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carol
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 16/10/2007 : 10:04:24
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oooooppppppssss c'è ne un altro...... "giovanni farina" una vita fuori legge di Simonetta Zizzi sempre unione sarda
carol
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badorino73
Nuovo Utente
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Inserito il - 22/10/2007 : 21:43:33
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Saludi a totusu Sono un super appassionato di cultura sarda, in tutte le sue possibili manifestazioni e sfaccettature, non di meno il banditismo, quello diciamo tradizionale, conseguenza di quelle leggi non scritte ma rispettate da tutti, consuetudine di una vita agro-pastorale e in estremo contrasto con le leggi della società moderna, a cui Antonio Pigliaru trascrivendole ha tentato di dare una interpretazione giuridico-sociologica.
Il banditismo che ho prima definito tradizionale, quello "rispettato" in qualche modo tollerato dai sardi, è morto negli anni 60, perché sino ad allora si diventava banditi per onore, per un bene maltolto, per un tradimento, insomma si era balenti per difendere a ragione i propri diritti. Insomma chi diventava bandito era nella maggior parte dei casi una persona per bene. ( vedi Giovanni Tolu Flotinas ) , ( Samuele Stocchino- Arzana). Idro Montanelli , quando era bambino e abitava con la sua famiglia, nel Nuorese, andava a caccia col padre e quest'ultimo lo lasciava in custodia di alcuni latitanti perché lo riteneva maggiormente al sicuro.
Certo vi era anche chi lo diventava perché un criminale ma quest'ultimi raramente avevano vita lunga alla macchia perché anche se temuti , magari per la loro crudeltà ,la gente delle campagne anzi che aiutarli cercava almeno non visibilmente di toglierli dalla circolazione. Dagli anni 60 in poi tranne qualche raro caso , vi è stata una distorsione di tutto ciò, la balentìa a perso il suo significato originale per mascherarsi in pura e semplice delinquenza e le persone diventano banditi per una loro volontà criminale e non perché costretti da una società che non è in grado di difenderli e quindi come avveniva in passato per avere giustizia.
Ora indico alcuni testi che non sono riportati
1)_Un Bandito sardo la tigre d'ogliastra Samuele Stocchino dalla nascita alla morte Tipografia Mulas TEsto molto raro degli anni 50 che potete trovare forse In qualche sagra paesana o mercatino
2)- Dieci anni di brigantaggio in Sardegna memorie di Giuseppe Farris Roma Enrico Vogrera editore 1914 raro
3)_Il pastore sardo e la giustizia Gonario Pinna edizioni Ilisso 2003
4)_Fratello Bandito Giuseppe Pusceddu aipsa edizioni 2005
5)_Il Passo del Disprezzo Annino Mele Dai pascoli della Barbagia al carcere a vita gia editice 1996 oppure che è lo stesso libro: DALLA BARBAGIA AL CARCERE A VITA autobiografia di Annino Mele collana dell'unione sarda IL primo è il titolo originale poi cambiato con l'edizone dell'unine sarda
6)Sequestro di persona La Zona Grigia Pino Scaccia editori riuniti 2000
7)La zona grigia Cronaca di un sequestro di persona Gian Paolo Cassitta 2007
8)IO MESINA Graziano Mesina Gabriella banda GAbriele Moroni ed periferia 1993
9)Mitra e Sardegna Gigi Ghirotti Biblioteca La nuova Sardegna 10) Anonima Sequestri Sarda l'archivio dei crimini 1960- 1997 luigi Casalunga
11)_Anonima sequestri Mario Guerrini
12)_Il Sequestro soffiantini tonino Zana ed Baldini & Castoldi
13)_Il Riscatto Antonio Cossu edizioni Il Mestrale
14)_Giosuè Piroddi COLPEVOLE MA INNOCENTE Il più clamoroso degli errori giudiziari. A cura di Tonino Serra
15_Anthony Muroni. PEPPINO PES L'inedita confessione del "prete" bandito.
16_Simonetta Zizi. GIOVANNI FARINA Una vita da fuorilegge.
17-Pierangelo Loi BARDANE E SEQUESTRI I razziatori sardi di uomini e bestie.
18-Gianni Pititu I MISTERI DEL SUPRAMONTE Nei drammatici racconti dei sequestrati.
19 Balentes Ora non ricordo ne l'autore ne edizione non sono a casa !! Ma parla sempre di Peppino Pes
20)Zustitia Mala Carmelino Coccone
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maragda
Utente Master
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Inserito il - 22/10/2007 : 21:56:09
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| badorino73 ha scritto:
Saludi a totusu Sono un super appassionato di cultura sarda, in tutte le sue possibili manifestazioni e sfaccettature, non di meno il banditismo, quello diciamo tradizionale, conseguenza di quelle leggi non scritte ma rispettate da tutti, consuetudine di una vita agro-pastorale e in estremo contrasto con le leggi della società moderna, a cui Antonio Pigliaru trascrivendole ha tentato di dare una interpretazione giuridico-sociologica.
