Forum Sardegna - I gioielli sardi
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Nota Bene: Nata a Ozieri nel 1887, Maria Rosa Punzirudu è stata fra le prime donne sarde a esibirsi sul palco nel canto a chitarra. Il suo esordio risale ai primi anni venti, mentre le incisioni sono del 1930, cantando con Nicolino Cabizza e Gavino Delunas.
Fra le sue esibizioni più importanti, da ricordare quella avvenuta in Vaticano, davanti a Papa Pio XII, dove propose una toccante interpretazione di Deus ti salvet Maria.



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babborcu
Salottino
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Inserito il - 23/04/2008 : 16:20:32  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
I costumi , soprattutto quelli festivi, e non solo quelli femminili erano spesso ornati da quei gioielli che denominialo sardi..
. gia nel 17oo
qualche autore riporta che non era raro vedere contadine o contadini adorni di catene d'argento e con anelli di valore alle dita.. altri arrivano persino a dire che i sardi avrebbero commesso furti e delitti pur di poersi adornare di gioielli
aldilà dei giudizi razzistici ,da queste testimonianze, si capisce che i gioielli nella nostra società tradizionale erano importanti.
:
erano:
come una somma in banca, anche meglio perchè non perdevano valore e potevano essere trasportati e nascosti con facilità. potevano essere venduti facilmente in caso di infermità o necessità impellenti

un ornamento della persona e simbolo dello status di famiglie e possessori

amuleti e talismani

ricordi che legavano ai donatori o a chi li avesse lasciati in eredità

pegni d'amore, ma anche in caso di debiti, ex voto da offrire alla divinità

Una serie di orafi argentieri li realizzava: ve ne erano a Cagliari, Iglesias, Oristano, Alghero, sassari, Oliena, dorgali, bosa, ittiri, gavoi, osilo e in altre località ,ove i paesani dei luoghi sprovvisti di orafi si recavano per acquistare soprattutto i doni nuziali e i gioielli che facevano parte della dote... ma anche battesimi, cresime e prime comunioni erano occasioni per donare gioielli... i
n molte località quando si donava una spilla si pretendeva di ricevere in cambio una monetina,, o si provvedeva apungere leggermente il donatore.. per scopi magico protettivi...

A oliena e dorgali la maggior parte dei gioielli veniva regalata dalla famiglia dello sposo alla sposa.. a ittiri, invece, erano i genitori della sposa ad acquistare gli ori,,, lo sposo regalava soltanto gli orecchini e alcuni anelli,,,,precise norme regolavano la trasmissione ereditaria,,, per esempio in molti paesi i gemelli d'oro della madre toccavano al figlio minore ....
io ho iniziato e prevedo di aggiungere prossimamente.. ma voi completate






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012

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Nuragica

Moderatore




Inserito il - 23/04/2008 : 16:23:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Adoro i gioielli sardi..
Babborcu non hai qualche foto fatta da te da postare??




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Chiesa San Mauro - Monte Corona

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..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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meurreddu
Salottino
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Gonnesino Doc



Inserito il - 23/04/2008 : 18:22:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di meurreddu Invia a meurreddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
http://www.catturalasardegna.it/thu...php?album=11

quà ci sono delle foto di gioielli ... quelle che ho postato io .. sono tutte foto di gioielli (tranne i bottoni ) che hanno superato i cento anni di vita .. e si usavano come ornamenti da portare sul costume del mio paese...





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Torre spagnola a Porto Paglia

Gonnesa (CI)

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Nuragica

Moderatore




Inserito il - 23/04/2008 : 20:05:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bellissimi Maurreddu.. potresti postare qualche foto anche qui??




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Gesico (Ca)

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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 24/04/2008 : 08:17:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie meurreddu!!!
se puoi, e chi può, posta delle foto... io purtroppo non ho tutta l'attezzatura necessaria... perciò aiutatemi postando immagini.... io darò l'apporto con quello che so





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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 24/04/2008 : 11:12:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Inizio con la descrizione del gioiello più noto,diffuso e comune: il bottone.

