastrino-betile" 27 cm di lunghezza: questa è la scarnissima descrizione (sic!). però almno racconta che era funzionale, quindi non era solo un ascia di culto ma pure rituale. dove sia conservata piacerebbe saperlo pure a me. non ne so nulla, e nel pdf di Zucca non c'è scritto: siamo alle solite. proverò a vedere altrove...
| Che dici, pazzo! Lo sanno tutti che i nuragici non navigavano e non costruivano barche, manco fassonis!! sarà sicuramente arrivata in mare galleggiando in qualche ruscello! |
tu non mi provocare che poi....
cmq tra.... i viaggi nuragici sino alle americhe...e i nuragici artisti naïf con mustacchi e basco alla francese che modellano navi altrui dalla cima di uno scoglio.... devo ancora capire a chi assegnare il "premio simpatia". urge un sondaggio pan-sardo..
cià
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Modificato da - DedaloNur in data 14/04/2011 13:19:30 |
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/04/2011 : 13:32:04
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Tra l'altro, anche definire la "lunghezza", come unica dimensione, è un'espressione un po' ambigua: sembra quasi che R. Zucca sia reticente. Ma - a prescindere da ciò - vorrei chiedere: siamo tutti d'accordo che i bronzetti fossero produzioni votive?
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Modificato da - maurizio feo in data 14/04/2011 13:34:35 |
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MirkoZaru
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Inserito il - 14/04/2011 : 14:14:11
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| maurizio feo ha scritto:
Sono d'accordo, Dedalo: il sito di S. Vittoria di Serri è una delle cose su cui credo esista il consenso unanime; uno dei posti indubbiamente più interessanti e magici, nel quale affondano le proprie radici le tradizioni sarde superstiti fino ad oggi, in modo ancora ben riconoscibile.
Sulla derivazione non azzardo tesi, perché non ho certezze da proporre.
Piuttosto: ditemi di più - per favore - su questa doppia ascia asimmetrica che sembra fatta di pani pintau: quanto è grande? Di che materiale è? Non la conoscevo affatto...
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Ho fatto un breve volumetto che parla del villaggio di Santa vittoria di serri, nuraghe Arrubiu, nuragheGoni e Pranu muteddu dove parlo anche di Labrys. Cmq quella che sembra di "pani pintau" la trovate al museo di Sardara ed è in piombo. Se posso metto un link di alcune pagine di quella pubblicazione.
Potete prendere visione di una parte del volume del 2009 su http://www.calameo.com/read/000013699131136f25b57
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Modificato da - tholoi in data 16/04/2011 18:22:30 |
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Nulla è più pericoloso di un uomo con un idea, se è l'unica che riesce a concepire. |
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seddoresus pater
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Inserito il - 16/04/2011 : 08:58:32
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come svaccare totalmente una semplice discussione su un utensile chiamato bipenne
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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 16/04/2011 : 16:20:37
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Mi dispiace per Seddoresus, che giustamente si lamenta e a cui faccio le mie scuse (senza tirarlo per la giacchetta).
agli altri buon proseguimento, e a seddoresus altre labrys, tutte minoiche.
http://img705.imageshack.us/img705/7333/labrys.jpg
Uploaded with [URL=http://imageshack.us]ImageShack.us[/URL]
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Modificato da - tholoi in data 16/04/2011 18:01:41 |
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tholoi
Salottino
Moderatore
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Inserito il - 16/04/2011 : 19:00:21
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Tutte le "elucubrazioni" sul nuragico/non nuragico sono trasferite qui: http://www.gentedisardegna.it/topic...PIC_ID=17151
Ho volutamente dato un titolo di ampio respiro. Se ne volete civilmente parlare e confrontarvi.
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Istranzu
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Inserito il - 17/04/2011 : 15:12:12
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Anche io ho una bipenne sarda, in ferro, ma molto più recente! Presa da un antiquario, la datazione è difficile, fra settecento e ottocento, anche se le fattezze sono seicentesche.
Immagine:
81,57 KB
Vorrei sapere da seddoresus pater (quale nome!) gli estremi del libro da cui è tratta la foto della bipenne miniaturistica in piombo da Arbus, e se può pubblicare una foto migliore e meno sfocata. Io credo di averlo da qualche parte ma 3500 libri in neanche 100 mq di appartamento mi obbligano alla richiesta. Grazie. Non dovrebbe essere esposta nel Museo di Ardara con gli altri pochissimi piombi? In ogni caso il famoso "relitto di Arbus" secondo me non esiste, si tratta di materiale sporadico probabilmente caduto in mare durante operazioni di carico o scarico fatte da una imbarcazione di epoca nuragica. Del resto la zona di mare ha restituito solo un frammentino di ceramica nuragica e vari frammenti plumbei relativi a pulizia di materozze e di piombi fusi e poco altro. Se ne occuparono Ignazio Porcu e la Solinas ormai parecchi anni fa, e rastrellarono la zona di fondale (tutta sabbia con barene, profondità media 3 metri per un largo tratto) usando un metaldetector. Non dimentichiamo che in fondo alla spiaggia c'è la tomba di Sa Domu e s'Orcu, facies Ozieri se non ricordo male, con riutilizzi posteriori come al solito.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 17/04/2011 : 16:40:40
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L'Antiquarium arborense e i civici musei archeologici della Sardegna
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MirkoZaru
Utente Senior
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Inserito il - 17/04/2011 : 17:02:57
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| Istranzu ha scritto:
Anche io ho una bipenne sarda, in ferro, ma molto più recente! Presa da un antiquario, la datazione è difficile, fra settecento e ottocento, anche se le fattezze sono seicentesche.
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Vorrei sapere da seddoresus pater (quale nome!) gli estremi del libro da cui è tratta la foto della bipenne miniaturistica in piombo da Arbus, e se può pubblicare una foto migliore e meno sfocata. Io credo di averlo da qualche parte ma 3500 libri in neanche 100 mq di appartamento mi obbligano alla richiesta. Grazie. Non dovrebbe essere esposta nel Museo di Ardara con gli altri pochissimi piombi? In ogni caso il famoso "relitto di Arbus" secondo me non esiste, si tratta di materiale sporadico probabilmente caduto in mare durante operazioni di carico o scarico fatte da una imbarcazione di epoca nuragica. Del resto la zona di mare ha restituito solo un frammentino di ceramica nuragica e vari frammenti plumbei relativi a pulizia di materozze e di piombi fusi e poco altro. Se ne occuparono Ignazio Porcu e la Solinas ormai parecchi anni fa, e rastrellarono la zona di fondale (tutta sabbia con barene, profondità media 3 metri per un largo tratto) usando un metaldetector. Non dimentichiamo che in fondo alla spiaggia c'è la tomba di Sa Domu e s'Orcu, facies Ozieri se non ricordo male, con riutilizzi posteriori come al solito.
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E' decisamente molto più probabile che quel tratto di costa fosse fuori dall'acqua!
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