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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 10/04/2011 : 11:47:12
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Si tratta di una situazione polisfaccettata, nella quale è difficile dipanare un unico filo che conduca ad un'unica meta... Ci sono i profughi, ma anche i profittatori che colgono l'occasione ed i terroristi in missione e chissà che cosa altro, che nessuno di noi s'immagina. Proviamo a pensarci insieme (magari sbagliando...). E' per lo meno strano che dopo decine e decine di anni di totale passività, le popolazioni di così tanti paesi 'arabi' (intendendo "di fede islamica" ed in genere retti da tiranni, despoti, teocrazie, comunque certamente non democrazie) si stiano solo oggi agitando, ribellando (o chissà che cosa altro stanno facendo), prendendo finalmente ma improvvisamente coscienza civile del proprio insoddisfacente stato. Di colpo si accorgono di vivere su terre piene di petrolio, ma senza essere compartecipi di questa ricchezza, anzi restando poveri e senza speranza. Di colpo si accorgono che chi li governa "non ha diritto" di governarli, non è stato eletto dal popolo, non si comporta correttamente... Di colpo, dopo nascita e morte d'intere generazioni di beduini passivi ed obbedienti alle figure più bieche, tutto il Magrehb e quasi tutto il Mashrek, più altri paesi con essi confinanti, sono cresciuti, hanno visto la luce della Giustizia e della Democrazia? In seguito a che cosa, esattamente, accade ciò? Perché proprio adesso ed in sincronia? Barehin, Yemen, Tunisia, Libia, Egitto, Siria? Non sembra un fatto "orchestrato"? Ma chi sarebbe mai il direttore d'orchestra, in questa ipotesi?
Viene quasi in mente la tesi di Oriana Fallaci, che parlava di una vera e propria forma d'invasione aggravata e continuata, molto aggressiva nella sostanza e nei sicuri risultati finali (la conquista reale, con lo spiazzamento della popolazione originale, che possiede, a differenza degli invasori, un tasso di crescita zero), ma non certo nella forma, in quanto operata da "supplici" (uso il riferimento letterario appositamente).
Chi conosce la Storia, sa bene che qualche cosa del genere è avvenuto - con differenze in fondo non eccessive - diverse volte nella Storia, a più riprese, in disparati ma numerosissimi luoghi differenti del Mondo. Gli episodi hanno ricevuto descrizioni e nomi differenti dagli storici e dai cronisti. (Personalmente, trovo curioso che gli si dia spesso appellativi che hanno a che fare con l'acqua, ma questa è una considerazione personalissima, che non spero affatto sia condivisa da altri...)
A mio vedere, la difficoltà principale e maggiormente preoccupante - oggi - sta nell'indecisionismo, nell'inerzia e nella scarsa collaborazione tra i paesi europei.
L'indecisionismo, in questo caso, non è solo del Governo Italiano, purtroppo distratto da fatti boccacceschi ed interessi faziosi, in una continua lotta per conquistare un potere che poi il vincitore userà solamente per interesse personale... Anche molti paesi stranieri occidentali sono imbarazzati nel dovere da una parte combattere un tiranno islamico che aggredisce il proprio popolo, mentre di fatto dall'altra continuano a tenere regolari rapporti diplomatici con altri tiranni della stessa fede islamica. Non trovo giusto litigare sui dettagli più piccoli. Vorrei tanto che si cercasse (specialmente da parte di chi prende le decisioni operative!) una corretta e distaccata visione d'insieme...
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Modificato da - maurizio feo in data 10/04/2011 11:57:46 |
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 10/04/2011 : 12:10:03
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| maurizio feo ha scritto:
Si tratta di una situazione polisfaccettata, nella quale è difficile dipanare un unico filo che conduca ad un'unica meta... Ci sono i profughi, ma anche i profittatori che colgono l'occasione ed i terroristi in missione e chissà che cosa altro, che nessuno di noi s'immagina. Proviamo a pensarci insieme (magari sbagliando...). E' per lo meno strano che dopo decine e decine di anni di totale passività, le popolazioni di così tanti paesi 'arabi' (intendendo "di fede islamica" ed in genere retti da tiranni, despoti, teocrazie, comunque certamente non democrazie) si stiano solo oggi agitando, ribellando (o chissà che cosa altro stanno facendo), prendendo finalmente ma improvvisamente coscienza civile del proprio insoddisfacente stato. Di colpo si accorgono di vivere su terre piene di petrolio, ma senza essere compartecipi di questa ricchezza, anzi restando poveri e senza speranza. Di colpo si accorgono che chi li governa "non ha diritto" di governarli, non è stato eletto dal popolo, non si comporta correttamente... Di colpo, dopo nascita e morte d'intere generazioni di beduini passivi ed obbedienti alle figure più bieche, tutto il Magrehb e quasi tutto il Mashrek, più altri paesi con essi confinanti, sono cresciuti, hanno visto la luce della Giustizia e della Democrazia? In seguito a che cosa, esattamente, accade ciò? Perché proprio adesso ed in sincronia? Barehin, Yemen, Tunisia, Libia, Egitto, Siria? Non sembra un fatto "orchestrato"? Ma chi sarebbe mai il direttore d'orchestra, in questa ipotesi?
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E' possibile che sia orchestrato. Tutti insieme e nello stesso momento; parlare di casualità o coincidenze non sembrerebbe logico.
Certo che per certe situazioni non si può far a meno di pensare che anche la sardegna è stata, e per certi versi lo è ancora, come posso dire, soggiogata ad interessi esterni che l'anno privata delle sue ricchezze ( i boschi, per esempio) O i grandi e criticabili interventi turistici che all'Isola hanno dato ben poco...
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Modificato da - Tharros in data 10/04/2011 12:10:34 |
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E' sempre meglio sembrare stupidi tacendo invece di darne la conferma parlando!! |
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