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alfonso
Utente Medio
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Inserito il - 11/12/2012 : 15:51:54
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Caro dedalo Andiamo con ordine 1. personalmente continuo a rimanere dell'idea che le statue fossero in un edificio (non entro nel merito della forma in attesa degli scavi, ma certamente non era del tipo inventato da Pittau) e che la/le necropoli fossero in qualche modo legate all'edificio, quanto meno come prossimità; che poi le statue fossero funerarie non lo so, anche perchè bisogna discutere sul significato di statua funeraria; tieni conto solo una parte dei defunti era maschio adulto, un buon numero erano donne e una parte bambini/giovani. Questo mi porta ad avere dubbi sull'equazione tomba/statua. 3. Quando parlo di ristrutturazione mi riferisco a un riuso del sito secoli dopo, da parte di una nuova società che la usa in modo diverso e, necessariamente, modifica drasticamente i luoghi. La presenza della fibula, residuo di una precedente sistemazione, mi fa pensare che si tratti, appunto, di una discarica volta a ristrutturare l'area e a non occultare alcunchè. In questo senso l'esempio di Antas, se interpretato con l'ottica di Ugas è fuorviante: il dato è che abbiamo un buco di secoli tra le tombe (IX a.C.) e il tempio (VI a.C.), che a questo punto non occultava niente, semplicemente di quelle tombe non c'era più evidenza. Il tempio è sicuramente segno della potenza statale cartaginese, ma non in contrapposizione con un insediamento nuragico che in quella fase sembra non esistere più da tempo. Come a Cuccuru is Arrius, il riuso punico segue secoli di abbandono. 4. Per questo ritengo ancora valida l'ipotesi distruzione - abbandono - discarica. La mancanza di materiali databili tra le tombe (VIII a.C. ?) e la discarica (fine IV) rende più difficoltoso il permanere vitale delle statue e della necropoli per quattro secoli senza che resti alcuna traccia. 5. Per il resto, comunque, stiamo ragionando in assenza di dati fondamentali che solo lo scavo può darci.
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alfonso alfonsostiglitz@libero.it |
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 11/12/2012 : 18:56:12
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| alfonso ha scritto:
Caro dedalo Andiamo con ordine 1. personalmente continuo a rimanere dell'idea che le statue fossero in un edificio (non entro nel merito della forma in attesa degli scavi, ma certamente non era del tipo inventato da Pittau) e che la/le necropoli fossero in qualche modo legate all'edificio, quanto meno come prossimità; che poi le statue fossero funerarie non lo so, anche perchè bisogna discutere sul significato di statua funeraria; tieni conto solo una parte dei defunti era maschio adulto, un buon numero erano donne e una parte bambini/giovani. Questo mi porta ad avere dubbi sull'equazione tomba/statua.
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di certo con funerarie non dopbbiamo pensare che le statue rappresentassero i singoli defunti, ma semmai in senso più largo che eternassero o un mito, o un atto di culto. ovvero una rappresentazione sacrale legata al culto dei defunti. la corrispondenza delle statue ai defunti da questo punto di vista poco importa.
| 3. Quando parlo di ristrutturazione mi riferisco a un riuso del sito secoli dopo, da parte di una nuova società che la usa in modo diverso e, necessariamente, modifica drasticamente i luoghi.
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quale nuova società?
| La presenza della fibula, residuo di una precedente sistemazione, mi fa pensare che si tratti, appunto, di una discarica volta a ristrutturare l'area e a non occultare alcunchè. |
per carità avrai le tue ragioni, ma da una sngola fuibula è lecio supporre tutto questo? non potrebbe semplicemente essere l'elemento di corredo di uno dei defunti, visto che alcune tombe erano scoperchiate?
| In questo senso l'esempio di Antas, se interpretato con l'ottica di Ugas è fuorviante: il dato è che abbiamo un buco di secoli tra le tombe (IX a.C.) e il tempio (VI a.C.), |
ed anche qui non riesco a seguirti. da cosa si evidenzia l'abbandono di Antas dal IX sec a.C al IV se come dicevo le tombe sono tutte al disotto del tempio e non sono state indagate? inoltre che io ricordi, nelle vicinane del tempio v'era una grotta legata ad usi sacri, colma di lucerne prima nuragiche, poi romane senza soluzione di continuità.
| che a questo punto non occultava niente, semplicemente di quelle tombe non c'era più evidenza. |
per me rimane singolare la coincidenza per la quale i punici vollero costruire proprio la sopra il tempio più importante della Sardegna dell'ovest. sarà...
