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Flore
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 20/11/2009 : 10:40:15
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Da qualche anno seguo anche l'encomiabile lavoro di questa Organizzazione. Vi posto il link con il video realizzato da Neri Marcorè per sensibilizzare le menti sul problema della malnutrizione nel mondo.
http://www.medicisenzafrontiere.it/...nutrizione09
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Grazia Orsù, dunque.....
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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 20/11/2009 : 11:12:59
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Grazie Flore.....
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Panorama
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..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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Flore
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/12/2009 : 11:01:38
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[Newsletter MSF 152] - Soccorrere, aiutare, salvare, testimoniare. Come e perchè?
Gentile sostenitore, la Fondazione Corriere della Sera e Medici Senza Frontiere organizzano il 16 dicembre, a Milano, un dibattito internazionale a 10 anni dal Nobel per la Pace a Medici Senza Frontiere.
Sarà possibile seguire la conferenza in streaming video su corriere.it e fondazionecorriere.it
"Il silenzio è stato a lungo confuso con la neutralità, ed è stato presentato come condizione necessaria per l'azione umanitaria. Fin dalle sue origini, MSF si oppone a questo assunto. Non siamo sicuri che le parole siano sempre in grado di salvare vite, ma sappiamo con certezza che il silenzio può uccidere"
James Orbinski
Queste le parole pronunciate dal Presidente di Medici Senza Frontiere 10 anni fa a Oslo, quando MSF ricevette il Premio Nobel per la Pace.
Dopo l’11 settembre 2001, dopo la strumentalizzazione dell’azione umanitaria da parte dei governi e degli eserciti occidentali, ma anche dopo gli attacchi e i rapimenti subiti da Medici Senza Frontiere, dalla Croce Rossa Internazionale e da tante altre organizzazioni non governative, possiamo ancora affermare che il silenzio uccida?
A dieci anni dal Nobel per la Pace a Medici Senza Frontiere, se ne parla in un dibattito internazionale organizzato presso la Sala Buzzati, in via Balzan 3.
Apre i lavori Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del “Corriere della Sera”.
Intervengono:
* Rony Brauman, già presidente di MSF, direttore della ricerca presso la Fondazione CRASH di MSF a Parigi; * David Rieff, giornalista del New York Times Magazine e scrittore; * Kostas Moschochoritis, direttore di Medici Senza Frontiere Italia.
Modera Eric Joszef, corrispondente di Libération.
Scarica l'invito >>
Rony Brauman è il direttore della ricerca presso la Fondazione CRASH di MSF a Parigi. È un medico specializzato in medicina tropicale ed epidemiologia. Impegnato nell’azione umanitaria dal 1977, ha svolto numerose missioni con Medici Senza Frontiere, in particolari in aiuto a popolazioni sfollate e vittime di conflitti armati. Presidente di Medici Senza Frontiere dal 1982 al 1994, è inoltre professore associato presso l’Istituto di Studi Politici di Parigi e scrive per la rivista Alternatives Internationales, ed è autore di numerosi libri sull’azione umanitaria, tra cui: Utopie Sanitarie (Feltrinelli); Aider, sauver: Pourquoi, comment? (Bayard Centurion); Penser dans l’urgence: Parcours critique d’un humanitaire (Seuil, 2006); L'action humanitaire (Flammarion).
David Rieff è un giornalista statunitense. Si occupa soprattutto di immigrazione, azione umanitaria, politica americana nel dopo guerra fredda e Nazioni Unite. Scrive per il New York Times Magazine e collabora con molti altri giornali statunitensi ed europei. Il suo ultimo libro è Senza consolazione. Gli ultimi giorni di Susan Sontag (Mondadori 2009). È autore di Un giaciglio per la notte (Carocci 2005) e Sulla punta del fucile (Fusi orari 2007). Vive a New York.
Eric Joszef è corrispondente da Roma del giornale francese Libération e del quotidiano di Ginevra Le Temps. È autore del libro Main basse sur l'Italie, la résistible ascension de Silvio Berlusconi (Ed. Grasset 2001) e del documentario Gêne(s)ration sul G8 di Genova per la rete Arte (2002). Vive in Italia dal 1992.
