Nota Bene:Seulo - Su Stampu 'e Su Turrunu. E' un particolare fenomeno carsico sul rio Su Longufresu, Il ruscello scompare in una cavità nel terreno per ricomparire decine di metri più in basso in una cavità a forma di grotta, con una bella cascata che forma un laghetto d'acqua fresca, da cui riparte il corso del ruscello dopo il salto. Da qui in poi ha origine il rio Trassadieni, che continua a scorrere fra i tavolati calcarei fino al Narbonnionniga, dove c'è la foresta omonima.
Il Consorzio per la Pubblica Lettura S. Satta e l’associazione culturale “S’Ottada” di Orgosolo, comunicano che giovedì 4 giugno 2009 alle ore 18,30 presso l’auditorium della biblioteca “S. Satta”, si terrà una conferenza con Chiara Vigo su “La seta del mare, l’arte della tessitura del bisso marino”, interviene la biologa marina Paola Turella, coordina Priamo Siotto.
I1 Bisso o anche seta dì mare è un filo sottile, bruno, dorato che si Ricava da una sostanza filamentosa secreta dalla nacchera, pinna nobilis il più grande mollusco bivalva del Mediterraneo.
Il Bisso fu indossato fin dall’antichità dai faraoni dell’antico Egitto, è citato nella Bibbia e si narra che lo stesso Re Salomone non potesse farne a meno.
Nel 1300 la sua lavorazione arcaica e difficoltosa, con la diffusione della seta sui mercati mediterranei, si era già ridotta ad una piccola forma di artigianato familiare e praticato in Sardegna, in Sicilia e soprattutto nella zona di Taranto.
Ad oggi l’unica persona di cui si ha notizia che conservi la conoscenza e la tecnica di questa tradizione si chiama Chiara Vigo e risiede a Sant’Antioco. Tinge il suo bisso con erba che raccoglie durante il periodo di luna nuova, lo stende solo quando soffia il libeccio e lo tratta con latte di capra; lo fila con uno speciale fuso di oleandro. Il risultato è un batuffolo di fili dorati lunghi al massimo cinque centimetri, dai quali viene ricavato il bisso. La tessitura avviene ripetendo all’infinito azioni di certosina precisione, attraverso l’utilizzo di un antico telaio in legno, un vero e proprio pezzo da museo risalente a circa 400 anni fa, appartenuto a sua nonna dalla quale ha ereditato quest’arte.
Nel 1996 le viene assegnato il premio “ Donna Sarda dell’anno” con inciso ” A Chiara Vigo custode e fiaccola di una memoria e di una cultura che ascende alla radice della storia”.
Nel luglio 2005 è stata insignita con medaglia d’oro dalla Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari, per essersi distinta in Italia e all’estero.
Oggi, Chiara Vigo è testimone e custode di un patrimonio culturale che ci è pervenuto attraverso la voce della tradizione. Il pregio delle sue opere non deriva soltanto dal valore del bisso, ma dallo straordinario universo che si nasconde dietro le tecniche della sua lavorazione misteriosa combinazione di antichi riti che ancora vibrano tra le mani di Chiara Vigo e sulle corde del suo telaio.
Modificato da - Nuragica in Data 03/06/2009 23:07:08
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Leggendo la notizia mi sono ricordata di una cosa. Nel mio recente viaggio egiziano proprio al Museo Egizio del Cairo sono esposti indumenti dei Faraoni e alcuni sono proprio di bisso, infatti ne era citata la storia e la lavorazione. Purtroppo non si potevano fare fotografie ma ve ne è una teca piena. Ho avuto il piacere di conoscere la Signora Vigo proprio l'anno scorso a Sant'Antioco nel suo studio/museo e l'ho vista all'opera mentre mi raccontava la sua storia. Sono molto contenta per i riconoscimenti che finalmente ha avuto e che merita pienamente.
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Grazia Orsù, dunque.....
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PIACEVOLE SERATA IN COMPAGNIA DI CHIARA VIGO
Foto Aldo Guiso
. . . Era bambina di quattro o cinque anni, procedeva sempre al suo fianco e la sua manina non mollava mai la presa della gonna lunga della nonna, così anche verso la riva. Poi la bella donna alta entrava in mare con la gonna -non esistevano i costumi o almeno non si usavano in quei lidi- e, dopo essersi allontanata un poco per individuare il banco delle nacchere, diceva alla bambina : - Porta la cesta qua da nonna ! E non aggiungeva: -Su vieni, non aver paura che nonna ti tiene- il che l'avrebbe predisposta al timore dell'acqua e della situazione. Ma, in virtù di quel sicuro comando, Chiara non si faceva distrarre da niente e portando la piccola cesta per i bioccoli si accorgeva poi che i suoi piedini si staccavano dal fondo e a suo modo nuotava . . .
Modificato da - UtOld in data 05/06/2009 06:30:03
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è sempre un piacere vedere come lavora e trasforma il Bisso... anche in foto mi sembra di vedere i movimenti e sentire le parole mentre spiega lo svolgimento...
una donna veramente speciale ....
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Chiara Vigo lavora il filo di bisso e lo offre al bambino più giovane presente in sala.
Contributo Video girato a Nuoro il 06 Giugno in occasione della conferenza su “La seta del mare, l’arte della tessitura del bisso marino” Video – Aldo Guiso
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