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meurreddu
Salottino
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Gonnesino Doc
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Inserito il - 27/03/2007 : 13:05:27
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?????????????????????????
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Fiorassu
Utente Normale
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Inserito il - 01/04/2007 : 15:39:00
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questa é bella!!!!!! leggendo in un sito sono rimasta meravigliata dalle dichiarazioni di un suonatore di launeddas scozzese BARNABY BROWN e che ora risiede in sardegna, che dichiara che le launeddas derivano da un antico strumento scozzese-irlandese "LE TRIPLE PIPES" (launeddas scozzesi del X secolo d.c)
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Modificato da - Fiorassu in data 02/04/2007 19:20:44 |
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meurreddu
Salottino
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Gonnesino Doc
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Inserito il - 01/04/2007 : 18:28:15
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Fiorassu
Utente Normale
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Inserito il - 02/04/2007 : 18:55:26
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Fiorassu
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Inserito il - 05/04/2007 : 21:54:42
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Modificato da - Fiorassu in data 05/04/2007 22:12:37 |
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Fiorassu
Utente Normale
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Inserito il - 05/04/2007 : 22:11:19
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Quelle sul post precedente sono la riproduzione delle "triple pipes" e due basso rilievi del x secolo d.c. Qui in basso due suonatori di launeddas in epoca medievale
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Modificato da - Fiorassu in data 05/04/2007 22:23:09 |
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Fiorassu
Utente Normale
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Inserito il - 05/04/2007 : 23:25:40
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Una bella coincidenza veroCerto che deve essere stata anche una bella delusione per lui venire a conscenza che il bronzetto trovato a Ittiri risalirebbe a XII secolo a.c.circa come indicano gli studiosi
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Bakis
Salottino
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Inserito il - 18/04/2007 : 17:35:20
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Don GIOVANNI DORE
“Salvate il museo di Tadasuni e i segreti della musica antica” così titolava l’articolo di Pier Giorgio Pinna sulla Nuova Sardegna di ieri 16 aprile 2007. “ho parlato con i rappresentanti di tutte le istituzioni,finora ho ricevuto soltanto promesse”, così Don Giovanni Dore, nato a Suni nel 1930, “vorrei che la collezione restasse qui dov’è nata ma nessuno mi ascolta” Il sindaco ora parla di progetti dell’amministrazione con soluzioni già predisposte per ospitare la raccolta “ Se don Dore ci fornirà il suo assenso,ci sono almeno due progetti per valorizzare il museo degli antichi strumenti musicali che dà rilievo culturale e lustro al nostro paese. Don Dore ogni anno accoglie 35 mila visitatori tra turisti e intenditori da tutto il mondo,di questa rassegna si parla in qualsiasi guida italiana, oltre 500 pezzi rari di organi e organetti, fisarmoniche, chitarre, tamburi, raganelle, e mattraccas più tutti gli strumenti a fiato come sa ‘ena, più antica delle launeddas e che qualcuno lo ha definito come l’antenato dell’oboe, poi su pipiolu, timpani, taulitas, s’affuente (piato d’otone), ancora il micidiale tamburo a corda, un’ordigno fonico che i banditi nel passato usavano per fare imbizzarrire i cavalli dei carabinieri. In conclusione, don Dore: Vorrei che la collezione restasse qui deve è nata!
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Bakis
Salottino
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Inserito il - 20/05/2007 : 09:46:50
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Cantones di Gavinu De Lunas. «È per colpa della natura che il fiume è in piena». Questa è una insolita frase poetica, poiché nel canto a chitarra, tipico della Sardegna del nord, le liriche sono spesso banali, irrilevanti. La Tronos pubblica un’antologia dell’usignuolo di Padria. Il nostro cantore morì, combattendo per la Resistenza, per mano dei nazisti nella strage delle fosse ardeatine. Infatti potremmo associarlo alla cilena Violeta Parra, morta suicida per opporsi al regime fascista. Il periodo in cui opera è quello dei nostri nonni: prima e seconda guerra mondiale. La registrazione è ottima e la voce stranamente suadente e intimizzata da un’interpretazione che pare risentire di influenze a tratti nordafricane. L’emissione in maschera alta conferisce un sapore evocativo d’altri tempi. Per chi ama il genere di oltre-nicchia, in questo oggetto troverà molto più di ciò che si trova in altri lavori etnici. 21 canzoni, costruite su 7 strutture tradizionali di questo stile unico al mondo, da studiare filologicamente per comprendere lo spessore della poesia e di un certo canto popolare di Logudoro, Anglona e Gallura. È rivolto ad un immaginario turista americano o tedesco appassionato di cultura e musica del mondo. Si potrebbe suggerire ai gestori dei negozi di dischi o di bancarelle di mettere questo cd in bella mostra provocatoriamente accanto a quello di Madonna o degli U2. Di Gino martelli – Da IL SARDEGNA del 20 maggio 2007-
Non sò quanti conoscano o abbiano mai sentito cantare G.de Lunas, a risentire suoi brani da certi 78 giri è ritornare indietro nel tempo,quando il canto in re, con questo interprete, aveva i principi comuni del cantare alla fine o al rientro da una qualsiasi giornata di lavoro di quei tempi... Questo a sentire chi quei tempi li ha vissuti e oggi con un groppo alla gola li ricorda sentendo G.De lunas
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Modificato da - Bakis in data 20/05/2007 09:49:35 |
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dogs01
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Inserito il - 18/07/2007 : 15:33:14
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Salve a tutti!
