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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 12/06/2007 : 14:18:04
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Diamante hai scritto una poesia non si puo' non commuoversi.
Ti faccio i miei auguri per il tuo prossimo ritorno.
Ricordati che non sara' un fallimento ma solo una scelta diversa.
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sarrabus72
Salottino
Utente Maestro
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Inserito il - 12/06/2007 : 15:01:57
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Mi son commossa rispecchi quasi la mia storia e le mie senzazioni. Solo che noi andavamo anche a Mandorle, Melagrane e Prugasca (o spacca sassi non so come si chiamano).
Ho sofferto molto quando mi hanno costretta a venire in Germania, e ho sofferto fino a pochi anni fa per tutto quello che mi mancava. Ma piano piano la vita in Sardegna a cominciata a cambiare, la gente e cambiata e il dolore piano piano si e alleviato e ho imparato ad apprezare la vita qui in Germania.
Certo ci sono cose (gente) qui che non mi piaciono ma da quanto si sente in Italia non sono di certo meglio !
Per farla breve ci sono altri immigrati che invece di inserirsi cercano di far capire agli altri il modo loro, non rispettano ne gli altri ne le regole. Invadono tutto, sembra che tutto é loro e che tutto gli e dovuto !
In pratica quello che sta succedendo in Italia, solo che in Italia la faranno di peggio perché le regole e leggi ....... !!
Un altra cosa che non mi piace (venendo da famiglia di Ristoratori) e che tutti i Turchi, Marocchini ecc....... aprono dei Ristoranti a nome e fatto ITALIANO !! Mi fa una stizza !! Non ne hanno loro cucina tipica ?? Ma son tutti dei coppioni !!!
Ciao
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Modificato da - sarrabus72 in data 12/06/2007 15:02:54 |
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Nuragica
Moderatore
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Inserito il - 15/06/2007 : 17:08:31
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| miss diamante ha scritto:
Dalla nascita io e la mia famiglia abitavamo in una casa grande, c'era posto per tutti in quella casa. Allora mi sembrava un palazzo, era su tre piani e con noi abitavano anche i nonni paterni. Mio nonno portava i pantaloni di fustagno, la maglia di lana e le calze fatte da mia nonna nelle lunghe e fredde notti invernali, mentre mio nonno ci raccontava sas "paristorias", mia madre preparava la cena in attesa che mio padre rientrasse da lavoro. Talvolta mio nonno mi portava con se in campagna, per me era un divertimento, non c'era niente, solo su "pinnettu" e dai dintorni sentivo qualche belato, e qualche raglio e nonostante venivo rapita da una sensazione unica, magica. Gli anni di allora non erano molto fiorenti, ma si era ricchi di amicizia e di amore, si, avevo tanti amici e fino all'età adolescenziale le nostre marachelle erano arrampiccarci sugli alberi, ma non i nostri, era come una sfida e si sa.... l'erba del vicino è sempre più buona, rubavamo i fichi, le ciliegie e si stava attenti a non essere scoperti, non solo dal padrone ma nemmeno dai nostri genitori, altrimenti erano botte, quindi a turno si faceva la guardia...che bei tempi!!! Poi sono cresciuta e improvvisamente mi sono ritrovata in un altro mondo,lui il mio fidanzatino era partito per lavoro ed io nonostante il no dei miei riuscii a convincerli ed a malincuore accettarono la mia decisione. Quel giorno alla stazione ho visto mio padre piangere per la prima volta, si passò le sue mani logorate dal lavoro sugli occhi ed io le regalai un fazzolettino che mi era stato ricamato da mia madre. Arrivai in questa città e dopo l'entusiasmo dei primi mesi, la nostalgia si attanagliava sempre più dentro me, mi mancava tutto, mi mancava la mia gente, il profumo della mia isola...sarei voluta tornare ma ero orgogliosa, dovevo portare avanti i miei obiettivi e tornare indietro significava fallimento. Ormai è anni che son partita, ( la parola emigrata non mi piace) e ogni anno non posso non vedere le mie radici, quindi continuo la mia lontananza con la certezza che prima o poi tornerò per sempre, forse non riuscirò a salire sugli alberi a rubare ciliegie ma sono certa di ritrovare l'amore e la genuinità di un tempo.
