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Giuseppe
Utente Attivo
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Inserito il - 14/01/2010 : 19:14:24
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| grixenda ha scritto:
Egregi e adorati compagni di sventura ()vi siete dimenticati di un altro fattore moooolto importante in questa discussione,ovvero il totale disinteresse dei giovani nei confronti della loro lingua d'origine. ................................................................................................... E questo non solo nella gloriosa Lungoni,ma in vari posti.I miei cugini nuoresi per esempio parlano italiano.Con noi nipoti le zie si rivolgono in italiano(spesso passando dall'una all'altra lingua nella stessa frase),nonostante io e miei cugini capiamo e parliamo(saltuariamente)il sardo. ................................................................................................................................................................................................................. Non so da voi,ma da noi è solo da qualche anno che si sta ricominciando a rivalutare il dialetto e le nostre tradizioni(e con qualche confusione geografica... ogni tanto vedo lungunesi girare in giacca di fustagno,gambali e barritta...mah) Recitare in dialetto quindi a volte viene considerato come "rozzo",sorpassato,vecchio. ................................................................................................................................................................................................................. Il teatro è vita,e senza la vita di tutti i giorni non ci puo'essere teatro.Ma è il solito discorso,e cioè che bisogna fare sacrifici(ma io devo lavorare)fare le prove(ma io devo uscire)mettersi da parte(ma io perchèp devo dire solo 2 battute?).Come pretendete che ci sia educazione al teatro in una scuola dalla quale è stato soppresso lo studio della preistoria e quello dell'antica grecia?
..........................................................................................................
Basta finito.Un saluto a tutti i miei uomini.
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Scusa i tagli. Alcune cose non le ho capite (causa l'età, nel senso che sono troppo giovane per poterle capire). Anzitutto: compagni di quale sventura? Abbiamo invece la "ventura" (nel senso di fortuna) di poter parlare ancora di teatro (credendoci), di lingua (e non di dialletto), di sardità (e non di sardismo), di identità (e non di omologazione), di tentativi riusciti o falliti (nostri e altrui) non importa, di sperare ancora nel futuro e nel cambiamento.... Abbiamo la fortuna di sapere e di potere ancora discutere civilmente. In fondo, stiamo cercando di rincuorarci reciprocamente. Il fatto che uno come Babborcu (non conosco gli altri e non so neppure quale sia la tua attività) con un curriculum lungo una vita e una bibliografia lunga molte pagine, ti chieda un parere è il segnale di una vivacità, una vitalità, una capacità intellettuali che fanno onore a lui e alla nostra isola. Babborcu è il rappresentante di quella classe colta della Sardegna capace di non arrendersi e di affermarsi in molti campi del pensiero umano. Dico questo per aiutarci a capire che il nostro avvenire e quello della nostra isola è nelle nostre mani. Lo sarebbe di più se non fossimo locos e disunidos. Ti saluto. Giuseppe
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 14/01/2010 : 19:33:35
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giuse'!!! sono rosso sino alla punta dei pochi capelli che ho!! esagerato.. comunque grazie!! posso si affermare di crederci, in tutto quello che hai detto di averci creduto, con la mente,con il cuore , con tutto me stesso questo si,,, di aversi creduto , e crederci tanto, da aver avuto sempre paura di "sporcare" quel che ho fatto prendendo denaro... certo ho fatto tentativi, errori,, come ogni essere umano... ma sin che saro' io ( e con la mente sana) ed avro' una goccia di sangue nelle vene ..non smettero'
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musthayoni
Utente Attivo
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Inserito il - 14/01/2010 : 19:36:09
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... ciau vi segnalo un'altro evento p.v. .. da parte del Crogiuolo ..
Stagione Teatro d'Autore #147; ALTRI SGUARDI. Un viaggio oltre il 'velo' tra oriente e occidente#148; 16 gennaio 2010, ore 21, Teatro Sant'Eulalia Cagliari
ALTRI SGUARDI.
