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jomaru
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 22/03/2011 : 23:59:33
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Se la pensate come Nostalgia votate SI contro il nucleare!
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Nostalgia
Utente bloccato
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Inserito il - 23/03/2011 : 01:02:17
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| jomaru ha scritto:
Se la pensate come Nostalgia votate SI contro il nucleare!
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Molti la pensano come me.. solo che non hanno il coraggio e la voglia di dirlo.
Bisogna difendere i propri ideali... per un futuro migliore
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nio84
Utente Medio
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Inserito il - 23/03/2011 : 14:56:27
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| Nostalgia ha scritto:
| jomaru ha scritto:
Se la pensate come Nostalgia votate SI contro il nucleare!
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Molti la pensano come me.. solo che non hanno il coraggio e la voglia di dirlo.
Bisogna difendere i propri ideali... per un futuro migliore
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Io sono d'accordo con Nostalgia!!
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jomaru
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 23/03/2011 : 16:11:21
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| nio84 ha scritto:
| Nostalgia ha scritto:
| jomaru ha scritto:
Se la pensate come Nostalgia votate SI contro il nucleare!
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Molti la pensano come me.. solo che non hanno il coraggio e la voglia di dirlo.
Bisogna difendere i propri ideali... per un futuro migliore
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Io sono d'accordo con Nostalgia!!
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E io ti rispetto senza remore
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 23/03/2011 : 16:35:38
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Ricordate la truffa di Fleishman e Pions circa la "Fusione Fredda"? La fusione fredda sarebbe il vero nucleare sicuro, che non corre il rischio di trasformarsi in un disastro come l'attuale fusione calda. Ed in teoria è possibile, malgrado la precedente frode, appunto. E' per questo motivo che Rubbia - che fino a prova contraria sa di che cosa parla - è rimasto possibilista, circa il nucleare. Nel suo recente intervento ha dichiarato che gli eventi giapponesi spingono ad una seria riconsiderazione della situazione nucleare in genere, ma non lo boccia. Ora, guardiamo serenamente la situazione energetica: 1) l'eolico si applica solo in zone (come gli USA o la Russia) dove le grandi pianure permettono la presenza di venti sempre presenti e costanti in forza e direzioni, a bassa quota; in Italia si è in genere perpetrata una "truffa clientelare" degli appalti (tenete anche presente che alla base di ognuno di quei mostri c'è un cubo di cemento armato di 15 per 15 per 15 metri). 2) la forza di marea è la meno utilizzabile di tutti: solo in quei rari posti oceanici in cui il divario tra bassa ed alta marea è molto sensibile, quindi certamente non nel Mediterraneo. 3) il fotovoltaico è per il momento inquinante (silicio), a meno che non si conducano ricerche che portino allo sviluppo di un fotovoltaico basato su prodotti vegetali non inquinanti (notizia comparsa recentemente anche su Tiscali).
Quindi, dobbiamo essere ben certi dell'argomento di cui stiamo dibattendo: al momento (ma solo al momento!) il nucleare non è sicuro. Ma non è il Diavolo in terra. D'altro canto, in Giappone che cosa è successo? Il terremoto non aveva fermato le centrali nucleari, perché - malgrado la corrente elettrica interrotta - i generatori di corrente autonomi erano entrati in azione, scongiurando il malfunzionamento del sistema di raffreddamento. L'onda di Maremoto di dieci metri d'altezza (fatto veramente imprevedibile ed eccezionale anche per il Giappone, ma assolutamebnte impossibile per l'Italia) ha bloccato i generatori e dato quindi inizio al surriscaldamento. Queste cose le scrivo per chiarezza. Perché io per primo non affiderei una centrale nucleare attuale a fusione calda - per quanto perfetta - nelle mani degli italiani, con tutti i loro caratteristici difetti: forse nelle mani dei Finlandesi, sì. Quindi: votiamo pure come ci pare, oggi: ci mancherebbe altro! Ma, per il futuro, continuiamo a ragionare con la logica di un cervello, non con la tremarella delle budella, per favore.
