V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Adelasia |
Inserito il - 07/02/2011 : 22:09:13 E se raccontassimo delle poetesse, sarde o che della Sardegna narrano... così poche, così sconosciute?
Se rileggessimo una vecchia antologia, un libro dimenticato, se scovassimo una nuova pubblicazione alla quale una sconosciuta poetessa ha regalato i suoi versi???
Sarebbe bello se creassimo noi una nuova, piccola raccolta.... |
15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
noesis81 |
Inserito il - 13/09/2013 : 15:59:35 Mentre conoscevo già alcune delle poetesse di cui avete parlato, di altre non ne avevo mai sentito parlare.. E tra queste Savina Dolores Massa mi ha incantata. Ora mi avete messo curiosità e andrò sicuramente a cercare altre sue opere!
Meravigliosa anche la poesia di Juanna Elìes pubblicata da Tizi: dopo averla letta, chiudi gli occhi e ti accorgi di avere davanti le più belle immagini della Sardegna.. Evocativa e toccante!
Voglio contribuire anche io, che di materiale ne ho un bel po' in giro per casa.. Intanto comincio con la classicissima Grazia Deledda e questa poesia che adoro e che si chiama LA PRIMAVERA.. E' stata la prima poesia di Grazia che ho letto, quindi per me ha un grande valore affettivo!
L’inverno aveva rinfrescato anche il colore delle rocce. Dai monti scendevano, vene d’argento, mille rivoletti silenziosi, scintillanti tra il verde vivido dell’erba. Il torrente sussultava in fondo alla valle tra i peschi e i mandorli fioriti, E tutto ’era puro, giovane, fresco, sotto la luce argentea del cielo. |
Adelasia |
Inserito il - 14/06/2013 : 00:00:55 | errante ha scritto:
Vi seguo con interesse, posso partecipare?
Rosalba Satta Ceriale
Insegnante elementare in pensione, è nata a Nuoro, nel rione antico di San Pietro, nel mese di novembre del 1948. Da oltre trent’anni risiede a Budoni, dove è stata Assessore alla Pubblica Istruzione, alla Cultura e allo Spettacolo. Figlia d’arte – il padre è il famoso poeta in lingua sarda Franceschino Satta, scomparso il 25 luglio del 2001 -, è sposata con Liberato Ceriale ed è madre di due figli, Massimo e Luciana. Ha iniziato a scrivere da adolescente.......................................... ................
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Ho ripensato a questo post stasera, dopo aver letto una struggente e melanconica poesia di Rosalba Satta: "Hapo a remenare". E' talmente bella e delicata che credo sia difficile riportarne, in una traduzione in italiano, le suggestioni che evoca (come si fa a rendere l'idea di "...s'anima mea ingrisada"??? )
Hapo a remenare…(di Rosalba Satta)
M’han a essire sas alas e hapo a bolare… prus innedda ’e sas cussorjas locos de ideales casticaos, prus innedda ’e sa malissia, prus innedda de s’irfadu de sos imbirgos ’e sa zente chi si bendet pro nudda. M’han a essire sas alas… e hapo a bolare prus innedda de sos pessamentos ligaos de s’ocrada ammolighinada cundennada a sichire a bier pisiliches de nudda. M’han a essire sas alas e hapo a bolare in su banzicu ’e su chelu pro affranzare sa luche! Oje tottu mi paret affusu. S’anima mea ingrisada imbolicande frizzas de belenu a suppuzu si turmentat… Pro abbrazzare s’ispantu ’e s’ isperanzia hapo a remenare chin sa luche ’e su coro.
Eccone una altrettanto struggente rivisitazione musicale: http://www.youtube.com/watch?v=3gt_WwbjDC4
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Adelasia |
Inserito il - 17/03/2012 : 23:09:47 Da S'ischiglia:
BARCHE SUL MARE (di Liliana Sanna)
S'allontanano lente sopra l'onde nel silenzio lunare snelle prore di barche: le lanterne, tenui di luce, oscillano alla fioca carezza profumata della brezza notturna. E il cuore le crede carovane di stelle vaganti in un deserto di dolcezza.
