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Nota Bene: In Vallermosa , nella località "Matzanni" si trovano tre pozzi sacri a breve distanza l’un dall’altro Quasi tutti hanno il medesimo schema costruttivo: Il pozzo vero e proprio ricoperto dalla tholos o cupola ,il tutto in pietre più o meno lavorate , la scala e l’ atrio o vestibolo.
Quali cerimonie religiose civili o terapeutiche si celebrassero non è dato sapere con precisione:studi e ricerche hanno tentato di dare spiegazioni più o meno convincenti, probalbimente si praticava il culto dell’acqua.



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 la maledizione del frate

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
meurreddu Inserito il - 13/02/2008 : 10:48:01
Era appena finita la prima guerra mondiale:

Gonnesa era un paese di minatori, agricoltori e allevatori. Un giorno un frate questuante fece il suo ingresso in paese: era uno di quei religiosi che giravano per i piccoli centri alla ricerca di offerte.

E’ una giornata uguale a mille altre. Il frate continua il suo giro per le case del paese stremato dalla miseria. I paesani sono impegnati nelle loro solite attività: molti sono sotto terra , a guadagnarsi un tozzo di pane in miniera. Altri si affidano alla Madre Terra, sperando in un buon raccolto.

Durante il suo giro il frate incontrò due giovani cognati, Antonio e Nicolino. Per uno strano scherzo, o forse seccati dalle richieste del frate, i due cominciano a lanciare pietre contro il religioso. Accoglienza non proprio gradita dal frate che disarmato di fronte a tanta ostilità, lanciò una maledizione contro il paese: "Gonnesa non avrà mai nessun tipo di bene". La notizia dell’accaduto fece ben presto il giro del paese, creando non poco timore per le conseguenze della maledizione.

Questa è la leggenda del frate. Un prezioso alibi per tutte le cose non fatte o fatte solo a metà in tutti questi anni. A distanza di novant’anni i tempi dovrebbero essere maturi per invertire la tendenza e annullare con i fatti la maledizione del frate.
2   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Marcello79 Inserito il - 23/08/2013 : 12:28:17
Penso sia per questo motivo che i parigini rifiutarono di credere, nel 1789, che la carestia che li aveva colpiti fosse colpa di qualche maledizione o malocchio. E, imbracciando i forconi contro la casta di allora, si diressero verso il palazzo del re di Francia per chiedere il pane.

asia ha scritto:

Le tante leggende legate a maledizioni scagliate da preti e frati, spesso cacciati da conventi e villaggi, come acutamente sottolinea Dolores Turchi (in G.Deledda, Leggende sarde) ebbero probabilmente origine dall’incameramento dei beni ecclesiastici da parte dello Stato.

Così, attorno a complessi avvenimenti di natura politico-religiosa, che certamente il popolino non poteva comprendere, si costruivano ipotesi fantasiose che si sposavano perfettamente con il mondo magico e superstizioso a cui il popolo sardo ha sempre dato ampio credito.

http://www.contusu.it/index.php?opt...34&Itemid=30

asia Inserito il - 13/02/2008 : 11:24:42
Le tante leggende legate a maledizioni scagliate da preti e frati, spesso cacciati da conventi e villaggi, come acutamente sottolinea Dolores Turchi (in G.Deledda, Leggende sarde) ebbero probabilmente origine dall’incameramento dei beni ecclesiastici da parte dello Stato.

Così, attorno a complessi avvenimenti di natura politico-religiosa, che certamente il popolino non poteva comprendere, si costruivano ipotesi fantasiose che si sposavano perfettamente con il mondo magico e superstizioso a cui il popolo sardo ha sempre dato ampio credito.

http://www.contusu.it/index.php?opt...34&Itemid=30

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