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tholoi
Salottino
Moderatore
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Inserito il - 19/11/2009 : 09:41:06
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Bella questa cosa ho visto il post solo ora, provo a dare un contributo:
Il nuraghe Ruiu di Chiaramonti con i suoi conci di raccordo posti nel vano scala e tra le nicchie d'andito e di camera, pone in evidenza il fatto che la costruzione della tholos e della torre esterna facciano parte del medesimo momento di costruzione, avendo faccia a vista all'esterno della torre e all'interno della tholos. ...non so se mi sono capito...
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tholoi - neroargento.com |
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Nevathrad
Utente Maestro
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Inserito il - 19/11/2009 : 09:56:44
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Is pastissus Nome campidanese per dolcini molto delicati, diffusi praticamente in tutta la Sardegna. In un contenitore di pasta sottilissima si nasconde un impasto di mandorle, uova, zucchero e il tutto riposa sotto un delicato strato di glassa di zucchero. Molto spesso la superficie è impreziosita da minuti decori floreali oltre che da leggeri ricami fatti con gassa reale.
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sabry
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Inserito il - 19/11/2009 : 10:07:00
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che buoni!!
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sabry
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Inserito il - 19/11/2009 : 10:10:39
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in località "S'Acqua Cotta" a dieci chilometri da Villasor vi è una sorgente tra le più antiche del Campidano. Già migliaia di anni fa, le popolazioni nomadi beneficiavano degli effetti di quest'acqua durante la transumanza. Essa è un'acqua termale che sgorga a una temperatura di circa 46° c. perchè a poco più di mille metri sotto il livello del mare alcuni serbatoi vulcanici emettono gas e vapori che la mineralizzano.
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Tranquillo
Salottino
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Inserito il - 19/11/2009 : 13:50:05
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Da un post precedente: "Proviene da Nule (Sassari) un bronzetto nuragico , unico nel suo genere, rappresentante un "toro androcefalo", ovvero un toro con testa umana, una sorta di minotauro. E' la probabile rappresentazione di una divinità o di una figura mitica dei nuragici."
Chi l'ha detto? Potrebbe benissimo essere un tributo a Maic Taisonu, il campione di "strumpas" (o "istrumpas"?)" nuragico.
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 19/11/2009 : 15:29:58
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I PIRICCHITTOS di Ittiri ( Sassari ) si differenziano da tutti gli altri dolci omonimi della Sardegna anche per la loro forma "ad osso di morto". Sono costituiti da una friabilissima pasta di farine scelte e ben miscelate e sono ricoperti da una rete di glassa candida ( sa cappa). Anticamente erano il dolce tipico della ricorrenza dei defunti ed, in particolare, venivano offerti, assieme a melagrane e frutta secca, nella questua " a su mortu " che i bambini effettuavano per uso antico bussando alle case di parenti, amici e vicini .
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 19/11/2009 : 15:38:10
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In alcuni paesi dell' OGLIASTRA , in un passato non tanto lontano, si confezionava e mangiava un raro PANE DI GHIANDE. Le ghiande, opportunamente tostate e macinate, erano mescolate con argille, che ne moderavano l'acidità ed il sapore allapante. Questo tipo di pane viene collegato da alcuni studiosi a riti magico-propiziatori che prevedevano la "geofagia", ovvero l'ingerimento di terra, ma e' stato probabilmente conservato anche per l'atavica penuria alimentare che affligeva i poveri delle popolazioni dell'Interno.
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 19/11/2009 : 15:47:45
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I costumi femminili di Aritzo, Belvì, Desulo e Gadoni conservano uno straordinario "fossile vestimentario ". Non comprendono, infatti, gonne a ruota, amplissime, pieghettate o increspate come tutti i restanti costumi femminili dell'Isola, ma una singolare gonna a sacco. Questo tipo di gonna e' formata da due stretti teli d'orbace raccordati ai lati da due esigui gheroni trapezoidali. Si ritiene che l'indumento derivi da arcaici capi drappeggiati o formati da due pannelli rettangolari separati, utilizzati per coprire il corpo femminile dalla vita in giu.
