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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
DedaloNur Inserito il - 19/12/2009 : 10:42:19
il titolo è volutamente provocatorio. serve ad attirare quell'attenzione e a provocare quel minimo di sdegno morale senza il quale non ci si può definire cittadini.

da Pintore si discute di una barchetta con alcune incisioni interpretate come segni alfabetici. Non voglio però parlare del valore di quei segni e quindi di scrittura nuragica; ma del fatto che questa barchetta, è per così dire imboscata da qualche parte. nessuno sa nulla; nessuno parla.

l'Esecrabile Gigi Sanna, (anche per alcune persone di questo forum) cita altri casi:
Caro Zedda, certo avere dei nomi sarebbe molto importante. Perchè presumo che ci siano delle responsabilità. Ma allora bisognerebbe, non circoscrivere il caso, chiedere tanto, ma tanto: chi ha 'imboscato' il cosiddetto 'brassard' di Is Locci- Santus dopo la pubblicazione dell'Atzeni? Chi ha imboscato da trent'anni e più il coccio nuragico con la scrittura di Ugarit di cui parla Pettinato (mica Gigi Sanna o Peppino Zedda)? Chi ha imboscato le plance di sughero 'scritte' trovate nel Nuraghe di Barumini? Chi è stato colui che ha visionato gli autenticissimi cocci di Orani seppellendoli in una fitta cortina di silenzio? Chi è lo studioso, sardo o non, che dal punto di vista epigrafico si è pronunciato come si è pronunciato sui segni del vaso di La Prisgiona di Arzachena? Chi...chi. Devo continuare?


ricordavo il caso del coccio nuragico con alcuni segni cuneiformi trovati in uno scavo archeologico, e dunque senza dubbio autentico, perchè ne lessi proprio nel blog di Pintore. che quei segni siano cuneiformi non lo dice il non-metodologico Sanna, arraffatore e affastellatore di pseudo-documenti scritti, ma un autorità del Settore: Pettinato, a cui prof. Zucca (altra persona al di là di ogni sospetto..per fortuna), testimone della scoperta, sottopose il coccio.

credo che non tutti i lettori di questo forum conoscano Giovanni Pettinato. quindi linko la sua sintetica biografia bibliografia

Giovanni Pettinato si è laureato in Assiriologia all'Università di Heidelberg. In Germania e poi in Italia ha insegnato Sumerologia e Storia orientale antica. Dal 1974 è professore ordinario presso l'Università "La Sapienza" di Roma. È direttore della commissione per i Dizionari Sumerici e Assiri dell'Unione Accademica Nazionale, e dal 1991 responsabile europeo dei progetti di vocabolario sponsorizzati dalle Accademie mondiali. Ha ricevuto diversi premi: nel 1983 il "Columbus" della Città di Firenze, nel 1984 quello dell'Accademia Nazionale dei Lincei, nel 1985 quello della Alexander von Humboldt-Stiftung della Germania Federale. È autore di diversi volumi specialistici sulla civiltà sumerica e assiro-babilonese, nonché di edizioni di testi cuneiformi nei musei di Londra, Baghdad e Istanbul.

http://www.ibs.it/libri/Pettinato+G...iovanni.html

riporto infine l'intervento ne blog di Pintore di cui si riferì l'opinione del Pettinato in merito alla scritta ugaritica sopra un coccio nuragico.
http://gianfrancopintore.blogspot.c...omparso.html
di Giorgio Cannas

