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norax
Nuovo Utente
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Inserito il - 21/12/2009 : 16:34:50
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| Lessa ha scritto:
perchè in svizzera basta una ricevuta per vendere e pessare reperti archeologici. non interessa da dove provengano.
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Non e' piu` tanto semplice, dato che la Svizzera ha segnato, sebbene non ancora ratificato, il protocollo Unidroit (http://unidroit.org/english/convent...rty/main.htm) - a differenza della Germania!
| ergo..i bronzetti probabilmente son stati trafugati dai tombaroli Sardi, e forse...(peggio) Toscani. |
sicuramente sardi.
| alla faccia dell'articolo di ieri sull'unione dove un vigile urbano affermava che il traffico illegale è morto e sepolto...ma dove vive, su urano?????
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non tanto. Infatti, il mercato svizzero, trandizionalmente il mercato d'arte piu' importante, e' quasi morto per oggetti illegali. Pero`, si stanno cercando altri canali di commercializazzione sempre piu' difficili e rischiosi.
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Modificato da - norax in data 21/12/2009 16:39:04 |
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 21/12/2009 : 17:22:38
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Non sono stupita, ma fa sempre rabbia vedere queste cose. Sappiamo bene che il traffico continua, magari in misura ridotta rispetto ai tempi passati e con più difficoltà. Però c'è purtroppo. Certo che i prezzi sono ribassati rispetto a quelli che si sentivano millantare tanto tempo fa, quando nei paesi si diceva che Tizio o Caio si era fatto la casa dalla vendita di un bronzetto (non ci ho mai creduto troppo, o almeno non era solo un bronzetto...). Sicuramente son reperti acquisiti in passato, magari anche attraverso vari passaggi di mano. Ma il fatto che dicano "collezione svizzera" può anche essere una comoda giustificazione, non ci credo troppo. Al di là degli oggetti in sè (che per quanto mi riguarda senza il loro contesto storico valgono quanto le loro riproduzioni) mi dispiace per quei piccoli tasselli della nostra storia che rimangono vuoti e per chi continua a non capire il danno che fa alla nostra cultura e storia.
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desi satta
Utente Medio
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Inserito il - 21/12/2009 : 17:38:48
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| kigula ha scritto:
Non sono stupita, ma fa sempre rabbia vedere queste cose. Sappiamo bene che il traffico continua, magari in misura ridotta rispetto ai tempi passati e con più difficoltà. Però c'è purtroppo. Certo che i prezzi sono ribassati rispetto a quelli che si sentivano millantare tanto tempo fa, quando nei paesi si diceva che Tizio o Caio si era fatto la casa dalla vendita di un bronzetto (non ci ho mai creduto troppo, o almeno non era solo un bronzetto...). Sicuramente son reperti acquisiti in passato, magari anche attraverso vari passaggi di mano. Ma il fatto che dicano "collezione svizzera" può anche essere una comoda giustificazione, non ci credo troppo. Al di là degli oggetti in sè (che per quanto mi riguarda senza il loro contesto storico valgono quanto le loro riproduzioni) mi dispiace per quei piccoli tasselli della nostra storia che rimangono vuoti e per chi continua a non capire il danno che fa alla nostra cultura e storia.
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Consolati con il fatto che ce ne sono un gran numero falsi....
Ricordi i cavallini micenei di New York?
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 21/12/2009 : 18:03:10
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E' quello che stavo pensando... Non tutti quelli esposti mi convincono... Magra consolazione!
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Lessa
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 21/12/2009 : 20:37:39
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| norax ha scritto:
| Lessa ha scritto:
perchè in svizzera basta una ricevuta per vendere e pessare reperti archeologici. non interessa da dove provengano.
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Non e' piu` tanto semplice, dato che la Svizzera ha segnato, sebbene non ancora ratificato, il protocollo Unidroit (http://unidroit.org/english/convent...rty/main.htm) - a differenza della Germania!
| ergo..i bronzetti probabilmente son stati trafugati dai tombaroli Sardi, e forse...(peggio) Toscani. |
sicuramente sardi.
| alla faccia dell'articolo di ieri sull'unione dove un vigile urbano affermava che il traffico illegale è morto e sepolto...ma dove vive, su urano?????
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non tanto. Infatti, il mercato svizzero, trandizionalmente il mercato d'arte piu' importante, e' quasi morto per oggetti illegali. Pero`, si stanno cercando altri canali di commercializazzione sempre piu' difficili e rischiosi.
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Dimentichi che numerosi bronzetti sono stati rinvenuti nelle tombe etrusche, e che l'etruria è stata, da sempre terreno preferito dai tombaroli.
il traffico illegale morto e sepolto? Contento chi ci crede!
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"La storia scritta dai vincitori non può dire cose giuste"
Il mio Blog sulla rievocazione storica, il combattimento, e la ricostruzione Nuragica: http://sardinianwarrior.blogspot.com |
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norax
Nuovo Utente
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Inserito il - 22/12/2009 : 10:44:33
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| Lessa ha scritto: il traffico illegale morto e sepolto? Contento chi ci crede!
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Vai a Zurigo con un bronzetto da uno dei grandi negozianti d'arte (quelli che hanno i clienti facoltosi) ....
Vedrai. Loro non hanno voglia di rovinarsi il loro renomme'. E poi vedrai che forse nemmeno riuscirai a vendere il tuo bronzetto da 10% del prezzo di 10-15 anni fa'. Chiaramente non si puo' dire che il traffico illegale non esiste, ma insomma il mercato e' crollato. Il hype non c'e' piu`.
Ne sono contentissimo. Passati i tempi aurei di figure crepuscolari come un Elie Borowski a Zurigo, sebbene, per moltissimi siti sardi questa distensione si e' verificata troppo tardi. Camminando per esempio sul Supramonte si puo` rendersi conto che durante gli ultimi trent'anni il patrimonio archeologico e' stato saccheggiato quasi completamente, in molti casi sino alla roccia nuda. Veramente incredibile.
Fortunatamente anche sul mercato d'arte si sta notando un cambiamento di coscienza. Vedi per esempio su Borowski (presumibilmente il saccheggiatore=distruttore piu' notorio di contesti nuragici): http://lootingmatters.blogspot.com/...for-his.html
Oggi non e' piu' possibile di farsi una bella figura tra intenditori d'arte con un bronzetto sardo di provenienza ignota sul caminetto.
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Lessa
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 22/12/2009 : 15:08:54
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Allora precisiamo che non ci sono più acquirenti ad "alti livelli". Ma non mettiamo in giro notizie false. Tombaroli ce ne sono a iosa e tutti i siti sardi "noti" sono stati visitati più volte e da più generazioni....poi chiaro che il trend "rallenta"! purtroppo i beni archeologici NON SONO RINNOVABILI...!
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