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Ammutadori
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 24/08/2007 : 17:05:58
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se avrete cu...o troverete le segrete in cui si dice si trovi un telaio d'oro utilizzato da Violante... una delle tante leggende....
Saludi e Trigu http://www.contusu.it http://www.3stops.com
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Emerald Dolphin
1218
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Inserito il - 24/08/2007 : 17:30:18
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ristrutturarlo no, eh?
Appena ti ho parlato mi hai dato un'emozione e appena ho capito di amarti mi hai dato una gioia...ma è scomparsa appena ho capito di non poterti avere.
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skywalker57
2917
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Inserito il - 24/08/2007 : 18:22:17
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E' un peccato che certe strutture che sono il simbolo della storia della nostra terra sono abbandonate e diventano dei ruderi...
Nella vita non è forte chi resta in piedi ma chi, quando cade, trova la forza di rialzarsi.
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domusdejanas
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 25/08/2007 : 11:11:52
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Credo per la ristrutturazione o la conservazione di debba fare i conti con il ministero della difesa....
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Emerald Dolphin
1218
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Inserito il - 25/08/2007 : 11:19:41
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| domusdejanas ha scritto:
Credo per la ristrutturazione o la conservazione di debba fare i conti con il ministero della difesa....
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secondo me è una scusa.... potrei crederci se gli altri beni storici fossero a posto... ma è una prassi tenere questi luoghi/monumenti allo sbando. E pensare che in zona c'è la miniera di Baccu Locci che, se messa a posto come si deve, sarebbe bellissima....
Appena ti ho parlato mi hai dato un'emozione e appena ho capito di amarti mi hai dato una gioia...ma è scomparsa appena ho capito di non poterti avere.
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domusdejanas
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 25/08/2007 : 11:35:22
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sarebbe importante veirficare realmente la situazione sul luogo.
Non so chi di voi ha visto Report di un paio d' anni fa' , i maggiori problemi sono l' eventuale presenza di uranio impoverito , oltre la presenza dell' arsenio utilizzato per l' estrazione nella miniera di Baccu Loci .... per questo apriamo un altro post ?
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ophrys
Utente Medio
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Inserito il - 25/08/2007 : 12:29:40
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Rossana Copez, in "Si chiama Violante", descrive così l'arrivo a Cagliari di Donna Violante Carroz...(molto bella la descrizione e anche tutto il resto del libro ) I “Manuel de Figueira, questo era il nome con cui mi si era presentato con modi ossequiosi, peraltro rari in un uomo di mare, non aveva più la faccia tirata e tesa di alcuni giorni prima, al momento della parten¬za. Aveva combattuto con le onde lui, aveva governa¬to con sapienza il suo equipaggio, forse non aveva chiuso occhio per troppe ore di fila. Ma adesso che l'imbarcazione era sicura dentro il porto, il volto gli si era rilassato e un accenno di sorriso rivelava la sod¬disfazione per l'impresa: nessuna tempesta, nessuna malattia tra gli uomini a bordo, nessuna minaccia di pirati, niente. Si era accostato a me con uno sguardo d'intesa, come dire sono stato bravo!, ma gli era usci¬to solo: - Per la grazia de Diòs è andato tutto bene, la canaglia morisca si è tenuta lontana da noi per tutto il tempo. Per tutto il tempo ... Sono approdata in quella terra in un settembre. Per tutto il tempo della traversata avevo assaggiato gli spruzzi salati delle onde. Da Barcelona fino a lì. Poi Esperansa era scivolata leggera e la città si era avvicinata sempre di più, sempre di più. Gli occhi stretti a vederla meglio, a ripararmi da un sole che filtrava per una foschia chiara, quasi lattiginosa. Ed eccola Cagliari bianca, su un grande zoccolo di roccia calcarea affiorante dal mare. Difficile capire dove terminava la roccia e dove iniziavano le case. Poi le acque del golfo avevano risucchiato dolce¬mente la nave, come ad abbracciarla. E si approdò. Era in un dolce settembre e il mare profumava co¬me mai avevo saputo. Penetrante, eccitante, che por¬tava d'istinto a tirar su col naso, a inspirare senza so¬sta. Per non perderlo, per