Questo gioiello ha la funzione di chiudere il collo ed i polsi della camicia, maschile e femminile, di chiudere al petto i corpetti maschili e agli avambracci il giubbetto sia machile che femminile. Passano entro asole o asole a ponte, sono fissati a nastri o muniti di fermi a T ( la particolare forma di questi fermi li fa denominare in logudoro .:ossu de mortu): Quendo sono in coppia, soprattutto per la chiusura delle camicie, oltrechè con un nastro possono essere uniti con un anello schiacciato o ad 8 ( detto juale.. per la somiglianza con il giogo) .
Esistono bottoni ottenuti da una piastra di metallo sagomata a rettangolo smussato, a cuore ( Meana) a disco o ottenuti da antiche monete( questi ultimi sono diffusi nel Sulcis, Campidano ed anche nel Nuorese... altri bottoni particolari sono formati da un castone che include una " perla" di corallo o una grossa pasta vitrea( sono poco diffusi)...
Ma i bottoni più diffudi sono formati da due calotte( semisferiche, coniche o semisferiche schiacciate) saldate alle due basi. Sono più consueti ( per ragioni economiche) quelli d'argento o d'argento dorato..ma non sono eccezionali quelli d'oro...

la tecnica con cui sono eseguiti può essere la lamina intiera, la lamina traforata, la filigrana con effetti di trasparenza e quella applicata su lamina... arricchita da granulazione( quelle minuscole sferette saldate dette ranos) e da elementi romboidali ( sas iscattas o iscappittas ) o discoidali incisi ( sas carrelas):
Alla sommità possono avere un granulo ( raramente sfaccettato - su diamante) o un castone liscio con incise le iniziali della proprietaria, ( sa turre)o con una pietra incastonata ( granati, paste vitree rosse o turchese, talora bianche o verdi , coralli,)... In un unico bottone talora si ritrovano diverse tecniche...

le forme: sferoidali, sferoidali schiacciati, a pigna ( nuorese goceano), a pigna schiacciata.( soprattutto nel Meridione)

le dimensioni: da piccolissimi con un diametro di meno di mezzo cm, a grandi ,con un diametro anche di 8 cm
il peso:da pochi grammi a oltre un etto

Le origini: esiste una teoria che li fa derivare dall'oreficeria punica... ( il seno di Tanit) in realtà i gioielli punici,, assomigliano al bottone, nella forma e nella tecnica... ma non sono mai bottoni... ( sono pendagli, amuleti, ecc) perchè nell'antichità
non si portavano vesti aderenti e non necessitavano bottoni,... nella storia della moda bottoni c con utilizzo come nella tradizione sarda sono noti dal gotico( perchè si innovarono le vesti, con parti aderenti e maniche strette munite di asole)
Alcuni ritrovamenti archeologici ( Sassari- duomo, posada, galtelli, anela ... per questo periodo ( 1250-1300) hanno portato al ritrovamento di bottoni d'argento a lamina intiera con granulo alla sommità, simili a quelli che si usano soprattutto negli abiti da lutto o quotidiani del Goceano)... occorre tener presente che nei costumi popolari spagnoli sono compresi bottoni identici a quelli sardi ( tipo Ittiri) e che altrove ( grecia, macedonia, africa settentrionale ) sono presenti bottoni che ricordano i nostri.
Nei testamenti sardi sette- ottocenteschi sono citati numerosi bottoni ( a buccia, piattos, obtangulados, a guindalu, a ventaricu..)

Funzioni magiche ( in alcuni paesi era ritenuta un'offesa frave se qualcuno, massime maschio, toccava la buttonera ad una donna) evidentemente alle funzioni pratiche , ornamentali,e di segnare lo status dei proprietari e le occadioni, sei assommano significati simbolici ( in certi paesi si racconta che le janas non tornarono più fra gli umani , a seguito di una simile offesa.... il tintinnìo delle buttoneras doveva, comunque avere una funzione di scacciamalocchio!!! ( dentro alcuni bottoni sono contenute pietruzze che producono un tenue rumore...











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babborcu
Salottino
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Inserito il - 28/04/2008 : 11:49:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Continuo con i gioielli ... ganci e gancere...