C'è una storia nella vita di ogni uomo.
Shakespeare
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Miss Diamante , la tua storia è simile a quella di Sarrabus.. alla mia .. e chissa' a quante altre.. Anche io partii dalla Sardegna non proprio per neccessita'.. E tutte le sensazioni da te descritte le ho provate anche io, compreso il dispiacere per il pianto di mia madre.. Purtroppo poi nella vita le cose non sempre vanno come vorremmo, ed ecco che spunta la fatidica nostalgia.. Ah Che bei ricordi!! L'infanzia felice,le marachelle, gli amici, la famiglia, i giochi all'aperto con tutti i ragazzini del quartiere.. Pero' se analizziamo a fondo la questione, credo che piu' che nostalgia della nostra terra, sia nostalgia dei tempi perduti, della spensieratezza, degli amici, della famiglia di origine.. Credi che se le cose ci fossero andate sempre bene avremmo lo stesso voglia di tornare in Sardegna?? E se avessimo la possibilita' di avere i nostri affetti vicini nella citta' di adozione?? Io credo fermamente che se si raggiunge il giusto equilibrio in campo affettivo e lavorativo.. la nostalgia passa e la nostra isola ce la godiamo quando andiamo in vacanza.. magari 2 / 3 /4 volte l'anno.
_________________________________________________ ... vegno del loco ove tornar disio
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Modificato da - Nuragica in data 15/06/2007 17:22:02 |
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sarrabus72
Salottino
Utente Maestro
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Inserito il - 15/06/2007 : 18:11:16
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Non vorrei con questo post avrer infranto il regolamento particolare n. 4 del forum ! La mia non e una forma di razzismo anche perché gente strangia ne conosciamo abbastanza anzi e una strangidura completta !!
Ma una contrariazione nei confronti delle persone (ce ne sono anche italiane) che non fanno niente e molte si oppongono anche ad inserirsi e a comportarsi civilmente !! Io cerco di capire .......... ma nel profondo certe cose non riesco proprio a darle un significato o una logica !!
Scusate se quando scrivo non riesco a spiegare quello che in realta intendo ..... e alla fine mi esce sempre un minestrone ....
Ciao
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 15/06/2007 : 18:20:31
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Notare e mettere in evidenza le cose che non vanno bene nelle persone non é razzismo ma solo dire il proprio parere.
Il razzismo e ben altra cosa:é un odio profondo che nasce dal profondo del cuore non tenendo conto dei valori delle persone e della societa'
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burrinka
Salottino
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Inserito il - 15/06/2007 : 18:36:18
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Nuragica ha scritto: Pero' se analizziamo a fondo la questione, credo che piu' che nostalgia della nostra terra, sia nostalgia dei tempi perduti, della spensieratezza, degli amici, della famiglia di origine.. Credi che se le cose ci fossero andate sempre bene avremmo lo stesso voglia di tornare in Sardegna?? E se avessimo la possibilita' di avere i nostri affetti vicini nella citta' di adozione??
Secondo me, e ribadisco, secondo me, la nostalgia per la terra di nascita c'è sempre...a prescinede dai bei ricordi, dalla spensieratezza, degli amici...
Poi i sardi secondo me lo sentono ancora di più...perchè hanno un attaccamento particolare alla loro terra...
I miei genitori sono nati poco dopo la guerra, e non c'era niente di bello a quell'epoca...anzi c'era anche la fame...le famiglie erano numerose...il lavoro era quello della campagna... Appena sono cresciuti un po' i miei se ne sono andati dal paese per trovare lavoro nel "continente" (come lo chiamano loro), prima a roma e poi a torino...ma per necessità...