rubarlo agli altri. .. Ma an¬cora odori: di zafferano, di rosmarino, e ancora di zafferano, di cui erano colme grosse ceste pronte al¬l'imbarco, nuvole di fiori viola, e profumo di alghe vive che facevano sentire la loro presenza da sotto gli scogli. Manuel de Figueira, col suo fare gentile, stava al mio fianco, appoggiato al parapetto a guardare uo¬mini di carnagione scura, cotta dal sole e dal salma¬stro che si davano da fare con le funi per permettere alla nave di attraccare senza troppi scossoni. Lui era il capitano, e il suo compito, quello di por¬tare la sua nave da un porto all'altro, l'aveva già svol¬to. Nave e persone e merci erano ormai arrivate a de¬stinazione, sane e salve. Voleva farmi compagnia. Ora si prodigava in spie¬gazioni non richieste. Mi indicava la fila di uomini che salivano lungo l'asse di legno che collegava l'im¬barcazione alla banchina. Li chiamano bastàscius, mi diceva, è sempre uno spettacolo vederli in azione e soprattutto sentire come si incitano a vicenda; le pa¬role non si capiscono quasi mai, ma hanno una into¬nazione che sembra una musica. E quelli proprio asini sembravano, asini che porta¬vano il basto, bastasci. Grandi pesi sulle spalle ricur¬ve, salivano in fila indiana e pareva che il ventre della nave se li ingoiasse uno per uno, uno dietro l'altro, per risputarli subito dopo, uno per uno, uno dietro l'altro, con altri pesi in spalla. Dall' alto della nave era più facile sentire le voci e le urla di incitamento che vedere quegli uomini in fac¬cia. Aveva ragione il capitano, quegli accenti risuo¬navano come una musica, incomprensibili. Anche le loro teste, cappucci di lana, si muovevano secondo un ritmo determinato. Formiche, formiche intorno ad un boccone prelibato. - Carico prezioso! - voce roca e perentoria che ammoniva le altre formiche. Dalla nave gli uomini dell' equipaggio dovevano avere già fatto arrivare in banchina notizie di prima mano e per prime scaricate. Quel carico prezioso ero io. Io faccia disfatta per la stanchezza della traversata e testa che scoppiava per quello che andavo a fare lì, in quella terra. Cinque o sei uomini avvicinarono una scaletta ru¬dimentale allo scafo, e non so quante braccia, più di quante potessero appartenere in realtà ai corpi che vedevo, mi aiutarono a scendere. Io davanti, dietro i bauli con tutto quello che, a corte, la servitù aveva pensato potesse essere utile in una terra straniera ad una donna e dama come me. Del mio rango. TI capitano Manuel de Figueira si congedò con un bel sorriso di augurio e di incoraggiamento. - Lassù, - mi disse, - dove si vedono quelle torri: là vi aspettano. Sulla nave sapevo che la responsabilità era tutta sua, ma sulla terra non più. Sulla terra cominciava la mia. E il capitano, a terra, non ci aveva messo nean¬che piede. Manuel de Figueira, bruno di carnagione e coi capelli ricci, il volto profondamente segnato da lunghe rughe - ma quando sorrideva gli si illumina¬vano gli occhi - aveva aperto le braccia, quasi a scu¬sarsi, e poi aveva guidato il mio sguardo oltre il por¬to, indicando un punto: -Lassù…..”
ophrys
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ophrys
Utente Medio
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Inserito il - 25/08/2007 : 13:12:49
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ops...ho visto solo ora che sul sito segnalato da Ammutadori c'è l'intero libro... scusate la distrazione! Ne consiglio la lettura
ophrys
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guilcier
Utente Medio
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Inserito il - 27/08/2007 : 13:31:10
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| Emerald Dolphin ha scritto:
almeno, quando ti chiederanno com'era il posto, puoi sempre dire "UNA BOMBA!".
oddio, la battuta era orrenda..... più che da ridere ci sarebbe da piangere per come è ridotta quella zona
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ma la battuta è molto bella direi "una bomba"
Minnìa
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Aschy
Salottino
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Inserito il - 16/01/2009 : 11:59:07
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Alcune immagini del castello:
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c'è ancora molto da fare per valorizzare la Sardegna in tutti i suoi aspetti.. |
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Janahome
Salottino
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Inserito il - 16/01/2009 : 13:57:54
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Ohy Ohy... non ho letto il libro citato, Rossana Copez, ma vi è sfuggito questo:
http://www.gentedisardegna.it/topic...OPIC_ID=9779
La signora Lia Secci Piras ha rovistato fra tutti gli angoli possibili per trovare tracce di vita di Violant e queste tracce le ha inserite nel suo libro.