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sonos
Utente Attivo
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Inserito il - 23/03/2011 : 19:35:47
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| maurizio feo ha scritto:
...E' per questo motivo che Rubbia - che fino a prova contraria sa di che cosa parla - è rimasto possibilista, circa il nucleare. Nel suo recente intervento ha dichiarato che gli eventi giapponesi spingono ad una seria riconsiderazione della situazione nucleare in genere, ma non lo boccia. Ora, guardiamo serenamente la situazione energetica: 1) l'eolico si applica solo in zone (come gli USA o la Russia) dove le grandi pianure permettono la presenza di venti sempre presenti e costanti in forza e direzioni, a bassa quota; in Italia si è in genere perpetrata una "truffa clientelare" degli appalti (tenete anche presente che alla base di ognuno di quei mostri c'è un cubo di cemento armato di 15 per 15 per 15 metri). 2) la forza di marea è la meno utilizzabile di tutti: solo in quei rari posti oceanici in cui il divario tra bassa ed alta marea è molto sensibile, quindi certamente non nel Mediterraneo. 3) il fotovoltaico è per il momento inquinante (silicio), a meno che non si conducano ricerche che portino allo sviluppo di un fotovoltaico basato su prodotti vegetali non inquinanti (notizia comparsa recentemente anche su Tiscali).
Quindi, dobbiamo essere ben certi dell'argomento di cui stiamo dibattendo: al momento (ma solo al momento!) il nucleare non è sicuro. Ma non è il Diavolo in terra. D'altro canto, in Giappone che cosa è successo? Il terremoto non aveva fermato le centrali nucleari, perché - malgrado la corrente elettrica interrotta - i generatori di corrente autonomi erano entrati in azione, scongiurando il malfunzionamento del sistema di raffreddamento. L'onda di Maremoto di dieci metri d'altezza (fatto veramente imprevedibile ed eccezionale anche per il Giappone, ma assolutamebnte impossibile per l'Italia) ha bloccato i generatori e dato quindi inizio al surriscaldamento. Queste cose le scrivo per chiarezza. Perché io per primo non affiderei una centrale nucleare attuale a fusione calda - per quanto perfetta - nelle mani degli italiani, con tutti i loro caratteristici difetti: forse nelle mani dei Finlandesi, sì. Quindi: votiamo pure come ci pare, oggi: ci mancherebbe altro! Ma, per il futuro, continuiamo a ragionare con la logica di un cervello, non con la tremarella delle budella, per favore. |
Rubbia non è possibilista sul nucleare, il futuro è nel sole. http://www.repubblica.it/ambiente/2...ole-1819909/ Qui parla anche dell'uso del solare termodinamico. L'utilizzo del silicio sarà solo per il presente ed il futuro molto prossimo, diverse ricerche hanno individuato nuovi componenti organici che saranno più economici e meno inquinanti. Stiamo parlando di centrali nucleari a fissione (la fusione calda sarà sicuramente la meta delle ricerche in campo nucleare ma attualmente non è redditizia energeticamente) che, nonostante le migliorie tecniche, è basata su tecnologie vecchie di cinquant'anni. Non esistono paesi più o meno bravi nel costruire centrali nucleari soprattutto con i privati come principali protagonisti: proprio il caso della centrale finlandese di generazione III+ (EPR), ancora in costruzione con ritardi di anni e costi duplicati, è un chiaro esempio dei problemi economici e non solo che questo tipo di centrali creano. Solare (termico e fotovoltaico) ed eolico hanno fatto passi da gigante nonostante le risorse investite siano enormente inferiori a quelle verso il nucleare, serve unicamente una volontà politica per rendere queste soluzioni fruibili, noi come cittadini possiamo fare molto...votando e facendo capire la nostra scelta.
P.S. questi aspetti sono stati già, e più volte, trattati in questa discussione ed in quella simile sul nucleare in sardegna
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 24/03/2011 : 09:50:31
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Tutti gli scienziati che s'interessano di Fisica (e Rubbia certamente è uno di questi) sono senza alcun dubbio possibilisti e sperano nella Fusione Fredda, che non è ancora stata realizzata, malgrado gli annunci a suo tempo trionfalistici di Fleischman e Pons . Le dichiarazioni diplomatiche dell'ultima ora sono ovviamente giustificate dagli ultimi avvenimenti: non si parla certo di corda in casa dell'impiccato.