Mancano dalla sardegna da circa 45 anni...e la voglia di tornare al loro paese c'è sempre e sempre più forte...quando sono giù, ringiovaniscono...e stanno anche meglio!
sono in pensione da qlk anno...gli manca da morire la loro terra...ma per "colpa" delle figlie...sono ancora a torino...è vero scendono da giugno e settembre e anche in altri periodi... ma nel cuore vorrebbero rimanere sempre li...
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ziama
Salottino
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Inserito il - 15/06/2007 : 18:47:05
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Burrinka,
permettimi di contraddirti. Io sono sarda e amo da morire la Sardegna. Ho detto in precedenza che non si dovrebbe mai dire mai, ma sinceramente ora come ora in Sardegna non ci tornerei a vivere. Nostalgia?? Certo...mi manca il mare quando qui ci sono quaranta gradi all'ombra e i miei amici se la spassano in spiaggia. La mia famiglia? Fortunatamente i miei mi hanno insegnato ad essere molto indipendente e non ho la necessita di averli vicino tutto l'anno, perche' so che sono sempre con me - nonostante le migliaia di km che ci separano. I miei amici?? Anche loro sono e saranno sempre li, almeno quelli veri.
I sardi hanno un particolare attaccamento alla loro terra nella stessa maniera in cui i siciliani lo hanno per la Sicilia, i calabresi per la Calabria e cosi via (almeno da quelli che io vedo qui e che parlano della loro terra). Forse c'e' da fare una distinzione tra quelli che sono stati in qualche maniera "forzati" a lasciare la propria terra e tra quelli che invece l'hanno fatto per scelta (e quindi essendo una scelta, piu consapevoli). L'emigrato di cinquant'anni fa ancora rimpiange il fatto di aver dovuto partire, il "nuovo" emigrato....un po' meno. Io sono fiera di essere sarda, cerco di tenermi aggiornata sulle cose che succedono nella mia terra, ma in quanto a tornarci...do ragione a Nuragica...ci torno da turista e me la godo molto di piu! Alla fine dei conti e alla fine della giornata...di cosa dovrei essere nostalgica????
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burrinka
Salottino
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Inserito il - 15/06/2007 : 19:24:19
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Ziama ha scritto:I sardi hanno un particolare attaccamento alla loro terra nella stessa maniera in cui i siciliani lo hanno per la Sicilia, i calabresi per la Calabria e cosi via (almeno da quelli che io vedo qui e che parlano della loro terra).
Io non la penso così, per le persone che ho conosciuto Io qui a To, non vedo lo stesso attaccamento...forse i napoletani vedo con lo stesso attaccamento dei sardi...gli altri no!
Ziama ha scritto: Forse c'e' da fare una distinzione tra quelli che sono stati in qualche maniera "forzati" a lasciare la propria terra e tra quelli che invece l'hanno fatto per scelta (e quindi essendo una scelta, piu consapevoli). L'emigrato di cinquant'anni fa ancora rimpiange il fatto di aver dovuto partire, il "nuovo" emigrato....un po' meno.
Condivido questa distinzione! I miei sono stati costretti... la tua è stata una scelta consapevole...
Ziama ha scritto: Io sono fiera di essere sarda, cerco di tenermi aggiornata sulle cose che succedono nella mia terra, ma in quanto a tornarci...do ragione a Nuragica...ci torno da turista e me la godo molto di piu! Alla fine dei conti e alla fine della giornata...di cosa dovrei essere nostalgica????
evidentemente i miei dopo tanti anni passati in una grande città vorrebbero un po' di tranquillità nel loro paese d'origine... e nn di certo da turisti!
