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Urthu
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Inserito il - 12/03/2007 : 00:02:44
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E invece il mistero non è risolto, per niente. Anzi, invece di essere risolto, il mistero si infittisce sempre più. Tutto qesto grazie al lavoro di un certo Salerno e una giornalista non so di dove, romana forse. Volevano risolvere tutto e invece hanno fatto un bucco in acqua. Le loro teorie non reggono, sono addirittura fiabesche e non provabili. A loro segue lo scrittore R. Ballore che addirittura pubblicherà un nuovo libro. Lui che affermava con convinzione l'idea del piras-peron con sede mamoiadina, tutto di colpo ha cambiato tutto e anche per lui c'è tanto da discutere sul suo lavoro svolto o copiato. In attesa di un intervento da parte dell'unico storico argentino sulla vita di peron sardo e argentino P. Canneddu, colgo l'occasione di salutare tutti gli iscritti e miraccomando, chi più ne ha, si accomodi!
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Baballotto
Moderatore
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Inserito il - 12/03/2007 : 01:06:04
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beh... allora diciamo che alla fine non è cambiato niente, cioè tutto come prima sostenitori e contrari... ma della prova del dna si è più saputo niente? almeno quella servirebbe per togliere molti dubbi
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Ela
Moderatore
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Inserito il - 12/03/2007 : 08:59:30
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| baballotto ha scritto:
beh... allora diciamo che alla fine non è cambiato niente, cioè tutto come prima sostenitori e contrari... ma della prova del dna si è più saputo niente? almeno quella servirebbe per togliere molti dubbi
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Mi pare (ma non sono certa) che la prova del DNA bbia dato esito negativo o non certo!!!!
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Urthu
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Inserito il - 12/03/2007 : 20:36:44
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Conosco l'esito della prova del dna. Sarebbe stato più piacevole e completo che a comunicaro sarebbe P. Canneddu, ma infondo che cambia. A me l'ha comunicato lui stesso. L'esame del dna è stato fatto perchè una donna argentina una certa Holgado, se non ricordo male, riteneva che il padre fosse Juan Domingo Peron. Ecco perchè è stata fatta, anche se i giornali hanno detto che era per provare se Peron fosse il mamoiadino Giovanni Piras. La famiglia Piras non ha accettato il confronto del dna perchè per loro il mistero argo-sardo mamoiadino è risolto. Comunque l'esame del dna confrontato tra la Holgado e la salma di Peron ha dato esito negativo. Qui mi viene da fare una mia considerazione; figuriamoci se avesse dato esito positivo cosa sarebb successo. Eredità, fama, capitali ect... E' normale, più che normale che l'esito fosse quello. Però secondo me, quella donna è veramente figlia di Peron, non c'è dubbio. L'Argentina ancora una volta nasconde la realtà.
Tornando al mistero sardo-argentino, anche se si sarebbe fatto l'esame del dna tra la salma di Peron e i parenti mamoiadini, secondo voi l'Argentina non avrebbe comperto l'esito come ha fatto con la figlia? A voi la risposta!
Sempre secondo me!!!
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cedro del Libano
Salottino
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Inserito il - 13/03/2007 : 02:11:53
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Secondo me se le persone in questione sono veramente interessate possono chiedere i controesami in un paese diverso dell'Argentina mettendo il tutto nelle mani di un tribunale,seguendo le leggi del diritto internazionale. Semmai credo che tenere tutto nel mistero fa comodo un po' a tutti per il fascino che il mistero ha sempre creato nella mente degli uomini. Se il mistero venisse risolto non si parlerebbe piu' del problema e il mito cadrebbe. Finirebbe tutto con una grande festa e poi il sipario calerebbe a chiudere la scena.
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ritacarla
Salottino
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Inserito il - 18/07/2007 : 15:47:58
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.......si e' poi saputo qualcos'altro a proposito del mistero piras-peron?