Il banditismo che ho prima definito tradizionale, quello "rispettato" in qualche modo tollerato dai sardi, è morto negli anni 60, perché sino ad allora si diventava banditi per onore, per un bene maltolto, per un tradimento, insomma si era balenti per difendere a ragione i propri diritti. Insomma chi diventava bandito era nella maggior parte dei casi una persona per bene. ( vedi Giovanni Tolu Flotinas ) , ( Samuele Stocchino- Arzana). Idro Montanelli , quando era bambino e abitava con la sua famiglia, nel Nuorese, andava a caccia col padre e quest'ultimo lo lasciava in custodia di alcuni latitanti perché lo riteneva maggiormente al sicuro.
Certo vi era anche chi lo diventava perché un criminale ma quest'ultimi raramente avevano vita lunga alla macchia perché anche se temuti , magari per la loro crudeltà ,la gente delle campagne anzi che aiutarli cercava almeno non visibilmente di toglierli dalla circolazione. Dagli anni 60 in poi tranne qualche raro caso , vi è stata una distorsione di tutto ciò, la balentìa a perso il suo significato originale per mascherarsi in pura e semplice delinquenza e le persone diventano banditi per una loro volontà criminale e non perché costretti da una società che non è in grado di difenderli e quindi come avveniva in passato per avere giustizia
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M aquesta è l'opinione/interpretazione di Pagliaru o la tua?E' interessante,c'è da riflettere,grazie. Maragda
In su buccoi pratziu s'anghelu si doi setzidi...
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Adelasia
Moderatore
Penna d'oro
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Inserito il - 22/10/2007 : 22:12:33
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Benvenuto Badorino! In questo forum siamo un po' tutti appassionati, come te, della cultura sarda in tutte le sue espressioni...
Il banditismo visto da diversi punti di vista: questo potrebbe essere il filo conduttore del tuo ricco e interessante intervento, che segnala importanti testi scritti da giornalisti, giuristi e dagli stessi "banditi". Complimenti! Sul concetto di balentia e sul suo evolversi nel tempo si potrebbe aprire un post ad hoc....
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badorino73
Nuovo Utente
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Inserito il - 22/10/2007 : 23:39:04
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Grazie dell'accoglienza, ma il mio voleva solo essere un appunto, su un tema ben piu importante e ostico da discutere, che ha gravato come vi dicevo sotto una certa forma , sulla nostra bella terra, e sul quale in tanti come avete visto si sono espressi, chi testimoniando fatti di cronaca , chi cercando di scarnificare gli eventi per trovane le cause sociali, addirittura è stato in più occasioni oggetto di studio di diverse commissioni parlamentari, chi come qualche ex bandito ormai al tramonto di una vita nelle patrie galere medita sulla propria esistenza, e su la malasorte che si è abbattuta sulla sua persona.
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fonnesina
Nuovo Utente
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Inserito il - 18/11/2007 : 16:55:50
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| Agresti ha scritto:
Il banditismo in Sardegna. La vendetta barbaricina di Antonio Pigliaru
€ 12,91 Anno 2000 Editore Il Maestrale Collana I menhir quì
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quaìesto libro deve essere interessante.... vedrò di procurarlo
le persone che si amano in modo totale e sincero sono le più felici del mondo. Magari hanno poco, magari non hanno nulla ma sono persone felici. Tutto dipende dal modo in cui ci amiamo.
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janaruja
Utente Medio
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Inserito il - 02/12/2007 : 05:41:22
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Paola Sirigu Il codice barbaricino La Riflessione - Davide Zedda Editore Anno 2007 - pag. 252 - € 15,00
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sixiesu
Utente Normale
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Inserito il - 02/12/2007 : 23:37:05
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c'era anche una banditessa se non sbaglio la chiamavano sa reina
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mekieddu
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 03/12/2007 : 12:07:16
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sa reina non era altro che mariantonia serra-sanna, sorella dei fratelli serra-sanna di nuoro,ma non era un banditessa o latitante.era semplicemente una favoreggiatrice dei fratelli,su cui pendevano le taglie più alte all'epoca.fu arrestata anche lei durante la famosa notte di san bartolomeo nel 1899 e condannata a 18 anni di prigione.dopo essere uscita di prigione si sposò con un orgolese e di lei si persero tutte le tracce...
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sixiesu
Utente Normale
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Inserito il - 03/12/2007 : 15:55:56
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in un libro avevo letto che anche lei era diventata banditessa ma certe volte i libri esagerano sempre
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Modificato da - sixiesu in data 03/12/2007 15:56:38 |
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concasciorta
Nuovo Utente
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Inserito il - 05/12/2007 : 18:52:21
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Bel thread e ben informato. Io vorrei notare che il vero capodopera, il grande capolavoro di antropologia giuridica sulla delinquenza tradizionale sarda agropastorale è Il Banditismo in Sardegna del grande Antonio Pigliaru (in particolare La vendetta barbaricina come ordinamento giuridico).
amellusbiri
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mary2167
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 04/08/2008 : 09:38:31
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Dopo aver letto Memoria del Vuoto, mi sono appassionata alle storie di banditismo sardo. Ora sto leggendo Samuele Stochino della Aresu, poi in vacanza ho comprato un nuovo libro che leggerò appena terminerò l'attuale. E' un bel librone di 500 pagine che presenta anche molte foto legate al banditismo. Poi vi dirò com'è.