Se davvero, come dice il direttore del blog, questo viene visto in decine di paesi (Francia, Germania, Canada, Perù, Spagna, Stati Uniti, Australia, ecc.) non credo che stiamo facendo una gran bella figura. Ma non tanto per la polemica, che delle volte, se è sana, è il sale delle questioni, quanto per i contenuti.
Lascio da parte anch’io i toni da ipse dixit che provengono da noti bambinoni “critici”, pasticcioni quanto testardi. Preferisco subito parlare di cose concrete. Dal momento che il dott. Usai sembra davvero pronunciarsi a titolo non solo personale, posso sperare di ricevere da lui subito una risposta. Una risposta che riguarda proprio la scrittura nuragica, quella che “stranamente” non trovano mai gli archeologi “specialisti”.
Gianni Atzori e Gigi Sanna da diverso tempo e più volte nei loro scritti hanno parlato dell’esistenza di un coccio nuragico con dei segni di tipo cuneiforme. Ci hanno persino stancato con questa tiritera. Tale coccio è stato rinvenuto, secondo gli autori, nelle campagne di Mogoro (ma più probabilmente in territorio di Villanovafranca) alla fine degli anni ’80 dagli archeologi scavatori autorizzati. Testimoni dell’evento il prof. Raimondo Zucca, che ha riferito della scoperta, ed il prof. Pettinato dell’Università di Roma che lo ha visionato
Poiché il fatto mi ha incuriosito da tempo e poiché la conferma della presenza del cuneiforme in un frammento di ceramica nuragica potrebbe spiegare molte cose (ad esempio se il tipo di cuneiforme è quello ugaritico, come quello di Tzricotu), ho provveduto a telefonare personalmente al prof. Pettinato per sapere dalla fonte diretta se la notizia corrispondesse al vero. Il professore gentilmente mi ha subito risposto dicendo che il coccio con i segni cuneiformi lo aveva visto e lo ricordava bene, anche se non sapeva dire chi in quel momento lo potesse custodire. Ha aggiunto però: “forse colui che aveva la direzione degli scavi”.
Cito il nome di queste due persone non solo per la loro notorietà ma anche per la loro pronta disponibilità, almeno credo e spero, a testimoniare di quello che hanno riferito. Il prof. Zucca nel 1995 a Gigi Sanna e Gianni Atzori , il prof. Pettinato a me qualche mese fa. Si dice dunque che gli archeologi e la Sovrintendenza non “nascondono” nulla e che tutto mettono a disposizione della gente. Ma allora il coccio dov’è? Perché, nonostante le insistenze degli studiosi, non si riesce a sapere nulla dell’oggetto? Non si potrà certo dire che sia passato poco tempo e che si stia ancora studiando. Dopo quasi trent’anni! E dal momento che parlo di oggetti in qualche modo “spariti”, perché non si dice dove si trova il cosiddetto ‘brassard’ di Is Loccis –Santus (nel disegno qui sopra).
Il prof. Atzeni dice e scrive (in Ministero per i Beni Culturali e ambientali. Soprintendenza Archeologica per le Provincie di Cagliari ed Oristano, Carbonia ed il Sulcis. Archeologia e territorio, 1995, p. 134) che si trova nel Museo di Villa Sulcis di Carbonia.
Se non che, l’oggetto nel Museo non c’è; anzi non c’è mai stato, secondo l’autorevole testimonianza della Direzione del Museo stesso. Se chiedo umilmente dove si trova, come hanno chiesto numerosi visitatori del Museo di Carbonia, commetto forse un reato di lesa maestà? Il dott. Usai inoltre tende, a mio parere, ad imbrogliare un po’ le carte dicendo che le pietre, le tavolette ed altro di scritto le trovano altri e mai gli archeologi. Davvero? E allora il detto brassard di San Giovanni Suergiu chi lo ha trovato e studiato? E chi ha trovato e studiato il sigillo di Santa Imbenia di Alghero? Chi ha trovato e studiato la lametta in oro di Pirosu su Benatzu? Chi per primo ha visto e studiato (privatamente) l’anello di Pallosu di S.Vero Milis? Chi per primo ha visionato e studiato (privatamente) il ‘nuraghetto’ scritto di Uras? Ecc. ecc.
Quanto poi alle pietre ‘interessanti’ (di Paulilatino e di Abbasanta) di cui parla il dott. Usai, lo “interesse” su di esse è già scaduto perché qualcuno parla ancora, per intorbidare le acque, di ‘bufale’, di ‘numeri romani’, di miliari, di pastorelli che si sarebbero divertiti a fare delle incisioni. E tutto va bene, perché fanno così il gioco di certi archeologi intellettualmente disonesti.


come si vede dal numero di risposte al post ,era il 2008 cadde nel vuoto totale; nessuno rispose. neppure gli archeologi che allora come ora leggono il blog di Pintore.
Si sà, ciò di cui non si parla, non è mai esistito. ed infatti ( qui per es. Maurizio Feo)affermano che i shardana ebbero contatti con Ugarit, mentre i Sardi no.

la domanda fondamentale che vorrei porre, è, cosa si può fare?