Mi pare indiscutibilmente ovvio che si debbano portare avanti (invece che interromperli) gli studi sull'energia a rischio minore o nullo. E che si debbano prolungare facilitazioni e sgravi fiscali su quanto disponibile adesso. Lo avevo implicitamente confermato io stesso nel mio intervento, ma forse ti è sfuggito. Ma non sta certo a te dire che cosa ci riserva il futuro, specialmente sull'onda emotiva del rischio presente.
Non fraintendere il significato vero del mio intervento, per favore: non voglio affatto portare elementi tecnici nuovi a conoscenza di forumisti già esperti in materia . Non me ne frega niente! Desidero ribadire solamente che si deve restare calmi ed equidistanti e non bandire ricerche e tecnologie che potrebbero essere salvifiche nel futuro. Il nucleare non è il diavolo, malgrado tutto. Se un giorno si otterrà la fusione fredda, lì sta il futuro energetico del mondo. Se non si otterrà perché non è possibile, sarà una delusione, ma almeno avremo tentato. Se non si dovesse ottenere proprio perché - per viltà superstiziosa ed ignavia immotivata - abbiamo smesso di cercarla per timore di chissacché, saremmo tristemente e molto miserabilmente colpevoli. E' più chiaro, così?
Il che, s'intende, 1) non è affatto un discorso politico e 2) è scritto nel massimo rispetto di chi voterà contro il nucleare in Sardegna: io stesso - al momento - rappresento un voto contrario (tanto per toglierti ogni dubbio al riguardo, visto che evidentemente ci tieni) e non solamente in Sardegna. Questo nucleare non mi convince affatto. Ma la Superstizione mi convince ancora meno.
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Modificato da - maurizio feo in data 24/03/2011 10:11:50 |
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sonos
Utente Attivo
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Inserito il - 24/03/2011 : 12:27:35
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Maurizio, continui a parlare di fusione fredda anche se ormai credo che gli studi verso questa forma di produzione di energia siano davvero ai minimi termini. Ho solo risposto ad alcune tue affermazioni (non ho usato i numeri per correlarle ma se vuoi non ci sono problemi...si può rimediare). 1- l'eolico non sono solo le urbine a grandi pale cui siamo abituati: per risolvere l'inconstanza della forza dei venti, esistono generatori eolici con pale intubate (sul modello dei reattori degli aerei) che permettono la riduzione delle dimensioni dell'impianto ed una maggiore efficienza del generatore (in termini di ore di utilizzo e di energia prodotta). 2- certamente questa è il metodo di produzione meno diffuso soprattutto se si ragiona in termini di grandi impianti (come quelli francesi nella costa atlantica); ma anche qui le ricerche sono volte verso impianti più pipccoli ma di maggior diffusione come le boe-generatori di italiana progettazione. 3- sul "problema" del fotovoltaico ho già risposto nell'intervento precedente.
Sui reattori caldi hai confuso fusione (che sarà la meta verso cui la ricerca atomica dovrebbe convogliare tutte le forze ed i stanziamenti) e fissione (quella delle attuali centrali nucleari): una svista non da poco considerando che la prima, oltre a non produrre scorie, si arresta in caso di interruzione di energia fornita per la reazione (occorrono forze elevate per rompere il vincolo tra atomi) se non esistono questi requisiti, la reazione di fusione si blocca; nella fissione avviene la nota reazione a catena autoalimentata che deve essere costantemente controllata attraverso un sistema di barre di diversi elementi, in mancanza di controllo, si possono avere le conseguenze gravissime che stiamo vivendo in questi giorni, in più l'ancora non risolto problema dello stoccaggio delle scori radiottive dl processo. Quasi mi scordavo, la fusione nucleare avviene tutti i giorni sopra le nostre teste: nel Sole.