Kostas Moschochoritis è direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia dal 2007. Dal 1995 lavora con Medici Senza Frontiere, ed è stato in missione in Armenia, Liberia, Sierra Leone, Etiopia, Albania, Colombia e Indonesia. Dal 2001 al 2007 ha lavorato nel coordinamento dei progetti, prima da Bruxelles, poi da Roma. Medici Senza Frontiere Onlus - Via Volturno 58, 00185 Roma - telefono 06 4486921 www.medicisenzafrontiere.it -
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Flore
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 15/01/2010 : 08:54:29
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Medici senza frontiere è una della poche organizzazioni presenti ad Haiti in questo tragico momento. Ecco gli aggiornamenti
http://www.medicisenzafrontiere.it/...mpaign=nl155
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Flore
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 29/01/2010 : 11:11:49
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Vi posto un ulteriore aggiornamento sulla situazione haitiana da MSF
Ultimo aggiornamento 308 interventi chirurgici effettuati da MSF in otto giorni nel solo ospedale di Carrefour a Port-au-Prince – Cresce il bisogno di cure post operatorie
Port-au-Prince - 27 gennaio 2010 - ore 17
Le attività di Medici Senza Frontiere a Haiti continuano a essere rivolte alle cure di urgenza per le vittime del terremoto, in particolare gli sforzi maggiori si concentrano sulle operazioni chirurgiche e sulle cure post operatorie.
Ma come ricorda Rosa Crestani, coordinatrice medica delle emergenze per MSF, "c’è una seconda fase in corso, in cui le operazioni chirurgiche sono ancora centrali. Finora abbiamo fatto molti interventi salva-vita, ora dobbiamo fare interventi conservativi a tutela del paziente. Ciò significa operare persone con lesioni che possono infettarsi e che rischiano di compromettere tutto l’arto in pochi giorni e necessitano di un secondo intrevento. Per far fronte alla crescente domanda di interventi, stiamo aprendo una terza sala operatoria a Choscal. MSF ha inoltre allestito un sistema di cliniche mobili per cercare le persone che hanno bisogno di cure urgenti e che non hanno ricevuto alcun tipo di soccorso".
MSF sta anche lavorando per rispondere alle conseguenze del terremoto sul piano psicologico. L’impatto mentale del disastro è sempre più ricorrente tra i sintomi che i pazienti provenienti dalle cliniche di MSF presentano. In una clinica a Leogane, circa la metà delle persone in cura era affetta da traumi mentali. In prossimità dell’ospedale di MSF a Carrefour, dove il personale medico stava lavorando in cliniche per la gente della zona, i team hanno iniziato a fornire alimentazione supplementare per alcuni dei bambini ricoverati.
Dai dati provenienti dall’ospedale di Carrefour per gli ultimi 8 giorni, risulta che il personale ha effettuato 208 interventi di chirurgia complessi e 100 più semplici, ha curato 2.400 lesioni e preso in carico 446 pazienti in questo periodo. A causa delle scosse di assestamento dei giorni scorsi, i raparti di questo ospedale erano diventati troppo pericolosi, pertanto tutti i pazienti sono stati trasferiti in un nuovo ospedale lì vicino in quello che era un edificio scolastico.
Allo stesso tempo gli sforzi di MSF per raggiungere nuovi pazienti in altre aree stanno continuando. Il team che ha di recente allestito l'ospedale gonfiabile a Port-au-Prince sta ora lavorando a un piano per creare un avamposto medico in un’altra zona della città. I reparti di questa struttura saranno di tela anche per la paura dei pazienti di risiedere in edifici in muratura. Questa struttura fornirà assistenza infermieristica e trattamenti di fisioterapia e supporto psicologico a 100 pazienti che hanno subito interventi chirurgici.
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Nevathrad
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Inserito il - 29/01/2010 : 12:05:57
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Mamma mia quanto lavoro e che gran lavoro!!!
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Flore
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Utente Master
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Flore
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 25/02/2010 : 15:41:39
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Ancora un aggiornamento da Haiti
Antonella, esperta di potabilizzazione dell'acqua, racconta la sua esperienza 23/02/2010
Qui tutto bene anche se inizio ad essere un po’ stanca, come tutti, ma ogni giorno qualcuno parte per lasciare il posto a persone nuove con nuove energie.