15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
tholoi Inserito il - 12/01/2010 : 11:19:11
Ok niente thread allora, solo dico che in un video montato di trenta minuti viene un pò male far capire la propria posizione su certi aspetti. Vedi ad esempio la questione costruzione dell'Arrubiu, oppure divisione cantonale, per la quale ho già avuto modo di dire che non mi piace quella di Ugas. Anche volendo cercare la rissa, cosa che non mi appartiene, dovrei quantomeno sapere prima chi ha fatto le domande a Bartoloni e sopratutto sentire bene le domande. Senza avere chiaro il contesto non posso dare nessun peso all'utilizzo della parola razzismo. Forse l'unica cosa che mi fa arrabbiare e quando vedo siti abbandonati e nel disinteresse comune, ma so anche che forse è anche un pò colpa mia. Chiuso l'OT.
DedaloNur Inserito il - 11/01/2010 : 23:31:54
in effetti di contenuto"archeo" non credo abbia nulla...; ed in effetti m'auguro che faccia uscire qualcje magagna... almeno faccio la conta di chi scioccamente equipara Frau e le sue colonne d'Ercole, al Nazionalismo atlantideo..
a che punto siamo...
kigula Inserito il - 11/01/2010 : 19:45:26
Se promettete di fare i bravi e non fare propaganda politica puoi provare ad aprire il thread qui. Però partiamo già dal presupposto che alla prima rissa, toni o parole pesanti chiudo tutto.
Se poi come prevedo ciò di cui volete parlare non è proprio archeologia, allora fallo in un'altra sezione.
Ricorda che sarà una discussione "in prova" che terrò ben sotto controllo, perchè so benissimo che causerà rissa da subito.
tholoi Inserito il - 11/01/2010 : 16:37:07
Ma perchè non sta piovendo in tutta l'isola ?
Io per il video di Bartoloni aprirei un topic apposito così qui non si va OT.
Trambuccone Inserito il - 11/01/2010 : 16:28:45
Uh,uh prevedo tuoni e fulmini........
T.
DedaloNur Inserito il - 11/01/2010 : 09:19:11
certo cara Kigula!!!....già lo sai che in realtà sono un angioletto!
kigula ha scritto:

Signori vi prego chiudiamo l'OT. Il tema è particolare e volendo se ne può discutere a parte, ma non arriviamo al solito punto in cui ognuno cerca di far virare le discussioni verso la propria ideologia.
Archeologia, non politica. Per favore tornare al seminato....

infatti, dopo il miscuglio di ideologismo e archeologia fatto da Norax, Feo, e stiglitz... e la visione di questo filmanto:
http://www.sardegnadigitallibrary.i...60&id=198664
sto pensando ad un 3d su archeologia e paure razziali in Sardegna.....così leviamo il coperchio al vaso di pandora...

dimmi tu quale sia la sezione più apprpriata....

kigula Inserito il - 11/01/2010 : 00:17:14
Mmm da bravo quest'anno!
DedaloNur Inserito il - 10/01/2010 : 20:01:36
......stavo rispondendo ad Alfonso...e poi io stesso ti ho chiesto di fare pulizia....e di cancellare il mio post e quello degli altri...(e mi sa che ne manca uno..)
ciao e buon anno...di moderazione su GdS
kigula Inserito il - 10/01/2010 : 17:23:48
DedaloNur! Avevo detto basta.
Ho fatto pulizia e penso che sia il caso di chiudere definitivamente l'OT.
Turritano Inserito il - 09/01/2010 : 23:07:48
Lessa ha scritto:

Ho letto con attenzione quest'ultima pagina di topic.
Per cui, vorrei riportarvi una voce che gira, tra quanti ho "intervistato" in campagna, durante i miei lunghi giri .....


Io stavo scrivendo il mio intervento, mentre tu postavi il tuo e noto che, la cosa non deve meravigliare, le mie idee sembra coincidere in gran parte con le tue

Ho letto con pazienza tutti i post.
Non vorrei sembrare inopportuno, ma mi viene spontanea una domanda: se qualcuno ha giudicato OT molti dei post scritti nella discussione “Giganti in Sardegna”, qua cosa si dovrebbe dire?
“L’Arte di imboscare …” lasciando perdere le biblioteche e cose simili, io, rimanendo nei giusti binari, vorrei finalmente dire la mia-
Potremmo girarla quanto volete, ma il problema è vasto e, come un prisma, ha tante sfaccettature. Non si può liquidarlo con una sola motivazione. Con un semplice “sì” o un semplice “no”. Ci sono fatti. Fatti che lasciano pensare, parecchio.
Trascuratezza: è innegabile, c’è qualcosa che non funziona nel sistema.
Incompetenza: qualche volta è indiscutibile
Poca passione: alcuni pare lavorino alle Sopraintendenze per la pagnotta (è “un lavoro come un altro”!)
Molta burocrazia: chi può negarlo?
Corporativismo e arroganza spinta: posso fare degli esempi
Malafede e ladrocini ad alto livello: chiedetelo in tribunale
E magari qualcos’altro ancora.
E se a tutto questo aggiungessimo che, qua e là, circola un antinazionalismo più o meno strisciante, sarebbe un’idea peregrina e scandalosamente di parte ?
Turritano

Lessa Inserito il - 09/01/2010 : 22:27:29
Ho letto con attenzione quest'ultima pagina di topic.
Per cui, vorrei riportarvi una voce che gira, tra quanti ho "intervistato" in campagna, durante i miei lunghi giri.

