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Nota Bene: Lo Zafferano di Sardegna (Crocus sativus L.) veniva usato sin dall’antichità sia come colorante per gli abiti e sia come pregiato condimento gastronomico. Ogni ettaro di terreno è in grado di produrre circa sette kg di preziosi stimmi che essiccati e polverizzati danno luogo alla spezia. Per avere un kg di stimmi occorrono circa 120.000 fiori che devono essere raccolti all’alba prima che il fiore si apra. Per le sue eccellenti qualità da qualche anno è stata riconosciuta la D.O.P. per la zona di produzione San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca nella provincia del Medio Campidano.



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Rovanma

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Inserito il - 10/06/2011 : 19:04:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Rovanma Invia a Rovanma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
milly73 ha scritto:

Rovanma ha scritto:

Immagine:

39,04 KB


chiedo scusa se mi permetto di quotare una foto,
spero che la foto non mi tradisca, ma io ho notato una cosa che non va bene.
Le nostre tzie direbbero che il tessuto è "lascu" in italiano non fitto
le trame tra una passata e l'altra de "sa mosta"non si devono vedere, questo è un errore che hanno fatto notare anche a me,bisogna sempre fare le prove in base ai filati utilizzati per ricamare.
Io in questo caso, invece di 2 passate di trama ne avrei fatta passare una sola.

@ Rovanma perdonami se sono stata schietta, ma....
Niente di cui tu debba essere perdonata, anzi, Ti ringrazio tanto Milly. Il tessuto non l ho realizzato io ma sono abbastanza in confidenza con chi l ha realizzato e posso permettermi di passarle la critica assolutamente costruttiva. E così impariamo anche qualche termine tecnico preciso!!!!!Quindi in tal caso consigli 1 sola passata di trama?Il resto come sembra?Se riesco a farmi dare la foto del cuscino confezionato uno di questi giorni la invio.Grazie ancora per il prezioso consiglio, ne faremo tesoro.






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Rosella 79

 Regione Sardegna  ~ Città: Serrenti  ~  Messaggi: 19  ~  Membro dal: 04/05/2011  ~  Ultima visita: 31/10/2012 Torna all'inizio della Pagina

Rovanma

Nuovo Utente



Inserito il - 10/06/2011 : 19:24:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Rovanma Invia a Rovanma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
milly73 ha scritto:


questa non è una bisaccia ma un copricassa, come esempio va bene lo stesso.
la parte ricamata si chiama in diversi modi tra cui "tentura"non ripeto gli altri termini se no diventa un discorso ripetitivo.
Ogni paese ha il suo modo di chiamare la tecnica anche se possono essere simili.


qui un esempio della tecnica chiamata battoro in posta
sicuramente a Serrenti hanno un nome diverso, se riflettiamo un attimo
possiamo tranquillamente paragonare is pistoccheddos a si scaccu, a Santa Giusta, ma non solo, lo chiamano così.
Si, eccola lì, quel copricassa rispecchia le bisacce di Serrenti, anche se il ricamo a tentura era limitato a due strisce in ogni tasca (foddi) perchè la dovevano usare e sarebbe stato atroce per la tessitrice vedere un lavoro così impegnativo distrutto dal lavoro nei campi, bellissimi lavori i tuoi Milly






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Rosella 79

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milly73
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 10/06/2011 : 20:32:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di milly73 Invia a milly73 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Rovanma ha scritto:

Niente di cui tu debba essere perdonata, anzi, Ti ringrazio tanto Milly. Il tessuto non l ho realizzato io ma sono abbastanza in confidenza con chi l ha realizzato e posso permettermi di passarle la critica assolutamente costruttiva. E così impariamo anche qualche termine tecnico preciso!!!!!Quindi in tal caso consigli 1 sola passata di trama?Il resto come sembra?Se riesco a farmi dare la foto del cuscino confezionato uno di questi giorni la invio.Grazie ancora per il prezioso consiglio, ne faremo tesoro.


si solo 1 passata di trama sono sicura che noterete la differenza.
Ho il presentimento che sia la tecnica a pibiones, ripeto non è facile attraverso la foto ma a me l'ordito sembra doppio, spero tu riesca a capirmi.
sto tessendo un'altra bisaccia quindi, se vuoi ti faccio vedere delle foto con tessitura a ricamu e il passaggio di trama, si notano i fili dell'ordito in maniera diversa mediante il sollevamento dei licci.







  Firma di milly73 
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Rovanma

Nuovo Utente



Inserito il - 12/06/2011 : 12:33:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Rovanma Invia a Rovanma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

si solo 1 passata di trama sono sicura che noterete la differenza.
Ho il presentimento che sia la tecnica a pibiones, ripeto non è facile attraverso la foto ma a me l'ordito sembra doppio, spero tu riesca a capirmi.
sto tessendo un'altra bisaccia quindi, se vuoi ti faccio vedere delle foto con tessitura a ricamu e il passaggio di trama, si notano i fili dell'ordito in maniera diversa mediante il sollevamento dei licci.
[/quote]Ti ringrazio, magari vedendo le foto riesco a capire meglio,anche perchè nei testi magari mi sfugge qualche parola e passaggio, e la foto è un aiuto in più..






