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Nota Bene: A Villacidro aveva sede il comando della X Brigata Aerea Marte, composta da due stormi da bombardamento l'8° che stazionava al campo di Trunconi e il 32° di stanza a Decimomannu, per un totale di 70 Trimotori Savoia Marchetti SM 79, detti SPARVIERI.
Comandante della Marte era il generale Cagna, che morì proprio nel 1940.
Il campo di Trunconi era il più vasto campo di aviazione in Sardegna durante la II guerra mondiale, tanto che una rivista specializzata dell'epoca ("Le vie dell'aria") ebbe a definirlo: "un campo che ha le dimensioni dell'orizzonte".



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Saponetta57 Inserito il - 19/11/2011 : 23:01:46
Carissimi amici di Paradisola apro questa discussione su un'argomento che mi è particolarmente caro. La mia famiglia materna è in possesso di una cosidetta ROSA DI GERICO. Si tratta di un rametto secco di una pianta che, posto in un bicchiere d'acqua si idrata e si schiude simulando appunto l'aspetto di una rosa. Prima mia nonna e poi mia madre l'hanno sempre gelosamente custodita in una scatola per essere posta in un bicchiere d'acqua qualora si volesse avere presagio di un importante evento. L'atto veviva accompagnato da una preghiera rivolta a Sant'Anna . Ho iniziato così una ricerca sul web e ho scoperto che si tratta appunto di una particolare pianta exerofila con spiccate proprietà igroscopiche il cui nome scientifico è Anastatica Hierochuntica che cresce nelle sabbie desertiche presso il Mar Morto , in Siria, Egitto e nel Sinai. Con enorme stupore ho appreso che una ricercatrice antropologa di Teramo ha studiato il fenomeno legato a questa pianta posseduta da una famiglia della sua città. Le analogie con la mia famiglia sono fortissime. La pianta in entrambi i casi è stata reagalata da missionari recatisi in Terra Santa tra la fine dell'ottocento e i primi del novecento. Ad essa è legato il culto a Sant'Anna la quale veniva invocata come protettrice della maternità. Infatti sia nella famiglia di Teramo che nella mia la rosa veniva utilizzata principalmente come presagio per le partorienti che avevano iniziato il travaglio ma non si tralasciavo eventi importanti quali esami, processi ecc. In entrambi i casi veniva chiesta in prestito da conoscenti e familiari.
Mi rivolgo a voi che siete sempre per me fonte di informazioni preziose per chiedervi se siete a conoscenza di altre presenze in Sardegna di questa Rosa che alcuni chiamano anche di Sant'Anna. Ho altresì scoperto che la chiesa di S.Maria di Tergu ha forti riferimenti a questa misteriosa rosa e per la quale ho in serbo di documentarmi più a fondo.
Qualsiasi notizia in proposito mi è particolarmente gradita. grazie Paola
14   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Alesarda Inserito il - 09/01/2012 : 23:47:59
Sul serio???? Allora ho capito male...grazie!!! Passa quando vuoi!!
Saponetta57 Inserito il - 02/12/2011 : 22:33:20
Grazie a tutti del vostro contributo.
Ho messo il link della foto della nostra Rosa nel secondo mio post.
Appena imparo a mettere le foto ( devo cimentarmi ) ne metterò una un po' decente comunque si vede che è diversa dalla felce custodita nelle chiesa...
DedaloNur Inserito il - 01/12/2011 : 08:54:40
vi consiglio la lettura di questo PDF
http://www.sardegnadigitallibrary.i...20113034.pdf
MAGICA SARDEGNA BELL'ITALIA

per l'argomento che ci interessa, ed in particolare per le rose di Gerico nella facciata della di S. Maria di Tergu :