C'è (già da parecchio tempo) una brutta aria. Dovuta principalmente alla poca trasparenza, arroganza, e presunzione della sopraintendenza.
La risposta che sento più frequentemente, quando si parla di ritrovamenti occasionali in campagna è:

"darlo alla sovraintendenza? preferisco tenerlo in casa. Quando muoio poi si vedrà"

"consegnarlo? per poi saperlo imboscato in qualche scantinato?"

e via dicendo.... in una penosa lista di affermazioni più o meno simili.... confermate (a volte) dal pessimo modus agendi dell'accademia.

La gente ha perso (non l'ha mai avuta probabilmente) la fiducia nelle istituzioni.
Questo si riflette nella povertà di reperti esposti nei musei.


Ma sapete quanto si recupererebbe se solo la gente sapesse che quel reperto in un museo verrebbe valorizzato, e magari gli sarebbe concessa una remunerazione, e magari il proprio nome nell'etichetta del reperto?

Non ci sarebbero 100 musei in più...ma mille! e il ritorno economico sarebbe impressionante!

Idem per i siti archeologici non scavati...ogni giorno che passa i nostri siti vengono depredati da mani frenetiche che assorbono la linfa vitale della ricerca archeologica.
Questo è palese, guardatevi il libro su funtana coberta. Vi sembra possibile che in pozzo sacro il massimo reperto sia una testina di bronzetto e un pezzo di spada votiva infissa in un muro?
Eppure dai pozzi sacri provengono il maggior numero di reperti!

O volete altri esempi? che i pezzi di maggior pregio del museo di Sinnai siano un bronzetto di bove e una sorta di figura umanoide vi basta?

E quel che mi rende più triste è sentire alcuni archeologi che affermano "stranamente abbiam trovato solo questo". ma stranamente cosa...! se in quel nuraghe ci son stati scavi clandestini che son andati avanti per anni!


è ora di finirla, e di sbrigarsi soprattuto! perchè i nostri siti sono mollati al loro destino, e quando verranno scavati, lo stato di distruzione sarà tale e le stratigrafie così alterate che anche i risultati a livello di studio saranno quel che saranno....! idem per il ritrovamento di reperti fondamentali, immaginate se non fosse mai stata trovata la Testina con elmo piumato". Che in poche parole rappresenta un pheleset... le nostre conoscenze sarebero ancora più arretrate di quel che sono...e lo sono NOTEVOLMENTE.
desi satta Inserito il - 09/01/2010 : 21:30:59
alfonso ha scritto:

Cara Desy,
temo che tu metta insieme cose completamente diverse: libri e riviste, documenti d’archivio e tesi di laurea.
La Biblioteca contiene libri e riviste che sono di libera lettura; il problema è che non tutte le Biblioteche sono aperte al pubblico, sia per natura (solo quelle di pubblica lettura lo sono, per intenderci quelle comunali, provinciali ecc.), le altre, in tutti i campi e settori sono ad accesso limitato, per ragioni, in generale di strutture e personale. Tant’è che quella della Soprintendenza di SS è strutturata per un servizio pubblico, hanno un catalogo online, effettuano il prestito interbibliotecario. Quella di Cagliari no; non è aperta; a tutti piacerebbe che lo fosse ma i problemi strutturali soprattutto del Ministero sempre più in smantellamento (mi fermo qui per non entrare in politica) per ora lo impediscono. Va detto che molti dei testi li trovi all’Universitaria e alla Comunale, o con i normali prestiti interbibliotecari.
Per quanto riguarda l’Archivio, che non ha niente a che vedere con la Biblioteca, è un altro paio di maniche. Gli Archivi pubblici sono legati da leggi e normative molto rigide. Si accede su autorizzazione e con richieste motivate. Per quanto riguarda l’archivio storico questo è fattibile (parliamo di tutti gli archivi di qualsivoglia ente compresa la Soprintendenza), per quanto riguarda l’Archivio recente, invece, l’accesso è limitato ai portatori di interesse o ad autorizzazioni specifiche motivate e non generiche (anche qui parliamo di tutti gli archivi pubblici).
Le tesi, poi, non sono pubblicate e sono nella esclusiva disponibilità dell’Università nella quale è stata sostenuta e dell’autore. A loro ti devi rivolgere per poterle consultare.
Infine l’educazione e la disponibilità degli operatori delle Biblioteche e Archivi; temo sia un problema più generale, anche se va detto che la Sardegna ha oggi uno dei migliori sistemi bibliotecari d’Italia, costruita nell’assoluta precarietà di lavoro; è dell’altro giorno l’ennesima proroga. (Non per fare l’avvocato difensore, ma nel mio lavoro sono anche direttore di una biblioteca: di ruolo fortunatamente).
Alfonso