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luna
Salottino
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Inserito il - 19/07/2007 : 17:51:07
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anch'io sarei interessata a sapere altro di questa storia affascinante................[^
luna
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Agresti
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Inserito il - 11/12/2007 : 12:32:58
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Riporto in auge questa discussione aperta tempo fa, in occasione dell'uscita (segnalataci da Tholoi) di quest'ultimo libro sull'argomento..
El Presidente Il caso Piras-Peron LA LEGGENDA DI UN SARDO CHE SAREBBE DIVENTATO JUAN PERÓN
di Raffaele Ballore
per chi è interessato a questa storia, che mi pare ormai sia considerata una leggenda, potrebbe fare un salto a Mamoiada per raccogliere qualche ulteriore informazione
http://www.gentedisardegna.it/topic...opic_ID=5366
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Paolo farris
Utente Bloccato
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Inserito il - 11/12/2007 : 19:57:55
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il libro di peppino canneddu lo letto,una cosa mi ha colpito particolarmente se lui non e sardo come ha fatto a dare il nome del suo miglior amico che e giovanni lai noto canela al suo cagnolinoil libro mi dice che e un segno di stima e di amicizia una consuetudine che ritroviamo ancor oggi nell ambiente agropastorale sardo per me i riferimenti non possono essere causuali perche anche quando si incontrava con gli italiani restava quasi indiferente con isardi andava in giugiole
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cavanna
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Inserito il - 15/12/2007 : 11:35:59
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Se per avere un grande ci vogliono le corna, ben vengano anche quelle del padre di Miles Davis. Del resto tutti proveniamo dall'Africa, homo sapiens! Ho letto il libro di Ballore su Piras-Peròn. E' un libro onesto. C'è anche un'introduzione di Giulio Angioni che arriva allo stesso atteggiamento di Canneddu: bisogna ricordare le mille vicende dei tanti Giovanni Piras, questo è giusto e importante. Quanto al museo dell'emigrazione, c'è già un progetto di museo e centro di documentazione dell'emigrazione sarda ad Asuni in Alta Marmilla, che va avanti molto bene da anni. Speriamo riesca. Con anche un po' della vicenda di Peròn che pare proprio avesse antenati sardi.
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sumamuthone
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Inserito il - 27/12/2007 : 01:10:40
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| cavanna ha scritto:
Se per avere un grande ci vogliono le corna, ben vengano anche quelle del padre di Miles Davis. Del resto tutti proveniamo dall'Africa, homo sapiens! Ho letto il libro di Ballore su Piras-Peròn. E' un libro onesto. C'è anche un'introduzione di Giulio Angioni che arriva allo stesso atteggiamento di Canneddu: bisogna ricordare le mille vicende dei tanti Giovanni Piras, questo è giusto e importante. Quanto al museo dell'emigrazione, c'è già un progetto di museo e centro di documentazione dell'emigrazione sarda ad Asuni in Alta Marmilla, che va avanti molto bene da anni. Speriamo riesca. Con anche un po' della vicenda di Peròn che pare proprio avesse antenati sardi.
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sumamuthone
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Inserito il - 27/12/2007 : 01:22:24
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Il libro di Ballore è il migliore scritto sinora sul caso di Peron e di Piras. Il Canneddu secondo me ha fatto le cose a trallallero. Poca roba e riportata con gran confusione, basta confrontare i due volumi e le interviste del Canneddu che a tratti spara cose un pò campate in aria. Il libro d Ballore butta giù paletti e fantasticherie e mostra tutto con scrupolosa scientificità. Forse molti lo hanno solo sfogliato ma la sentenza che emerge dalla onesta ricerca è definitiva per il Piras. Non lo è per P eron, quindi Mamoiada può ancora essere il centro del mistero. Per il dna ha ragione il Ballore. Era inutile farlo alla presunta figlia di Peron, Olgado come è inutile farlo ai familiari dei Piras di Mammoiada. Speriamo di vederne delle belle.
