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Nota Bene: Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde - Fu costituita a Londra il 2 Giugno 1863 per l’esecuzione della legge 4 gennaio 1863 n. 1105 che prevedeva la costruzione di 122 miglia di strade ferrate nell’isola da parte della Società Smith, Knight & C. per diversi motivi, nel 1874 furono ultimate solo le linee Cagliari - Oristano, Decimo - Iglesias, Porto Torres – Sassari –Ozieri . Comunque, a fine secolo erano in esercizio 422 chilometri di linee principali e 560 chilometri di linee secondarie.



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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 09/03/2011 : 23:28:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Alla classica domanda "Qualora tu naufragassi in un'isola deserta... quali testi di autori sardi vorresti si salvassero con te?", oltre il già citato "Il giorno del giudizio" di Salvatore Satta sceglierei "Miele amaro" di Salvatore Cambosu.






Modificato da - Adelasia in data 09/03/2011 23:30:20

  Firma di Adelasia 

Castello di Burgos

Burgos (Ss)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Città: nuoro  ~  Messaggi: 2881  ~  Membro dal: 23/05/2006  ~  Ultima visita: 07/09/2024 Torna all'inizio della Pagina

jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 13/03/2011 : 15:12:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Vorrei consigliarti una buona raccolta di favole sarde, meglio se in lingua originale (con eventuale traduzione a fronte).
Alcune sono estremamente belle, come - ad esempio - "i tre fiori della felce maschio". Le favole tendono ad essere brevi, essenziali, sintetiche: bisogna coglierne lo spirito. Certamente, poi, ogni narratore orale condiva la propria storia secondo i propri gusti ed il proprio pubblico.

Se non lo hai letto ancora, "Il giorno del Giudizio" di S. Satta è un tuo preciso dovere.

Per quanto concerne gli altri libri ed autori, non discuto quanto gli altri forumisti ti hanno consigliato con dovizia di dati e precise cognizioni: d'altronde molto dipende anche dai gusti personali...
Niffoi tende ultimamente a diventare un poco troppo bricconcello, nella sua ipertrofica e ridondante espressività - diciamo così - carnale. Allora è meglio Milena Agus, che conserva tutto il garbo e la pudicizia femminili, anche nel descrivere la passione ed il sesso. Non ti indico i titoli, ma sono ormai più d'uno. Di Fois ho apprezzato l'opera prima, meno il resto.
Diamo a Michela Murgia ancora un po' di tempo, per liberarsi del codazzo interessato ed ingombrante di persone a cui deve l'attuale momento di favore: le sue cose migliori deve ancora scriverle, la stoffa ce l'ha tutta, la voglia pure...Di tutte le Accabadore che sono state pubblicate, la sua è certamente la migliore.
Un caro saluto
MF

P,S. : Eliano Cau non lo conosco, ma mi fido del giudizio di Pia, per molti motivi... penso che mi procurerò il suo libro.


Maurizio anche a me è piaciuto "Accabadora" di Michela Murgia e condivido la tua riflessione sul codazzo...

La Murgia ha grande talento e arriva dritta al cuore del lettore, anche se personalmente ritengo che dalla partenza di Maria a Torino il testo perda lo slancio narrativo iniziale. Nel complesso il mio giudizio è comunque positivo.

Una bella scoperta la giovane scrittrice di Cabras, lo stesso non mi sento di poter dire di Flavio Soriga, che con "Sardinia blues" mi ha fatto rimpiangere i soldi del prezzo di copertina...







  Firma di jomaru 
Il mare l'abbraccia divina impronta del regale sandalo...

 Regione Marche  ~ Prov.: Pesaro-Urbino  ~ Città: Fano  ~  Messaggi: 536  ~  Membro dal: 09/03/2011  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 22/03/2011 : 20:29:51  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Sono d'accordo con Adelasia, in linea di principio.
Grazie, jomaru: condivido il tuo parere su Soriga (piuttosto preferisco Sirigu, che è un portiere di calcio).
Per quanto i miei gusti siano un po' particolari, vorrei segnalare anche : "Ulisse e Nausicaa in Sardegna" e "La Sardegna Nuragica" di Massimo Pittau. Da leggere come piacevoli racconti e non come saggi scientifici (altrimenti si entra in un campo un po' polemico, in quanto questi due testi non posseggono tutta l'esattezza della scientificità: sono testi prevalentemente speculativi - cioé basati su speculazioni ed ipotesi - che però parlano di Sardegna con l'affetto e la convinzione di un sardo).
Alcune affermazioni del Prof sono sicuramente fondate e brillanti. Altre sono comunque interessanti: fa piacere pensare che gli antichi potessero interpretare in modo favolistico i cosiddetti "punti cospiqui" delle coste, in modo da ricordarli e riconoscerli meglio... Credo che siano comunque buone letture.







