Forum Sardegna - Camillo Bellieni
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Nota Bene: La Necropoli di Anghelu Ruju ( ALGHERO) e' il più vasto sepolcreto di " domus de janas" ( case delle fate) della Sardegna centro-settentrionale.
Comprende ben 38 grotticelle artificiali pluricellulari e più di 300 stanzette scavate nella roccia.
Gli ipogei vennero escavati su una collinetta di arenaria calcarea da genti del Neolitico Recente che, non conoscendo metalli, per eseguirle utilizzarono picchi di pietra scheggiata.
Molti di questi picconi sono stati ritrovati all'esterno delle tombe e dentro una di esse venne in luce lo scheletro di un individuo circondato da numerose piccozze litiche.
Si tratta forse di ella sepoltura di un antico scalpellino che si portò nell'oltretomba gli strumenti del suo mestiere!



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pimobalare
Salottino
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Inserito il - 07/01/2012 : 19:20:18  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pimobalare Invia a pimobalare un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
OMAGGIO A CAMILLO BELLIENI...

Camillo Bellieni - "Eleonora d'Arborea" (1929)

Camillo Bellieni nasce a Thiesi (Sassari) il 31 Gennaio 1893. Studia a Sassari dove, nel 1911, consegue la maturità classica e, da ufficiale della "Brigata Sassari", nel 1916 si laurea in Giurisprudenza.
Nel 1915, sul Carso, conosce Emilio Lussu; gravemente ferito in battaglia, nel 1917 viene congedato.
Nel 1920 si laurea in Filosofia a Roma e, nel 1924 in Paleografia e Dottrina archivistica a Napoli.
Considerato uno degli ideologi più acuti e brillanti della sua generazione, nel 1921 è tra i fondatori del Partito Sardo d'Azione.
Oltre ad una copiosissima serie di appassionati lavori di carattere politico, tra le sue opere si ricordano" La Sardegna e i Sardi nella civiltà del mondo antico (1928/31), La Sardegna e i Sardi nella civiltà dell'Alto Medioevo (1928), e Eleonora d'Arborea (1929). Muore a Napoli il 9 Dicembre 1975.


Il romanzo....

"Eleonora d'Arborea" in particolare, scritto nel 1929, è la biografia romanzata di una delle più significative figure femminili della storia italiana: la giudicessa figlia di Mariano IV e Timbora di Roccabertì e sposa di Brancaleone Doria, che resse il giudicato arborense dal 1383 sino al 1404, probabile anno della sua morte per peste.
Un romanzo documentato e pieno di fascino col quale il grande teorico dell'autonomismo sardista, con appassionata scrittura e sapiente maestria narrativa,ci conduce nel clima del medioevo isolano.
Un felice affresco che fa riemergere in una vivida luce re e condottieri,trame e battaglie, antiche tradizioni e moderne norme legislative (come la Carta de Logu, tra i più evoluti "Corpus" giuridici medioevali) che, per lungo tempo, hanno saputo regolare il vivere quotidiano dei Sardi.


<....Circondata da un velo d'ombra ci appare la grande figura di Eleonora d'Arborea; ed invano noi cerchiamo di distinguerne i lineamenti, di precisarne l'espressione del volto, attraverso gli scarsi documenti del tempo. E' un volto misterioso, per metà fasciato di nero, che lascia solo vedere gli occhi lucenti, dallo sguardo vigile e deciso. Restiamo insoddisfatti, nella nostra curiosità, ma comprendiamo che non si tratta di una donna comune..... >








Modificato da - pimobalare in Data 07/01/2012 19:32:42

 Firma di pimobalare 
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