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Rosella 79

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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 13/06/2011 : 12:50:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Milly quando parli della “tecnica semplice” nel Disciplinare di produzione della tessitura artigiana della Regione Sardegna, per questo tipo di tecnica indica: “(…) Tessitura piana bilanciata o semplice (tèla, pann’è karri), telaio orizzontale a due o a quattro licci” ????? Milly il tuo “due” sta forse per numero minimo di licci???? Che differenza c’è?
Per quanto riguarda l’esecuzione delle bisacce confermo, per quelle festive/cerimoniali queste prevedono il fondo realizzato con la tecnica a “pann’e carri” (semplice incrocio di trama e ordito) su cui poi si articola la decorazione con la tecnica a “a laúru” (“sa tentura” a Serrenti, come si chiama a Santa Giusta?)
La parte “a laúru” si può realizzare anche con un rimettaggio 1-4-2-3.
Per quelle di uso feriale e/o quotidiano, devo capire a cosa corrisponde il tuo “battoro in posta”, mia madre lo chiama semplicemente “fai a bettua”. Con questo termine, da quello che ho capito, s’indica sia la tecnica con cui è eseguito il manufatto (quindi il tuo battoro in posta con armatura a 4 licci), sia il motivo geometrico che ne risulta (PISTOCCUSU e GRUXITTAS di Serrenti, “si scaccu” a Santa Giusta).
Per il momento sospendo il discorso sul motivo geometrico “a mattoneddhus” …????
Milly come si chiama il motivo decorativo centrale della copricassa realizzata "a battoro in posta"?
A presto







  Firma di sartinocchja 
“(…) Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.” Antoine De Saint-Exupéry
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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 13/06/2011 : 12:54:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao Rosella, descrizione chiara. Indagavo sui termini utilizzati per semplice curiosità, volevo capire a cosa corrispondeva il tuo “sa tentura” … grazie.
Che origine ha il tascapaj?
Per quanto riguarda il manufatto che mostri, la parte realizzata “a tentura”, a occhio pure a me sembrano due le passate di trama (cotone o lino) fra il motivo decorativo. Se dovesse essere così, in teoria si esegue solo una passata. Mentre si ripete due volte la passata eseguita con la trama supplementare.
Saluti







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milly73
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 13/06/2011 : 20:51:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di milly73 Invia a milly73 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sartinocchja ha scritto:

Milly quando parli della “tecnica semplice” nel Disciplinare di produzione della tessitura artigiana della Regione Sardegna, per questo tipo di tecnica indica: “(…) Tessitura piana bilanciata o semplice (tèla, pann’è karri), telaio orizzontale a due o a quattro licci” ????? Milly il tuo “due” sta forse per numero minimo di licci???? Che differenza c’è?
Per quanto riguarda l’esecuzione delle bisacce confermo, per quelle festive/cerimoniali queste prevedono il fondo realizzato con la tecnica a “pann’e carri” (semplice incrocio di trama e ordito) su cui poi si articola la decorazione con la tecnica a “a laúru” (“sa tentura” a Serrenti, come si chiama a Santa Giusta?)
La parte “a laúru” si può realizzare anche con un rimettaggio 1-4-2-3.
Per quelle di uso feriale e/o quotidiano, devo capire a cosa corrisponde il tuo “battoro in posta”, mia madre lo chiama semplicemente “fai a bettua”. Con questo termine, da quello che ho capito, s’indica sia la tecnica con cui è eseguito il manufatto (quindi il tuo battoro in posta con armatura a 4 licci), sia il motivo geometrico che ne risulta (PISTOCCUSU e GRUXITTAS di Serrenti, “si scaccu” a Santa Giusta).
Per il momento sospendo il discorso sul motivo geometrico “a mattoneddhus” …????
Milly come si chiama il motivo decorativo centrale della copricassa realizzata "a battoro in posta"?
A presto


a me hanno spiegato che su pann'e karri si realizza a 2 licci non a 4
e l'ho letto anche in un libro dove spiega molto bene le tecniche della tessitura in Sardegna.
Però propio questo pomeriggio riflettevo, la stessa tela che otteniamo con i 2 licci la otteniamo anche a 4 licci, se tu sai qualcosa di più preciso mi farebbe piacere "sbrogliare la matassa" da parte mia avrò notizie certe solo andando a Samugheo.
Però mi piace far lavorare il mio cervello, tutti i fili sia 2 che a 4 licci si sollevano lasciando sul pettine uno sopra e uno sotto, naturalmente nel dente seguente del pettine, quindi non c'è differenza, però lascio il però, non vorrei sbagliare.

Per quanto riguarda il battoro in posta non ho dubbi occorrono 4 licci e la parte ricamata a Santa Giusta la chiamano, oltre ai termini descritti in precedenza, "a ricamu" però bisogna capire se è un termine "inventato" da questa Tzia o se veramente la chiamavano così, purtroppo le persone che lavoravano in paese sono morte, ci sono 2 sorelle anziane ma lavorano solo il pibiones.