Continuo con il progetto di installazione cisterne nei campi, sono a 16. Con il team stiamo distribuendo circa 350mila litri di acqua al giorno, senza contare gli ospedali, con 6 camion cisterne. Oltre agli autisti dei camion cisterna, siamo in 5: 2 autisti, 2 assistenti e io. Vado con la macchina, valuto i posti, seguita dal camion con i materiali e facciamo l'installazione: 13 bidoni usati per rialzare la cisterna, 4 fogli di compensato da 1 cm, sopra mettiamo la cisterna e infine le rampe e i rubinetti. La parte più complicata è l'organizzazione dei camion per rifornirle 2 o più volte al giorno con acqua clorata, dato che aggiungiamo nuovi posti ogni giorno, e inoltre riforniamo i 3 ospedali dove lavoriamo, il progetto dialisi, e i lavori per il nuovo ospedale (acqua per i 200 lavoratori più quella per il cemento).
Secondo me, almeno il 90% delle persone di Port-au-Prince non dorme in casa per paura di un'altra scossa, e perché molte case sono pericolanti. Ovunque ci sono accampamenti di tutte le dimensioni, in ogni spazio vuoto, campi di calcio, scuole, chiese, lungo o in mezzo alle strade a più corsie, da 15.000 persone a 1, pezzi di plastica dappertutto come rifugio; molti dormono vicino alle case.
Tutto ciò rende complicate le operazioni di diffusione degli aiuti, perché è difficile identificare i beneficiari. Il cibo non è ancora arrivato, a parte poche zone. Iniziamo tutti a pensare alle latrine, cosa piuttosto complicata perché molte zone sono basse e la nappa freatica è molto vicina alla superficie, quindi non si può scavare. Pochissime latrine sono funzionanti e le condizioni igieniche sono terribili, non solo nei campi ma in tutta la città. L'acquedotto, il sistema di gestione dei rifiuti urbani, le imprese di spurgo pozzi neri... tutto deve riprendere a funzionare, solo che ora la gente non ha i soldi per pagare questi servizi, come faceva prima. E tra 2 mesi arriverà la stagione delle piogge.
I medici stanno ancora effettuando delle amputazioni; ci sono poi tutte le persone ingessate, i feriti, i parti... Molti logisti stanno lavorando al nuovo ospedale post operatorio, che deve essere finito tra una settimana... stanno pensando di fare turni di 24 ore...
Per strada gli articoli più venduti sono: materassi, teli di plastica, acqua, cibo, vestiti usati e... caricabatteria per i cellulari. Il traffico e la polvere continuano a infestare la città.
La gente, anche nei quartieri più malfamati, continua a tirare avanti scavalcando le macerie che sono ancora dappertutto. Stanno iniziando a rimuoverle ma i mezzi a disposizione non sono molti. Qualche giorno fa mi hanno raccontato di aver rimosso quello che restava della scuola per infermieri, dove hanno estratto i corpi di più di 100 ragazze.
Sono sempre sola con il mio team tra gli sfollati e non ho mai percepito nessun pericolo o insofferenza da parte delle persone nei miei confronti e delle altre organizzazioni; né negli slum né nelle zone del centro. La gente spera pazientemente negli aiuti, nonostante si lamentino tutti del fatto che non ricevono cibo, tende, sapone ecc.
A volte c'e qualche scontro tra i gruppi armati, e regolamenti di conti, e alcuni arrivano nei nostri ospedali che sono appunto nelle zone più malfamate. Per questo abbiamo coprifuoco, radio, una persona che si occupa di valutare le zone calde e che ci informa dove possiamo andare e dove no.
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Flore
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 11/03/2010 : 09:17:54
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Se andate all'Ikea
Ikea per Medici Senza Frontiere
Con la borsa blu aiuti MSF a intervenire rapidamente nelle emergenze. Dal 5 marzo al 2 maggio tutto il ricavato delle borse blu è devoluto a MSF. La donazione permetterà a MSF di continuare ad intervenire tempestivamente soccorrendo le popolazioni vittime di catastrofi naturali. Nello stesso periodo potrai sostenere MSF diventando Sostenitore Senza Frontiere attraverso una donazione regolare: nei fine settimana in alcuni negozi Ikea troverai i nostri dialogatori che ti spiegheranno come aderire a questa iniziativa.