Come il bottone hanno scopo funzionale, a cui se ne aggiunge uno decorativo e magico... sono quasi sempre in argento, lavorate mediantela tecnica dello stampaggio, della laminazione, della filigrana... ( nel prossimo intervento illustrerò le tecniche) possono avere vetri o pietre dure incastonate..

i ganci, utilizzati cper chiudere acuni indunebti femminili, ma anche maschili ( la sopravveste di pelle, oggi quasi scomparsa detta collettu) ... sono in pratica due elementi, maschio e femmina , di minuscole o piccole dimensioni , che recano trafori o appositi forellini per essere cuciti agli abiti... hanno forme tipiche, solitamente di lira, di cuore o di volatile,,, assomigliano molto ai ganci da piviale, usati dai vescovi nel 1600, si ritrovano simili in italia meridionale e spagna...


le gancere in pratica sono dei ganci muniti di catena... la catene può essere molto semplice , ad anelli, o complessa con raccordi vari... lavorati a fiore, ad alberello, a faccine, ad uccelli affrontati, uniti o no da spezzoni di giunchigku ( catene con maglie a 8 ) fermano il copricapo( ogliastra) il corsetto
( ogliastra , barbagia, san luri... i grembiali ( samugheo, busachi) i lembi dei cappotti e giacche maschili) sono diffuse in un'area che va dalle barbagie al Campidano... sono assenti nel Nord dell'Isola... ( ma in antico, qui, si usavano in collettes e cappotti, come mostrano gli acquerelli ottocentechi....

alle gancere comigliano i portachivi... graugheri... molto usati in campidano... in pratica serie di catenelle che si appuntavano alla vita e tenevano le chiavi delle massaie ( analoghi oggetti in trentino... sono presenti nella moda europea del 1500 e del 1600).

Affine è anche sa cadena de s'anca, la famosissima catena
dei matrimoni" ricchi" campidanesi... con la quale la incatenava lo sposolo sposo... chi ha immagini a riguardo le posti.. saluti






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meurreddu
Salottino
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Gonnesino Doc



Inserito il - 28/04/2008 : 12:24:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di meurreddu Invia a meurreddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
in questa foto si nota "sa cadena de s'anca"





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Torre spagnola a Porto Paglia

Gonnesa (CI)

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babborcu
Salottino
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Inserito il - 28/04/2008 : 13:28:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie.!!! mille!!! che gruppo è???? egoisticamente dico checosì debbono essere i costumi campidanesi per piacermi ,,, ma è un peccato che esemplari del genere si strappazzino nelle sfilate ...




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meurreddu
Salottino
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Gonnesino Doc



Inserito il - 28/04/2008 : 13:35:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di meurreddu Invia a meurreddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
è il gruppo di salargius .. credoche si chiami kellarius .. il nome del gruppo.. correggetemi se sbaglio..




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babborcu
Salottino
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Inserito il - 30/04/2008 : 09:24:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
interrompo la descrizione dei gioielli per dare alcuni rudimenti sulle tecniche:

dunque:... metalli usati: l'argento soprattutto e l'oro... l'argento talvolta ha una quantità tale di rame nella lega che sembra rame!!! per incastonare. paste vitree ,soprattutto, ma anche corallo, granati, perline, cammei...
.
tecniche: laminazione:consiste nel tirare , anticamente mediate martellatura, lamine più o meno sottili... le lamine possono essere poi incise con bulini, balzate- stampate ( ovvero martellate da dietro, anche con l'ausolio di stampi concavi o convessi )per ottenere volumi ... traforate ,con appositi seghetti

-fusione :il metallo fuso è colato entro stampi... anche dentro l'osso di seppia appositamente scavato o nel quale è stato impresso un gioiello da " ricopiare"

filigrana


sottili fili, in antico tirati per martellatura e trazione, oggi mediante trafila ( una macchina che assoliglia a quelle che in casa permettono di fare gli spaghetti) appositamente ritorti e saldati, formano trafori ( filigrana a giorno) o vengono applicati su lamina senza effetti di trasparenza ( filigrana a giorno)... così si costruiscono i bottoni ... applicando il filo a pirale su lamine configurate a cono o formando una rosetta ( una specie di margherita) che poi ,martellate con un imbutitore entro un incavo semicircolare, formano delle semisfere...che , saldate per la base danno il bottone...