[/quote]
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Adelasia
Moderatore
Penna d'oro
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Inserito il - 13/12/2012 : 21:32:58
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| DedaloNur ha scritto:
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Caro Dedalo nessuno nasconde niente
Alfonso |
Ciao Alfonso e grazie dell'intervento. Però non ho usato la parola occultare. ne voglio insinuare che si voglia nascondere alcunchè
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Ogni tanto si insinua il sospetto, più o meno velato, dell'occultamento mirato dei Giganti; una volta per tutte: che senso avrebbe, cui prodest???
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Modificato da - Adelasia in data 13/12/2012 21:33:43 |
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Castello di Burgos
Burgos (Ss)
..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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.machiavelli.
Utente Senior
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Inserito il - 13/12/2012 : 22:05:42
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Nessun senso. Infatti la storia dell'occultamento giunge da fonti poco informate o da chi vuole strumentalizzare il tema. per altri scopi.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/12/2012 : 11:44:06
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| Adelasia ha scritto:
| DedaloNur ha scritto:
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Caro Dedalo nessuno nasconde niente
Alfonso |
Ciao Alfonso e grazie dell'intervento. Però non ho usato la parola occultare. ne voglio insinuare che si voglia nascondere alcunchè
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Ogni tanto si insinua il sospetto, più o meno velato, dell'occultamento mirato dei Giganti; una volta per tutte: che senso avrebbe, cui prodest???
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non si insinua, per lo meno io, non lo faccio: il coccio punico di cui discutevo è pubblicato, anche se male: non cè manco una sua fotografia. Strano per un reperto che fornisce il termine ante quem. Spero che nel nuovo libro sia pubblicato come merita.
in ogni caso mi pare iper sottovalutato rispetto ad una fibula da cui vceversa si fanno discendere una miriade di effetti e risvolti storici.
quanto, più in generale, al caso di Monte Prama, ormai posso risponderti con le parole degli stessi archeologi:
| The fragments were found during an archaeological excavation in the early 1970s, focusing on a sacred area in a Nuragic zone. Straight after the excitement over the discovery, the fragments (except for three pieces displayed at the Archaeological Museum of Cagliari) were deposited in a basement store. What could have been a dramatic discovery, capable of throwing light on the origins of the Nuragic civilization (and notwithstanding the fact that the fragments were the only stone sculptural representations ever found on the island), incredibly, the find was temporarily forgotten. More than 30 years later, some journalistic indiscretions dusted off the news of the discovery and fed a series of blogs on the web, which soon became a powerful, grass-roots movement capable of activating the machinery of public administration. Soon, a recovery program was begun and entrusted to the CCA in November 2007. The objectives defined in the title were: docu- mentation, restoration, conservation and museum display.
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CONSERVATION FOR PRESENTATION: A KEY FOR PROTECTING MONUMENTS Roberto Nardi
te lo traduco perchè ricordo che alcuni si lamentavano dei brani in inglese:
| I frammenti furono rinvenuti durante uno scavo archeologico nei primi anni settanta, concetrati nell'area sacra di un sito nuragico. in seguito all'eccitamento per la scoperta, i frammenti (ad eccezione di 3 pezzi esposti al Museo archeologico di Cagliari) furono depositati in un magazzino seminterrato. Quella che potrebbe essere la scoperta più sensazionale in grado di gettare nuova luce sulla origine della civiltà nuragica(e nonostante il fatto che i frammenti erano le uniche sculture in pietra di tutta l'isola), incredibilmente, fu temporaneamente dimentica.
