luca56
Utente Attivo
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Inserito il - 29/07/2010 : 14:41:09
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L’impressione è che la perdita di senso del territorio sardo – per via di un’aggressione incalzante – avanzi nella indifferenza e per l’indifferenza di molti.
A Porto Rotondo la denuncia di Giulia Maria Crespi, presidente del Fai: «Quanti scempi, c’è da piangere»
29/07/2010 PORTO ROTONDO. Salvare l’isola dal cemento selvaggio si può. Basterebbero una maggiore consapevolezza sulle bellezze naturali e il buon esempio che arriva dall’alto. A dirlo è Giulia Maria Crespi, presidente del Fai, il Fondo per l’ambiente italiano. Conosce benissimo la Sardegna: «La mia prima volta nell’isola risale a 51 anni fa». Ieri Giulia Maria Crespi era a Porto Rotondo, all’hotel Sporting, per la presentazione del libro di Sandro Roggio «Paesaggi perduti», un viaggio in cui 14 tra scrittori, sociologi, registi e uomini di cultura isolani raccontano la loro Sardegna violata. «In questi anni - continua la presidente del Fai - ho assistito a numerosi cambiamenti, quasi sempre in peggio. Ho quasi pianto di fronte agli scempi ambientali. Io mi sento sarda malgrado non abbia un goccio di sangue sardo e non sopporto quello che viene fatto a questa terra. La gente non è cattiva, non capisce. Sarebbe sufficiente che avesse una maggiore consapevolezza della natura e delle sue ricchezze. Ma servirebbe anche il buon esempio dall’alto. Io nella mia proprietà non ho fatto né un anfiteatro né un vulcano. Ho preso una vecchia cascina e l’ho lasciata così com’è, non si vede neppure dalla spiaggia. All’inizio, a Palau, la gente era arrabbiata perché non avevo costruito villette o case, mentre ora mi ringrazia». Giulia Maria Crespi dice di non capire perché l’isola voglia uniformarsi al resto d’Italia: «All’inizio i sardi hanno venduto le loro coste ai continentali, accontentandosi delle briciole, poi anche loro si sono dati al cemento. Di Rimini o di Riviera del Levante ce ne sono diverse, la Sardegna è unica. La gente viene qui per la natura, le primizie, i cibi, i fiori, l’artigianato, l’agricoltura. Soru aveva cominciato a portare avanti un discorso di questo genere, ma ora Cappellacci vuole togliere i vincoli sulle coste, pregiudicando il valore aggiunto del turismo sardo». Un plauso all’ex presidente della Regione arriva anche da Roggio. «Soru aveva provato a diffondere uno spirito nuovo, un alto livello di consapevolezza - ha detto l’architetto, introdotto da Giacomo Mameli -, mentre ora tutto è tornato come prima. Sul futuro non posso che essere pessimista. Purtroppo la natura non è come l’economia, dove quando si finisce in basso si può semrpe risalire la china. Dalle brutture ambientali non si può tornare indietro».
http://www.regione.sardegna.it/j/v/...2&c=1489&t=1
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Modificato da - luca56 in Data 29/07/2010 14:42:03
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Proverbio cinese Lo sciocco ha mille certezze, il saggio non ne ha alcuna.
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