Forum Sardegna - Adozione Paradisolana

asia ha scritto:
Mi permetto di segnalarvi una missione che seguo in parrocchia da anni, che vede una straordinaria suora sarda (sorella di una mia collega) come protagonista.
Suor Elisabetta... un medico del corpo e dell'anima.

"La prima tappa della missionaria fu il villaggio di Candido Mendes (Brasile) dove, con l'aiuto di due consorelle iniziò una durissima battaglia contro la lebbra, la malaria, il tetano, la tubercolosi e, non ultima, la superstizione imperante tra le popolazioni indigene, in un misero ambulatorio ricavato in una capanna di legno e fango.

Il suo fisico gracile minuto dovette abituarsi al clima torrido equatoriale, a lottare contro le avversità, le privazioni, le malattie e soprattutto alla mancanza di medicinali. Il suo carattere ed una fede incrollabile costituirono le basi per costruire il proprio futuro, scoprendo la medicina tradizionale delle erbe usate dagli Sciamani ed i buoni risultati di esse; le catalogò e ne organizzò una coltivazione specializzata per sopperire alla mancanza di medicine.

Fu allora che il Centro Missionario fondato nella Parrocchia di San Sebastiano promosse una raccolta di medicinali materiale sanitario, alimenti ed offerte in denaro che favorirono la riduzione della mortalità infantile e fecero guadagnare la fiducia nella Suora Medico.

Dopo dieci anni suor Elisabetta si trasferì a Fortalesa dove aprì un ambulatorio nel centro della città al quale potevano accedere i ragazzi della "favela", le gestanti (ragazze madri di 9 - 10 - 12 anni, bambine prostitute che vendevano il loro corpo per poter sopravvivere, stuprate dapprima in famiglia e dai poliziotti).
Le bambine iniziavano la conoscenza della droga sniffando prima la colla (droga dei poveri) per passare poi alle benzodiazepine, al roipnol e per ultimo alla cocaina.
Da quest'inferno Suor Elisabetta non ebbe mai la tentazione di scappare ed attinse nuove forze per poter portare a termine la missione affidatale dalla Divina Provvidenza ed anzi affiancò all'attività medica quella di avviamento dei giovani al lavoro istituendo corsi di taglio, di cucito, pittura e lavorazione della ceramica, frequentati da giovani "difficili", accusati di omicidio, furto, spaccio di stupefacenti. "

Ha fatto tanto in questi anni... ma ha ancora bisogno d'aiuto.

http://www.omeca.it/index.php?optio...77&Itemid=67

Dimenticavo un particolare importante per tutti noi:

Il Lioness Club di Cagliari le ha assegnato il premio "Donna Sarda" del 1998, premio che viene assegnato alla donna che più si è distinta fuori dai confini dell'isola nel campo sociale e umano facendo conoscere la Sardegna attraverso la sua opera esaltante e dando inconfondibili segni di umana solidarietà.