Oltre 30 anni dopo alcune indiscrezioni giornalistiche rispolverarono la scoperta ed una serie di blog nel Web presto costituirono un potente movimento in grado di attivare la macchina della pubblica amministrazione. Quindi, fu varato un porgramma di recupero che venne affidato al CCA nel novembre 2007.. |
Ovvero le critiche non provengono solo da persone incompetenti come il sottoscritto, ma anche da chi è il fondatore del centro di conservazione archeologica di Roma come Nardi.
di fatto l'occultamento c'è stato. del resto tempo fa comparve su Venerdì di Repubblica questo articolo:
| L'armata sarda dei giganti di pietra perduta in uno scantinato l'archeo mistero dei guerrieri di Monti Prama, un tesoro del XI secolo avanti Cristo ritrovato negli anni settanta a Cabras e, da allora , mai esposto: questi eroi sono ignoti perchè le loro gesta non sono mai state narrate da un Omero
Un esercito nuragico in pietra, il più antico e ricco complesso statuario del mediterraneo. Portato alla luce da un aratro vicino a Cabras, nella Sardegna degli anni settanta, e poi finito in una soffitta, dimenticato. È l'incredibile storia dell'armata di Monti Prama, dal nome della località in cui le statue sono state rinvenute: arcieri, pugilatori e lottatori fino a due metri e settanta di altezza, trenta guerrieri in arenaria di ottima lavorazione a scalpello. Occhi a cerchi concentrici, bocche appena accennate, elmi e trecce, busti con abiti scollati, braccia decorate con bracciali e motivi geometrici, che scagliano frecce, brandiscono spade e impugnano scudi. I giganti dai volti fissi, custodi di un area sacra millenaria, sono i guerrieiri di un esercito seppellito due volte. La prima, nel fitto mistero, trenta secoli fa, quando le statue sono state misteriosamente distrutte. La seconda, tre decenni fa, quando i quasi quattromila frammenti rinvenuti sono stati sigillati in duecento casse e nascosti negli scantinati del museo archeologico di Cagliari. Oggi pur con imbrarazzante ritardo, è partita l'opera di ricomponimento e restauro dei guerrieiri sardi che anticiperebbero la statuaria greca di ben tre secoli. "Siamo propensi a credere che risalgano all'XI-X secolo avanti Cristo, cioè al bronzo finale - dice Antonietta Boninu, responsabile del restauro del centro di Li Punti a Sassari- anche se la datazione è ancora incerta. Finora non c'è stato nessuno che abbia messo insieme tutti gli elementi e c'è anche chi ritiene che risalgano ad un periodo successivo, al VIII-VII secolo. L'incertezza deriva dal fatto che sono stati rinvenuti in un luogfo diverso da quello in cui si trovavano in origine". I giganti sono stati distrutti e gettati in una sorta di antica discarica insieme a resti fenici, nelle immediate vicinanze del sito in cui si ergevano a guardia di un'area funeraria costiera. Non se ne conosce il motivo, ma è possibile che all'epoca della distruzione si trattasse di rovine già in abbandono. Fatto sta che la datazione divide gli esperti. A cominciare dai primi archeologici che hanno scavato a Monti Prama. Era il 1970 quando dei contadini, intenti ad arare un campo della cofraternita dello Spirito Santo di Cabras, su una collina dell'oristanese, si fermarono in silenzio. La terra sputava fuori un braccio che impugnava un arco. Vennero alla luce anche un busto e una testa. I braccianti avvertirono la sovrintendenza. Gli scavi partiranno solo quattro anni più tardi (proprio mentre in cina veniva alla luce un altro esercito, i guerrieri di Xian) quando anche l'aratro di Sisinnio Poddi si fermerà: "quel corpo gigante che vidi quasi mi ruppe il carrello, un arciere grande come un uomo, con le braccia mozzate". Intanto a Monti Prama partono le campagne di scavo che si concludono nel '79 per restituire al mondo un patrimonio inestimabile. Ma i giganti, forse troppo ingombranti, vengono nuovamente seppelliti, in un magazzino. Che fossero un ritrovamento di enorme rilievo lo ha sostenuto anche il decano degli archeologi sardiGiovanni Lilliu, tra i primi a scavare nell'area del Sinis. Già all'epoca Lilliu scriveva: 2l'importanza straordinaria dei reperti stimola a superare l'imbarazzo di presentarli agli studiosi". Un imbarazzo a oggi inspiegabile, forse dettato dalla necessità di gettare al macero anni di studi sulla civiltà nuragica, ritenuta "minore".