Caro Alfonso,
temo che si continui a parlare su piani diversi e, sebbene col timore di apparire polemica e fuori tema, non posso fare a meno di darti una risposta, almeno su alcuni punti.
1) Sulla mancata apertura al pubblico (ad esempio CA) non mi trovi d'accordo. E' un fatto di volontà. Non ci sono schiere di utenti che agognano la consultazione delle riviste. Così come le possono consultare gli studenti, potrebbero farlo e prendere copia anche gli altri utenti, magari con orari limitati e poche giornate di accesso. Tanto è vero che avviene, solamente che si deve trovare un amico compiacente che ti presenta. Se sei un paraculo e ti trovi uno sponsor ci vai lo stesso, oppure ti trovi un amico che può entrare e ti fai fare le copie da lui. Soluzione all'italiana, appunto, che non fa altro che irritare chi avrebbe solo il desiderio di prendersi copia di un articolo.
2) Sulla distinzione tra Biblio e Archivio hai ovviamente ragione e siamo d'accordo (in parte) ma non ero scesa in dettagli per ragioni di spazio (e fuoritema). Ci sarebbe però da capire chi decide (e su quale base) chi possa avere accesso a quali fondi e perché (altro problema enorme dell'archivistica italiana, su cui si scatenano talvolta furiose polemiche).
3) In tutte le biblioteche pubbliche (con, e senza accesso incondizionato) esistono numerosissime copie di tesi di laurea, a volte consultabili e fotocopiabili, a volte no. Puoi verificare su un qualunque catalogo on-line.
4) Che la maleducazione e la supponenza possano essere un problema diffuso potrà anche essere, ma, da frequentratrice assidua delle biblioteche pubbliche (quando mi fanno entrare) posso dire che non ho mai trovato persone quali quelle delle Sopr. E non parlo solo di quella di CA. Forse sono stata sfortunata oppure sono particolarmente antipatica...
In definitiva, sebbene apprezzi moltissimo la tua gentilezza e la grande pazienza (senza parlare della competenza) ti vorrei invitare a considerare che le mie impressioni sono condivise anche da tanti altri e che farle cambiare (se si volesse) si potrebbe con un piccolo sforzo teso a venire incontro ai tanti appassionati veri che continuano ad avere l'impressione che le Sopr. siano dei piccoli centri di potere, vagamente arroganti e spesso poco trasparenti.
E, per tornare al tema, si tratta di impressioni che poi fanno talvolta da terreno fertile quando arrivano le bordate dei FantaX e di chi ci specula sopra (ad esempio i politici, come nel caso delle statue del Sinis). Così compaiono le sparizioni dei reperti, i falsi ritrovamenti, gli imboscamenti ed il resto. Tutto ciò a partire, in fondo, da un semplice problema di rapporto tra un'istituzione pubblica ed il cittadino.
Grazie per la risposta e perché la prossima volta non sbaglierai il mio nome che si scrive con la 'i' e non con la 'y'
robur.q Inserito il - 09/01/2010 : 20:57:45
desi satta ha scritto:

robur.q ha scritto:

Desi sei ammessa ad honorem tra i provocatori
sei stata molto abile a centrare una delle ragioni del problema



Nessuna provocazione: è una costatazione condivisa anche da parecchi addetti ai lavori (sebbene non possa ovviamente farne i nomi, dunque mi assumo la responsabilità di tale affermazione) e non solo in Sardegna.
Visto che mi dai l'occasione, desidero ribadire la completa assenza di qualunque voglia polemica, così come una siderale distanza dalle considerazioni interessate dei FantaX (con X=quellochesivuole).