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Burundi: la storia di Mary e della sua bambina chiamata "Good News"
Mary Nicizanye, trent’anni, è una delle migliaia di donne che hanno ricevuto assistenza nel centro per gli interventi ostetrici d’urgenza di MSF a Kabezi 08/03/2010
Piccole gocce di sudore le scendono lungo il collo, ma i suoi occhi sono vivi. Mary Nicizanye è seduta nella corsia del centro di MSF a Kabezi, a sud di Bujumbura, perché quattro giorni fa ha dato alla luce una bambina. Mary è stata ricoverata prima di partorire perché gravemente malnutrita. Come tutte le altre donne del centro, è stata trasferita dall’ospedale locale in una delle tre ambulanze di MSF, nel suo caso perché lì non avrebbero potuto farle la trasfusione di sangue di cui aveva bisogno. La piccola, che è avvolta in un panno colorato che le hanno dato nel centro, dorme in grembo alla madre. Appena nata era anemica e sottopeso, ha vomitato tanto, ma adesso sta meglio. Anche Mary si è ripresa. Il colore è di nuovo apparso sulle sue labbra e il rigonfiamento che aveva sulle gambe è migliorato al punto che oggi ha ripreso a camminare. “Se non fosse stato per MSF i miei figli non avrebbero avuto più una madre”, ha detto Mary, che adesso ha cinque figli. La madre di Mary oggi è diventata di nuovo nonna ed è seduta anche lei sul letto. È stata l’unica che ha portato Mary all’ospedale locale e, come molte altre nonne, è preoccupata per la salute della figlia e le cucina il cibo fornito dal centro di Kabezi. Mary è felice perché ha ricevuto l’assistenza necessaria per salvare sua figlia e potersi curare, ma non sa cosa l’aspetta quando tornerà a casa: il marito non ha voluto saperne più niente di lei da quando si è ammalata. Non sa che è ricoverata a Kabezi né che ha partorito. Ma Mary e la madre sono contente che la piccola sia salva e sia in buona salute. L’hanno chiamata Nduwazeka che in kirundi, la lingua locale, vuol dire “Good News”.
“Ogni mese nascono oltre 200 bambini”
In Burundi rimanere incinta e dare alla luce un figlio rappresenta un rischio enorme. Le statistiche relative alla mortalità materno- infantile in questo Paese riportano dati piuttosto allarmanti. Secondo quanto riferisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il tasso di mortalità materna è di 1100 su 100.000 nati vivi, mentre il tasso di mortalità neonatale è di 41 su 1000 nati vivi. Per questo MSF gestisce, dal 2008, un centro per interventi ostetrici di emergenza nella città di Kabezi, a sud della capitale Bujumbura, offrendo un servizio di cure mediche specialistiche gratuite alle donne durante la gravidanza e il parto. In questo centro vengono curate circa 250 donne al mese.
“Qui ogni mese nascono oltre 200 bambini. L’obiettivo del progetto è ridurre la mortalità materna”, spiega Ann van Haver, ostetrica di MSF. “La maggior parte delle donne incinte muore durante il parto o nella settimana successiva. Per questo motivo offriamo cure di emergenza e curiamo donne con complicanze ostetriche”.
Il centro si occupa di diversi tipi di complicanze, tra cui travaglio prolungato, emorragie precedenti e successive al parto e preeclampsia (i cui sintomi includono un pericoloso aumento della pressione sanguigna). Se in passato una donna ha avuto un cesareo, c'è il rischio che la cicatrice si riapra o causi una rottura dell’utero durante un parto naturale. Proprio per evitare tutte queste complicanze, è importante che la donna venga trasferita al centro di MSF, dove lo staff è in grado di intervenire immediatamente.
Alcuni dei bambini nati nel centro sono prematuri. “Vengono curati, tra l'altro, utilizzando la marsupioterapia, un metodo assistenziale in cui il neonato è fasciato a stretto contatto del seno della madre. Il contatto corporeo trasmette calore al neonato e funziona molto meglio dell’incubatrice. Inoltre ha un effetto calmante per il bambino e stimola la produzione di latte materno”, aggiunge Ann van Haver.
