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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 18/09/2009 : 23:37:20
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Fare vino è un’arte che si tramanda nei secoli. In Sardegna si produce vino dal tempo dei tempi: in diverse località hanno trovato dei reperti che dimostrano che la nostra Isola fosse una delle prime terre dove si praticava la produzione del vino, pare la prima nel Mediterraneo e seconda, forse, solo alla Mesopotamia (Iraq). Le prove sono grossi cumuli di vinaccioli (semi di uva) rinvenuti in diverse località della Sardegna e datati al periodo nuragico o prenuragico insieme ad antica attrezzatura atta allo scopo. Bene questa tradizione non si è mai interrotta e continua sino ai nostri giorni. Era, anche al tempo dei Giudicati (medioevo), una risorsa importante per l’economia sarda (veniva esportato in grandi quantità nel continente europeo: Francia e Italia) al punto che le vigne erano salvaguardate con regole apposite dalle leggi del periodo: “Statuti Sassaresi” e “Carta de Logu” Quindi in Sardegna esistevano molti vitigni autoctoni in gran parte esistenti tutt’oggi, anche se riportati in vari testi, seppure in forma dubitativa, come provenienti da oltremare (vedi per esempio il Cannonau). Oggi le cose stanno effettivamente cambiando: sono abbastanza diffusi vitigni stranieri (per esempio “Cabernet, Barbera, Montepulciano ecc.) e anche il vecchio sistema di produzione, tramandato di padre in figlio, viene sostituito da sistemi “moderni” e ogni grande cantina commerciale ha il suo enologo. Per “piccole” produzioni invece si usano i vecchie sani sistemi tradizionali. Vediamo: per fare un buon vino, prima di tutto ci vuole una buona uva ma per avere una buona uva ci vuole una buona vigna: importante è la qualità del terreno, l’ubicazione, l’esposizione, l’altitudine, il tipo di potatura e infine dei buoni vitigni. Cominciamo dalla vigna
vigna ubicata a pochi km dal mare, in dolce pendio, esposizione al sole tutto il giorno, potata a “cordone speronato”, terreno sabbioso, argilloso/calcareo Turritano
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 20/09/2009 : 23:25:42
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I vitigni devono essere di buona qualità e, come già accennato, preferibilmente autoctoni: mi sembra assurdo coltivare in Sardegna vitigni stranieri che non possono rappresentare la nostra cultura, la nostra identità, le nostre tradizioni: Nebbiolo, Sangiovese e così via, mentre noi abbiamo in Sardegna ottimi vitigni, nobili e antichi, fra i “rossi”: Cannonau prima di tutto (il più diffuso), Cagnulari, Girò, Carignano, Bovale, Monica ecc.; fra i “bianchi”: Malvasia; Vernaccia, Moscato, Semidano (o Laconalza), Nuragus ecc. Oggi si va diffondendo sempre il Vermentino, arrivato pare, in Sardegna, nel’700 e sostituendo via via vitigni di uva bianca molto più antichi e, se vogliamo, che producono vini indubbiamente migliori. La pianta va seguita e controllata frequentemente dal germogliamento (Marzo/Aprile) fino a quando comincia a colorarsi per prevenire e combattere efficacemente le malattie che possono attaccarla, sopratutto “peronospora” e “oidio”. Siamo al 22 Luglio, l’uva, sana e abbondante, sta cominciando a prendere il suo colore (“tinghende"): dopo un anno di cure e lavoro è una bella soddisfazione!
Turritano
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Modificato da - Turritano in data 20/09/2009 23:27:02 |
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 21/09/2009 : 08:07:20
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molto interessante il tuo modo di raccontare la vinificazione. è un piacere apprenderne i segreti e scoprire che la produzione del vino è una vera arte spinta dalla passione e dall'amore
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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 21/09/2009 : 11:52:53
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io non m'intendo di vino ne di vigne, anche se mio padre tuttora all'età di 80 anni continua a lavorare la sua vigna e a produrre il vino per uso proprio..... ma ricordo con nostalgia le vendemmie, anche se allora non apprezzavo molto, era una grande fatica, ricordo che babbo mi controllava a vista, nessun acino doveva andar perduto...guai se io provavo a lasciarne qualcuno che cadeva a terra..... Si Turritano, adesso capisco il lavoro che ci vuole per arriva a degli ottimi risultati, e capisco anche le sgridate di mio padre.....
