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esme
Utente Medio
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Inserito il - 27/05/2009 : 16:39:04
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il nostro gruppo si è presentato con tre costumi da donna,due molto antichi uno un pò piu' recente fine 800 , ne sono stati fotografati due uno nemmeno guardato..peccato era un abito completo anche di camicia(quello che restava della camicia)cossu di broccato viola,scialle nero ricamato.gonna di bordau,grembiule in seta viola ciclamino molto molto bello, hanno preferito fotografare quello piu' recente perchè appartenuto alla madre di un uomo di chiesa conosciuto in sardegna sicuramente verrà scritto qualcosa..,l'abito maschile anche quello antico ,doveva essere "completato di "gianchetta" ma non l'hanno voluta xchè ricostruita...ma nel primo volume vedo che ci sono pagine e pagine di abiti ricostruiti e dove si ripete lo stesso paese..come mai mi chiedo queste scelte e queste" preferenze" molto molto esplicite
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fania9
Nuovo Utente
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Inserito il - 27/05/2009 : 17:14:03
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del mio gruppo sono andati 4 ragazzi che assolutamente avevano i costumi antichi o piu veritieri !!! perchè non c'è stata detta l'importanza della cosa... sono andati con i soliti costumi che usiamo da ballo che di antico non hanno niente perche tutti rifatti!!
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 27/05/2009 : 17:29:03
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esme. ho promesso di tacere,, ma non posso>: se qualcuno avesse portato una ragazza in minigonna ed avessedetto che era un abito del 1700 ci avrebbero avrebbero creduto... molti e molti di quei costumi sono fatti ieri!! non parliamo della stragrande quantità dei gioielli impropri e rifatti
fania.. forse siete stati ingenui,... potevate pensare che l'occasione valesse la pena di portare il meglio.. ma visto il livello della cosa a che pro? io ho portato, soltanto per far piacere ad un caro amico, l'abito nuziale di mia nonna morta nel 1917, completo di tutto, persino deglia gli anelli e delle le spille da testa.. persino il presolzu del busto era originale.. un pezzo unico,, e me ne sono pentito!! come sono gli originali posseduti da quei ragazzi,, più semplici di quelli " moderni"? con colori più vivaci o più scuri? e sono abiti effettivamente portati come uso normale e non folkoristico?? ciao
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ampuriesu
Utente Attivo
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Inserito il - 27/05/2009 : 17:44:03
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Noi da Valledoria siamo andati in 4, io e 3 ragazze. Abbiamo portato tutto ciò che di più vecchio abbiamo trovato in paese vale a dire indumenti appartenuti ad una certa Mattia Taras del 1884. Tutti pezzi originali, stracciati che non vi dico in che condizioni ma che hanno visto nascere il primo nucleo abitativo del paese. Abbiamo portato perfino i gioelli che adornavano quei costumi. Una meraviglia anche se...non ne valeva la candela dai commenti che si sentono
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Non importa quanto si da, ma quanto amore si mette nel dare! |
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fania9
Nuovo Utente
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Inserito il - 27/05/2009 : 17:44:29
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mi rimangio ciò che ho detto... mi sono informata bene e mi hanno detto che per il giorno hanno cercato di portare i pezzi piu vecchi che c'erano in paese... speriamo bene... ma dove trovo questa pubblicazione???
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sostro
Utente Medio
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Inserito il - 27/05/2009 : 18:14:33
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A prescindere dall’occasione che poteva essere buona, Chi ha un minimo di sale in zucca porta sempre il meglio e abbandona li scempi. Io ho portato tre ragazze con tre abiti di gala di tre epoche diverse per dimostrare l’evoluzione subita. Uno di questi indossato da diverse personalità di spicco (in tempi passati) come i Savoia. Per quel che riguarda l'uomo... ho portato l'abito che vide la prima cavalcata del 1889. L'ho completato con il rarissimo in paese gabbanu (giaccone di orbace) logoro e delicato... la risposta del fotografo quando lo vide fu di non indossarlo e di fingere che nelle foto fosse estate; penso che questa superficialità abbia condotto l’intera opera! Ho solo il terrore di vedere cosa gli altri gruppi del paese hanno portato spacciandolo per originale e veritiero, e la cosa che mi rode di più e che usciamo tutti sotto il nome Sennori che spesso essi stesso non rappresentano con costumi equivoci. Speriamo bene….