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Modificato da - burrinka in data 15/06/2007 19:25:03 |
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 15/06/2007 : 20:03:48
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secondo me bisogna distinguere tra nuova e vecchia emigrazione,50 anni fa chi emigrava incontrava problemi piu' gravi di quelli che emigrano oggi,maggiori disagi data dalla scarsa apertura mentale del paese che gli accoglieva, non erano accettatI anche se italiani e spesso considerati come esseri inferiori,al punto che spesso nelle vetrine dei bar del nord e anche all'estero si leggevano le scritte ,vietato l'ingesso ai cani e ai sardi o ai meridionali. Le condizioni di vita non erano certo delle migliori anche perché chi emigrava spesso aveva un basso levello culturale e quindi i lavori erano sempre umili. Le leggi sui diritti umani non erano state ancora formulate e spesso si vedevano trattati come bestie,i luoghi abitativi erano piccoli e malsani,
Chi ha provato queste condizioni di vita é ovvio che ha mantenuto un senso nostalgico del proprio paese perché li é nato e li si sente accolto,piu' protetto dal dolore e dalla solitudine interiore,
Oggi si emigra per scelta,perché si vuole cambiare o conoscere altri luoghi. Spesso sono piu' i diplomati o i laureati ad emigrare ed avere una buona preparazione culturale ti apre molte porte ,
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ziama
Salottino
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Inserito il - 15/06/2007 : 20:24:54
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Burrinka, mea culpa. Ovviamente qui stiamo anche parlando di eta' diverse e di necessita' diverse. I tuoi come hai detto tu sono pensionati e quindi non tornano certo per lavorare ma per godersi la tranquillita'. Io partivo dal presupposto che non ci tornerei prima di tutto a causa delle condizioni lavorative e poi per il tipo di vita che mi si offre in Sardegna.
Quando dico che me la godo da turista (e non deve essere necessariamente la spiaggia affollata o la localita' di mare), lo dico nel senso che quando ci lavoravo in Sardegna, non sono mai riuscita a godermela davvero. Ora quando torno li, la posso girare in lungo e in largo e volendo, posso pure stare spamparazzata con l'omelico all'aria a casa dei miei genitori a trastullarmi nel dolce far niente.
Per quanto riguarda gli emigrati delle altre regioni, ti posso assicurare che quelli che come i tuoi genitori sono stati costretti ad andare via portano nel cuore il ricordo indelebile della loro terra e della loro infanzia e lo hanno trasmesso alle generazioni successive (anche a coloro che in famiglia in Italia non ci sono mai stati!)....
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maragda
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Inserito il - 15/06/2007 : 20:25:02
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Non vorrei rompere l'incanto nostalgico di chi è lontano...ma non saprei...la Sardegna è per me come un parente caro,a cui tengo tanto...ma che a veder troppo mi soffoca!!!!!!! ...sono tanti i limiti che si vivono VIVENDO qua....dal lavoro ai trasporti,all'università alle opportunità più frivole,capisco la nostalgia dell'infanzia e degli affetti cari...ma quando un giovane laureato a 28anni non trova lavoro,amore o no per la suAterra...deve spostarsi. Personalmente ho un lavoro fisso,chE mi permetterebbe di girare l'Italia con trasferimento di anno in anno...E CI STO PENSANDO SERIAMENTE...sarebbe giusto conoscere altre realtà...e la realtà sarda è davvero un piccolo mondo,ma non è il mondo!!!!!
Quindi...anch'io amo la Sardegna,i sardi etc...ma amo anche le persone,qualsiasi provenienza abbiano,mi arricchisce il confronto con realtà diverse...e la sardegna a volte la sento davvero stretta...questo perchè vivendoci,vivo sulla mia pelle tante cose...odio i turisti che mi dicono''ci vivrei tutto l'anno,con quel mare...''ed ignorano che la nostra terra ha anche dei problemi,seri direi(vedi lavoro). Quindi io mi potrei definire...una potenziale fuggitiva dalla sua terra,non per rinnegarla,ma per ampliare i miei orizzonti,tenendo stretto al cuore ciò che qui ho avuto,ma consapevole che i confini dell'isola non mi bastano più....
