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Tranquillo
Salottino
Utente Senior
Ironic Man
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Inserito il - 07/05/2007 : 23:41:17
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APERTA PARENTESI
Perdonatemi se sporco questo angolo, teca di pensieri ben più intelligenti e saggi dei miei, ma la mia umiltà non mi impedisce di non condividere le frasi che Gramsci scrisse alla sorella. Forse perchè dalla scrittura della lettera alla mia nascita son passati alcuni decenni, forse perchè ogni situazione è diversa dalle altre, sta di fatto che io ho avuto un'esperienza molto simile a quella che Gramsci sconsiglia per i suoi nipotini. E vi posso assicurare che l'esser il solo bambino del paese a parlare l'italiano come prima lingua, non mi ha mai creato problemi di comunicazione con i miei coetanei facendomi sentire diverso. Men che mai, ha messo la camicia di forza alla mia fantasia, o ha inibito il mio sardismo. Da bambino ho giocato sino allo stremo con gli altri bambini, ho divorato tonnellate di libri, ho ascoltato tantissimo la radio, dove (allora!!!) c'erano persone che sapevano,eccome se sapevano, parlare l'italiano. Questo ha sopperito alle ovvie carenze linguistiche dei miei genitori, e, a distanza di anni, mi accorgo che il tener ben distinte le due lingue, mi ha aiutato non poco nello studio prima e nel lavoro poi. Avessi un figlio sicuramente cercherei di insegnargli entrambe le lingue, facendo molta attenzione però a tenerle ben separate. Trovo quantomeno buffo che ciò che non mi è accaduto da bambino, ogni tanto mi capita da adulto e cioè che qualcuno mi faccia notare che il mio accento non è particolarmente marcato o che mi esprimo prevalentemente in italiano, anche in mezzo agli altri sardi: embhè!!! E' da quando son nato che va avanti così, pure con mia madre parlo l'italiano e lei risponde in sardo, ci capiamo benissimo lo stesso.
Da lassù Gramsci mi perdonerà se ho osato dissentire....
Scusate l'intromissione non richiesta
CHIUSA PARENTESI
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cara
Utente Medio
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Inserito il - 08/05/2007 : 00:39:03
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| Tranquillo ha scritto:
APERTA PARENTESI Perdonatemi se sporco questo angolo, teca di pensieri ben più intelligenti e saggi dei miei,ma la mia umiltà non mi impedisce di non condividere le frasi che Gramsci scrisse alla sorella. Forse perchè dalla scrittura della lettera alla mia nascita son passati alcuni decenni,forse perchè ogni situazione è diversa dalle altre, sta di fatto che io ho avuto un'esperienza molto simile a quella che Gramsci sconsiglia per i suoi nipotini. E vi posso assicurare che l'esser il solo bambino del paese a parlare l'italiano come prima lingua, non mi ha mai creato problemi di comunicazione con i miei coetanei facendomi sentire diverso. Men che mai, ha messo la camicia di forza alla mia fantasia, o ha inibito il mio sardismo. Da bambino ho giocato sino allo stremo con gli altri bambini, ho divorato tonnellate di libri, ho ascoltato tantissimo la radio, dove (allora!!!) c'erano persone che sapevano,eccome se sapevano, parlare l'italiano. Questo ha sopperito alle ovvie carenze linguistiche dei miei genitori, e, a distanza di anni, mi accorgo che il tener ben distinte le due lingue, mi ha aiutato non poco nello studio prima e nel lavoro poi. Avessi un figlio sicuramente cercherei di insegnargli entrambe le lingue, facendo molta attenzione però a tenerle ben separate.Trovo quantomeno buffo che ciò che non mi è accaduto da bambino, ogni tanto mi capita da adulto e cioè che qualcuno mi faccia notare che il mio accento non è particolarmente marcato o che mi esprimo prevalentemente in italiano, anche in mezzo agli altri sardi: embhè!!! E' da quando son nato che va avanti così, pure con mia madre parlo l'italiano e lei risponde in sardo, ci capiamo benissimo lo stesso.Da lassù Gramsci mi perdonerà se ho osato dissentire....Scusate l'intromissione non richiesta CHIUSA PARENTESI