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santobevitore
Utente Medio
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Inserito il - 27/05/2009 : 18:51:44
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| Adelasia ha scritto:
Nessun pollice verso da parte mia nei confronti della pubblicazione, appartenente alla biblioteca dell'identità dell'Unione Sarda,"Costumi e gioielli della Sardegna paese per paese": perchè è questo che riporta il primo volume (gratuito e pertanto andato a ruba) dove che in realtà, a dispetto del battage pubblicitario, non compare mai l'impegnativo sostantivo "enciclopedia" (mi sarà sfuggito??). Non lo scrive Gianni Filippini nè Ambra Pintore, che non penso pretenda di essere la Carpitella della situazione. Anzi. Nella sua lucida e onesta prefazione spiega la scelta di "fotografare gli abiti di tutti i Comuni dell'isola", e di conseguenza che "la ricerca minuziosa paese per paese ha messo in luce anche contraddizioni", che talvolta " si è avuto a che fare anche con le numerose ricostruzioni....che non sempre (le ricostruzioni) sono fatte con l'attenzione dovuta, spesso per mancanza di esperienza o di informazioni. A volte l'entusiasmo di essere presenti nelle manifestazioni folk ha fatto sì che si siano costituite delle formazioni i cui abiti sono stati confezionati in seguito a ricerche poco accurate". Sottolineo in particolare il seguente passaggio :"C'è da augurarsi che il percorso seguito per realizzare quest'opera eccezionale possa servire a migliorare anche i lavori già fatti che peccano per la poca fedeltà agli originali".
Se si leggessero con attenzione le prefazioni, che spesso tralasciamo, credo che l'approccio e le aspettative nei confronti di alcuni testi verrebbero modificati.
Io pertanto plaudo a quest'opera: che non tralascia alcun paese, precedendolo da descrizioni che vanno dall'Angius al Vuillier ( evviva tale divulgazione), che specifica le date degli abiti (aprendo a caso il volume mi ritrovo il 1870 e perfino il 1960), che racconta come ad Arborea fosse stata l'Amministrazione Comunale, appena qualche anno fa, ad assegnare a due sarti il compito di realizzare un abito maschile e uno femminile che rappresentassero il paese; che mi ricorda quanto il costume di Atzara abbia incantato Ortiz Echague e soci spagnoli; che mi rimanda ad affascinanti archivi fotografici dove sono immortalate ingessate figure in posa.
Non mi pare venda nulla di sconveniente quest'opera che, ripeto, leggo onesta perchè non mi aspettavo affatto di trovare in edicola il vangelo dei costumi, testo là da venire (forse), nè un'opera omnia, ma che reputo senz'altro bella e che, sono certa, avrà il grandissimo merito di incuriosire anche coloro che finora erano indifferenti nei confronti di un nostro immenso patrimonio. Non costituisce un punto di arrivo ma un punto dal quale partire per interrogarci, confrontarci, studiare.
Che dire delle immagini? Stupende e suggestive. Punto. Da set cinematografico ? E allora? Non fanno mica parte di un testo da portare all'esame di tradizioni popolari. Che emozione la coppia di Busachi riecheggiante un quadro di Figari, e la teatralità della vedova di Aritzo. E che male c'è rievocare Lussu accanto alla gentil donzella di Armungia? Insomma: bravissimi i nostri fotografi Adriano Mauri e Max Solinas. Finalmente: fino a oggi mi citavano la Chiara Samugheo: una sorta di evergreen come alcune canzoni d'epoca... Confesso: non ne potevo più.
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Ciao Adelasia, ti cito quello che ho trovato sul sito dell'Unione Sarda: L'Unione Sarda presenta la sua enciclopedia "Costumi e gioielli di Sardegna".... e poi ancora: L'enciclopedia. L'opera è ambiziosa e, per le sue caratteristiche senza precedenti: un'esaustiva enciclopedia in sedici volumi...
Insomma, i primi a parlare di un'opera di ampio respiro mi sembra siano stati proprio loro. Può anche essere che l'autore del pezzo e coloro che hanno preparato il lavoro non si siano messi d'accordo, partendo da due obiettivi diversi, però mi sembra un pò improbabile sinceramente. E comunque il pezzo è ancora lì; il che mi fa pensare che non abbiano avuto nulla in contrario, anzi. Il fotografo: Abbiamo cercato di dare alle foto un taglio fashion, contemporaneo... Mi chiedo se un taglio documentario non sarebbe stato più che sufficiente. Del resto, chi indossava quegli abiti era elegante, non fashion. Sono due cose molto diverse a mio avviso...
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santobevitore
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mekieddu
Salottino
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Inserito il - 27/05/2009 : 19:56:16
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| babborcu ha scritto: io ho portato, soltanto per far piacere ad un caro amico, l'abito nuziale di mia nonna morta nel 1917, completo di tutto, persino deglia gli anelli e delle le spille da testa.. persino il presolzu del busto era originale.. un pezzo unico,, e me ne sono pentito!!