el Medioevo la Sardegna entrava a pieno
titolo nelle rotte delle navi di pellegrini
che dall’Europa occidentale andavano al
Santo Sepolcro, a Gerusalemme. La regola
dei templari era proprio la difesa e l’assistenza ai fedeli
diretti in Terra Santa. Se Cagliari rappresentava
uno dei principali punti di transito, le Bocche di Bonifacio
furono un vero e proprio passaggio obbligato,
non solo per raggiungere l’Isola, ma per attraversare
il Mediterraneo. “I cavalieri templari”, spiega don
Francesco Tamponi,
direttore dell’Ufficio per i beni
culturali della Diocesi di Tempio-Ampurias, “hanno
navigato lungo questo tratto di mare sbarcando sull’Isola
e lasciando segni evidenti
del loro passaggio. Erano
grandi banchieri, e in Sardegna
sovvenzionarono la costruzione
o l’ampliamento di
importanti opere. Tra le principali:
la Basilica di Saccargia
(XII secolo) presso Codrongianus
che, insieme all’antico
episcopio fortificato
di San Pietro di Sorres, a Borutta,
costituisce uno dei più
prestigiosi esempi del romanico-pisano in Sardegna”.
Nel Sassarese ci sono altre tracce importanti,
spiega Antonella Di Luzio, giornalista esperta di
storia medievale e dei templari.
Le migliaia di turisti che ogni anno sbarcano a Porto
Torres (o Turris Libyssonis), antico scalo naturale del
giudicato di Torres, magari ignorano che nella seconda
metà del XII secolo un personaggio misterioso accompagnava
il giudice Gonario II di Torres: era il
templare Robertus Turonensis, ovvero Roberto di
Tour, detto anche magister curiae. In sua compagnia il
giudice fece un viaggio in Terra Santa per togliersi la
scomunica in cui era incorso avendo versato il sangue
dei suoi nemici dietro l’altare del monastero di
San Nicola di Trullas. Dopo il suo rientro, il giudice
divenne monaco cistercense nell’Abbazia di Citeaux
in Borgogna, in Francia. Era il 1154: in quell’anno anche il maestro dei templari abbandona la sua prestigiosa
carica e prende i voti insieme a Gonario. Fu lo
stesso Gonario che, in base a precise ricostruzioni,
documentate dalla mostra I templari in Sardegna tenutasi
a Santa Teresa di Gallura nel 2005, fece ampliare
importanti strutture in tutta la provincia di Sassari,
tra cui la basilica romanica di San Gavino di Porto
Torres, che sorge sull’antico martirion dei tre martiri
Gavino, Proto e Gianuario.
Sempre al giudice di Torres si devono i grandi monasteri
cistercensi di Santa Maria di Corte a Sindia e
Santa Maria di Paulis a Uri, oltre alla più grande abbazia
cassinese della Sardegna: Santa Maria di Tergu,
che lui ricostruì, ingrandendola, dopo un terribile
incendio. In questo luogo sacro si sono appena conclusi
degli scavi archeologici, grazie ai quali è stata ritrovata
la seconda moneta d’oro conosciuta al mondo
(battuta da Ruggero, il padre di Federico II, per celebrare
la nascita del figlio) e una fornace per la produzione
di vetri preziosi che risale alla fine del X secolo.
Lungo le arcate della facciata della chiesa di Santa
Maria di Tergu, dedicata alla Madonna di Gerico, sono
ben visibili delle rose in fiore e delle rose secche,
esplicito riferimento alla cosiddetta igrocrasia (assenza
di umidità), misterioso fenomeno
legato alla rosa di
Gerico (Anastatica ierucuntica)
che vive solo nel deserto del
Negeb. La pianta, all’apparenza
rinsecchita, in presenza
di acqua anche dopo parecchi
decenni rinverdisce e rifiorisce
miracolosamente. Nel
Medioevo questo fenomeno
era ritenuto prova scientifica
della resurrezione dei morti
. Altri indizi dei templari
si ritrovano ad Alghero, sopra l’architrave dell’ingresso
della chiesa di San Michele, dove si vede la
croce patente (con i bracci che si allargano nella parte
esterna, utilizzata dai templari); e a Romana, sull’altopiano
del castello di Monteleone, nella chiesa di
Santa Maria della Salute (o de s’ispidale). Pare che
questo edificio sacro dipendesse dalla commenda di
San Leonardo de Siete Fuentes, come riportato in un
documento, detto “cabreo”, redatto nei primi del
XVII secolo dall’Ordine di Malta (e a tutt’oggi custodito
sull’Isola), che lo annovera tra le proprietà templari
dell’epoca. (Nelle foto: la facciata
della chiesa di Santa
Maria di Tergu, la più
grande abbazia
cassinese della
Sardegna. Fu ricostruita
e ingrandita dal giudice
Gonario II di Torres
nel XII secolo.
All’importante
personaggio si devono
i principali interventi
di architettura
cistercense del
Sassarese; è provato che
fosse in relazione
con i cavalieri templari.)
Per ironia della sorte la chiesa di San Leonardo de
Siete Fuentes, situata nei boschi vicino a Cuglieri,
con la distruzione dei templari all’inizio del Trecento