l'assenza di qualsiasi voglia polemica.......sei sicura?
ho l'impressione che interessate siano le considerazioni di molti e non solo dei FantaX
magari per un interesse di categoria piuttosto che direttamente personale
qualcosa non mi torna in questa discussione
alfonso Inserito il - 09/01/2010 : 18:57:28
Cara Desy,
temo che tu metta insieme cose completamente diverse: libri e riviste, documenti d’archivio e tesi di laurea.
La Biblioteca contiene libri e riviste che sono di libera lettura; il problema è che non tutte le Biblioteche sono aperte al pubblico, sia per natura (solo quelle di pubblica lettura lo sono, per intenderci quelle comunali, provinciali ecc.), le altre, in tutti i campi e settori sono ad accesso limitato, per ragioni, in generale di strutture e personale. Tant’è che quella della Soprintendenza di SS è strutturata per un servizio pubblico, hanno un catalogo online, effettuano il prestito interbibliotecario. Quella di Cagliari no; non è aperta; a tutti piacerebbe che lo fosse ma i problemi strutturali soprattutto del Ministero sempre più in smantellamento (mi fermo qui per non entrare in politica) per ora lo impediscono. Va detto che molti dei testi li trovi all’Universitaria e alla Comunale, o con i normali prestiti interbibliotecari.
Per quanto riguarda l’Archivio, che non ha niente a che vedere con la Biblioteca, è un altro paio di maniche. Gli Archivi pubblici sono legati da leggi e normative molto rigide. Si accede su autorizzazione e con richieste motivate. Per quanto riguarda l’archivio storico questo è fattibile (parliamo di tutti gli archivi di qualsivoglia ente compresa la Soprintendenza), per quanto riguarda l’Archivio recente, invece, l’accesso è limitato ai portatori di interesse o ad autorizzazioni specifiche motivate e non generiche (anche qui parliamo di tutti gli archivi pubblici).
Le tesi, poi, non sono pubblicate e sono nella esclusiva disponibilità dell’Università nella quale è stata sostenuta e dell’autore. A loro ti devi rivolgere per poterle consultare.
Infine l’educazione e la disponibilità degli operatori delle Biblioteche e Archivi; temo sia un problema più generale, anche se va detto che la Sardegna ha oggi uno dei migliori sistemi bibliotecari d’Italia, costruita nell’assoluta precarietà di lavoro; è dell’altro giorno l’ennesima proroga. (Non per fare l’avvocato difensore, ma nel mio lavoro sono anche direttore di una biblioteca: di ruolo fortunatamente).
Alfonso
alfonso Inserito il - 09/01/2010 : 18:55:49
Caro Dedalo
Mi colpisce la durezza del tuo intervento, tanto che se ti seguissi in questo dovrei dire che c’è un nervo scoperto.
D’altra parte la sequenza da te proposta, prima la Civiltà nuragica, che suppongo ritenga intonsa e poi le contaminazioni e i meticciati, va di pari passo con l’altro assunto: l’imboscamento di quei reperti che permetterebbero lo svelamento della "Vera Storia", che poteri occulti vogliono tenere nascosta; è un refrain tipico che da decenni si sente non solo in Sardegna e sul quale sono ampi gli studi e le prese di posizione. In questo ti consiglierei di continuare la lettura di Vidal-Naquet. (questo anche per dire che non è del tutto OT)
E, soprattutto, ne possiamo parlare in modo, credo, più attento e meno grossolano. Poi ognuno ha le sue opinioni.
Su una cosa però “pretendo” da te una risposta (pubblica o privata, come preferisci) chi sarebbe la persona che avrei attaccato? Visto che nei miei interventi qui in questo forum, nell’articolo in una rivista online che ho segnalato e nei miei interventi in generale discuto di dati storici di ipotesi, tesi, idee e su quelle esprimo le mie opinioni, come è doveroso nel mestiere di ricercatore. Mi colpisce poi la tua affermazione dell’impossibilità di difendersi, visto che questo è un forum nel quale non mi sembra ci siano impedimenti di sorta, salvo quelli della buona educazione e del rispetto.
Se poi ti può interessare i miei studi sul meticciato sardo (oltre che sugli shardana e su Atlantide, sulla “vera storia”, sul fatto che i reperti non siano imboscati) continuano a fruttarmi messe di insulti e inviti a tornarmene a casa (chissà dove poi).
Felicemente umanista Alfonso

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