L'invito cade nel vuoto, sommerso dai veleni tra sovrintendenze e accademia. Si torna a parlare delle statue solo nel 2005. Grazie anche alla battaglia condotta dal sindaco di Cabras i guerrieri arrivano al centro di restauro di Li Punti. Intanto l'ex sovrintendente di Sassari e Nuoro, Francesco Nicosia, ne parla come di "una delle più importanti scoperte del Novecento, paragonabile a quella dei bronzi di Riace". Sono in molti a puntare il dito contro di lui, ma anche contro Vincenzo santoni, sovrintendente a Cagliari. "Alcuni pezzi sono sempre stati esposti - si difende Santoni - per gli altri mancavano spazi e soldi. Eppoi le statue dovevano essere inquadrate nel giusto contesto cronologico". santoni, che nel 2005 aveva parlato di "un entusiasmo non motivato" ammette oggi "di aver avuto forse il torto di non aver valorizzato il settore della produzione scultorea". Ma le stesse campagne di scavo, dice Antonietta Boninu"non hanno mai visto alcun vero coordinamento". Per non parlare delle pubblicazioni scientifiche, che non arrivano ad un centinaio di pagine. "Un ritrovamento eccezionale che pone la civiltà nuragica in grandissimo rilievo", è anche l'opinione di Pietro Bartolini, ordinario di archeologia fenicio punica a Sassari, che pur non concordando sulla datazione più antica, denuncia: "si tratta di una scoperta mai portata avanti con vigore". Specie per una civiltà da sempre ritenuta abile al massimo nell'arte del bronzetto, e tanto sconosciuta quanto misteriosa perchè priva, ad oggi, di testimonianze scritte. "questi eroi sono ignoti perchè a loro è mancato un omero", dirà Nicosia, senza muovere un dito per le statue e impedendo al sindaco di Cabras di visionarle. Rimpalli di responsabilità, invidie, incuria. Perchè mel frattempo la terra sputa fuori altri pezzi. L'ultimo, il braccio di un arciere lo ha consegnato Mena Manca Cossu, che al Giornale di Sardegna ha detto: "per paura, in tanti hanno buttato pezzi di statua nello stagno, ma nessuno lo ammette"."ora siamo nella fase preparatoria del restauro - dice la Boninu - abbiamo completato l'elenco dei pezzi". Non c'era nemmeno quello. E l'esposizione dei reperti è aperta al pubblico, basta prenotarsi. Per ora l'esercito si vede in pezzi. " I giganti che hanno dormito troppo a lungo, torneranno presto tutti in piedi" assicura l'archeologa, riuscita a far arrivare un milione e duecento mila euro di finanziamenti. Fondi che serviranno per il risveglio degli antichi guerrieri. E per chiarire, una volta per tutte, l'archeo-giallo di un esercito che ha marciato, sinora, nell'obblio. |
credo che da qui tu possa farti la tua idea senza miei ulteriori giudizi che possano condizionarti.
il tuo qui prodest, Adelasia mi spingerebbe verso dietrologie che non amo tanto. mi basta poter dire che l'occultamento di fatto c'è stato e c'è ancora. Se sia stato anche mirato non lo so, perché non ho prove.
la speranza è che non sia stato mirato.
Ma la ragione constatemente mi sottolinea il dislivello di attenzione che per 30 anni è stato riservato a questo importante complesso rispetto a quel che meritava: e so che lo sgomento a tal riguardo non mi abbandonerà mai.
meno male che le cose stanno cambiando anche se lentamente.
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Modificato da - DedaloNur in data 14/12/2012 11:51:27 |
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.machiavelli.