passò in mano all’Ordine dei cavalieri di Malta,
loro storici antagonisti.
Altra curiosità è la misteriosa struttura trasformata
nel Cinquecento nell’attuale
chiesa di San Pancrazio di
Sèdini, a quindici chilometri
da Castelsardo, nel centro
dell’Anglona, che era in
realtà un antico castello templare,
detto “grangia”.
Negli antichi condaghes, documenti
tipici del Medioevo
sardo, i templari o “cavalieri
di Cristo” venivano chiamati
donnos pàperos da dominus
pauperus. I cavalieri, però, oltre ad essere abili banchieri,
erano presenti nelle più disparate attività economiche,
fatto che si poneva in netta contraddizione
con l’appellativo pauperus, ovvero “povero”.
Anche in Sardegna i monaci guerrieri si estinguono
agli albori del XIV secolo con la soppressione
del loro Ordine voluta da Filippo il Bello re di
Francia, e decretata da Papa Clemente V nel 1312
con la bolla Ad providam.
Eppure, complice forse la suggestione del mistero
che avvolge le loro vicende e le loro imprese, vere o
spesso anche inventate, il loro spirito pare ancora
aleggiare sui castelli e i monasteri ormai diroccati e
sulle chiese solitarie che popolano l’antico Giudicato
di Torres
ampuriesu Inserito il - 01/12/2011 : 08:38:55
Alesarda... quella che don Gianpaolo ha sistemato in chiesa sul fonte battesimale non è la rosa di Gerico in questione. Quella che dici tu è una specie di felce secca che messa in acqua si apre. La nostra è un fiore vero e proprio piccolo legnoso e duro. Se capita te la farò vedere tanto ci conosciamo abbastza bene e so dove abiti
Alesarda Inserito il - 01/12/2011 : 00:35:31
Anche io son di Tergu, per quanto concerne la facciata dovrei documentarmi meglio, comunque anche io possiedo la rosa di gerico in casa, e una rosa di gerico è stata sistemata all'interno della nostra Chiesa vicino al fonte battesimale!! Vi aspettiamo!!!
Saponetta57 Inserito il - 29/11/2011 : 22:44:57
Grazie Antonello, rispetto quello che mi dici. Non fa un grinza..
Penso proprio di dover andare a visitare quella chiesa, non so quando. E' un po' lontana dalla mia città ma chiederò complicità ai miei familiari... Per il momento ti ringrazio per il messaggio che mi mandi, di ripetto profondo che io doverosamente colgo e mi piace molto come descrivi la sensazione che ti avvolge qaundo visiti la chiesa.
(Pensa che persino la dottoressa Alessandra Gasparroni, l'antropologa che per prima ha studiato la presenza della Rosa di Gerico in Italia è oltremodo curiosa di vederla perche ...sa. )
Ti contatterò.
ampuriesu Inserito il - 28/11/2011 : 15:17:28
Si la preghiera posso passartela di persona solo in un giorno di festa come natale pasqua ferragostoimmacolata ecc. Questo è quanto ci è stato tramandato ed è giusto venga rispettato. Se ti va ci organizziamo e possiamo incontrarci. La chiesa di Tergu per la sua importanza e per il suo raccoglimento era chiamata la Montecassino della Sardegna e Casa degli angeli ma non credo alla storia del Graal. Diverse chiese della mia zona sono candidate a nascondiglio del Graal ma secondo me quella coppa non è mai esistita anche perchè i vangeli non ne parlano. Sta di fatto che quando entro in quella chiesa, un velo di mistero ti avvolge.
Saponetta57 Inserito il - 27/11/2011 : 21:10:09
Che bella questa Basilica...voglio proprio andarci.
Grazie Pietro.
Grazie anche a te Antonello: il tuo post mi ha proprio incuriosito. Mi dispiace tanto per la tua amica...
Anche mi mamma ha ascoltato con piacere poichè ha 89 anni e la sua vista...In verita ho iniziato le mie ricerche sul Web perchè mia madre si rammarica di non ricordarsi le preghiere che recitavano quando mettevano la pianta nel bicchiere. Ho trovato diverse preghiere per Sant'Anna ma, come temevo, nessuna corrisponde a quella della sua famiglia. Speravo anche che le venisse in mente ascoltandole ma...tabula rasa!
A differenza della vostra famiglia, la utilizzavano anche in occasione di esami, concorsi e persino processi importanti..( anni 50/60, mia mamma è di Sedilo....).
Io ricordo che era infallibile: quando non si apriva c'era sempre da temere..mentre quando era aperta era gioioso guardarla perchè si offriva in tutta la sua bellezza misteriosa.
Vediamo se altre famiglie la possiedono in Sardegna..io non demordo.
Mia mamma ricorda che nonna la ricevette in regalo da un certo dott. Niola di Sedilo che nei primi del 900 era rientrato dalla Terra Santa.
Antonello, non sta bene se timidamente ti chiedo la preghiera che recitate voi? Forse non ti garba metterla sul web...
Grazie comunque, nel frattempo ho trovato questa cosa "misteriosa":http://www.duepassinelmistero.com/Tergu.htm
Cosa ne pensi?