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 19/11/2009 : 15:57:23
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La Necropoli di Anghelu Ruju ( ALGHERO) e' il più vasto sepolcreto di " domus de janas" ( case delle fate) della Sardegna centro-settentrionale. Comprende ben 38 grotticelle artificiali pluricellulari e più di 300 stanzette scavate nella roccia. Gli ipogei vennero escavati su una collinetta di arenaria calcarea da genti del Neolitico Recente che, non conoscendo metalli, per eseguirle utilizzarono picchi di pietra scheggiata. Molti di questi picconi sono stati ritrovati all'esterno delle tombe e dentro una di esse venne in luce lo scheletro di un individuo circondato da numerose piccozze litiche. Si tratta forse di ella sepoltura di un antico scalpellino che si porto' nell'oltretomba gli strumenti del suo mestiere!
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 19/11/2009 : 16:02:56
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La Tomba Dipinta di Mandra Antine a Thiesi e' una straordinaria "domus de janas" ( casa delle fate) decorata con rilievi dipinti di nero, rosso giallo e bianco. Sulla parete di fondo della cella maggiore e' rappresentata una "porta dei morti" sovrastata da amplissime corna taurine color ocra che recano dischi "oscilla" tinti di nero. Al centro del suolo e' la rappresentazione di un focolare rituale a cerchi concentrici. Il soffitto, campito di nero, e' decorato con cerchi concentrici, semicerchi e spirali. L'esecuzione dello straordinario monumento si data al Prenuragico, attorno al 3000 a.C.
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 19/11/2009 : 16:09:28
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tranquillo..sei molto spiritoso! e' ovvio che in questi flasch si sintetizza, si riportano le teorie pià accreditate.. comunque lo ha detto Giovanni Lilliu.. se dovessi riportare tutta la diatriba intepretativa vi farei venire il sonno ..
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gallosu
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Inserito il - 19/11/2009 : 17:58:05
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I più antichi manufatti rinvenuti in Sardegna risalgono al Paleolitico inferiore. Si tratta di oggetti in selce e quarzite databili tra 450.000 e 120.000 anni fa, rinvenuti nell’Anglona nella parte settentrionale dell'isola.
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gallosu
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Inserito il - 19/11/2009 : 18:18:16
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Nel corso del XIX secolo alcuni architetti sardi formatisi a Torino, tra i quali spicca il cagliaritano Gaetano Cima, diffondono nell’isola il nuovo gusto neo-classico in voga nelle principali città europee. A lui si deve la progettazione dell’imponente santuario di Santa Maria Assunta a Guasila realizzato tra il 1839 ed il 1852.
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gallosu
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Inserito il - 19/11/2009 : 18:44:43
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All’alba del 14 agosto di ogni anno a Guasila si tiene “sa cassa de s’acchixedda”, una sorta di gara a cavallo di significato beneaurale di origine pagana la cui origine si perde nella notte dei tempi. Gli scapoli del paese, ostacolati dagli ammogliati, devono catturare con un laccio una giovenca “a corrus limpius” cioè il laccio deve prendere solo le corna. Al vincitore spetta un fazzoletto di seta ed una catenina d’oro. In passato le carni dell’animale catturato venivano cucinate e distribuite ai meno abbienti ora invece l'animale viene restituito indenne al proprietario.
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Modificato da - gallosu in data 19/11/2009 18:48:00 |
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gallosu
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Inserito il - 19/11/2009 : 20:14:25
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Le launeddas è sicuramente lo strumento musicale più rappresentativo della Sardegna. Esso è composto da tre canne del tipo comune che vengono chiamate basciu o tumbu, mancosa manna e mancosedda. E’ uno strumento a fiato di origine antichissima ed è in grado di produrre polifonia.
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