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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 22/08/2008 : 09:57:02
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Tranbucco', a parte gli studi, sono anziano ed ho vissuto, stando ben attento a quel che mi succedeva intorno, in uno dei paesi più tradizionalisti della "barbagia di Sassari".. e qualche cosa mi ricordo...
no. non ho visti il museo galluras... è una mia fisima mattanosa.. non ho voglia di vederlo...c'è qualcosa che mi dice che proverei una delusione... so che ha tanto successo, ma..
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CodicediSorres
Utente Medio
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Inserito il - 25/08/2008 : 14:17:02
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| Ammutadori ha scritto:
ciao a tutti, mi ero perso la parte finale di questa conversazione. La risposta sulle parche sarde l'ha data MariaLuisa mentre per quanto riguarda la vecchina del racconto di CodicediSorres, sino a qualche anno fa sentivo parlare di personaggi con caratteristiche analoghe, in piena attività . Penso che queste persone siano sempre esistite e pensoc he tutt'ora se ne trovino, nei paesini soprattutto. Sono le cosidette persone "praticas", coloro che usano ancora la medicina popolare e alcuni/e sono in grado di contattare i defunti per riportare da questi messaggi ai vivi.
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Addirittura tali donne, che in modo presunto parlavano con i defunti, esistevano fino a tempi recenti? Non lo credevo. E cmq ciò conferma che il racconto che ci è stato tramandato ha effettivamente dei fondamenti reali e precisi. Infatti quando ho scritto della dimora nella foresta ho proprio indicato un riferimento preciso della vicenda vissuta probabilmente da un mio antenato, perché il riferimento è proprio a un uomo (non a una donna) che era andato in una località per interrogare su certi fatti tale donna, conosciuta x tale particolarità anche in altre zone. Chissà il vero motivo per cui era stata interrogata. Per capire meglio certi fatti materiali e regolarsi di conseguenza, probabilmente. O forse x altri motivi. Anche se rimane un mistero se tali informazioni fossero veramente veritiere. E cmq in linguaggio più moderno tali donne sono da definire come "medium", e tra l'altro tra fine 800 e inizi 900 lo spiritismo era molto di "moda" in occidente. Ma in realtà è sempre esistito evidentemente, anche considerando appunto certi racconti.
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Modificato da - CodicediSorres in data 25/08/2008 14:25:04 |
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AloneDiMagia
Nuovo Utente
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Inserito il - 02/07/2009 : 19:55:05
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| Ela ha scritto:
Cara Annixedda...se vuoi io ho ancora dei documenti per quanto riguarda tutto il corollario di questo evento...se vuoi possiamo fare come l'altra volta...intanto ti posso dare qualche anticipazione di quello che potrei farti avere.........Per le donne morte di parto si usava mettere dentro la bara,l'ago,filo,ditale,forbici e pannolini "pannizzus" per bambino,mentre nella bara dei bimbi, si usava collocare giocattoli e dolci,anche questa usanza risale agli usi pagani, quando si mettevano le provviste ai morti, per il loro viaggio verso l'aldilà.Dal campanile della chiesa parrocchiale si sentivano le campane suonare a morto o "Addoppiai" e questi rintocchi, si chiamavano "toccus de agonia". I tocchi d'agonìa erano: Tre per la morte di una donna, sei per un uomo, dieci per un nobile,dodici per un prete, e ventiquattro per un vescovo. Per la morte di un bambino "pipiu nozenti"i rintocchi non sono a distanza, ma ad "arrepiccu" cioè più rapidi e squillanti, quasi a festa, e con la campana più piccola e più argentina:tutt'intorno al morto, siedono con le mani incrociate, le donne della famiglia, secondo il grado della parentela,alla testa, ai piedi ed ai fianchi del defunto. Gli uomini siedono a parte,o in una stanza vicina,meglio se attigua. Entrano intanto i visitatori silenziosi e tristi,baciano i crocefisso e siedono senza parlare. Dopo un certo tempo se ne vanno pronunciando parole di conforto, fra le quali è la frase sacramentale "A ddu conosci in sa santa gloria".(Speriamo di conoscerlo in Paradiso).Per un'antica consuetudine ,quando il morto è ancora in casa, non si deve accendere fuoco,pensano i parenti e gli amici a mandare alla famiglia le cibarie.