Petru2007 Inserito il - 26/11/2011 : 18:29:54
Saponetta57 ha scritto:

Pietro carissimo, hai per caso le foto delle rose scolpite nella facciata della chiesa di Tergu? In un sito Internet in cui si parla della basilica non si vedono molto bene...


Proverò a cercare fra le mie foto. Per ora accontentati di una rosa vera...

ampuriesu Inserito il - 26/11/2011 : 09:00:17
Hai trovato la terza persona che possiede le tue stesse caratteristiche Anche noi in famiglia abbiamo la rosa di Gerico anzi le rose di gerico perchè in famiglia avevamo un canonico che ospitava spesso i frati di Terra Santa che si trovavano a Bonorva. Hanno portato alla mia bisnonna e ai suoi fratelli di tutto.... sei o sette rose, tre rosari di legno interamente lavorati a mano, reliquie di santi, la reliquia della croce che ho io a casa, una madonna di legno chiamata la madonna nera per il suo colore, dei brevi e chissà cos'altro che io non ho mai visto.
Ritornando alla rosa di Gerico, noi la conosciamo come rosa angelica e ancora oggi la mettiamo in acqua per sapere l'esito dei parti. Ho notato che la rosa, almeno la mia e quella dei miei parenti, appena si rompono le acque inizia ad aprirsi, raggiungendo l'apertura massima proprio quando avviene la nascita. Non la usiamo per altre cose ma solo per il parto e purtroppo non sbaglia mai... il primo Novembre l'ho messa per un'amica, alle tre ha iniziato ad aprirsi e la mia amica in quel momento ha rotto le acque; il bambino non voleva nascere... alle dieci la rosa ha iniziato a chiudersi, cosa che non avviene mai se non la togli dall'acqua; alle dieci il bambino è nato e subito dopo è morto. Alle dieci e mezza la rosa era in acqua completamente chiusa. Mi sono preoccupato perchè non ho ricevuto telefonate di conferma di avvenuta nascita e infatti la rosa con il suo comportamento anomalo ha confermato la disgrazia.
Mi piacerebbe conoscere la preghiera che recitate voi per vedere se è uguale o meno.
Per quanto riguarda Santa Maria di Tergu, mia madre è proprio di Tergu ma non mi ricordo che nella facciata della basilica ci siano delle rose stilizzate. Le rose molto belle le puoi vedere nell'arazzo che si trovava sull'altare dietro la madonna.
DedaloNur Inserito il - 26/11/2011 : 00:07:58
Ho altresì scoperto che la chiesa di S.Maria di Tergu ha forti riferimenti a questa misteriosa rosa e per la quale ho in serbo di documentarmi più a fondo.

esatto Saponetta, la rosa di gerico è anche stilizzata nella facciata se ricordo bene

Saponetta57 Inserito il - 26/11/2011 : 00:05:11
Pietro carissimo, hai per caso le foto delle rose scolpite nella facciata della chiesa di Tergu? In un sito Internet in cui si parla della basilica non si vedono molto bene...
Saponetta57 Inserito il - 21/11/2011 : 15:19:54
Carissimo Pietro, grazie per il tuo contributo. L'esemplare rappresentato nella foto non sembrerebbe di Anastatica. Mi sembra piuttosto un esemplare di Selaginella Lepidophilla, una felce adattatasi alla vita del deserto che, dopo essersi seccata in estate, con le pioggie riacquista liquidi e ricompone la clorofilla ridiventando verde.
Qui si può vedere l'immagine dell'esemplare di Anastatica di cui parlo:
http://farm7.staticflickr.com/6096/...50649f_m.jpg

Invito ancora gli amici che sapessero di altre presenze in Sardegna di indicarmele.
Petru2007 Inserito il - 20/11/2011 : 00:15:19
Messaggio di Saponetta57
[. Ho altresì scoperto che la chiesa di S.Maria di Tergu ha forti riferimenti a questa misteriosa rosa e per la quale ho in serbo di documentarmi più a fondo.
Qualsiasi notizia in proposito mi è particolarmente gradita. grazie Paola


La chiesa in questione è intitolata alla Madonna di Gerico, anche se è più nota come Santa Maria di Tergu. Al suo interno vi è appunto un esemplare della Rosa di Gerico, come si può vedere nell'immagine:


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