Parlando di strumenti tradizionali, non so se ne siete a conoscenza, ma sul sito di www.......ci sono un bel pò di testi e monografie consultabili e scaricabili gratuitamente, tra i quali c'è la monografia "Sonos - Strumenti della musica tradizionale Sarda" (a pag. 45 c'è anche l'Affuente, citato diversi post fa)...
(tra l'altro la monografia, acquistandola in libreria, presenta un cd con gli esempi dei suoni di una buona parte degli strumenti descritti)
Parlando di Marino de Rosas invece, qualche settimana fa ho acquistato l'ultimo cd dal titolo "Femina 'e Mare", e vi assicuro che è veramente bello, così come tutti i suoi lavori....
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Modificato da - Nuragica in data 18/07/2007 18:48:24 |
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Adelasia
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Inserito il - 26/05/2009 : 22:41:51
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| Bakis ha scritto:
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Don GIOVANNI DORE
“Salvate il museo di Tadasuni e i segreti della musica antica” così titolava l’articolo di Pier Giorgio Pinna sulla Nuova Sardegna di ieri 16 aprile 2007. “ho parlato con i rappresentanti di tutte le istituzioni,finora ho ricevuto soltanto promesse”, così Don Giovanni Dore, nato a Suni nel 1930, “vorrei che la collezione restasse qui dov’è nata ma nessuno mi ascolta” Il sindaco ora parla di progetti dell’amministrazione con soluzioni già predisposte per ospitare la raccolta “ Se don Dore ci fornirà il suo assenso,ci sono almeno due progetti per valorizzare il museo degli antichi strumenti musicali che dà rilievo culturale e lustro al nostro paese. Don Dore ogni anno accoglie 35 mila visitatori tra turisti e intenditori da tutto il mondo,di questa rassegna si parla in qualsiasi guida italiana, oltre 500 pezzi rari di organi e organetti, fisarmoniche, chitarre, tamburi, raganelle, e mattraccas più tutti gli strumenti a fiato come sa ‘ena, più antica delle launeddas e che qualcuno lo ha definito come l’antenato dell’oboe, poi su pipiolu, timpani, taulitas, s’affuente (piato d’otone), ancora il micidiale tamburo a corda, un’ordigno fonico che i banditi nel passato usavano per fare imbizzarrire i cavalli dei carabinieri. In conclusione, don Dore: Vorrei che la collezione restasse qui deve è nata!
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Se ne è andato ieri, in punta di piedi; qualche giornalista oggi diceva che, fosse stato altrove, a uno studioso come lui più di un Ateneo avrebbe offerto una cattedra. Vero. Ma poichè il senno di poi non serve a molto, che si rispetti, d' ora in poi, la sua memoria salvaguardando il lavoro con il quale è riuscito a collezionare, con infinita passione, gran parte del patrimonio musicale tradizionale sardo.
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Castello di Burgos
Burgos (Ss)
..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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lazzarinu
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Inserito il - 09/06/2009 : 20:59:39
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Non ho mai avuto tempo o forse per pigrizia non ho mai visitato il Suo museo sicuramente avrò sempre il rimpianto di non aver avuto il piacere di stringergli la mano.
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Paradisola
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Inserito il - 06/09/2010 : 11:03:11
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Tad’A: appuntamento dedicato a don Dore
Tad'A. La magia della memoria torna con un grande appuntamento. L'ultimo della stagione ma, forse, quello più sentito. Protagonista infatti sarà colui il quale ha fatto sì che Tadasuni diventasse per tutti i sardi il paese del Museo della Musica: don Giovanni Dore.
Il prete di Tadasuni, scomparso l'anno scorso, era infatti riuscito a creare nel paese un Museo gioiello, costituito da una importante e preziosa raccolta di strumenti musicali tradizionali. Il ricordo e l'affetto degli abitanti di Tadasuni per don Dore, è ancora fortissimo e immutato.
L' undici settembre lo ricorderanno con la presentazione del libro e dvd di Silva Marras "La voce della Musica. Don Giovanni Dore". Sarà la stessa autrice, insegnante d'arte con la passione per la fotografia, a parlare del suo "libro - custodia" composto da due DVD contenenti tra l'altro una lezione sul Museo fatta dallo stesso don Dore ad alcuni visitatori. Sarà un'occasione unica per vivere davvero la magia della memoria riascoltando le parole del protagonista.
“Don Dore era il maggiore esperto di strumenti di musica popolare dell’isola ed è stato una figura fondamentale per la crescita spirituale e culturale non solo della comunità di Tadasuni ma della Sardegna intera" afferma il Sindaco di Tadasuni Livio Deligia e prosegue: "Presentando l'opera vogliamo ricordare il prete che per oltre 40 anni ha guidato la nostra parrocchia e che qui a Tadasuni ha fatto nascere e crescere un Museo splendido e originale. Un gioiello di cui lui andava fiero e che mostrava e raccontava con una passione e un coinvolgimento unici."
L'appuntamento è a Tadasuni, l'11 settembre nella Casa Pinna alle 18. Assieme all'autrice interverranno il giornalista Pier Sandro Pillonca e Mario Zaru, esperto di archeologia e toponomastica della media valle del Tirso.
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