Ambulanze 24 ore su 24 Il centro di Kabezi offre servizi per una popolazione di circa 600.000 persone. Le donne sono trasferite dal loro centro ospedaliero locale a quello di Kabezi con ambulanze di MSF, operative 24 ore su 24. A causa delle pessime condizioni stradali, quando è buio diventa davvero difficile raggiungere i pochi e remoti centri sanitari. Invece, le donne a rischio di complicanze durante il travaglio vengono trasferite in un centro ospedaliero vicino, con reparto ricoveri. In questo modo è possibile effettuare un rapido trasferimento a Kabezi in caso di complicazioni.
Un'eventuale conseguenza di complicanze non curate durante il travaglio è la fistola ostetrica. Si tratta di una lacerazione tra la vagina e la vescica, tra la vagina e il retto o tra vagina, vescica e retto. La fistola è causata dal prolungarsi di un travaglio difficoltoso. Ne risulta un’incontinenza permanente che si traduce in emarginazione sociale nella maggior parte delle donne colpite. Le emergenze ostetriche come quelle garantite da MSF aiutano a prevenire la fistola.
Si ritiene che in Burundi ci siano circa 1000 nuovi casi all'anno per un totale di circa 10.000 donne che soffrono a causa della fistola non curata. Ecco perché MSF offre assistenza chirurgica alle donne affette da questo disturbo. Nel 2009, MSF ha organizzato una campagna pilota di attività chirurgiche curando 30 donne. Il successo di questa campagna ha portato MSF ad aprire stabilmente una clinica per la cura delle fistole nella città di Gitega, nel centro del Burundi, dove un team potrà curare almeno 350 donne all'anno. Dopo l’intervento chirurgico, le donne riescono a tornare a una vita normale e a sentirsi di nuovo parte della società.
Cure gratuite per tutti Il sistema sanitario in Burundi risente ancora delle conseguenze della guerra civile che ha tormentato il Paese dal 1993 al 2006. Poiché manca un sistema di riferimento funzionante per le emergenze e poiché non tutte le donne riescono a far fronte alle spese per questi servizi, soltanto la metà di esse riceve adeguata assistenza durante il parto. Inoltre le cure per emergenze ostetriche non sono sempre garantite e la qualità del servizio è scarsa. Per questo il progetto a Kabezi offre cure gratuite per emergenze ostetriche alle donne della provincia.
Questo progetto di MSF è gestito da 115 operatori dello staff nazionale e supportato da 8 colleghi internazionali il cui compito principale è di formare e istruire i responsabili locali.
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Grazia Orsù, dunque.....
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Flore
Salottino
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Flore
Salottino
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Inserito il - 09/07/2010 : 13:28:34
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Malattie dimenticate: la malaria.
Ciao, sono Kanda e ti racconto la mia storia
“Mi chiamo Kanda e ho cinque anni. Nel mio villaggio ci sono molte zanzare che ci mordono e così ci ammaliamo. Sento caldo quando ho la malaria e mi ammalo spesso.
Vado da Fatoumata quando ho troppo caldo e sto molto male. Fatoumata, mi misura la temperatura e mi punge il dito, ma io non ho paura, Fatoumata è simpatica e si prende cura di me. Mi dà le medicine, che hanno un sapore amaro, così mia madre le mescola insieme a un po’ di tè dolce, così sono più buone.
Le medicine mi aiutano, dopo che le ho prese posso ricominciare a correre con i miei amici e a giocare con loro. La cosa che mi piace di più è giocare con la ruota della mia vecchia bicicletta. Faccio finta che sia la mia motocicletta. Quando sarò grande voglio avere una moto vera”.
IL TEAM DI MSF HA FATTO VISITA A KANDA NELLA SUA CAPANNA. ERA CON SUA MADRE CHE CI HA RACCONTANTO:
“Kanda ha la malaria quasi ogni mese. Quando si ammala non gioca, sta a letto. Lo porto sempre da Fatoumata, lei gli dà le medicine e così guarisce. Mi fido di lei.