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Urthu
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Inserito il - 29/01/2008 : 02:41:29
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Su Mamuthone, se permetti, la tua affermazione è completamente differente sia dalla mia che da tutti coloro che si sono appassionati del caso Peron-Piras. Le trallalere lasciale cantare a chi le sa cantare, non è il caso di Peppino Canneddu. Solo chi non capisce ciò che veramente ha dato questo scrittore può fare dei commenti così fuori luogo e privi di coerenza. Ballore, ricordo alla conferenza che si svolse a Nuoro organizzata da Piero Salerno per presentare "Identità", affermò che Peron nn era il Piras mamoiadino, ma un'altro, mettendo fuori luogo anche la sua stessa teoria. Questa di Ballore si chiama incoerenza, questa però, nn quella trallalerata di P. Canneddu... Ero da molto che nn intervenivo, se ci saranno seguiti di discussione spero di essere più assiduo nel rispondere... Peron era Juvanne Piras de Mamujada, ma per affermare questo nn vi era bisogno ne di scrivere il libro ne di Casula che di Ballore. E' stato chiaro e esauriente il libro di Canneddu. Chi ha orecchie per udire "udda"...
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Agresti
Moderatore
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Inserito il - 29/02/2008 : 11:38:40
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Ulteriori delucidazioni si possono trarre dall'articolo di Piera Serusi (L'Unione Sarda 27/02/2008) riguardo il caso Piras-Peron. Sembra che il sogno del cittadino illustre di Mamoiada non abbia più senso, così come ci preannunciava Sumamuthone tempo fa..
In mezzo alle polemiche, ai musi lunghi, alle invidie e alle recriminazioni in nome della storia e della verità, il sindaco Graziano Deiana sceglie la linea ecumenica e, con ammirevole distacco, annuncia: “convocherò un incontro di tutti i ricercatori e li chiamerò a confrontarsi con serenità”.
Vero è che, qualche anno fa, bocciò con grande eleganza la temeraria proposta di insignire della cittadinanza onoraria l'anima del dittatore argentino (“scusate, ma non è già mamoiadino?”) ma, adesso che il fantasma di Juan Peron ripiomba in paese dentro l'ennesimo libro-rivelazione, il primo cittadino di Mamoiada li ammette che, forse, magari, chissà, l'idea della riunione di biografi e scrittori è un po' azzardata.
Adesso - venticinque anni dopo la pubblicazione del saggio di Peppino Canneddu Juan Peron-Giovanni Piras, due nomi una persona, con il quale lo studioso annunciò al mondo che il Presidente era stato in gioventù uno dei tanti immigrati da Mamoiada ai primi del Novecento - è arrivata l’ondata revisionale, la tesi che pretende di demolire il mito del povero contadino diventato principe e che già divide il paese in due fazioni.
“Io sostengo che Juan Peron era sardo, ma non esiste alcun documento che possa provare che era originario di Mamoiada: sono tutte suggestioni prive di fondamento”.
Raffaele Ballore, 54 anni, due volte massimo dirigente della Pro loco, è l'autore di El Presidente - il caso Piras-Perón - La leggenda di un sardo che sarebbe diventato Juan Peron, presentato nei giorni scorsi in paese e ieri nell'auditorium della Biblioteca Satta di Nuoro “Un mio è preciso come un libro di matematica” , puntualizza e a questo punto è persino superfluo dire che per lui la tesi di Peppino Canneddu-Giovanni Piras contadino di Mamoiada emigrato in Argentina a 17 anni nel 1909, e Juan Peron sono la stessa persona - è leggera e inconsistente come un romanzo d'appendice.
«Quando ho iniziato le mie ricerche nel 1993, partivo proprio dalla tesi di Canneddu, ma a poco a poco, ho dovuto ricredermi: quella storia suggestiva è priva di fondamento scientifico». Raffaele Ballore che - questo va detto- non ha mai messo piede in Argentina, “ma ho dato incarico a diverse persone di fiducia” - ha visto i documenti degli sbarchi degli immigrati in Argentina “da fine Ottocento agli anni Dieci del '900 si contano 95 Piras e 15 Giovanni Piras, ma tutti registrati senza data di nascita e paese d'origine”, le lettere di Peron, i fogli matricolari militari, gli archivi della Curia. “Tanti, troppi gli aspetti inconciliabili tra la biografia non ufficiale del presidente e quella dell'immigrato che, comunque, fece fortuna in sud America -spiega lo studioso -.