E non basta portare l'uva a maturazione ma bisogna anche difenderla dagli uccellini che se la vogliono mangiare, da noi si dice "atturriai" ossia stare tutto il giorno in vigna a spaventare i piccoli mangiatori d'uva, urlando o facendo rumore.....
Bella la tua vigna e da quel che vedo sicuramente produrrai un bel po di vino......poi questo ce lo mostrerai strada facendo
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..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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Nevathrad
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Inserito il - 21/09/2009 : 12:54:23
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| Turritano ha scritto: La pianta va seguita e controllata frequentemente dal germogliamento (Marzo/Aprile) fino a quando comincia a colorarsi per prevenire e combattere efficacemente le malattie che possono attaccarla, sopratutto “peronospora” e “oidio”. Siamo al 22 Luglio, l’uva, sana e abbondante, sta cominciando a prendere il suo colore (“tinghende"): dopo un anno di cure e lavoro è una bella soddisfazione!
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Bella vigna e che grappoloni! Si prevede una buona annata?
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 22/09/2009 : 22:29:25
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Grazie, Neva. Sì, lasciamelo dire: fare il vino è un’arte antichissima, una festa, un rito … che si compie con gioia, amore e passione tramandata di generazione in generazione che ha poco a che vedere col vino prodotto dalle grandi aziende vinarie, vere proprie industrie, dove i proprietari in pratica non fanno niente, ma si servono di manodopera retribuita dalla potatura alla vendemmia, alla vinificazione, seguiti da tecnici ed enologhi. Spesso poi succede che tutto sia fatto a macchina: dalla potatura, all’uso indiscriminato di pesticidi, alla vendemmia, alla pigiatura. Non c’è ”amore” in tutto questo e non si può neppure parlare di arte, ma di pura speculazione industriale. ___
Per Tizi Mi sento idealmente vicino a tuo padre, una simpatia istintiva: facciamo la stessa cosa per passione, per tradizione atavica. È vero, ogni acino è frutto di attenzione, fatica, passione: nessun acino va sprecato. Gli uccellini: bisogna evitare che facciano danni e non vanifichino il raccolto… C’è chi li spaventa con cannoncini che fanno, a cadenza programmata, un rumore incredibile, insopportabile, tanto che non si possono usare dove esistono case nelle vicinanze C’è chi cerca di tenerli lontani con gli “spaventa-passeri”, c’è chi copre le viti con reti impenetrabili, che però sottraggono luce (quindi energia vitale) alle piante e chi ricorre a mille altri espedienti che sarebbe troppo lungo elencare. Io invece ho scoperto un sistema estremamente ecologico, e lascio che gli uccellini mangino tutta l’uva che vogliono, tanto non fanno grandi danni. Qual’ è ? semplice: siccome gli uccellini, per lo più, mangiano l’uva per dissetarsi, basta lasciare, nelle vicinanze della vigna, acqua a disposizione. Io ho costruito, appunto, vasche e vaschette dove loro possano dissetarsi senza sentire il bisogno di beccare l’uva, così il “danno” che provocano è assolutamente irrilevante (questo vale anche per le vespe), così salvo capra e cavoli Turritano
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 22/09/2009 : 23:02:22
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una vasca
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 22/09/2009 : 23:30:50
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| Nevathrad ha scritto: Bella vigna e che grappoloni! Si prevede una buona annata?
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Un disastro! Tutto andava ottimamente, qualità e quantità eccellente sino alla fine di Luglio ma, quando giò il periodo delle malattie era passato, si è levato per due giorni continui, un vento di Scirocco caldissimo, rovente, che mi ha lessato gran parte dell'uva
Uva ancora acerba lessata dallo Scirocco
una cassetta di uva bruciata, inservibile. Insomma, altro che uccellini: ne ho perso il 70/75%, non è poco … incerti del mestiere Turritano
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Andros
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Inserito il - 22/09/2009 : 23:42:43
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Turritano, lasciami esprimere i miei complimenti per la passione che metti nella cura della vigna... roba da pochi di questi tempi! Ciao, Andrea
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Andrea L. |
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Nevathrad
Utente Maestro
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Inserito il - 23/09/2009 : 13:23:46
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| Turritano ha scritto: Un disastro! Tutto andava ottimamente, qualità e quantità eccellente sino alla fine di Luglio ma, quando giò il periodo delle malattie era passato, si è levato per due giorni continui, un vento di Scirocco caldissimo, rovente, che mi ha lessato gran parte dell'uva
Uva ancora acerba lessata dallo Scirocco una cassetta di uva bruciata, inservibile.
