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lucio
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 24/04/2011 : 12:26:40
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Ciao a tutti! Oggi si nota dappertutto un incremento sproporzionato del numero dei cinghiali, che speso arrivano a devastare anche i campi coltivati, e questo, nonostante sia intensamente perseguitato dai cacciatori (e non solo.)Sicuramente ciò è dovuto a diverse cause, che vorrei presenare e discutere con voi: 1) Un aumento della superficie del bosco e della macchia mediterranea 2) Uno spopolamento generalizzato della montagna sarda da parte dell'uomo 3) Incrocio del cinghiale sardo con altre razze più prolifiche. Questa secondo me è la motivazione da chiarire meglio, perchè se corrisponde a verità, è questo il vero scompenso, il vero danno ecologico che ha portato a questa situazione. So che in ambiente venatorio non si avrà la stessa opinione, ma purtroppo l'equilibrio ambientale non si pesa a chili di carne da cucinare. Resta da dire che il cinghiale si incrocia pure col maiale. Ma si tratta di incrocio o di ibridazione? In quest'ultimo caso la discendenza non dovrebbe essere feconda, nel primo caso invece, l'aumento della popolazione potrebbe essere dovuta a ciò. Cosa ne pensate?4)Bisogna anche dire che il numero dei cacciatori è complessivamente diminuito, ma a giudicare dal numero delle squadre di caccia grossa dilaganti dappertutto, non direi che questa regola valga per il nostro caso. Il problema secondo me non è di poco conto perchè il sovrannumero di una specie, sopratutto se causato dall'introduzione di specie aliene, ha sempre prodotto danni ambientali quindi economici, incalcolabili. Buona Pasqua a tutti!
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L. |
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primitivo
Utente Medio
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Inserito il - 24/04/2011 : 12:52:27
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Ciao Lucio, la questione non è di facile argomentazione, perchè le cose da dire come tu stesso hai descritto, sono tante e complesse. Se vogliamo iniziare una discussione secondo me è importante ricordare che il cinghiale come gran parte delle specie di mammiferi oggi presenti in sardegna (cervo, muflone...) non sono specie autoctone dell'isola, ma animali o arrivati in Sardegna in detrmenato periodo storico per cause naturali, o addirittura portate dall'uomo, cioè quella che viene definita fauna antropocora. A proposito del cinghiale voglio invitarti a leggere questo stralcio da un libro molto serio e interessante "Uomini e non solo topi" di Marco Massetti
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Mi sembra un buono spunto per iniziare la discussione dal punto di vista ambientale.
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 27/04/2011 : 00:41:22
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Io non credo che col termine di autoctono si intenda qualcosa che abbia origine in un dato luogo. Se così fosse, non avremmo, né cani, né pecore altri animali autoctoni della Sardegna. Non sono si sono originati qui, ma qui si sono evoluti nel corso di millenni e si sono differenziati da animali conspecifici di altre terre. Come ci sono arrivati è un discorso a parte. Il cane quasi sicuramente è arrivato con l'uomo, ma il cinghiale, e altri animali selvatici, potrebbero essere arrivati per conto proprio durante qualche glaciazione, dall'Africa o dall'Europa, approfittando del fatto che il livello del Mediterraneo in quei periodi era molto più basso di quello attuale. Di certo si sa ben poco e ci sono stranezze affascinanti Di sicuro il cinghiale sardo era più simile a quello asiatico (malese) che a quello europeo. Era piccolo e generalmente la femmina partoriva solo 1 o 2 cuccili per volta, mentre il cinghiale europeo era molto più grosso e prolifico. Questo è stato il motivo della quasi scomparsa della razza sarda: per i cacciatori era senz'altro più remunerativo e per questo motivo ne hanno voluto l'introduzione (anni '60/'70). Spesso succede, sia per la piante che per gli animali, che una specie introdotta in un ambiente non suo, abbia il sopravvento su quelle originarie, mettendone in pericolo la loro esistenza o portandole addirittura all'estinzione. Questo è accaduto col cinghiale: il nostro, piccolo, poco prolifico e di carattere schivo, ha ceduto il passo ad uno molto più grosso, prolifico, invadente Turritano
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lucio
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 27/04/2011 : 17:26:12
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Grazie per le risposte. Il dubbio iniziale però rimane, perchè se è vero che l'accoppiamento tra cinghiale e maiale non è ibridazione, ma incrocio, allora il fatto che sia scomparso l'autentico cinghiale sardo"su fromigazzu, piccolo, con la testa molto grossa e molto pericoloso per i cani) potrebbe essere dovuto non a lanci di altri cinghiali più grossi, ma semplicemente agli accoppiamenti coi maiali, che in sardegna sono stati tenuti spesso, fino a ieri allo stato brado O no? é un dubbio che non riesco a risolvere. Comunque, se avete notizie documentate su introduzioni di cinghiali dal continente, fatemelo sapere. A presto!