In quanto al problema delle "bombe" di Quirra: un contributo lo darà la presentazione del libro di Carlotto & dei Mama Sabot http://www.gentedisardegna.it/topic...OPIC_ID=9779
Se poi fate un giro sul forum potete rintracciare tutti gli altri post attinenti o consultare i filmati su youtube.
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Janahome
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 16/01/2009 : 15:01:42
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| domusdejanas ha scritto:
sarebbe importante veirficare realmente la situazione sul luogo.
Non so chi di voi ha visto Report di un paio d' anni fa' , i maggiori problemi sono l' eventuale presenza di uranio impoverito , oltre la presenza dell' arsenio utilizzato per l' estrazione nella miniera di Baccu Loci .... per questo apriamo un altro post ?
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Per chiarire: Non si può mai rilevare la presenza di Uranio impoverito: si rilevano sostanze, nel suolo, che lo possono comporre i residui che restano dopo l'esplosione. l'alta concentrazione di questi residui non dà comunque la certezza che vi sia stato impiego di Uranio impoverito, sono composizioni chimiche adottate in molti tipi di armamenti ed in un poligono di tiro che si dà in affitto per le esercitazioni è "normale" che ci siano. La composizione chimica delle armi è coperta da segreto militare, quindi il Paese che ha dato in affitto il poligono NON può pretendere (o non vuole... basta la legge ad hoc!) di avere simili informazioni... cadrebbe il senso dell'uso. Resta in piedi il fatto che tali concentrazioni sono smisuratamente presenti, che non ci sono relazioni precise e tanto meno accurate indagini: se il Comune è propenso a dare in affitto un pezzo di terra comunale ai militari (soprattutto stranieri) e si attiene alle leggi in vigore per farlo, ci sono anche Autorità e Uffici competenti che dovrebbero fare i giusti controlli. Se il Governo italiano nomina una commissione composta da militari stessi e se per avere le carte in regola si basa semplicemente su autocertifcazioni, tutto è fatto in modo legale... se poi sia sicuro non so: i controlli ai controllori non esistono! Esiste un territorio che non comprende solo un rudere con la sua storia, ma la popolazione che lo abita! Ma avete la minima idea di cosa significa avere sta bomba a orolegeria dietro casa??? Si parla di ampliare il poligono e costruire un aereoporto atto a far decollare aerei simili a quelli "invisibili" usati nella guerra in Yugoslavia. Il tutto sacrificando le vite umane che circondano il territorio!!! Il Castello che crolla... è ben più grande! Scusate l'off topic, vi rimando all'argomento del forum in proposito, già aperto tempo fa
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Janahome
Salottino
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gallosu
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Inserito il - 16/01/2009 : 19:21:07
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E sembrerebbe, da articoli pubblicati sulla stampa, che Massimo Carlotto prima della presentazione del libro a Perdasdefogu sia stato raggiunto da una certa telefonata con la quale lo si avvisava che nessuno poteva garantire sulla sua incollumità. A buon intenditore ......
Torniamo a cose più allegre, bella scarpinata salire su in vetta specialmente se fatta alle due del pomeriggio in agosto come ho fatto io. Ma ne valeva la pena, il panorama è incantevole ed i ruderi del castello, per quanto in pessimo stato, sono molto suggestivi. Segnalo anche che vale la pena di visitare la vicina chiesa romanica di San Nicola posta ai piedi del rilievo e realizzata (forse caso unico in Sardegna) interamente in mattoni.
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Gallosu http://trexentastorica.blogspot.com/
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Aschy
Salottino
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Inserito il - 16/01/2009 : 19:33:34
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| gallosu ha scritto:
Torniamo a cose più allegre, bella scarpinata salire su in vetta specialmente se fatta alle due del pomeriggio in agosto come ho fatto io. Ma ne valeva la pena, il panorama è incantevole ed i ruderi del castello, per quanto in pessimo stato, sono molto suggestivi.
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Penso che non ci siano orari o mesi in cui sia una passeggiata arrivare in vetta.. io sono andato in marzo ma quando sono arrivato sono rimasto in magliettina corta e se li avessi avuti sarei rimasto anche in calzoncini!!
comunque sono d'accordo con te, ne vale davvero la pena e si possono vedere scenari inimmaginabili:
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c'è ancora molto da fare per valorizzare la Sardegna in tutti i suoi aspetti.. |
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