Sardegna criminale Giovanni Ricci Newton Compton Editore
Dalla banda Di Bella a Graziano Mesina, dalla rivolta dei feudatari sardi al sequestro Melis: trecento anni di omicidi, brigantaggio e rapimenti nell’isola più misteriosa del Mediterraneo
Prefazione di Manlio Brigaglia
Un viaggio lungo trecento anni nella storia criminale della Sardegna, ripercorso con meticolosità tra editti, “pregoni”, atti giudiziari e rapporti delle forze dell’ordine. Dal banditismo del periodo spagnolo ai provvedimenti di polizia imposti dai regnanti sabaudi, il brigantaggio sardo si presenta come una risposta alle precarie condizioni economiche in cui versa l’isola e dà corpo ai sogni irredentisti della popolazione. Un percorso doloroso scandito da tappe memorabili: l’ammutinamento della Gallura e la “Notte di San Bartolomeo”, il conflitto di Morgogliai e le disamistades di Aggius, Orgosolo e Sedilo. Il libro racconta il passaggio dalle “bardane” – gigantesche grassazioni che colpivano interi villaggi – alle grandi rapine stradali, con i nomi tristemente famosi degli orgolesi Liandru e Tandeddu. Ancora più tragiche le vicende che, nella seconda metà del Novecento, inaugurano la stagione dei rapimenti con l’Anonima sequestri e Graziano Mesina, l’Anonima gallurese, la Superanonima. Tra i rapiti molti appartengono al jet-set della Costa Smeralda, alcuni sono personaggi famosi come i cantanti Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi, o lo diventano, loro malgrado, come il piccolo Farouk Kassam. Si arriva alla contemporaneità affrontando i complessi intrecci tra malavita e politica, dando spazio alle stagioni del mas e di Barbagia Rossa: un’epopea infausta che ha prodotto decine di omicidi. Un’ininterrotta catena di lutti che, con la cattura degli ultimi grandi latitanti sardi – Giovanni Talanas e Pasquale Stochino su tutti – lascia spazio a un’importante annotazione: il persistere di un vincolo mai sciolto tra banditismo e mondo agropastorale. Un vincolo valido oggi come tre secoli fa.
Giovanni Francesco Ricci è nato ad Aggius, nel cuore della Gallura, in Sardegna. Capitano dei carabinieri, è attualmente comandante della Compagnia di Nuoro, dove – dal 1998 al 2002 – ha guidato il Nucleo Operativo del Comando Provinciale. Laureato in Giurisprudenza, è cultore di Storia del diritto italiano nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Sassari, presso la quale svolge delle specifiche lezioni sulla storia criminale della Sardegna. Nel 2002 ha pubblicato Banditi, un saggio sul fenomeno del banditismo gallurese durante il periodo sabaudo; in corso di pubblicazione la biografia di Laìcu Roglia, uno dei più famosi banditi galluresi di fine Ottocento. Collabora da anni con diverse riviste culturali sarde.
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"Lui, per ogni buon conto, non era mai uscito di casa senza affilare l'arresoja e aveva cresciuto tutti i figli a pane e occhi aperti"
Michela Murgia ACCABBADORA
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assile
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Inserito il - 04/08/2008 : 18:10:39
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Io possiedo e ho gia letto il libro di Ricci "Sardegna Criminale"; è costituito principalmente da tre parti: la prima e la seconda pur essendo interessanti e ben documentate non aggiungono niente a ciò che si può trovare nei testi che sono stati gia citati in questo forum. La terza parte invece elenca fatti criminosi avvenuti in Sardegna, in rigoroso ordine cronologico, dal 1729 ai giorni nostri. Il lavoro di Ricci è encomiabile; in quanto ufficiale dei carabinieri ha facilità di accesso alle fonti documentarie dell'Arma. dello stesso autore è uscito, nel 2001, un altro lavoro : "Banditi".
L'areale di indagine è ristretto in questo caso alla Gallura nel periodo che va dal 1720 al 1848. Da ricordare che la gallura in quel periodo era forse la regione più turbolenta dell'Isola. Caio assile
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assile
Utente Medio
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Inserito il - 04/08/2008 : 18:12:16
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Ciao non caio!!!!!
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farris paolo
Salottino
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Inserito il - 04/08/2008 : 19:28:00
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[img]http://img98.imageshack.us/img98/3853/copertinevm7.jpg[/img questo e un altra perla sul banditismo in sardegna sono tutti documenti tratti dall,archivio di stato
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