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L. |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 27/04/2011 : 22:53:27
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Che in Sardegna, per volontà dei cacciatori, negli anni '60/'70, sia stato introdotto il cinghiale europeo, molto più grosso e prolifico del conghiale sardo, è cosa certa. Che questo cinghiale, per i motivi già detti sia stata la causa prima della rarefazione, sin quasi alla estinzione del congenere sardo, è pacifico. Il cinghiale sardo aveva sempre convissuto col maiale, col quale si accoppiava sporadicamente, che ciò metesse in pericolo l'integrità della nostra specie, data la vastità dell'area in cui era diffuso. Invece nell'isola dell'Asinara (per quanto ne so) ai tempi in cui era una colonia penale, a causa della ristretezza dell'area (50 kmq.) e il gran numero dei maiali allo stato brado, ll meticiamento fra le due specie è stata proprio la causa della rarefazione del cinnghiale sardo. Io credo che, in questo caso, favorendo la riproduzione dei pochi cinghiali sardi forse rimasti e il reincrocio mirato con i suddetti ibridi, si possa dare un futuro a questo rapresentante delle nostre biodiversità. Forse ... Turritano
PS credo che Nuraghe Blu, in proposito, potrebbe essere più ciaro di me
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Modificato da - Turritano in data 27/04/2011 22:54:42 |
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primitivo
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Inserito il - 27/04/2011 : 23:50:40
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Penso che stia facendo già qualcosa di simile l'ente foreste in alcuni suoi demani. A Laconi nella foresta di Funtanamela c'è un recinto con diversi cinghiali sardi, credo sia un esperimento per la reintroduzione, sempre che non finisca come la reintroduzione di cervi e mufloni in altre aree dove dei buontemponi si sono divertiti a tagliare le reti dei recinti per avre le povere bestie a tiro di schioppo!!!
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lucio
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Inserito il - 28/04/2011 : 17:54:39
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Ciao a tutti! interessante, l'asserzione di Turritano: dove furono introdotti? Continuo a dubitare, anche perchè i maiali che si vedono o si vedevano nell'interno, in montagna, erano troppo vicini al fenotipo del cinghiale, e, ammesso che ci siano state introduzioni dei cacciatori (di una sono certo: cinghiale maremmano nella riserva di mArcosu, prima che passasse al WWF), penso comunque che gli incroci coi maiali siano stati preponderanti...
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L. |
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sonos
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Inserito il - 05/05/2011 : 15:15:43
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Per le stesse motivazioni del resto del territorio italiano, anche in Sardegna la descrecita del cinghiale sardo è dovuta all'introduzione di specie alloctone (soprattutto cinghiale mitteleuropeo) per scopi puramente venatori. L'introduzione di questa specie più grossa, più prolifica e più competitiva, ha provocato una diminuzione consistente del cinghiale tipico sardo. Il relativo grave danno ecologico è innegabile.
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NuragheBlu
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Inserito il - 05/05/2011 : 18:34:55
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Il nuraghe sardo è stato introdotto in Sardegna a partire dal neolitico (circa 5000 anni fa) come quasi tutti gli altri mammiferi domestici e selvatici sardi. Purtroppo il "vero cinghiale sardo" è in via di estinzione perchè qualche intelligentone negli anni '50, ha avuto la geniale idea di importare il cinghiale maremmano così quando il cacciatore spara è più facile prendere la preda perché è più grande e meno agile del cinghiale sardo.
Il risultato è stato questo: il cinghiale toscano ha preso il sopravvento diffondendosi in tutta l'isola e il vero cinghiale sardo dove è finito? E' finito in bistecche, sartizzus, pressuttus ecc..
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