granulazione:applicazione di sferette mediante saldatura
saldatura: consiste nell'"incollare", mediante appositi ossidi , che fondono a caldo...oggi si usa il cannello..

doratura- colorazione :il " colore dell'oro" viene conferito o esaltato ( oggi con procedimenti elettrogalvanici) immergendo i gioielli in un amalgma bollente di sale, oro fino , salnitro e mercurio..
incastonatura,,, tecnica per fissarele pietre... solitamente in sardegna entro castoni tondi o ovali... a volte con dentelli ribattuti

imperlato: le perline forate sono fissate con fili d'oro e" cucite" tramite appositi fori praticati sul gioiello, annodando i fili sul retro

ciooo





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babborcu
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Inserito il - 06/05/2008 : 09:24:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
le tecniche che ho descritto esistono da millenni... sono state perfezionate , e nenche tanto, oggi con l'uso di nuovi macchinari ( laminatoi, trafile, cannelli a gas, buratti, centrifughe, bagni elettrovoltaici ) e materiali ( nuove leghe saldanti).

Gli orafi, un tempo riuniti in corporazioni, abbastanza potenti, e spesso con bottega nella medesima zona delle città ( s'arruga de is prateris,via argentaria ecc.)
erano attivi soprattutto nei centri maggiori ( più ricchi, con articolazioni di classi sociali, con più facilità di contatti esterni) Cagliari, Iglesias, Oristano, Sassari, Alghero.... almeno dall'8oo si ha documentazionedi famiglie di orafi attive in alcuni centri "minori" come Quartu, Gavoi, Oliena, Dorgali , Osilo ed Ittiri ( si noti che si tratta sempre di paesi popolosi e con economie meno povere dei villaggi). Le medesime botteghe spesso eseguivano sia i gioielli " sardi" che quelli signorili.. con ovvie specializzazioni.
E' ovvio che nei paesi sprovvisti di botteghe orafe si andasse nelle città o nei paesi maggiori per acquistare...





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babborcu
Salottino
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Inserito il - 07/05/2008 : 11:24:24  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
riprendo con altre categorie di gioielli. catene
sono presenti anche nell'abbiagliamento maschile campidanese, non solo femminile... sono d'oro o d'argento a volte lunghissime e a più giri,, spesso sostengono un medaglione, un reliquario o un amuleto... le più caratteristiche hanno maglia ad 8 ( giunchigli)o" nodo entro nodo". catene ad 8 s i ritrovano, in bronzo, gia in età nuragica.. sono diffuse anche catene fatte di divrsi elementi assemblati simili alle gancere di cui ho detto... sono diffuse catene aon maglie ed elementi d'oro vuoti all'interno o a semi, tipo catene di orologio a cipolla, prevalentemente di importazione... Nel logudoro, soprattutto ad ittiri e ossi è diffusa una catena saliscendi ( cadena a e mma ) in origine importata dall'Italia meridionale, e che viene intrecciata sul petto a M V , monogramma della madonna, spesso mediante due spille d'oro... prossimamente parlerò delle collane.. ciao





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babborcu
Salottino
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Inserito il - 14/05/2008 : 15:56:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
visto che Marialuisa ci tiene, cntinuo a descrivere i gioielli..
orecchini
gioello tipicamente femminile... ma portato , più spesso ad un orecchio, anche dagli uomini.. soprattutto nei centri rivieraschi..
qualcuno ritiene che il loro uso non sia particolarmente antico in sardegna... perchè le antiche bende che fasciavano il volto facevano sì che non vi fosse stimolo a portarli perchè non si vedevano..
in realtà l'uso dell'orecchino, assieme a tante altre, ha una motivazione magico- medica ... si credeva che forando il lobo si evitasse la perdita della vista e le malattie oculari ( un tempo endemiche)


in moltissimi paesi era la madrina che il giovedì santo perforava, con un ago d'argento, disinfettato alla fiamma,i lobi delle bimbe.. nel foro si inseriva un filo di seta, solitamente rosso, perchè la ferita non si chiudesse e assobisse i cattivi umori...