Un vostro team è venuto nel nostro villaggio e ci ha detto che avrebbero voluto formare una persona perché ci aiutasse a seguire i casi di malaria più semplici. Le avrebbero dato le medicine da somministrare e le avrebbero insegnato a riconoscere i sintomi della malaria nei nostri bambini. Abbiamo scelto una persona del villaggio Fatoumata perché è molto precisa e lavora sodo.
Possiamo chiamarla persino di notte, quando i nostri bambini non stanno bene. Per il nostro villaggio è una grande fortuna avere una persona come lei”.
Il giorno dopo il nostro team ha fatto di nuovo una visita a Kanda. Quando siamo arrivati il bambino stava piangendo. Pensavamo stesse di nuovo male ma abbiamo subito capito che non era così: si era arrampicato su un albero, ed era caduto battendo il ginocchio in terra.
Sua madre sorridendo ha detto: “Il bambino non sta un attimo fermo. Lo vedrai seduto solo se si ammalerà di nuovo”.
Kanda Konè vive a Deguela, un villaggio nel Mali meridionale, dove Fatoumata è stata formata come operatrice di salute da Medici Senza Frontiere per trattare i casi più semplici di malaria. Le nostre cliniche mobili effettuano regolarmente dei controlli per riferire i pazienti più gravi nelle strutture ospedaliere.
Se volete donare:
https://www.medicisenzafrontiere.it...ceCausale=38
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Grazia Orsù, dunque.....
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Flore
Salottino
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Inserito il - 03/08/2010 : 12:50:39
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Vi posto questo appello con preghiera di diffonderlo. Grazie
Medici Senza Frontiere cerca con urgenza Ginecologi, Anestesisti e Chirurghi
La rapida e imponente risposta di MSF all'emergenza Haiti ha richiesto un massivo impegno di questi professionisti sanitari. Oggi, purtroppo, abbiamo carenza di queste professionalità in Burundi, Pakistan, Congo, Sudan, Niger, Yemen, Repubblica Centraficana, Afghanistan, Kenya… Sei un ginecologo, un anestesista o un chirurgo? Consulta il nostro sito e se hai i requisiti richiesti invia la tua candidatura.
Per maggiori infromazioni:
http://www.medicisenzafrontiere.it/...mpaign=nl166
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Modificato da - Flore in data 03/08/2010 12:51:08 |
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Flore
Salottino
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Inserito il - 27/04/2011 : 12:23:45
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Un link interessante per meditare di quanto superfluo abbiamo......
http://www.medicisenzafrontiere.it/...opupHomepage
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Tizi
Salottino
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Inserito il - 27/04/2011 : 12:29:39
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Grazie Flore per le importanti e interessanti aggiornamenti che posti.... Leggerò quest'ultimo con grande attenzione
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Panorama
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Flore
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Inserito il - 28/04/2011 : 08:30:29
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| Tizi ha scritto:
Grazie Flore per le importanti e interessanti aggiornamenti che posti.... Leggerò quest'ultimo con grande attenzione
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A te Tizi, purtroppo è sempre troppo poco per far riflettere coloro che dovrebbero......... e che, ripeto il purtroppo, se ne guardano bene di leggere, capire, meditare...... Un abbraccio.
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Flore
Salottino
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Inserito il - 03/08/2011 : 12:29:02
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Buongiorno, da un po' non posto nulla ma oggi vorrei aggiungere un altro spunto di riflessione........ siamo fortunati e ci lamentiamo pure. Queste povere anime invece..........
'La testimonianza di Maryan
“Ho una certa familiarità con l'ospedale di MSF e i suoi servizi perché ho accompagnato i bambini molte volte a Marere per le cure. Sono in ospedale da due settimane e ho visto che la loro situazione sta progressivamente migliorando. Non potevo permettermi di pagare il costo del trasporto (circa 1,5 dollari) e ho preso la decisione di venire a piedi portandoli entrambi sulla schiena per circa 15 km. Sono davvero contenta di vedere i miei bimbi migliorare e vorrei restare in ospedale finché non verranno dimessi.”
http://www.medicisenzafrontiere.it/...ceCausale=83
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