A mottoneddos è diverso dal battoro in posta, ho visto delle bisacce realizzate con questa tecnica, devo cercare le foto.

La parte centrale del copricassa non sono altro che dei rombi, diciamo che mi piace "giocare" con le trame ho voluto metterci un qualcosa di mio ogni tanto ne penso una, ho realizzato anche una bisaccia con lo stesso "gioco"








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milly73
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 13/06/2011 : 21:10:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di milly73 Invia a milly73 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@ Rovanma

come promesso ecco le foto

quando non si è pratici per facilitare la tessitura a "tentura" si premono i pedali centrali ed è più facile il conteggio dei punti.
Se dovessi far passare l'ago con della lana attraverso il varco e alternando con la trama otterrei i " pistoccheddos".


qui il farco varco per far passare la trama, spero che si capisca la differenza


in questa foto, a parte i fili dorati, non si vede il filo di trama nel realizzare "sa mosta" la grossezza della lana ha permesso di utilizzare solo una passata di trama ottenendo "sa mosta bella fitta"








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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 14/06/2011 : 09:38:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Milly, ora come ora non ho le idee chiare, accidenti non ho memorizzato bene le spiegazioni di mia madre come posso, chiarisco nuovamente questo passaggio con lei, poi ti riferisco. Il quesito è se si può realizzare il tessuto “pann’e carri” con un rimettaggio a quattro licci?!

per il “battoro in posta” quattro licci (credo non sia possibile realizzarlo con un numero inferiore di licci.)
Per il termine “a ricamu”, Milly probabilmente anche a Santa Giusta si usava un termine specifico visto, l’importanza della tecnica.
Per il motivo “a mattoneddhus” ho sospeso il discorso perche voglio prima interpellare le nonnine di Morgongiori … sarebbe interesante vedere le foto.
Posso chiederti se per realizzare “sa mosta” esegui due volte il disegno? Mi spiego ogni riga del disegno che si vuole rappresentare, va ripetuta due volte nel manufatto. Se il disegno indica in una determinata riga tre crocette tu, le esegui poi al giro successivo le ripeti. Fatto questo, si passa alla riga successiva del disegno e anche questa si ripete due volte. Confermi?

Ti ringrazio per le immagini, capire diventa più facile.







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milly73
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 14/06/2011 : 18:17:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di milly73 Invia a milly73 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sartinocchja ha scritto:


Posso chiederti se per realizzare “sa mosta” esegui due volte il disegno? Mi spiego ogni riga del disegno che si vuole rappresentare, va ripetuta due volte nel manufatto. Se il disegno indica in una determinata riga tre crocette tu, le esegui poi al giro successivo le ripeti. Fatto questo, si passa alla riga successiva del disegno e anche questa si ripete due volte. Confermi?

Ti ringrazio per le immagini, capire diventa più facile.


si, esatto ogni crocetta del classico punto croce nel telaio corrispondono a 2 passate di lana intervallate dalla trama.
L'ultima foto da me inserita si vede abbastanza bene, il primo passaggio dei punti, passo la trama e ripeto, trama e punti successivi







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Rovanma

Nuovo Utente



Inserito il - 20/06/2011 : 12:52:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Rovanma Invia a Rovanma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@Milly
Grazie per le foto sono molto chiare,e in effetti sa mosta risulta molto più compatta, così il risultato è perfetto... Bellissimo anche il fatto di aver impreziosito il tutto con i fili dorat. In antichità si usava la canuttiglia o il filo dorato o entrambi? Buon lavoro!






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Rosella 79

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milly73
Salottino
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Inserito il - 21/06/2011 : 20:36:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di milly73 Invia a milly73 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Rovanma ha scritto:

@Milly
Grazie per le foto sono molto chiare,e in effetti sa mosta risulta molto più compatta, così il risultato è perfetto... Bellissimo anche il fatto di aver impreziosito il tutto con i fili dorat. In antichità si usava la canuttiglia o il filo dorato o entrambi? Buon lavoro!


Ho molte foto di tappeti arazzi e bisacce antiche ma in nessun manufatto è presente il filo dorato o argentato
Da una piccola ricerca che ho fatto, secondo me, hanno iniziato a usarli intorno agli anni 70 ma purtroppo non ho la certezza.







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milly73
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 22/06/2011 : 16:20:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di milly73 Invia a milly73 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Finalmente sono riuscita a ultimare la bisaccia, il disegno centrale risale al 1850 un'altro mio orgoglio
l'originale aveva vari strappi quindi alcuni punti gli ho ho dovuti "aggiustare" io







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maria
Salottino
Utente Maestro




Inserito il - 22/06/2011 : 16:41:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di maria Invia a maria un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@Milly
Che superbooooo capolavoro bravissimaaaaaaaaaaaaaa







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Redentore - Monte Ortobene

Nuoro

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milly73
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 22/06/2011 : 18:40:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di milly73 Invia a milly73 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maria ha scritto:

@Milly
Che superbooooo capolavoro bravissimaaaaaaaaaaaaaa


grazie Maria







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