Qualcuno conosce questa poetessa? Mi piacerebbe sapere quacosa su di lei... |
Adelasia |
Inserito il - 27/01/2012 : 22:29:40 C'E' UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE ( di Joyce Lussu)
C'è un paio di scarpette rosse numero ventiquattro quasi nuove: sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica "Schulze Monaco" c'è un paio di scarpette rosse in cima a un mucchio di scarpette infantili a Buchenwald più in là c'è un mucchio di riccioli biondi di ciocche nere e castane a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati non si sprecava nulla e i bimbi li spogliavano e li radevano prima di spingerli nelle camere a gas c'è un paio di scarpette rosse per la domenica a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo chi sa di che colore erano gli occhi bruciati nei forni ma il suo pianto lo possiamo immaginare si sa come piangono i bambini anche i suoi piedini li possiamo immaginare scarpa numero ventiquattro per l'eternità perché i piedini dei bambini morti non crescono
c'è un paio di scarpette rosse a Buchenwald quasi nuove perché i piedini dei bambini morti non consumano le suole. |
Tizi |
Inserito il - 10/01/2012 : 22:48:28 MARIA GRAZIA DESSÌ (Sardegna) Poetessa. Nata a Dolianova, dove vive, ha svolto l'attività di assistente amministrativa presso la Direzione Didattica, dopo aver insegnato per alcuni anni nelle Scuole Elementari. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in vari concorsi poetici, tra cui il concorso letterario “Città di Ozieri”; l'VIII premio internazionale “Nosside” di Reggio Calabria; il concorso letterario “Sas boghes” di Olmedo; il premio “Romangia”; il premio “Città di Selargius"... Ha pubblicato due libri di poesie in lingua sarda (Torra immoi e A perda furriada), entrambi tradotti in catalano dallo studioso Joan Armangué Herrero, docente presso l’Università di Cagliari, e presentati in Sardegna e a Barcellona presso il Palau Robert per iniziativa del Departament de la Presidència della Generalitat de Catalunya. Nel 1998 con una sua poesia e con una puntasecca-acquatinta dell’artista Mirella Mibelli, la Casa Editrice Falconieri realizza un cofanetto d’arte. Nello stesso anno, il testo Torra immoi viene tradotto in inglese e trasposto in immagini dall’artista australiana Alison Travers. Nel 2000 alcune poesie vengono pubblicate nell’antologia di versi d’amore “Coro Meu” curata da Paolo Pillonca – Casa Editrice Soter. Due sue poesie sono state musicate da Franco Madau e Piero Marras (Torra immoi) e dal gruppo Agorà (Manca una leura). Alcuni dei suoi versi figurano, inoltre, su riviste letterarie tra cui “S’ischiglia” e “La grotta della vipera” e su diverse raccolte antologiche. Con le sue opere ha partecipato al Salone del Libro di Torino e alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte. Tiene numerosi recitals e fa parte di alcune giurie di premi letterari.
Torra immoi
Torra immoi ca is pilus funt ancora nieddus che-i-sa notti, is dentis biancus che mindula frisca, sa boxi alligra che arrui de monti. Torra immoi: is frenus de su tempus sun tirendi a forti e mi sanguinant is manus. Torra immoi: m'as agatai trasparenti baddendi a luxi e luna. |
Tizi |
Inserito il - 10/01/2012 : 22:35:13 E' un'artista poliedrica, Franca Nurchis, la sua ricerca artistica spazia, infatti dalla materia al colore, alla parola. Franca Nurchis è nata a Cagliari nel 1942.
Ha studiato materie umanistiche.
Dal 1973 al 1996 insegna educazione all'immagine nella scuola primaria statale per i bambini portatori di handicap, per i quali organizza diversi laboratori di sperimentazione e animazione.
Fra le mostre personali più importanti si segnalano: "Immaginaria", Palazzo Regio, Cagliari 1999; "Lentamente si fece silenzio", Centro Culturale Man Ray, Cagliari 2002, dove oltre alle installazioni presenta, per la prima volta, le sue poesie.
Si potrebbe stare una vita distesi tra un arcobaleno di azzurri a sognare fronde ombrose dal profumo di frangipane a disegnare mandala dentro il mare a catturare pastelli per gli occhi di un'isola incantata ad evocare istinti e liberare inibizioni si potrebbe stare una vita a vivere di niente.
Nel luogo di ombre sembra regnare rassegnata malinconia per il consumarsi del tempo allo scandire illusioni che cingono come manto gli affanni gettando ponti tra sogno e realtà. Ma quando trascinati dalla ruota dei desideri il passo si arresta sradicato per sempre su quel luogo violato mai più tornerà a stendersi il silenzio.
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Tizi |
Inserito il - 10/01/2012 : 22:20:09 Custa esti sa terra chi bramo (Juanna Elìes) ho trovato solo il testo in Italiano e non ho trovato nessuna biografia, ma mi è piaciuta molto la poesia!