Un viaggio oltre il 'velo' tra oriente e occidente, con Isabella Carloni, in anteprima nazionale, va in scena sabato 16 alle ore 21 al Teatro Sant'Eulalia di Cagliari (vico collegio 2), per la stagione Teatro d'Autore de Il crogiuolo. Altri sguardi, produzione Teatro del Segno, è un originale recital musicale dove la letteratura e la musica si fanno veicoli di suggestione e di riflessione sull’uso e il significato simbolico del velo, come elemento di confronto fra culture,in un vero e proprio viaggio attraverso epoche, confini, usi e accezioni differenti, che vuole indagare, tra memoria e tradizione, la cultura femminile dell’occidente e incrociare tradizioni diverse e lontane da noi. Lo sguardo rubato è quello delle donne, a cui viene spesso ancora negato uno sguardo libero e autonomo: quello delle donne islamiche, a cui, in molti contesti, è ancora sottratta letteralmente una vista libera, ma anche quello delle donne occidentali, che subiscono più sottili costrizioni, soggiacendo a immagini e stereotipi che ne sviliscono la dignità. Il suggestivo percorso attorno all’affascinante elemento dell’abbigliamento femminile attraversa spunti letterari e mitologici antichi e contemporanei, intrecciando mondi lontani nel tempo e nello spazio, evocati dalla voce di Isabella Carloni e dalle atmosfere musicali create dalle composizioni di Christian Riganelli alla fisarmonica: un viaggio visionario che, a partire dalla memoria della tradizione occidentale, propone di incontrare, con stupore e senza pregiudizi, culture diverse dalla nostra e affida al linguaggio artistico una riflessione sul mondo contemporaneo. Il recital è nato all#146;interno del progetto “il velo” ideato da Isabella Carloni per Cohabitat 2009 il progetto culturale della Provincia di Ancona e condotto in collaborazione con l’Associazione Centro Cultura Canto di Osimo.
NOTE DI REGIA Il velo non è estraneo alla nostra cultura mediterranea e occidentale, eppure ci sorprende vederlo ricomparire, oggi, come abitus quotidiano e simbolo di identità nelle donne di culture lontane che si stabiliscono tra noi. Nuove e antiche differenze tornano così a interrogare i valori del nostro vivere civile e la loro presunta universalità. Pensare il velo, il suo uso e i suoi simboli, può diventare uno strumento di conoscenza dell’altro e di noi stessi, l’apertura ad un pensiero diverso, che fa della relazione e della convivenza il mezzo più efficace alla costruzione di una cultura di pace. L’ideatrice del progetto Isabella Carloni, è attrice, cantante e autrice per il teatro, con esperienze professionali altamente qualificate nel campo teatrale e televisivo; è laureata in Filosofia e si occupa da anni di tematiche femminili e di cultura della differenza attraverso studi, spettacoli e progetti artistico-culturali. Suo l’ originale racconto semiserio dedicato alla maga Circe e al divino femminile, il concerto teatrale sulla figura prorompente di Joyce Lussu, Inventario delle cose certe e il progetto sull’opera della Lussu dal titolo. Gli occhi degli asini nato per l’niziativa. Leggere il ‘900 della Provincia di Ancona. Al progetto collaborano anche il video-artista Andrea Marinelli, il fotografo Ariel Gonzales e la specialista in Lettere classiche Stella Sacchini. Il progetto “il velo” nasce in collaborazione con il Centro Cultura Canto di Osimo. Le composizioni musicali e gli arrangiamenti originali per fisarmonica sono del M° Christian Riganelli.
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grixenda
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Inserito il - 14/01/2010 : 19:37:12
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Touchè.
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 15/01/2010 : 09:54:39
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grixenda-- io ho provveduto.. spero tu riesca ad aprire il file... e' una serie lunga: se dopo averne letto alcuni non ti incuriosisce e-o diverte... molla e dimmelo spietatamente---
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grixenda
Utente Normale
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Inserito il - 15/01/2010 : 10:06:36
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Sì babbò ti ho inviato una mail di risposta!!!!Grazie ancora!
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musthayoni
Utente Attivo
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Inserito il - 15/01/2010 : 10:49:57
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.. segnalo un altro evento per domenica 17 gennaio 2010 che si terrà nei locali Proloco di Sestu .. in correlazione con l'imminente festa di San Sebastiano .. "Peppantiogu S'arriccu" di A. Garau .... ecco la locandina ..
http://www.comune.sestu.ca.it/resou...ESTO_PDF.pdf
.. la commedia è frutto anche di un interscambio tra Proloco - Compagnia Teatrale Sa Passarella di Sestu .. e la Compagnia Teatrale "Arriora" di Riola Sardo .. come per dire che le compagnie nell'ambito delle loro competenze si aggiustano anche in questa maniera praticando anche la vecchia consuetudine .. dde is aggiudus torras" ....