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L'argomento mi appassiona e vorrei anch'io dare il mio modesto parere. Secondo me il consiglio di Gramsci nei riguardi della nipotina Edmea, figlia del fratello Gennaro, era ed è ancor oggi pienamente valido, proprio perchè, come lui stesso precisa, il sardo è una lingua e non un dialetto (e non per niente è considerato oggi dagli studiosi l'idioma, nell'ambito delle lingue romanze, più vicino al latino, lingua non morta ma immortale!). Dunque, come lingua, un patrimonio, una ricchezza fatta non solo di parole, ma di leggende, filastrocche, proverbi, canti, fiabe, poesie, una ricchezza che noi Sardi, negli ultimi decenni andiamo perdendo e forse proprio alla perdita di questo patrimonio, di fantasia e di cultura si riferiva Gramsci (pur precisando che la letteratura sarda non era molto vasta). Tranquillo, se molti genitori non avessero parlato in sardo o fatto parlare il sardo ai propri figli, oggi nessuno più lo capirebbe tra le nuove generazioni!...e questo problema è evidente nei centri cittadini dove pochissimi studenti lo comprendono. Io poi non mi preoccuperei affatto dell' accento talvolta molto marcato che, certo, non ha impedito a un Cossiga di essere eletto Presidente della repubblica!!Forse sta a noi far sì che quel complesso di inferiorità relativo anche alla lingua venga ribaltato!!..meno male che oggi sono molto diminuiti i Sardi che, emigrati nella penisola o altrove, fanno di tutto per assumere nuovi accenti , o che addirittura nascondono le proprie origini!!
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Modificato da - cara in data 08/05/2007 10:31:51 |
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Albertina
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 10/05/2007 : 21:26:47
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Opera eseguita da ANTONIO SANNA di VILLAMAR in occasione delle “ Ventiquatr’ore di incontri di letture, poemi e arte” organizzata a Gonnosnò il 27 aprile 2007 per commemorare il 70° anniversario della morte di Antonio Gramsci.
L’opera sta significare che il carcere non ha imprigionato il pensiero filosofico di Gramsci, che è rimasto libero inaugurando una nuova era.
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Modificato da - Albertina in data 10/05/2007 21:43:50 |
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Bakis
Salottino
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Inserito il - 12/05/2007 : 11:11:11
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Bella l’opera di A.Sanna, molto esplicativa con i riferimenti, gratta, libro, drappo rosso. Il concetto che più interessa e quello della classificazione, da te dato Albertina . Dicci: L’opera sta significare che il carcere non ha imprigionato il pensiero filosofico di Gramsci, che è rimasto libero inaugurando una nuova era. Premetto che nessuna polemica voglio nasca, contrapponendo l’idealismo mio al lato filosofico tuo del pensiero gramsciano come primo e più importante aspetto per la carcerazione di Gramsci. Gramsci il carcere lo ha subito per il suo idealismo,quella gratta alla quale il pittore così ampio spazio dà nel suo dipinto, è relativa all’imprigionamento di un ideale, non ad un pensiero filosofico. In quel ideale di vita, Gramsci allora non prevedeva certo l’estremismo economico, come quello che ha la società odierna per farti un esempio, semmai il contrario, oggi si vive in una società che ha vinto il lato umano del marxismo, risultato, una lobby sociale quella affaristico-dirigenziale politica, che sta mortificando i lavoratori,vedi l’azzeramento dei loro salari, e riducendo all’osso il paese.
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Albertina
Salottino
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Inserito il - 12/05/2007 : 19:42:40
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Il 27 febbraio del 1933 Gramsci scrisse una lettera a Tania, la cognata russa che lovisitava assiduamente in carcere. Scrive:
" Chi mi ha condannato è un organismo più vasto di cui il Tribunale fascista non è stato che l'indicazione esterna e materiale che ha compilato l'atto legale di condanna. Altri sono stati i miei condannatori." Sì, Bakis, penso anch'io che Gramsci sia stato condannato per il suo idealismo.