Questa è la terra che desidero: Un luogo di ombre leggère di muschio Di alture affidate a Dio Di collinette e strapiombi Di piane che all'imbrunire svaniscono sotto una coltre di nebbia
Desidero le stelle che trapuntano il cielo Il profumo delle erbe Che il vento fruga e cosparge nell'aria Ho care queste case dipinte, quasi, Con la seta verde delle foglie Dove la corrente tiepida corre, poi si nasconde complice l'oscurità
Questa è la terra che amo Perché ogni tanca* è coltivata col sudore Ogni pezzo di verde un miracolo Ogni viottolo testimone di storie
Sono legata a questo sterrato Che quotidianamente ci trascina e ci perseguita Nei sentieri del tempo. E conta calmo e silenzioso, Uno per uno, i passi che muovo
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maria |
Inserito il - 03/11/2011 : 05:45:35 Bellissimeeeeeeeeeeeeeeeee Milly Ho una preferenza per "Notte di luna ladra" |
Tizi |
Inserito il - 02/11/2011 : 21:51:46 Che bella "ammentu"! |
milly73 |
Inserito il - 02/11/2011 : 21:07:39 Ammentu di Francesca Moro
Ci funti mamentus candu s’ammentu de bosatrus… bosatrus chi no seus prus innoi mi scempiada e deu du sciu… chi sas peadas bostas funti po sempri sparessias de custa terra Tandu deu seu ‘ela laniada in milli filacittus… bolatzant is filincus illas scorriadas e fertuas trottoxadas a sa matta de s’esistentzia chi circada cun rexinis fundudas sambini de linfa po noa vida. Illas fundiasa a sa spera ca su benidori ap’a trogai unu pretziosu, spantosu filu ‘e oro po nos incontrai ‘e nou Podit essi chi sas caras nostas sianta furriadas… ma…seguramenti nos’ap’a reconnosci
traduzione Ricordo
Ci sono momenti in cui il ricordo di voi di voi che non siete più qui mi strazia ed io lo so… che le vostre impronte sono per sempre svanite da questa terra. Allora io sono vela lacerata in mille brandelli Sventolano le fibre lembi stracciati e percossi attorcigliati all’albero dell’esistere che cerca con profonde radici sangue di linfa per nuova vita Lembi fusi alla speranza che il futuro avvolgerà un prezioso e magico filo d’oro per rincontrarvi Forse i nostri visi saranno cambiati, ma… sicuramente ci riconosceremo. |
milly73 |
Inserito il - 02/11/2011 : 21:01:09 Nott’e luna bardanèra
In custa nott'e luna barbanéra ischintiddiant is ferros de cuaddos impressidos in is mores de padentes mùdas, po fare fùras.
A cuadd'e alas de bentu geo puru 'olìa furare.
'Olia furare de sa mesa apparicciada 'e chelu un isteddighedd'e lughe po dd'arregalàre a unu pipìu solu, iscavulàu, de pedde bianca o niedda chi lambrigat spibionande oras de tristura.
‘Olia furare unu carignu a sa luna po dd'arregalàre a su 'ecciu solu post' a parte de sa soziedàde ca no podet caminare. In dogna surcu cofudu costoidi un'istoria antiga in s'iscusorgiu de s'ammentu e tenet ancora gana de contare: poite no ddu 'oleis iscurtare?
In custa nott'e luna bardanèra 'olia furare de su Babbu Mannu una cosa bella e rara: su pedronu, po d'arregalare a chini no agatat paghe ca no ischit perdonare!
'Olia furare s'abb'e su mare po istudare dogna fogu tentu in custa terra chi sighit a abbruxare! Custas manos nudas, impotentes, cantas cosas ‘iant'a 'ollere furare po cambiare s'indula 'e s'omine chi sighit a gherrare!
traduzione Notte di luna ladra
In questa notte di luna ladra scintillano gli zoccoli dei cavalli lesti nei sentieri delle montagne mute, per fare razzia.
A cavallo delle ali di vento anch'io vorrei rubare.
Vorrei rubare dalla tavola imbandita del cielo una stellina di luce, per regalarla ad un bimbo solo, abbandonato, di pelle bianca o nera che piange centellinando ore di tristezza.
Vorrei rubare una carezza alla luna per regalarla al vecchio solo messo da parte dalla società perché non può camminare. In ogni ruga profonda custodisce una storia antica nello scrigno dei ricordi e vorrebbe ancora raccontare: perché non lo si vuole ascoltare?
In questa notte di luna ladra vorrei rubare dal grande Babbo una cosa bella e rara: il perdono, per regalarlo a chi non trova pace perché no sa perdonare!
Vorrei rubare l'acqua del mare per spegnere tutti i fuochi in questa terra che continua a bruciare! Queste nude mani, impotenti, quante cose vorrebbero rubare per cambiare l'indole dell'uomo che continua a guerreggiare!
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milly73 |
Inserito il - 02/11/2011 : 20:55:26 Feminas
Rosas, nuscosas de amòre, donàis sa vida a totus is creatùra. Feminas, biancas, nieddas e moras, chenza benidòre bendias, affachiladas, idorrobadas de sa dignidàde, a zerriu citìu, grerrais e moreis po sa libertàde ! Feminas a coro issambentìu cravillau de spinas che Nostrassennora po figios imbriagos de droga: ais sempere ‘onàu e mai arrecìu ! Feminas pringias de amòre, cun d’unu sorrisu, cuais su dolòre. Feminas orroschias de isperare, a cara surcàda po is males de sa terra sighint a gherrare: seis sempere dignias de s’isprigare…!