C'esti un'isola in su Mediterraniu aundi s'aria fragada de mari,de terra e de mirtu.....esti sa Sardigna......
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Ciao,anche io sto cercando di sviluppare la mia tesi su questa figura ,per caso hai ancora qualche documento che potrebbe essermi utile?Infinite grazie
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Etnostudy
Nuovo Utente
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Inserito il - 23/01/2010 : 13:53:37
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In chi senso una tesi sull'accabadora??? E' un caso di pura invenzione della tradizione.
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Nuragica
Moderatore
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Inserito il - 23/01/2010 : 16:38:46
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| ETNOSTUDY ha scritto:
In chi senso una tesi sull'accabadora??? E' un caso di pura invenzione della tradizione.
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Ciao
Entnostudy.... Una presentazione sarebbe sempre gradita
dopo di che.. se ne puo' parlare...
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Modificato da - Nuragica in data 23/01/2010 16:41:43 |
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Chiesa San Mauro - Monte Corona
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..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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maurineddu
Nuovo Utente
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Inserito il - 23/01/2010 : 21:20:00
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mio nonno era di SORSO, d e' mancato nel 98;siamo arrivati dal continente ed era gia' nella bara..gli abbiamo fatto la veglia tutta la notte precedente il funerale;di due cose mi ricordo:la sera,dopo il tramonto, sua moglie,gli ha messo sul volto una pezzuola di lino che glielo copriva,e che gli fu tolta all'alba,e che,fatto giorno, le donne di casa hanno aperto l'uscio e scopato per terra davanti casa;queste due cose hanno un significato particolare? per quanto riguarda il cucinare, per due giorni, vicini e parenti ci hanno portato cibo e bevande.. grazie!
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Giuseppe
Utente Attivo
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Inserito il - 24/01/2010 : 11:30:46
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| Nuragica ha scritto:
| ETNOSTUDY ha scritto:
In chi senso una tesi sull'accabadora??? E' un caso di pura invenzione della tradizione.
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Ciao
Entnostudy.... Una presentazione sarebbe sempre gradita
dopo di che.. se ne puo' parlare...
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Adesso non si può più lasciare il discorso sospeso nel vuoto. Almeno per me. Credo di non aver capito, per l'estrema sintesi dell'intervento. La tesi di ANNIXEDDA (dicembre 2006) dovrebbe essere già terminata e forse già discussa. Poichè le tesi di laurea sono tutte depositate nelle biblioteche universitarie (pubbliche) dovremmo poterla consultare. Se fosse possibile gradirei consultarla. Non foss'altro per poter aggiornare la bibliografia. Ma, poiché è frutto di una ricerca "sul campo" sarà certamente interessante. Sarei grato all'autrice se mi desse gli estremi necessari per la ricerca. Sarei grato anche anche a ETNOSTUDY se mi indicasse le sue fonti più recenti. Grazie a tutti. Ne parleremo ancora. Giuseppe
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Modificato da - Giuseppe in data 24/01/2010 11:32:30 |
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Annixedda
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Inserito il - 28/02/2010 : 22:52:33
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Ciao, dopo tanto tempo ritorno al vostro forum. La mia tesi è stata discussa nel dicembre 2007. Non saprei se la tesi è depositata in qualche biblioteca e se lo è, è sicuramente a Bologna. A me piacerebbe rivisitarla e chiedere alle persone che ho intervistato di rilasciarmi una dichiarazione per poterla pubblicare. Purtroppo però non so assolutamente a chi rivolgermi per questo.