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babbò perchè te ne sei pentito? hai contribuito, da persona competente quale sei, a dare un minimo di peso all'opera in questione.se non l'avessi fatto tu, magari ci avrebbe pensato qualche sconsiderato...quindi ben vengano contributi come il tuo giusto per curiosità...di che paese era tua nonna?
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Commo chi ana mortu sos zigantes, Nugoro no es prus Nugoro.... |
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Adelasia
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Inserito il - 28/05/2009 : 17:42:40
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| santobevitore ha scritto:
| Adelasia ha scritto: ........ in realtà, a dispetto del battage pubblicitario, non compare mai l'impegnativo sostantivo "enciclopedia" (mi sarà sfuggito??). Non lo scrive Gianni Filippini nè Ambra Pintore, che non penso pretenda di essere la Carpitella della situazione... |
Ciao Adelasia, ti cito quello che ho trovato sul sito dell'Unione Sarda: L'Unione Sarda presenta la sua enciclopedia "Costumi e gioielli di Sardegna".... e poi ancora: L'enciclopedia. L'opera è ambiziosa e, per le sue caratteristiche senza precedenti: un'esaustiva enciclopedia in sedici volumi...
Insomma, i primi a parlare di un'opera di ampio respiro mi sembra siano stati proprio loro. .......
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Santobevitore (veramente mi viene voglia di chiamarti Andreas), concordo: mi riferivo esattamente a quanto riporti tu, quando ho evidenziato il battage pubblicitario. Ma dal momento che tale grancassa poco mi tange, e ci credo quanto ai detersivi che rendono la casa linda senza l'utilizzo dell'olio di gomito, mi affido esclusivamente a quanto riporta il testo... che è quello che resterà quando i riflettori pubblicitari saranno spenti. Pertanto mi chiedo: se testo in questione (sto sempre citando il primo volume, ovviamente), oltre a riportare immagini e foto di abiti certamente vetusti sottolinea a chiare lettere che taluni, quale un corpetto, è del 1960, una camicia del 1950, che un abito è stato "riprodotto sulla base di testimonianza orali", un altro è stato realizzato dalle sorelle Piredda, che i testi sono di Ambra Pintore (che comunque a me è pure molto simpatica e che ritengo seria e intelligente), posso aspettarmi una rigorosissima opera omnia sui costumi ( o meglio, abiti tradizionali) e stracciarmi le vesti... giusto per rimenere in tema di indumenti? Oppure offendermi perchè il testo non è firmato dalla Carta Mantiglia o da Paolo Piquereddu???
Io la leggo per quello che è, mi sta bene e pertanto ribadisco: niente pollice verso. E con leggerezza .... mi lucido gli occhi.
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Modificato da - Adelasia in data 28/05/2009 17:51:03 |
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Castello di Burgos
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ampuriesu
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Inserito il - 28/05/2009 : 18:09:21
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adelasia...Santobevitore ha ragione! Io sono uno dei figuranti che ha partecipato al servizio fotografico e ti posso garantire che in quegli studi sono passati capi eccellenti e abiti dozzinali acrilici. Giusto per citarne uno e me ne assumo le responsabilità... in paese esistono due gruppi folk, l' "Ampuriesu Bassa Valle del Coghinas" e gruppo folk "Valledoria". Il primo ha portato a Cagliari gli abiti di Mattia Taras nata nel 1884 e del fratello Salvatore nato ancora prima di lei. Della donna abbiamo portato tutto dagli abiti giornalieri a quello del matrimonio e quello della festa compresi tutti gli accessori (bottoni, spille, orecchini e anelli); dell'uomo mancava la camicia e il gilet e hanno utilizzato il mio (ricostruito da un modello originale del museo di Aggius). L'altro gruppo non avendo Valledoria (ex Codaruina frazione di Sedini fondata dagli aggesi) abbigliamento tradizionale proprio ma acquisito dai suoi primi abitanti ha pensato di realizzare un costume attingendo ai due paesi (Sedini e Aggius) formando così un collage e ottenendo una carnevalata che non ti dico. L'unione sarda sapeva di questa cosa ma per correttezza ha dovuto conttare entrambi i gruppi (a mio parere avrebbero dovuto contattare chi porta avanti le tradizioni e non chi si veste da pagliaccio giusto per stare al centro dell'attenzione): Dopo i servizi fotografici ho chiamato a Cagliari per sapere come era andata con l'altro gruppo e se avevano portato capi antichi e mi è stato detto che non hanno portato abiti antichi (non ne hanno e se ne avessero sono come i nostri) e considerato che avevano firmato la liberatoria della privace erano costretti a pubblicare almeno una foto. Mi è stato detto inoltre che pubblicheranno un mezzo busto e non il costume intero. Ho fiducia nella persona che mi ha detto la cosa e penso e sopratutto mi auguro non venga meno altrimenti alla pagina Valledoria troveremo un Paese con due costumi uno completamente diverso dall'altro.