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Albertina
Salottino
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Inserito il - 16/05/2007 : 15:15:58
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Voglio sottoporre alla vostra attenzione un altro pensiero di Gramsci che mi ha particolarmente colpito:
"Creare una nuova cultura non significa solo fare individualmente delle scoperte originali, significa anche e specialmente diffondere criticamente delle verità già scoperte, socializzarle e pertanto farle diventare base di azioni vitali, elemento di coordinamento e di ordine intellettuale e morale" ( A. Gramsci )
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Modificato da - Albertina in data 16/05/2007 15:18:18 |
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cara
Utente Medio
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Inserito il - 18/05/2007 : 20:55:09
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Stanotte a MIZAR (Rai 2) un servizio sul 70° anniversario della morte di Antonio Gramsci. Sicuramente sarà interessante, anche se breve.
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Adelasia
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Inserito il - 20/05/2007 : 17:29:09
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Grazie a cara ho seguito l’interessante servizio che vagliava una serie di ipotesi sui misteri che circonderebbero la morte di Gramsci.
Secondo alcuni studiosi, tra cui il sardo Luigi Nieddu, molti sarebbero i quesiti da porsi: le foto di Gramsci defunto, la sparizione di numerose lettere scomode, la sua decisione di non ripartire per la Russia (dove tra l’altro viveva la famiglia) all’uscita dal carcere, alcuni riferimenti di Togliatti, la degenza nella costosa clinica Quisisana, dove si spense (chi ne pagava la retta???). Assodato che Gramsci non era certo a favore di Stalin, le ipotesi che sono emerse dal servizio è che, essendo diventato un personaggio scomodo, la sua morte sarebbe stata auspicata, se non voluta, dal regime russo..o potrebbe trattarsi di suicidio???In quanto alla retta della clinica, potrebbe essere stata pagata addirittura dallo stesso Mussolini che l’aveva incarcerato ( personalmente me ne sfugge la logica…).
L'unica certezza credo sia la solitudine vissuta da Gramsci durante la sua prigionia, riportata anche nelle sue lettere....
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cara
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Inserito il - 20/05/2007 : 18:43:09
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Bene, Adelasia, vedo che hai seguito l'interessantissimo servizio..che sì, potrebbe in parte riscrivere un capitolo di storia, come ha detto lo storico Piero Melograni. Molte sono le domande irrisolte sulla sua morte misteriosa...sicuramente sarà opportuno documentarsi!!
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Nuragica
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Inserito il - 14/06/2007 : 21:13:31
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Qui' potete visitare la galleria fotografica su Antonio Gramsci.. Autrice :Barbaricina http://www.paradisola.it/foto-sarde...asp?iCat=200
_________________________________________________ ... vegno del loco ove tornar disio
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Adelasia
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Penna d'oro
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Inserito il - 17/09/2007 : 17:08:30
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Tra eventi e itinerari: Ghilarza dedica il suo prestigioso mese della cultura, inaugurato il 15 settembre, ad Antonio Gramsci. http://www.comune.ghilarza.or.it/we...eghevole.pdf
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Paradisola
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Inserito il - 26/02/2009 : 23:07:41
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| Adelasia ha scritto: a coloro chi si recassero a visitare Ghilarza, di non fare a meno di immettersi sulla provinciale Abbasanta-Santu Lussurgiu che raggiunge in pochi minuti la famosa Tanca Regia e la sua prestigiosa storia legata all’allevamento equino |
A quanto pare la grandiosa storia continua, questa è una foto di martedì scorso
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Anto
Salottino
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Inserito il - 01/03/2009 : 17:07:57
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Brave ragazze!!...in tempi cosi' difficili..ricordare Gramsci mi e' di grande forza e conforto...ho letto " la Questione meridionale" diversi anni fa...ma ancora ho nel cuore le sue parole rivolte ai giovani sardi : "...Studiate..perche' abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza. Se non ci informiamo, se non studiamo, se ci viene tolto il diritto alla cultura..ci sara' sempre qualcuno che decidera'al nostro posto...." quanto peso hanno queste parole attualmente?....Infinito. Un abbraccio.antonia
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Adelasia
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Penna d'oro
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Inserito il - 27/04/2011 : 16:40:27
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Oggi ricorre il 74° anniversario della morte di Gramsci...
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..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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bulimba
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Inserito il - 16/06/2011 : 18:49:48
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C'ero stata anni fa..molto suggestivo come posto e sicuramente importante per la nostra storia...!! Hilarza è una gran bella località..e la gente molto affabile!!
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