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Annixedda
Utente Medio
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Inserito il - 01/03/2010 : 12:44:11
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Perdonami per la risposta frettolosa di ieri, Giuseppe. Comunque, nel caso tu volessi cercare la mia tesi ti dò le coordinate: "La morte come regolazione sociale. Controllo e potere sulla morte: sa femmina accabadora" Discussa da Rocchio Anna nel dicembre 2007. Relatore Ivo Quaranta. E' una tesi di laurea triennale in Antropologia Culturale, presso l'Università di Bologna
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Etnostudy
Nuovo Utente
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Inserito il - 11/03/2010 : 11:22:36
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Salve a tutti, e ciao Anna!!! Cercherò di essere meno stringata questa volta. Mi sono laureata in Antropologia Culturale a Sassari l'anno scorso con una tesi sui maghi e guaritori in Sardegna, frutto di una ricerca sul campo che dura ormai da qualche anno e che sto portando avanti nella specialistica. Mi è capitato, quindi, di avere a che fare (incidentalmente, perchè il rapporto con la morte e i defunti è solo uno degli aspetti della mia tesi) con l'analisi della figura dell'accabadora e mi sono imbattuta in tutta una serie di indizi che mi hanno fatto propendere per la sua non-esistenza. O meglio, non con le caratteristiche che vengono comunemente indicate, Al che, turbata, ho approfondito la questione ed ho notato, con sollievo, che esisteva già una tesi dal titolo "La figura dell'accabadora:un caso sardo di invenzione della tradizione", discussa a Roma con relatore il prof. Lombardi-Satriani. Per questo ti ho fatto quella domanda... Io ho evitato di farne l'argomento centrale della mia argomentazione e mi sono concentrata su altre cose. Mi spiace, ma credo che sia caduta in un falso storico. A volte capita. Noi Sardi, poi, abbiamo teso trappole peggiori a studiosi ben più corazzati di me e te!!!! Se vuoi, possiamo discutere delle presunte prove a favore della sua esistenza e di quello che ho scoperto durante la mia ricerca sul campo... Saluti a tutti
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Etnostudy
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Inserito il - 11/03/2010 : 11:39:34
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Ah, mi spiace di essere stata così caustica, l'altra volta, ma ero in piena tesi e a furia di interviste e trascrizioni stavo diventando un po' acidina!!!!
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Annixedda
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Inserito il - 11/03/2010 : 16:20:58
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Ciao Etnostudy. In realtà è abbastanza comprensibile avere dei dubbi. Anche io all'inizio ho nutrito seri dubbi, ma alcune cose mi fanno credere che sia davvero esistita. Ad esempio il fatto che questa figura esistesse anche nell'epoca classica, tra romani e greci... Tra l'altro una delle persone che ho intervistato mi ha convinta con le sue argomentazioni e le sue storie. A Sassari dovrebbero esserci due persone (credo che siano un docente e un medico) che si sono occupate di s'accabadora e hanno scritto un libro a quattro mani: "Eutanasia ante litteram in Sardegna. Sa femmina accabbadòra. Usi, costumi e tradizioni attorno alla morte in Sardegna" di Bucarelli Alessandro, Lubrano Carlo, Scuola Sarda, 2003, di cui si è discusso anche altre volte in questo forum. Se sei a Sassari e uno dei due è davvero un docente, secondo me potresti provare a chiedere e magari ne verrà fuori una discussione molto interessante.
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Etnostudy
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Inserito il - 12/03/2010 : 12:38:01
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Ragioniamo con calma. Qua non si mette in dubbio che possano esserci stati casi sporadici di soppressione di malati allo stadio terminale... Quello che si discute è l'esistenza della figura così come viene delineata dalla Turchi e da altri libri come quello citato... I personaggi citati non sono colleghi, ma medici, alla stessa maniera in cui la Turchi non è un'antropologa, ma una studiosa... E sì, non solo sono sicura che non siano mai esiste donne che avevano come compito esclusivo la soppressione dei defunti, ma si può ribattere prova contro prova alla loro esistenza... Se n'è discusso anche con i miei colleghi... Non voglio essere eccessivamente dura, ma è nostro compito cercare di dirimere tra prove "vere" e prove "false"... Se vuoi discutiamo punto per punto. Magari, entrambe scopriremo nuove prove!!!
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Annixedda
Utente Medio
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Inserito il - 12/03/2010 : 13:42:28
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Sono d'accordo e ben disposta a discuterne punto per punto: potrebbe essere illuminante per me! E sarei molto curiosa di ribattere prova contro prova della loro esistenza.
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Etnostudy
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Inserito il - 12/03/2010 : 14:41:59
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Perfetto... Da che partiamo?????
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