E' l'unico caso di compromissione- ferimento rituale volontario del corpo che si registri in sardegna ( presso le popolazioni extraeuropeee allo stato tribale tali compromissioni sono comuni: dalle scarificazioni, alle excisioni, alla limatura degli incisivi,, alla terribile infibulazione)

Nei testamenti settecenteschi, a riprova dell'antichità, si trovano spesso orecchini lasciati in eredità d'oro e d'argento

da semplici lorigas de orija ( anelli) a araccadas ( orecchini con pendente)... erano molto comuni le lorigas de prata cun figas de coraddu ingastadas... in questo caso un amuleto,, dato dalle mani che fanno un gesto osceno ( manufica)
è dato anche dal potere benefico attribuito sin dalle antichità remote al corallo...

comunquwe, come in tutta europa, anche in sardegna le donne del popolo hanno il lobo forato e portano orecchini,,, nelle donne di mezza età oggi sono comuni orecchini , a mandorla, art deco' con pietra incastonata,,, di ispirazione non sarda e spesso commercili...

presto vi parlerò di quelli tipici della nostra tradizione popolare cari saluti





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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 20/05/2008 : 10:12:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per intervenire nelle discussioni aperte da altri e attirato dalla "mia" sul letto ho tracurato questa.. rimerdio..

sono molto diffusi gli orecchini con pendente a goccia in corallo... piras de coraddu, araccadas, incapsulato in oro o argento,, vengono inseriti nell'orecchino a cerchio o con cammeo di corallo ( cara de coraddu)... è un tipo di orecchino di diffusione peninsulare 8 esistono anche in spagna) che andò diffondendosi alla fine del 17oo... nei testamenti antichi trovo spessissimo l'indicazione di una manufica ( elemento apotropaico) inastrada a platta.. oggi molto diffusa a ollolai...
in gallura era lomto diffuso l'orecchino a lustrino ( con una contrapposizione di lamina d'oro lucisissima e filigrana opaca) sono in genere d'oro rosso e presentano unafigurazione di giglio o di vaso ansato con fiori stilizzati... ancora.. in gallura sono diffusi li menduleddi ( orecchini d'oro " a mandorla") sone un semiuovo, munito di gancio, sfaccettato,, nella versione di gala l'orecchino è grandissimo , formato com'è da diversi elementi separabili o componibili.. lu fioccu..( fiocco a lustrino) li pindini,, pendente molto lungo a goccia tutto d'oro sfaccettato.. ed una sferetta o un quadrifoglio all'estremità.. le donne di Aggius e bortigiadas ne erano così orgogliose che li facevano sporgere dallo scialle legato a soggolo!!!

a sorso si usano orecchini d'oro a forma di lucchetto.. con una vite o un chiodo infilata di traverso... chiaro simbolo di un unione sessuale..

a dorgali.. oltre all'uso delle gocce di corallo ( non di gala ) si hanno orecchini a lustrino ( ma d'oro giallissimo) le forme sono varie,,, una ruota " solare".. un giglio, ancora un calice e pregiatissimo, grappoli e foglied'uva con aggiunta di perline o granati...

a iglesias ritornano forme simili..

nel campidano esistono orecchini di gala molto vistosi, di esecuzione eccellente e di grandi dimensioni... orecchini a mezzaluna in filigrana,,, sovente arieggiano un nudo con un gallo accovacciato,,, il pendente, in lamina d'oro con cordelle e grauli saldati, ha forma di torre o di anforetta... sono diffusi orecchini a paletta e a mora,, ad imperlato o con granati .. che arieggiano orecchini aristocratici del 1600-1700


alla fine del 18oo in tutta l'isola sono stati acquisiti orecchini di fattura semindustriale,, " borbonici" in oro basso e con perline di vetro e smalti..





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Pigiamino

Utente Medio


Inserito il - 20/05/2008 : 10:55:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pigiamino Invia a Pigiamino un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
cavolo quante cose babborcu!!!!!! certo è, che da te si può imparare davvero tanto!!!



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