Utente Senior
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Inserito il - 14/12/2012 : 13:26:57
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Il ritrovamento di Monte Prama ha avuto un'ottima visibilità, ha ottenuto finanziamenti, pubblicazioni, interesse del pubblico e altri privilegi. Costituisce una vetrina notevole per la civiltà nuragica e certamente in futuro otterrà migliore visibilità internazionale. La questione dell'occultamento è stata strumentalizzata. L'archeologia ha necessità di tempo per sviluppare pubblicazioni, non è una disciplina rapida, soprattutto in Italia. La cultura, purtroppo, non rientra fra le attività per le quali gli investimenti si trovano facilmente.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/12/2012 : 14:11:30
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| La questione dell'occultamento è stata strumentalizzata |
ancora con queste insinuazioni? Conosci partiti politici che han guadagnato voti tramite i giganti?
ma com'è che da quando ti accompagni agli archeologi non li critichi più sui 30 di scantinato dei giganti? io ricordo che un tempo lo facevi.
per trentanni il complesso, non ha avuto alcuna visibilità. cosa sono 3 frammenti di statue esposte in un museo?
pubblicazioni? cosa sono, rispetto all'eccezionalità del rinvenimento poche centinaia di pagine scritte su quel complesso?
| L'archeologia ha necessità di tempo per sviluppare pubblicazioni, non è una disciplina rapida, soprattutto in Italia. La cultura, purtroppo, non rientra fra le attività per le quali gli investimenti si trovano facilmente. |
possibile che altrove i finanziamenti si siano trovati, mentre in Sardegna no? Le scuse per la quale in Sardegna non c'erano fondi, ne centri specializzati per il restauro, sono appunto, scuse. http://it.wikipedia.org/wiki/Bronzi_di_Riace
| A Reggio l'équipe di tecnici lavorò alla pulitura delle due statue fino al gennaio 1975, quando la Soprintendenza reggina ebbe la certezza che sarebbe stato impossibile eseguire un completo e valido restauro delle statue utilizzando solo i limitati strumenti che erano a disposizione del proprio laboratorio. Fu allora che si decise di trasferirle al più attrezzato Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica della Toscana, costituito dopo l'alluvione del 1966. |
e si prosegue:
| Oltre alla pulizia totale delle superfici eseguita con strumenti progettati appositamente, a Firenze le statue furono sottoposte ad analisi radiografiche, necessarie per conoscerne la struttura interna, lo stato di conservazione e lo spessore del metallo. Le indagini portarono ad un primo esito sorprendente: il braccio destro della statua B e l'avambraccio sinistro su cui era saldato lo scudo risultarono di una fusione diversa dal resto della statua, furono infatti saldati in epoca successiva alla realizzazione della statua in sostituzione delle braccia originali probabilmente per rimediare ad un danneggiamento sopravvenuto quando la statua era già in esposizione. |
vorrei che, una volta per tutte, come dice Adelasia, qualcuno mi spiegasse perchè a Reggio hanno pensato di poter restaurare a Firenze, mentre in Sardegna questo pare che non sia neppure balenato per la mente. Come hanno fatto a Reggio a procurarsi i soldi per il restauro a Firenze? Possibile che in Sardegna nessuno fosse altrettanto capace e che la classe politica calabrese fosse così più illuminata di quella sarda dall'elargire i fondi per i bronzi di riace?
Se d'altronde fosse tutto normale come dice Machiavelli, mi chiedo perchè mai Nardi, sottolinei con l'avverbio incredibilmente che i giganti sian stati dimenticat nei seminterrati per 30 anni. E' una cosa del tutto anormale e spropositata
in effetti c'è qualcosa che mi lascia più sgomento del trattamento riservato a queste statue: sono le scuse accampate per "giustificare" quel trattamento.
le pubblicazioni sui bronzi sono avvenute man mano che il restauro procedeva. e anzi hanno favorito gli studi sulle statue. non è un caso che il restauro sui giganti promosso dal 2005 stia sortendo il medesimo effetto.
Giganti e Bronzi sono partiti ai nastri di partenza dallo stesso anno intorno ai primi degli anni 70. ma le analogie finisco qui. il risultato di gestioni così differenti è che tutti al mondo conscono i bronzi mentre nessuno conosce i giganti. O vuoi negare persino che i bronzi siano più famosi dei giganti?
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Modificato da - DedaloNur in data 14/12/2012 14:23:21 |
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.machiavelli.