Modificato da - maurizio feo in data 22/03/2011 20:33:47

  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

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jomaru
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 22/03/2011 : 22:56:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Sono d'accordo con Adelasia, in linea di principio.
Grazie, jomaru: condivido il tuo parere su Soriga (piuttosto preferisco Sirigu, che è un portiere di calcio).
Per quanto i miei gusti siano un po' particolari, vorrei segnalare anche : "Ulisse e Nausicaa in Sardegna" e "La Sardegna Nuragica" di Massimo Pittau. Da leggere come piacevoli racconti e non come saggi scientifici (altrimenti si entra in un campo un po' polemico, in quanto questi due testi non posseggono tutta l'esattezza della scientificità: sono testi prevalentemente speculativi - cioé basati su speculazioni ed ipotesi - che però parlano di Sardegna con l'affetto e la convinzione di un sardo).
Alcune affermazioni del Prof sono sicuramente fondate e brillanti. Altre sono comunque interessanti: fa piacere pensare che gli antichi potessero interpretare in modo favolistico i cosiddetti "punti cospiqui" delle coste, in modo da ricordarli e riconoscerli meglio... Credo che siano comunque buone letture.


Maurizio correggimi se sbaglio: era in "Ulisse e Nausicaa in Sardegna" che Poseidone per punire Ulisse gli pietrifica la nave, rappresentata da Pittau con l'isola di Tavolara?







  Firma di jomaru 
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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 23/03/2011 : 09:20:11  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Il Prof Pittau riprende il Corpus di leggende e tradizioni orali che è chiaramente adombrato anche nell'Odissea e ne fa una splendida immagine - tra la realtà e la favola.
A me personalmente piace molto l'idea che nei portolani orali (e nei racconti popolari tradizionali che compongono il FolkLore) della marineria antica potessero figurare anche immagini mitiche di questo tipo: naturalmente, ciò non è necessariamente vero. L'isola di Tavolara, però, sembra proprio essere uno di questi esempi: punta "Su Timone" è proprio il nome antico - a memoria d'uomo - della sua protuberanza più esterna e lontana dalla costa. La sua forma generale può (con un po' d'mmaginazione) richiamare un'enorme nave antica, con la tipica prua bassa ad infilarsi nell'acqua, rivolta verso la costa...

Un altro esempio dello stesso tipo è la struttura arcaica dei racconti sottostanti ad una delle definizioni sarde della Via Lattea: "Sa Via 'E Sa Paza" (la via della paglia). Sembrerebbe riferirsi ad un gruppo d'immagini utili (e con risvolti pratici sulla vita quotidiana reale degli adulti), apprese anticamente fin da bambini, e riferite ai corpi celesti nelle varie stagioni.
Ci riporta indietro nel tempo, in una fase pre-scrittura di trasmissione dei dati sensibili di una comunità già vivace ed attiva, multistratificata e piuttosto avanzata. Naturalmente, molti non concordano con queste ipotesi.

Insomma: se non certo letteratura, una lettura interessante...







Modificato da - maurizio feo in data 23/03/2011 09:28:12

  Firma di maurizio feo 
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Janahome
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 13/04/2011 : 15:06:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Janahome Invia a Janahome un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Riporto questo argomento per dire alcune cose:
certo che alla fine è proprio vero quel che si dice: fra poco ci stanno più scrittori che lettori...
sicuramente nell'ultimo decennio ai classici come Dessì o Deledda si sono affiancati tanti altri, quindi sarà un pò per i tempi maturi, sarà un pò per il progresso ed il consumismo, ma oggi la scelta è tanta e ogni autore, piacevole o meno, ha la sua vena e il suo modo di vedere le cose.
In mezzo a tanti libri da leggere, io ho iniziato quello di Giorgio Todde in altra veste: tolto i panni di Efisio Marini o del noir a cui sono abituata, ha fatto una bella riflssione (certo tutta personale, discutibile e magari anche polemica) su dove stiamo andando con la nostra convinzione di essere un popolo unico, sulle nostre radici e sulle nostre scelte sbagliate: ne è scaturito un libro pieno di tanta consapevolezza; la storia di un uomo che guarda con occhio nostalgico e critico la terra, le sue risorse ed il suo futuro. Non c'è un protagonista esplicito qui, ma c'è il coro di chi ha visto in tanti anni passargli accanto tante realtà: analizzarle e rifletterci sopra è davvero importante. Giorgio Todde ha fatto una lunga pausa, dettata certo da un quotidiano locale ma che ha avuto comunque il merito di non ignorare un problema e chiedere un parere a uno scrittore che questa realtà in qualche modo la sente sua. Una raccolta di riflessioni sulla Sardegna, o meglio su ciò che hanno scelto i sardi, nel bene e nel male, e su quanto sia gravata questa scelta sull'immagine della Sardegna e sulla vita dei sardi. Non è un romanzo, forse è un punto fermo, necessario, per restare un attimo coi piedi per terra: poi si potrà riprendere tutto il noir e ricostruire tante piccole storie e piccoli personaggi.
Devo ammettere che in tutto questo io ne faccio parte e ne ho un carico di responsabilità, ne ero consapevole prima, ma ne sono sfortunatamente certa ora... quello che mi circonda non lo governo io, ma è di tutti e non posso lasciare l'incarico sempre agli altri di occuparsene. Un senso civico a tutto è più che giusto e doveroso darlo!
Il noce - Scritti sull'isola rinnegata - Giorgio Todde








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^:^Jana
http://www.janahome.com

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