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Modificato da - sonos in data 24/03/2011 12:31:07 |
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jomaru
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 24/03/2011 : 14:26:51
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| sonos ha scritto:
Maurizio, continui a parlare di fusione fredda anche se ormai credo che gli studi verso questa forma di produzione di energia siano davvero ai minimi termini. Ho solo risposto ad alcune tue affermazioni (non ho usato i numeri per correlarle ma se vuoi non ci sono problemi...si può rimediare). 1- l'eolico non sono solo le urbine a grandi pale cui siamo abituati: per risolvere l'inconstanza della forza dei venti, esistono generatori eolici con pale intubate (sul modello dei reattori degli aerei) che permettono la riduzione delle dimensioni dell'impianto ed una maggiore efficienza del generatore (in termini di ore di utilizzo e di energia prodotta). 2- certamente questa è il metodo di produzione meno diffuso soprattutto se si ragiona in termini di grandi impianti (come quelli francesi nella costa atlantica); ma anche qui le ricerche sono volte verso impianti più pipccoli ma di maggior diffusione come le boe-generatori di italiana progettazione. 3- sul "problema" del fotovoltaico ho già risposto nell'intervento precedente.
Sui reattori caldi hai confuso fusione (che sarà la meta verso cui la ricerca atomica dovrebbe convogliare tutte le forze ed i stanziamenti) e fissione (quella delle attuali centrali nucleari): una svista non da poco considerando che la prima, oltre a non produrre scorie, si arresta in caso di interruzione di energia fornita per la reazione (occorrono forze elevate per rompere il vincolo tra atomi) se non esistono questi requisiti, la reazione di fusione si blocca; nella fissione avviene la nota reazione a catena autoalimentata che deve essere costantemente controllata attraverso un sistema di barre di diversi elementi, in mancanza di controllo, si possono avere le conseguenze gravissime che stiamo vivendo in questi giorni, in più l'ancora non risolto problema dello stoccaggio delle scori radiottive dl processo. Quasi mi scordavo, la fusione nucleare avviene tutti i giorni sopra le nostre teste: nel Sole.
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Caro Sonos, nella tua replica a Maurizio hai sostenuto che le ricerche sulla fusione fredda sono ridotte ai minimi termini, come a dimostrare che non si tratti di una via da battere nell'ambito di fonti energetiche alternative a quelle attuali.
In realtà, a Bologna, il 14 di gennaio 2011, due ricercatori italiani, Rossi e Focardi, hanno presentato a scienziati e giornalisti il loro "Energy Catalyzer", ovvero un dispositivo che lavora come un reattore nucleare LEN (tramite reazioni nucleari a bassa energia) e che trasforma l'energia immagazzinata nel combustibile del reattore (idrogeno gassoso e nichel) in calore grazie a meccanismi non spiegabili altrimenti se non come fenomeni di fusione nucleare fredda dell'idrogeno e del nichel.
Nonostante le consuete perplessità legate al mondo scientifico, spesso prigioniero di forti interessi e veti incrociati, credo sia doveroso prestare la giusta attenzione agli sviluppi di questa ricerca, il cui valore se confermato, costituirebbe una svolta storica nella produzione di energia pulita, sicura e a basso costo.
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Nostalgia
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Inserito il - 24/03/2011 : 14:32:48
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MAURIZIO FEO ha scritto:
"Se un giorno si otterrà la fusione fredda, lì sta il futuro energetico del mondo. Se non si otterrà perché non è possibile, sarà una delusione, ma almeno avremo tentato. Se non si dovesse ottenere proprio perché - per viltà superstiziosa ed ignavia immotivata - abbiamo smesso di cercarla per timore di chissacché, saremmo tristemente e molto miserabilmente colpevoli."
Il "se" non mi piace quando si parla del futuro delle nuove generazioni.
Non scommetto con il futuro dei miei figli... sempre se ciò che Rubbia dice sia vero....
In Italia sappiamo bene che mai in quasi nessun campo (politico, economico, sociale) le situazioni seguono il giusto corso.
Quindi dei se non me ne faccio nulla. Per il futuro dell'Italia voglio la certezza al 1000 % che le scelte di oggi siano assolutamente non dannose ne inquinanti per il domani.
E le voglio ora le garanzie non fra 50 anni !
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Modificato da - Nostalgia in data 24/03/2011 14:37:18 |
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Nostalgia
Utente bloccato
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Inserito il - 24/03/2011 : 15:08:32
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.... pensare che questa discussione è stata aperta e condotta in modo chiaro ed esplicito da molti paradisolani.
E' proprio vero il detto che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire... o capire ??