La perizia grafica, poi, ha fugato anche l'ultimo dubbio: ho affidato l'esame alla dottoressa Lucia Fancello, perito del Tribunale, che ha confrontato alcuni scritti di Peron con diverse lettere di Giovanni Piras ai familiari. La risposta? Non sono state scritte dalla stessa mano”.
Certo della solidità della sua tesi, Raffaele Ballore invita i compaesani a lasciare andare il sogno. “Leggete i documenti: la storia -avverte -non è un romanzo. A dire il vero, negli ultimi anni, altri ricercatori hanno fatto tremare il mito.
Nel 2004 Gabriele Casula, 52 anni, dirigente amministrativo scolastico di Tonara, pubblica Donde nació Perón? Un enigma sardo nella storia dell'Argentina e punta tutto sulla misteriosa biografia del Presidente, “quella di un uomo che cancella il suo passato e sulla storia dell'emigrato Giovanni Piras di Mamoiada, diventato un importante dirigente delle Ferrovie e della Forestale, compagnia inglese che sfruttava le foreste del Chaco per la produzione del tannino. “Il mio lavoro è partito da un paio di articoli dell'avvocato Nino Tola, corrispondente dell'Unione Sarda, che nel 1951 raccontò delle voci popolari su un emigrato di Mamoiada diventato prima il padrone delle ferrovie, poi un personaggio influente della politIca argentina”.
Un lavoro minuzioso, fatto sul campo, “ho vissuto in Argentina, dove ho lavorato in ambasciata, dal '92 al '99”, ma la tesi non è definitiva come quella sostenuta da Raffaele Ballore. “lo ho lasciato uno spiraglio che è dato proprio dal mistero che circonda la storia di Peron, dall’assoluta incertezza anagrafica, dalle tante manipolazioni della sua biografia”. Un mistero sulle sue origini che, insomma, potrebbe aver pure inghiottito la storia del giovane immigrato di Mamoiada.
L'anno scorso, un'altra verità. Piero Salerno, 46 anni, impiegato, autore con Faustina Hanglin di un film sul dittatore, vola in Argentina -seguendo la pista tracciata da Gabriele Casula e scova “un importante documento” nell' archivio della Compagnia EI Ferrocarril GeneraI Belgrano. “Era la domanda di pensionamento di Giovanni Piras, nato a Mamoiada, figlio di Antonio Piras e Marianna Massidda. Abbastanza -sottolinea Salerno -per dimostrare che quella di Juan Peron era tutta un’altra storia” .
Peppino Canneddu, dal canto suo, non fa una piega. Cinquantacinque anni, impiegato; un amore infinito per il suo paese e una vita a Tanaunella - l'uomo che venticinque anni fa regalò a Mamoiada Il sogno più grande è quello che per primo ha raccontato in Italia delle madri di Plaza de Majo e del dramma dei desaparecidos. Canneddu conserva un archivio straordinario, pile di documenti raccolti durante i tanti viaggi in Argentina in quegli anni terribili, testimonianze registrate, lettere originali, perizie grafiche a prova di bomba. “Sa di quanti Giovanni Piras ho seguito le tracce prima di scartare le loro storie? Una decina. Ma alla fine ho trovato quello giusto”.
Quello giusto è appunto quel ragazzo che falsificò il suo documento di nascita per evitare la chiamata alle armi in Italia per la guerra ’15-’18; che fu un importante dirigente delle Ferrovie, entrò nell' Accademia militare, divenne presidente dell' Argentina, e sposò in seconde nozze Evita., la madre di tutti i descamisados. “È una storia che mi affascina fin da quando ero un bambino, una di quelle storie che volano di bocca in bocca. A me è toccato soltanto dimostrare che era tutta verità”.
PIERA SERUSI
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Modificato da - Agresti in data 29/02/2008 11:41:54 |
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