E tue, Franchisca appreziàda che Donna, maista de vida e de seda po Sardigna e su mundu. Femina ‘e gloria: lassàs arrastu in totu s’istoria !
traduzione Donne
Rose, profumate d’amore, donate la vita a tutte le creatura. Donne, Bianche nere e more, senza avvenire, vendute bendate, usurpate della dignità, con un grido muto, lottate e morite per la libertà ! Donne col cuore sanguinante conficcato da spine come Nostra Signora per figli ubriachi di droga: avete sempre dato e mai ricevuto ! Donne pregne d’amore, con un sorriso nascondete il dolore. Donne stanche di sperare, col viso solcato per i mali della terra continuate a lottare: siete sempre degne di specchiavi…!
E tu, Francesca apprezzata come donna, maestra di vita e di seta, per la Sardegna e nel mondo. Donna di gloria: lasci l’impronta in tutta la storia !
Di Ida Patta |
Adelasia |
Inserito il - 30/09/2011 : 23:07:20 Ancora la grande Joyce Lussu....
TUTTA QUESTA FELICITA'
Tutta questa felicità non potrà sparire dal mondo anche dopo il gran tuffo nell’aldilà continuerà a svolazzarvi attorno travestita da lucciola o da farfalla o saltellando sulle stelle o giocando allo scivolo con le sibille giù per l’arcobaleno o sul crinale di un raggio di sole al tramonto magari danzando sulle punte lungo una nota musicale. |
Tizi |
Inserito il - 10/03/2011 : 14:50:02 Sonia Demurtas Nasce a Sorgono nel 1976, si trasferisce poi con la famiglia nella provincia di Vibo Valentia, dove lavora ed opera nel campo dell’arte figurativa e della scrittura. ama l’arte della poesia fin da piccolissima; esprime il suo essere con toni variopinti, ricchezza di immagini narrate che coinvolgono il lettore; ama l’arte nelle sue svariate espressioni; maestra di disegno e di arte della ceramica, dipinge, modella e plasma i suoi personaggi anche nella poesia. Nel suo animo un incatenarsi di emozioni, che vivono, prorompendo in canto. Esprime il suo modo di essere con toni variopinti, ricchezza d’immagini narrate particolarmente coinvolgenti. Nelle sue poesie ha la capacità di vedere cose che altri non hanno mai visto, proponendo un concerto di parole che ripercorrono i ricordi e affondano in una dolce malinconia. Altre volte canta l’amore e lo esalta come pochi sanno fare. Tutto è incentrato su un percorso di vita pieno di esperienze; Passato e presente si intrecciano con una forza dirompente. Una mano tesa verso l’infinito… un canto proteso al cielo verso la speranza. Lo stile neoclassico è inconfondibile, dirompente. Vince numerosi concorsi nazionali e regionali, riceve varie proposte di selezione opere inedite, decide così di vagliare alcune offerte per la pubblicazione del suo libro “OLTRE L’AMORE”, nasce quindi una silloge di scritti poetici, composta da liriche e pezzi di saggistica. Scoperta dal traduttore Teodoro SENNI, il suo libro è ora stato tradotto negli usa.
L'anima. L'anima dimora nell'ombra, tra le ombre... tra quelli che mi sfiorano ignorandomi... e quelli che io sfioro ricordandomi... l'anima dimora, tra soffici cuscini d'allegria, tra i sorrisi che mi doni amandomi... e quelli che ti dono amandoti; L'anima dimora nei giorni di sole...e in quelli di pioggia... tra una lenta foschia che abbraccia il corpo e l'anima mia.
Risposte d'angeli. Quello che ho passato in questa terra… non ha risposte d’angeli, ne alabastri che sorreggono il destino… Quello che ho passato in questa terra… macchia l’anima, come la colla di un pino; Ha occhi d’anfora profondi il mio cammino… se guardi dentro c’è un mistero che non svelo. Segna mezzanotte il tocco del mio cuore… quanta malinconia nell’anima “sospira e duole”.
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Adelasia |
Inserito il - 01/03/2011 : 22:24:35 LAMPARE DI STELLE (di Mariella Masoni)
Sogni di stagno tuffano lune appese su fili di giunco. Premono grani di sabbia su ferite umide della notte. Spingono occhi d’attesa oltre specchi di lago e lanciano ami lampare di stelle come stupore di prime volte.
Mariella Masoni è una poetessa sassarese. Docente in un istituto superiore della città turritana, collabora attivamente in diversi progetti che hanno l'obiettivo di valorizzare la cultura sarda.
Nel 2007 ha pubblicato la raccolta di poesie "Correre cielo". |
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