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Modificato da - musthayoni in data 15/01/2010 10:52:01 |
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grixenda
Utente Normale
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Inserito il - 15/01/2010 : 12:38:19
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Scusate qualcuno di voi conosce il Teatro Actores Alidos a Cagliari?(anzi Quartu Sant'Elena). Grazie
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Giuseppe
Utente Attivo
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Inserito il - 15/01/2010 : 15:00:17
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| grixenda ha scritto:
Scusate qualcuno di voi conosce il Teatro Actores Alidos a Cagliari?(anzi Quartu Sant'Elena). Grazie
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Qualche utile sito su internet, con tutte le indicazioni necessarie, anche su altre attività teatrali: www.actoresalidos.com (Quartu S.Elena) www.teatrodellesaline.it (un teatro che è un gioiello) www.ilcrogiuolo.eu (Mario Faticoni) www.la fabbricailluminata.it (Marco Parodi) Altre notizie appena possibile. Giuseppe
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musthayoni
Utente Attivo
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Inserito il - 16/01/2010 : 07:56:10
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.. vi segnalo i prossimi eventi a cura della MAB-TEATRO ... di Sassari ...
Prossimi appuntamenti:
25 gennaio “Nani o giganti” da “Dura madre” di M.Fois ore 21:00 Diretta televisiva e radiofonica CinqueStelle Sardegna-Radio Internazionale;
20/21 febbraio “Un anno sull’altipiano” di E.Lussu -Significante 2010- Teatro Montegranatico Guasila (CA) - Teatro Club Cagliari;
15/16 marzo “La lezione dramma-comico” di E.Ionesco “Palazzo di Città” Sassari ore 21:00;
18 marzo “La lezione dramma-comico” di E.Ionesco “Auditorium” Sennori (SS) Circuito Teatro ragazzi Ce.D.A.C Sardegna;
19 marzo “La lezione dramma-comico” di E.Ionesco “Teatro del Carmine” Tempio (OT) Circuito Ce.D.A.C Sardegna ore 21:00;
25 marzo “La lezione dramma-comico” di E.Ionesco “Auditorium Comunale” Arzachena (OT) Circ. Ce.D.A.C Sardegna ore 21:00;
27 marzo “Nani o giganti” da “Dura madre” di M.Fois Teatro Marconi Cinisello Balsamo (MI);
14 aprile “Nani o giganti” da “Dura madre” di M.Fois Macomer (NU) Cicuito Regionale Ce.D.A.C Sardegna;
17 aprile Palazzo Regio Cagliari “Mercoledì a Palazzo”;
... ecco i recapiti .. anche per chi volesse evesse tesserarsi in seno all'associazione ..