Per chi non è ancora del tutto deciso:
http://www.facebook.com/note.php?no...361430238320
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Modificato da - Nostalgia in data 24/03/2011 15:15:03 |
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jomaru
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 24/03/2011 : 15:26:43
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| Nostalgia ha scritto:
MAURIZIO FEO ha scritto:
"Se un giorno si otterrà la fusione fredda, lì sta il futuro energetico del mondo. Se non si otterrà perché non è possibile, sarà una delusione, ma almeno avremo tentato. Se non si dovesse ottenere proprio perché - per viltà superstiziosa ed ignavia immotivata - abbiamo smesso di cercarla per timore di chissacché, saremmo tristemente e molto miserabilmente colpevoli."
Il "se" non mi piace quando si parla del futuro delle nuove generazioni.
Non scommetto con il futuro dei miei figli... sempre se ciò che Rubbia dice sia vero....
In Italia sappiamo bene che mai in quasi nessun campo (politico, economico, sociale) le situazioni seguono il giusto corso.
Quindi dei se non me ne faccio nulla. Per il futuro dell'Italia voglio la certezza al 1000 % che le scelte di oggi siano assolutamente non dannose ne inquinanti per il domani.
E le voglio ora le garanzie non fra 50 anni !
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Cito testualmente:
"Per il futuro dell'Italia voglio la certezza al 1000 % che le scelte di oggi siano assolutamente non dannose ne inquinanti per il domani."
1)L'erba voglio non cresce neanche nel giardino del Re.
2)I "se" sono la garanzia che nessuno si sogna di dare per scontato ciò che ancora è in fase sperimentale.
3)I tuoi figli e quelli di tutti gli altri corrono molti più pericoli se si rinuncia a cercare nuove soluzioni e lasciando le cose come stanno.
4)Se sospetti di tutti, compreso Rubbia, che ha dimostrato notevole apertura anche sulle rinnovabili non capisco da chi attingi le tue granitiche certezze.
5)Spiegaci quale sarebbe il giusto corso politico, sociale ed economico per l'italia.
6)Spegni il tuo banality catalyzer (catalizzatore di banalità) consuma un sacco di energia e non ce lo possiamo permettere.
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sonos
Utente Attivo
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Inserito il - 24/03/2011 : 15:40:10
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| jomaru ha scritto:
| sonos ha scritto:
Maurizio, continui a parlare di fusione fredda anche se ormai credo che gli studi verso questa forma di produzione di energia siano davvero ai minimi termini. Ho solo risposto ad alcune tue affermazioni (non ho usato i numeri per correlarle ma se vuoi non ci sono problemi...si può rimediare). 1- l'eolico non sono solo le urbine a grandi pale cui siamo abituati: per risolvere l'inconstanza della forza dei venti, esistono generatori eolici con pale intubate (sul modello dei reattori degli aerei) che permettono la riduzione delle dimensioni dell'impianto ed una maggiore efficienza del generatore (in termini di ore di utilizzo e di energia prodotta). 2- certamente questa è il metodo di produzione meno diffuso soprattutto se si ragiona in termini di grandi impianti (come quelli francesi nella costa atlantica); ma anche qui le ricerche sono volte verso impianti più pipccoli ma di maggior diffusione come le boe-generatori di italiana progettazione. 3- sul "problema" del fotovoltaico ho già risposto nell'intervento precedente.
Sui reattori caldi hai confuso fusione (che sarà la meta verso cui la ricerca atomica dovrebbe convogliare tutte le forze ed i stanziamenti) e fissione (quella delle attuali centrali nucleari): una svista non da poco considerando che la prima, oltre a non produrre scorie, si arresta in caso di interruzione di energia fornita per la reazione (occorrono forze elevate per rompere il vincolo tra atomi) se non esistono questi requisiti, la reazione di fusione si blocca; nella fissione avviene la nota reazione a catena autoalimentata che deve essere costantemente controllata attraverso un sistema di barre di diversi elementi, in mancanza di controllo, si possono avere le conseguenze gravissime che stiamo vivendo in questi giorni, in più l'ancora non risolto problema dello stoccaggio delle scori radiottive dl processo. Quasi mi scordavo, la fusione nucleare avviene tutti i giorni sopra le nostre teste: nel Sole.