Utente Senior
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Inserito il - 14/12/2012 : 18:21:29
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Non affronti con serenità l'argomento Dedalo. Il ritrovamento è straordinario, e in questi anni si sono fatti i necessari passi per ricomporre quei frammenti. E' stata fatta una bella pubblicazione in questi giorni, a cura di 4 archeologi esperti (pur se di uno non condivido le conclusioni). Ora si deve pensare ad un'esposizione per valorizzarle. Continuare con questa storiella dell'occultamento è imbarazzante. Danneggia l'immagine degli archeologi che si sono interessati alle statue, danneggia l'immagine degli studiosi che hanno consumato la loro vita per raccogliere i pezzi, ricomporli, studiarli e interpretarli. Quelle statue meritano una valorizzazione, non una discussione sul perché solo dopo 30 anni riusciamo ad apprezzarne la grandiosità.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 14/12/2012 : 19:40:00
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| .machiavelli. ha scritto:
Non affronti con serenità l'argomento Dedalo. Il ritrovamento è straordinario, e in questi anni si sono fatti i necessari passi per ricomporre quei frammenti. E' stata fatta una bella pubblicazione in questi giorni, a cura di 4 archeologi esperti (pur se di uno non condivido le conclusioni). Ora si deve pensare ad un'esposizione per valorizzarle. Continuare con questa storiella dell'occultamento è imbarazzante. Danneggia l'immagine degli archeologi che si sono interessati alle statue, danneggia l'immagine degli studiosi che hanno consumato la loro vita per raccogliere i pezzi, ricomporli, studiarli e interpretarli. Quelle statue meritano una valorizzazione, non una discussione sul perché solo dopo 30 anni riusciamo ad apprezzarne la grandiosità.
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io son serenissimo quanto un veneziano. infatti riusco a porti domande concrete a cui tu non sai rispondere.
Le puoi almeno considerare?
E' non troppo garbato evitare di rispondere.
L'occultamento di fatto (perchè è nei fatti) dei giganti di monte Prama fa parte di un più generale mancato studio dei tardo nuragici dell'età del ferro ( e anche questo lo dicono gli stessi archeologi: bernardini in primis)
Dunque c'è da essere sereni a livelo peronale, ma poco a livello di studiosi visto che tutti gli sforzi o quasi, per quel periodo si concentrano sull'aspetto fenicio punico.
Quanto al danneggiare, mi chiedo se in questo Paese sia concesso ancora criticare. Quanto meno posso dire che gli archeologi calabresi sono stati molto più efficienti di quelli sardi che si trovarono a gestire il caso Monte prama?
ne le mie critiche vogliono essere l'esempio di chi rivanga il passato. io osservo il presente e sento che qualcosa del genere si ripeterà anche in futuro se non si ammetteranno responsabilità imparando dagli errori della brutta storia dei Giganti
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Modificato da - DedaloNur in data 14/12/2012 19:48:55 |
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.machiavelli.
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Inserito il - 14/12/2012 : 19:53:29
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Queste non sono domande, sono tue riflessioni personali, e infatti le proponi come critiche al sistema archeologico isolano. A cosa, dunque, non saprei rispondere? Potresti esprimere in altre parole cosa mi chiedi? Sarebbero queste? 1) Conosci partiti politici che han guadagnato voti tramite i giganti? 2) Com'è che da quando ti accompagni agli archeologi non li critichi più sui 30 di scantinato dei giganti? 3) Per trentanni il complesso, non ha avuto alcuna visibilità. cosa sono 3 frammenti di statue esposte in un museo? 4) pubblicazioni? cosa sono, rispetto all'eccezionalità del rinvenimento poche centinaia di pagine scritte su quel complesso?
Se sono queste le risposte sono: 1) Non mi interesso dell'attività dei partiti. 2) Li criticavo molto tempo fa, poi Alfonso mi convinse del contrario con un bell'articolo che pubblicai sul quotidiano on line. Da allora non li ho più criticati. Forse sei rimasto ancorato ai miei pensieri di 6 anni fa. Da allora è passata parecchia acqua sotto i ponti, e ho cambiato alcune mie convinzioni. 3) Non merita risposta 4) Non è una domanda, è una tua personale idea.