Mab Teatro Daniele Benedetto Monachella Presidente Associazione Via Giovanni Prati n.18 07100 Sassari Sardegna-Italy T +39 079 9941898 F +39 1782233845 E info@mabteatro.com. W http://www.mabteatro.com
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Jana manna sa zana
Nuovo Utente
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Inserito il - 16/01/2010 : 17:57:24
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Da circa 12 anni mi interesso di cultura sarda e del nostro territorio, scrivo commedie nella nostra bella lingua. Vivo nell’oristanese e sono un’insegnate di scuola media. Nel corso degli ultimi anni ho fatto interpretare agli alunni , nella parlata locale, le mie commedie questo mi ha regalato momenti di grande soddisfazione poiché le persone adulte si sono riconosciute in quanto ho scritto, ma, in modo particolare per essere riuscita a motivare e a far parlare ai ragazzi adolescenti la nostra bella lingua. In questo periodo, dopo circa tre anni di ferma forzata a causa di altri impegni, mi accingo a tradurre per la quinta volta (in una parlata diversa) una mia commedia, la richiesta è venuta dalla base, dagli stessi alunni e questo mi gratifica e premia il lavoro fatto in passato. Le mie commedie sono scritte in una parlata mista tra il campidanese-logudorese, poiché abito in quello che viene definita zona grigia; per questo motivo si prestano molto alla traduzione nelle due parlate. Esse trattano della vita di tutti i giorni, una sorta di com’eravamo, descrive quella che era la vita di circa 50/60 anni fa, fatti avvenimenti veri, conditi però con la fantasia, parla dei problemi reali, dell’economia di allora, dell’emigrazione, delle tradizioni, delle feste locali, canti e musiche tradizionali e ha coinvolto tutta la popolazione dove le stesse sono state rappresentate. Fare teatro oggi in Sardegna, a tutti i livelli, richiede una forte motivazione, persone diverse per competenze che siano disposte a lavorare in team. Dietro l’autore, il regista e gli attori ci sono persone che lavorano per fare in modo che lo spettacolo riesca, (scenografi, costumisti, musicisti, addetti ai suoni,) animati tutti da una cosa in comune la passione per il teatro in limba, la consapevolezza che quanto si sta facendo ha come fine principale quello di riappropriarci della nostra lingua e della nostra storia. In questi anni ho avuto modo anche di partecipare ad alcune manifestazioni letterarie dove sono stata premiata. Nella giuria erano presenti autorevoli personalità della cultura sarda ricordo, tra gli altri uno di loro che mi disse queste testuali parole: "lei deve pubblicare le sue opere, un’amministrazione comunale che non le da una mano , che non ha capito che queste cose che lei scrive sono storia, se ne dovrebbe tornare a casa". Leggendo i vostri discorsi ho vissuto tutte le problematiche legate al tema e, per quella che è la mia esperienza, posso dirvi che la nostra cultura viene recepita diversamente anche in comuni limitrofi, ci sono dei paesi dove è ancora radicata la cultura sarda e che vivono intensamente e con coinvolgimento tutte le proposte che vengono fatte, altri più apatici , distratti da quello che definiscono “vita moderna” dai problemi giornalieri e si disinteressano totalmente della nostra cultura che sta via via scomparendo anche se a mio modesto parere, chi sta decretando la morte della nostra cultura è la mancanza di organizzazione, nessuno si è mai preso la briga sia a livello culturale che istituzionale di censire tutti quanti hanno detto qualcosa o hanno qualcosa da dire in merito e ognuno di noi continua a coltivarsi il proprio orticello senza sapere cosa produce il vicino. È anche vero che pensare di fare le pubblicazioni è pressoché proibitivo.
PER TUTELARE LA NOSTRA CULTURA DOBBIAMO UNIRCI
Propongo di riunirci formando un comitato che possa dire la sua e interloquire con gli organismi competenti per fare in modo che quanto abbiamo prodotto possa essere conservato e diffuso prima che le persone della nostra generazione scompaiono e con noi anche la nostra cultura che, secondo me, andrebbe lasciata in eredità alle generazioni future. Adios a tottus e abarrai cun Deus Fadeimì issì ita ndi penzais. ajò ca tocada a si movi!! SA JANA MANNA SA ZANA
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| Firma di Jana manna sa zana |
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JANA MANNA (SA ZANA) |
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Giuseppe
Utente Attivo
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Inserito il - 18/01/2010 : 18:02:26
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| Jana manna sa zana ha scritto:
Da circa 12 anni mi interesso di cultura sarda e del nostro territorio, scrivo commedie nella nostra bella lingua. Vivo nell’oristanese e sono un’insegnate di scuola media. Nel corso degli ultimi anni ho fatto interpretare agli alunni , nella parlata locale, le mie commedie questo mi ha regalato momenti di grande soddisfazione poiché le persone adulte si sono riconosciute in quanto ho scritto, ma, in modo particolare per essere riuscita a motivare e a far parlare ai ragazzi adolescenti la nostra bella lingua. In questo periodo, dopo circa tre anni di ferma forzata a causa di altri impegni, mi accingo a tradurre per la quinta volta (in una parlata diversa) una mia commedia, la richiesta è venuta dalla base, dagli stessi alunni e questo mi gratifica e premia il lavoro fatto in passato. Le mie commedie sono scritte in una parlata mista tra il campidanese-logudorese, poiché abito in quello che viene definita zona grigia; per questo motivo si prestano molto alla traduzione nelle due parlate. Esse trattano della vita di tutti i giorni, una sorta di com’eravamo, descrive quella che era la vita di circa 50/60 anni fa, fatti avvenimenti veri, conditi però con la fantasia, parla dei problemi reali, dell’economia di allora, dell’emigrazione, delle tradizioni, delle feste locali, canti e musiche tradizionali e ha coinvolto tutta la popolazione dove le stesse sono state rappresentate. Fare teatro oggi in Sardegna, a tutti i livelli, richiede una forte motivazione, persone diverse per competenze che siano disposte a lavorare in team. Dietro l’autore, il regista e gli attori ci sono persone che lavorano per fare in modo che lo spettacolo riesca, (scenografi, costumisti, musicisti, addetti ai suoni,) animati tutti da una cosa in comune la passione per il teatro in limba, la consapevolezza che quanto si sta facendo ha come fine principale quello di riappropriarci della nostra lingua e della nostra storia. In questi anni ho avuto modo anche di partecipare ad alcune manifestazioni letterarie dove sono stata premiata. Nella giuria erano presenti autorevoli personalità della cultura sarda ricordo, tra gli altri uno di loro che mi disse queste testuali parole: "lei deve pubblicare le sue opere, un’amministrazione comunale che non le da una mano , che non ha capito che queste cose che lei scrive sono storia, se ne dovrebbe tornare a casa". Leggendo i vostri discorsi ho vissuto tutte le problematiche legate al tema e, per quella che è la mia esperienza, posso dirvi che la nostra cultura viene recepita diversamente anche in comuni limitrofi, ci sono dei paesi dove è ancora radicata la cultura sarda e che vivono intensamente e con coinvolgimento tutte le proposte che vengono fatte, altri più apatici , distratti da quello che definiscono “vita moderna” dai problemi giornalieri e si disinteressano totalmente della nostra cultura che sta via via scomparendo anche se a mio modesto parere, chi sta decretando la morte della nostra cultura è la mancanza di organizzazione, nessuno si è mai preso la briga sia a livello culturale che istituzionale di censire tutti quanti hanno detto qualcosa o hanno qualcosa da dire in merito e ognuno di noi continua a coltivarsi il proprio orticello senza sapere cosa produce il vicino. È anche vero che pensare di fare le pubblicazioni è pressoché proibitivo.
PER TUTELARE LA NOSTRA CULTURA DOBBIAMO UNIRCI Propongo di riunirci formando un comitato che possa dire la sua e interloquire con gli organismi competenti per fare in modo che quanto abbiamo prodotto possa essere conservato e diffuso prima che le persone della nostra generazione scompaiono e con noi anche la nostra cultura che, secondo me, andrebbe lasciata in eredità alle generazioni future. Adios a tottus e abarrai cun Deus Fadeimì issì ita ndi penzais. ajò ca tocada a si movi!! SA JANA MANNA SA ZANA
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Aumentano le adesioni dei teatranti sardi. Benvenuta in questa sezione del forum. Grazie per il simpatico saluto in lingua sarda. Grazie anche per la proposta: infatti ajò ca tocada a si movi!! Qualcuno tiri fuori un luogo e una data: per esempio ad Oristano nel prossimo mese di febbraio. Oppure dove e quando? Saluti Giuseppe
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Modificato da - Giuseppe in data 18/01/2010 18:03:24 |
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grixenda
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Inserito il - 18/01/2010 : 22:08:40
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Io ci sto.
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Per aspera sic itur ad astra |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 21/01/2010 : 13:16:35
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Ieri ho visto al Massimo "Passaggio in India" avendo visto il film tre o quattro volte, forse ne ero influenzato e ieri non mi sono stracciato le vesti, anzi c'è scappato qualche sbadiglio
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Modificato da - robur.q in data 21/01/2010 13:17:00 |
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grixenda
Utente Normale
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Inserito il - 21/01/2010 : 17:30:44
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Non conosco lo spettacolo.Come mai non ti è piaciuto?Cosa c'era di sbagliato?Gli attori?La recitazione?gli attori e la recitazione?
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Per aspera sic itur ad astra |
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