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Caro Sonos, nella tua replica a Maurizio hai sostenuto che le ricerche sulla fusione fredda sono ridotte ai minimi termini, come a dimostrare che non si tratti di una via da battere nell'ambito di fonti energetiche alternative a quelle attuali.
In realtà, a Bologna, il 14 di gennaio 2011, due ricercatori italiani, Rossi e Focardi, hanno presentato a scienziati e giornalisti il loro "Energy Catalyzer", ovvero un dispositivo che lavora come un reattore nucleare LEN (tramite reazioni nucleari a bassa energia) e che trasforma l'energia immagazzinata nel combustibile del reattore (idrogeno gassoso e nichel) in calore grazie a meccanismi non spiegabili altrimenti se non come fenomeni di fusione nucleare fredda dell'idrogeno e del nichel.
Nonostante le consuete perplessità legate al mondo scientifico, spesso prigioniero di forti interessi e veti incrociati, credo sia doveroso prestare la giusta attenzione agli sviluppi di questa ricerca, il cui valore se confermato, costituirebbe una svolta storica nella produzione di energia pulita, sicura e a basso costo. |
Il motivo è che attualmente siamo ancora nella fase di definizione delle reazioni che non presentando aspetti riconducibili alla chimica, si suppone siano di origine nucleare. In questo le ricerche stanno avendo un notevole impulso (spinte come sempre dagli Stati Uniti) ed interessano anche il nostro paese. Ma, come dichiarano gli stessi ricercatori dell'ENEA "non è proprio il caso di parlare di applicazioni energetiche o d’altro tipo. Siamo ancora in una fase di ricerca fondamentale e non c’è davvero la possibilità di esprimersi non dico su ipotetiche applicazioni, ma nemmeno sulla possibilità di studi di natura tecnologica senza aver prima definito la fisica del sistema"
Sul catalizzatore di energia di Rossi e Focardi, ho letto anch'io con molto interesse la notizia. Una parte del mondo scientifico è scettica (vabbè non sarebbe la prima volta per interessi e gelosie) anche perchè non si sa bene come avvenga la reazione, non vi è la possibilità di replicarla indipendentemente da parte di terzi (per motivi economici e di brevetti, e si può anche capire). Analizzando il nickel si sono trovate tracce, oltre che della fusione, anche di fissione nucleare che probabimente avviene nello stesso istante, rimandando ai problemi noti di questo tipo di reazione nucleare. Comunque, tutti gli esperimenti riguardanti la LENR (cioè la reazione nucleare a bassa energia) fino ad oggi, a livello mondiale, sono stati incapaci di sviluppare un metodo per produrre energia in modo continuo e affidabile.
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Modificato da - sonos in data 24/03/2011 15:41:46 |
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Nostalgia
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Inserito il - 24/03/2011 : 16:00:02
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| jomaru ha scritto:
6)Spegni il tuo banality catalyzer (catalizzatore di banalità) consuma un sacco di energia e non ce lo possiamo permettere.
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Io di pazienza ne ho.. ma fino a un certo punto !!!
Le c. le state dicendo solo voi da giorni e giorni ! Nonostante Chernobil e Fukushima, e tantissimi altri
http://www.fisicamente.net/SCI_SOC/index-1065.htm
avete ancora il coraggio di far echeggiare "nucleare" nella vostra vuota testa bacata !!!
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jomaru
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Inserito il - 24/03/2011 : 16:05:43
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| sonos ha scritto:
| jomaru ha scritto:
| sonos ha scritto:
Maurizio, continui a parlare di fusione fredda anche se ormai credo che gli studi verso questa forma di produzione di energia siano davvero ai minimi termini. Ho solo risposto ad alcune tue affermazioni (non ho usato i numeri per correlarle ma se vuoi non ci sono problemi...si può rimediare). 1- l'eolico non sono solo le urbine a grandi pale cui siamo abituati: per risolvere l'inconstanza della forza dei venti, esistono generatori eolici con pale intubate (sul modello dei reattori degli aerei) che permettono la riduzione delle dimensioni dell'impianto ed una maggiore efficienza del generatore (in termini di ore di utilizzo e di energia prodotta). 2- certamente questa è il metodo di produzione meno diffuso soprattutto se si ragiona in termini di grandi impianti (come quelli francesi nella costa atlantica); ma anche qui le ricerche sono volte verso impianti più pipccoli ma di maggior diffusione come le boe-generatori di italiana progettazione. 3- sul "problema" del fotovoltaico ho già risposto nell'intervento precedente.