Insomma, altro che uccellini: ne ho perso il 70/75%, non è poco … incerti del mestiere Turritano
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Uff!!! Non pensavo che riuscisse a fare tanti danni!
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Flore
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Inserito il - 23/09/2009 : 13:42:57
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Che pena vedere quei grappoli rovinati! Io ho solo qualche vite di uva fragola (detta anche americana) solo per nostro consumo e qualche pianta, nonostante tutte le cure, si è ammalata e i grappoli appassiti ma la mia è ben piccola quantità rispetto alla tua, posso solo immaginare la delusione che provi.
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Grazia Orsù, dunque.....
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patrizia
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Inserito il - 23/09/2009 : 17:25:46
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Anche a mio padre, che ormai fà il vino da una quindicina di anni, è andata male l'uva ne recupererà ben poca infatti x il resto dovrà comperarla!! Ma dimmi una cosa Turritano oggi da noi stà diluviando e mio padre dovrebbe fare la vendemmia venerdi o sabato....ma non si dice che quando piove fà ancora peggio x l'uva? Speriamo di nò altrimenti anche quel pò che ha andrebbe male!!!
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Turritano
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Inserito il - 23/09/2009 : 22:39:12
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| Andros ha scritto:
Turritano, lasciami esprimere i miei complimenti per la passione che metti nella cura della vigna... roba da pochi di questi tempi! Ciao, Andrea
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Grazie Andros. Sì, ci vuole molta passione e dedizione, tali che ti permettano di andare avanti con una scrollatina di spalle, come se niente fosse, dopo un disastro come quello di quest’anno. Una passione che spero di trasmettere a mio figlio, chissà! Turritano
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 23/09/2009 : 22:45:16
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| Flore ha scritto:
Che pena vedere quei grappoli rovinati! Io ho solo qualche vite di uva fragola (detta anche americana) solo per nostro consumo e qualche pianta, nonostante tutte le cure, si è ammalata e i grappoli appassiti ....
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Uva Fragola, esattamente è un incrocio fra fiore di vite americana con fiore di vite europea. Ha un sapore particolare, che assomiglia a quello della fragola (da cui i nome). Alcuni ne vanno pazzi, altri no, dipende dai gusti. Ha qualche difetto: semi più grossi del normale, buccia un po’ consistente, polpa gelatinosa; ma ha molti pregi: la pianta è molto vigorosa, resistentissima alle più comuni malattie, ottima per pergolati
“sa parra ‘e sa ua, pergolato di uva fragola, resistente e molto decorativo Turritano
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Modificato da - Turritano in data 23/09/2009 22:46:21 |
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Turritano
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Inserito il - 23/09/2009 : 22:48:55
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| patrizia ha scritto:
Anche a mio padre, che ormai fà il vino da una quindicina di anni, è andata male l'uva ne recupererà ben poca infatti x il resto dovrà comperarla!! Ma dimmi una cosa Turritano oggi da noi stà diluviando e mio padre dovrebbe fare la vendemmia venerdi o sabato....ma non si dice che quando piove fà ancora peggio x l'uva? Speriamo di nò altrimenti anche quel pò che ha andrebbe male!!!
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La pioggia fa molto bene quando l’uva sta cambiando colore (“invaiatura”), fine Luglio inizio Agosto. Poi può essere indifferente o dannosa, a secondo della quantità e della violenza. Di solito è indifferente, a parte il terreno umido che rende la vendemmia più faticosa. Dannosa è invece, in caso di pioggia, se i grappoli maturi sono molto vicini alla terra o a contatto con erbacce, perché l’umidità trasmessa potrebbe portare al marciume, ma se si raccoglie a breve distanza dalla pioggia, il pericolo è inconsistente. Allora però bisogna che l’uva sia asciutta o procedere alla pigiatura, cioè alla vinificazione, nel più breve tempo possibile. Quindi rassicurati, la pioggia in se stessa non porta inevitabilmente al marciume. Turritano
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Tizi
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Inserito il - 23/09/2009 : 23:06:38
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Mi dispiace per l'uva che ti ha lessato lo scirocco....eh si hai ragione altro che uccellini...il 75% di perdita è tantissimo, dopo tanto lavoro che delusione e rabbia, ma speriamo che il prossimo anno vada tutto per il meglio..... Fantastica la vasca che hai costruito per dissetare gli uccellini che vanno a farti visita in vigna....devo dirlo a mio padre.
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