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Modificato da - .machiavelli. in data 14/12/2012 19:53:55 |
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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 14/12/2012 : 21:15:47
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oh bella, ma com'è...che ti sei dimenticato queste altre domande?
| vorrei che, una volta per tutte, come dice Adelasia, qualcuno mi spiegasse perchè a Reggio hanno pensato di poter restaurare a Firenze, mentre in Sardegna questo pare che non sia neppure balenato per la mente. Come hanno fatto a Reggio a procurarsi i soldi per il restauro a Firenze? Possibile che in Sardegna nessuno fosse altrettanto capace e che la classe politica calabrese fosse così più illuminata di quella sarda dall'elargire i fondi per i bronzi di riace? |
dai abbiamo fatto trenta, fai 31 e rispondi anche a queste. dici che l'archeologia è lenta. Ma in calabria fu più veloce. come mai?
cmq
1) se non t'interessi di attività partitiche come fai a dire che una forza politica abbia strumentalizzato i giganti?
2)in effetti ti leggo poco....e questa discussione mi dimostra, ulteriormente, che faccio bene. Senz'altro hai tuoi motivi e i tuoi interessi per il cambio di idea.
3) Infatti te ne freghi. ed infatti "una delle più importanti scoperte del Novecento, paragonabile a quella dei bronzi di Riace" (cit. Ncosia) al contrario del bronzi, non sono stati subito restaurati, per trent'anni sono stati dimenticati, e da 30 anni il mondo di loro non sa nulla: manco che esistono. Questo perchè la cosa non merita risposta.
4)non è una mia idea personale: è aritmetica. basta contare le pagine. come han fatto i giornalisti del venerdì di repubblica. infatti stavo citando loro. ovviamwente devi prendere come periodo di riferimento, quello ante-restauro.
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Modificato da - DedaloNur in data 14/12/2012 21:22:54 |
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.machiavelli.
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Inserito il - 15/12/2012 : 09:09:54
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Quelle sono richieste Dedalo che dovresti rivolgere agli amministratori pubblici, non a me. Tra l'altro non ho detto che la strumentalizzazione è avvenuta da parte di qualche partito. L'hai affermato tu e me lo hai messo in bocca. Ciò è sleale e dimostra che non sei sereno.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 15/12/2012 : 17:59:30
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no andrebbero rivolte agli archeologi sardi.
lo sai benissimo.
non vuoi semplicemente rispondere.
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Modificato da - DedaloNur in data 15/12/2012 18:00:55 |
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri |
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.machiavelli.
Utente Senior
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Inserito il - 15/12/2012 : 22:04:20
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Sono tanti gli archeologi sardi Dedalo, non puoi fare di tutta l'erba un fascio.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 16/12/2012 : 11:48:32
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| Sono tanti gli archeologi sardi Dedalo, non puoi fare di tutta l'erba un fascio. |
Non immagini nemmeno quanto sono d'accordo: anche per questo bisognerebbe individuare le precise responsabilità di 30 anni di nulla.
così magari si eviterà che pure altre statue, pure loro scoperte negli anni 80 ,continuino a giacere nei musei come accadde ai Giganti: non abbiamo veramente imparato nulla.
e c'è chi mi dice che son storielle...ma va là...; son"storielle" che continuano.
cmq come difensore di ufficio ti consiglio di cambiare linea, perchè questa tua difesa, se possibile, mette ancora più a nudo la cattiva gestione del caso.
ora, sei avrai la bontà di rispondere alle domande che stai.......... evitando in tutti i modi, continuerò a discurtere:
| vorrei che, una volta per tutte, come dice Adelasia, qualcuno mi spiegasse perchè a Reggio hanno pensato di poter restaurare a Firenze, mentre in Sardegna questo pare che non sia neppure balenato per la mente. Come hanno fatto a Reggio a procurarsi i soldi per il restauro a Firenze? Possibile che in Sardegna nessuno fosse altrettanto capace e che la classe politica calabrese fosse così più illuminata di quella sarda dall'elargire i fondi per i bronzi di riace? |
altrimenti con te, è stato tempo perso come sempre.
buona domenica
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Modificato da - DedaloNur in data 16/12/2012 11:55:46 |
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