Sui reattori caldi hai confuso fusione (che sarà la meta verso cui la ricerca atomica dovrebbe convogliare tutte le forze ed i stanziamenti) e fissione (quella delle attuali centrali nucleari): una svista non da poco considerando che la prima, oltre a non produrre scorie, si arresta in caso di interruzione di energia fornita per la reazione (occorrono forze elevate per rompere il vincolo tra atomi) se non esistono questi requisiti, la reazione di fusione si blocca; nella fissione avviene la nota reazione a catena autoalimentata che deve essere costantemente controllata attraverso un sistema di barre di diversi elementi, in mancanza di controllo, si possono avere le conseguenze gravissime che stiamo vivendo in questi giorni, in più l'ancora non risolto problema dello stoccaggio delle scori radiottive dl processo. Quasi mi scordavo, la fusione nucleare avviene tutti i giorni sopra le nostre teste: nel Sole.
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Caro Sonos, nella tua replica a Maurizio hai sostenuto che le ricerche sulla fusione fredda sono ridotte ai minimi termini, come a dimostrare che non si tratti di una via da battere nell'ambito di fonti energetiche alternative a quelle attuali.
In realtà, a Bologna, il 14 di gennaio 2011, due ricercatori italiani, Rossi e Focardi, hanno presentato a scienziati e giornalisti il loro "Energy Catalyzer", ovvero un dispositivo che lavora come un reattore nucleare LEN (tramite reazioni nucleari a bassa energia) e che trasforma l'energia immagazzinata nel combustibile del reattore (idrogeno gassoso e nichel) in calore grazie a meccanismi non spiegabili altrimenti se non come fenomeni di fusione nucleare fredda dell'idrogeno e del nichel.
Nonostante le consuete perplessità legate al mondo scientifico, spesso prigioniero di forti interessi e veti incrociati, credo sia doveroso prestare la giusta attenzione agli sviluppi di questa ricerca, il cui valore se confermato, costituirebbe una svolta storica nella produzione di energia pulita, sicura e a basso costo. |
Il motivo è che attualmente siamo ancora nella fase di definizione delle reazioni che non presentando aspetti riconducibili alla chimica, si suppone siano di origine nucleare. In questo le ricerche stanno avendo un notevole impulso (spinte come sempre dagli Stati Uniti) ed interessano anche il nostro paese. Ma, come dichiarano gli stessi ricercatori dell'ENEA "non è proprio il caso di parlare di applicazioni energetiche o d’altro tipo. Siamo ancora in una fase di ricerca fondamentale e non c’è davvero la possibilità di esprimersi non dico su ipotetiche applicazioni, ma nemmeno sulla possibilità di studi di natura tecnologica senza aver prima definito la fisica del sistema"
Sul catalizzatore di energia di Rossi e Focardi, ho letto anch'io con molto interesse la notizia. Una parte del mondo scientifico è scettica (vabbè non sarebbe la prima volta per interessi e gelosie) anche perchè non si sa bene come avvenga la reazione, non vi è la possibilità di replicarla indipendentemente da parte di terzi (per motivi economici e di brevetti, e si può anche capire). Analizzando il nickel si sono trovate tracce, oltre che della fusione, anche di fissione nucleare che probabimente avviene nello stesso istante, rimandando ai problemi noti di questo tipo di reazione nucleare. Comunque, tutti gli esperimenti riguardanti la LENR (cioè la reazione nucleare a bassa energia) fino ad oggi, a livello mondiale, sono stati incapaci di sviluppare un metodo per produrre energia in modo continuo e affidabile.
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Sonos grazie per la tua replica, ritengo che l'atteggiamento giusto sia quello di guardare con attenzione gli sviluppi degli esperimenti, senza mostrarsi scettici pregiudizialmente: non vorrei che l'Enea per difendere interessi di bottega costringesse altri brillanti ricercatori a varcare i confini nazionali per trovare asilo scientifico e finanziario...
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