Maragda
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 15/06/2007 : 20:40:21
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Alora devi andare Maragda,prima che ti rimanga l'amaro in bocca.
Tanto se puoi puoi scegliere di tornare quando vuoi. Le cose desiderate e non fatte ti lasciano sempre una vita a meta'......................................e il rimpiato di non averci almeno provato.
Non importa quanto si vive,ma come si vive. Almeno potrai dire di aver vissuto.
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ziama
Salottino
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Inserito il - 15/06/2007 : 20:51:29
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Concordo pienamente con te Cedro. Meglio aver fallito che non averci mai tentato.
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maragda
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Inserito il - 15/06/2007 : 21:21:41
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ke dirvi?A Barcellona dopo un po' mi sentivo di casa,così a Lisbona..a Venezia a Roma...e infine a Cagliari...forse non ho proprio patria...sigh!!!!
Lo so che devo andare,sento il richiamo di orizzonti più ampi...ma il ''salto'' non è facile... vi ringrazio per i vostri cari consigli,smack smack!!!MaA
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burrinka
Salottino
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Inserito il - 15/06/2007 : 21:34:13
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| ziama ha scritto:
Burrinka, mea culpa. Ovviamente qui stiamo anche parlando di eta' diverse e di necessita' diverse. I tuoi come hai detto tu sono pensionati e quindi non tornano certo per lavorare ma per godersi la tranquillita'. Io partivo dal presupposto che non ci tornerei prima di tutto a causa delle condizioni lavorative e poi per il tipo di vita che mi si offre in Sardegna.
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Così, abbiamo approfondito il discorso emigrazione "forzato" come i miei genitori di 45 anni fa ed emigrazione "per scelta" come esempio la tua esperienza, sicuramente più recente...
I miei tornerebbero per godersi la vita da pensionati...
Io per prima, ci penserei bene prima di trasferirmi in sardegna...alla fine qui a TO ho un lavoro ...e poi sono abituata a troppe comodità della città...anche se mi manca il mare... e per quello aspetto le tante attese ferie ad agosto...
CEDRO ha scitto:secondo me bisogna distinguere tra nuova e vecchia emigrazione,50 anni fa chi emigrava incontrava problemi piu' gravi di quelli che emigrano oggi,maggiori disagi data dalla scarsa apertura mentale del paese che gli accoglieva, non erano accettatI anche se italiani e spesso considerati come esseri inferiori,al punto che spesso nelle vetrine dei bar del nord e anche all'estero si leggevano le scritte ,vietato l'ingesso ai cani e ai sardi o ai meridionali. Le condizioni di vita non erano certo delle migliori anche perché chi emigrava spesso aveva un basso levello culturale e quindi i lavori erano sempre umili. Le leggi sui diritti umani non erano state ancora formulate e spesso si vedevano trattati come bestie,i luoghi abitativi erano piccoli e malsani,
Chi ha provato queste condizioni di vita é ovvio che ha mantenuto un senso nostalgico del proprio paese perché li é nato e li si sente accolto,piu' protetto dal dolore e dalla solitudine interiore,
Concordo pienamente!
Quando i miei sono arrivati a To nei cartelli affittasi/vendesi c'era specificato NO ai meridionali, tornatevene al vostro paese! E nn sto scherzando!
MARAGDA ha scritto:Personalmente ho un lavoro fisso,chE mi permetterebbe di girare l'Italia con trasferimento di anno in anno...E CI STO PENSANDO SERIAMENTE...sarebbe giusto conoscere altre realtà...e la realtà sarda è davvero un piccolo mondo,ma non è il mondo!!!!!
Allora provaci! non rimanere con il SE...
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Modificato da - burrinka in data 15/06/2007 21:35:26 |
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