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meurreddu
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Inserito il - 28/05/2009 : 19:06:54
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noi siamo andati con diversi abiti .. perchè in paese è facile reperirli .. siamo stati fotografati in 4 , abbiamo portato parecchio oro vecchio .. anche un paio di arrecaras del 1800 con le scatole originali !
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esme
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Inserito il - 28/05/2009 : 21:02:14
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| meurreddu ha scritto:
noi siamo andati con diversi abiti .. perchè in paese è facile reperirli .. siamo stati fotografati in 4 , abbiamo portato parecchio oro vecchio .. anche un paio di arrecaras del 1800 con le scatole originali !
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che bellosperiamo ne abbiano fatto buon uso di queste immagini..
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kolipo
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Inserito il - 28/05/2009 : 23:14:30
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| Adelasia ha scritto:
Nessun pollice verso da parte mia nei confronti della pubblicazione, appartenente alla biblioteca dell'identità dell'Unione Sarda,"Costumi e gioielli della Sardegna paese per paese": perchè è questo che riporta il primo volume (gratuito e pertanto andato a ruba) dove che in realtà, a dispetto del battage pubblicitario, non compare mai l'impegnativo sostantivo "enciclopedia" (mi sarà sfuggito??). Non lo scrive Gianni Filippini nè Ambra Pintore, che non penso pretenda di essere la Carpitella della situazione. Anzi. Nella sua lucida e onesta prefazione spiega la scelta di "fotografare gli abiti di tutti i Comuni dell'isola", e di conseguenza che "la ricerca minuziosa paese per paese ha messo in luce anche contraddizioni", che talvolta " si è avuto a che fare anche con le numerose ricostruzioni....che non sempre (le ricostruzioni) sono fatte con l'attenzione dovuta, spesso per mancanza di esperienza o di informazioni. A volte l'entusiasmo di essere presenti nelle manifestazioni folk ha fatto sì che si siano costituite delle formazioni i cui abiti sono stati confezionati in seguito a ricerche poco accurate". Sottolineo in particolare il seguente passaggio :"C'è da augurarsi che il percorso seguito per realizzare quest'opera eccezionale possa servire a migliorare anche i lavori già fatti che peccano per la poca fedeltà agli originali".
Se si leggessero con attenzione le prefazioni, che spesso tralasciamo, credo che l'approccio e le aspettative nei confronti di alcuni testi verrebbero modificati.
Io pertanto plaudo a quest'opera: che non tralascia alcun paese, precedendolo da descrizioni che vanno dall'Angius al Vuillier ( evviva tale divulgazione), che specifica le date degli abiti (aprendo a caso il volume mi ritrovo il 1870 e perfino il 1960), che racconta come ad Arborea fosse stata l'Amministrazione Comunale, appena qualche anno fa, ad assegnare a due sarti il compito di realizzare un abito maschile e uno femminile che rappresentassero il paese; che mi ricorda quanto il costume di Atzara abbia incantato Ortiz Echague e soci spagnoli; che mi rimanda ad affascinanti archivi fotografici dove sono immortalate ingessate figure in posa.
Non mi pare venda nulla di sconveniente quest'opera che, ripeto, leggo onesta perchè non mi aspettavo affatto di trovare in edicola il vangelo dei costumi, testo là da venire (forse), nè un'opera omnia, ma che reputo senz'altro bella e che, sono certa, avrà il grandissimo merito di incuriosire anche coloro che finora erano indifferenti nei confronti di un nostro immenso patrimonio. Non costituisce un punto di arrivo ma un punto dal quale partire per interrogarci, confrontarci, studiare.
Che dire delle immagini? Stupende e suggestive. Punto. Da set cinematografico ? E allora? Non fanno mica parte di un testo da portare all'esame di tradizioni popolari. Che emozione la coppia di Busachi riecheggiante un quadro di Figari, e la teatralità della vedova di Aritzo. E che male c'è rievocare Lussu accanto alla gentil donzella di Armungia? Insomma: bravissimi i nostri fotografi Adriano Mauri e Max Solinas. Finalmente: fino a oggi mi citavano la Chiara Samugheo: una sorta di evergreen come alcune canzoni d'epoca... Confesso: non ne potevo più.
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condivido!!!
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thiniscole
Utente Medio
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Inserito il - 28/05/2009 : 23:31:35
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e fino a quando non uscirà un opera dello stesso livello del libro di chiara samugheo ella verrà ancora citata..
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