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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 16/06/2009 : 16:35:03
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anche in altri atti logudoresi più o meno dello stesso periodo ( ozieri) sono citati quegli scialli.. persino in inventari di chiese, ove erano usati per velare le statue della sttimana santa... in acquereli del cominotti del 1825-25.. sono raffuguari scialli,, sia di tipo lussuoso che feriali questi documenti mostrano che lo scialle si diffonde in sardegna con non troppo ritardo rispetto alla moda europea... inizi diffusione fine 1700.. apice della diffusione dal 1820 al 1860 parlo della moda europea.. ma successivamente e sempre presente con punte più o meno altre ( anni 1925-30) .. negli atti che citie che cito occorrerebbe capire quanto fossero usati.. a in ambito "cittadino" b in ambito rurale,, e all'interno di questei ambiti,, da aristocratici, borghesi, ceto mercantile, ceto dei prinzipale, ceto dei "poveri" da quel che ho potuto vedere , come è ovvio vi è una progressione negli anni ed una progressione nell'uso rurale, ed una progressione dai ceti alti a quelli bassi..
comunque casi accertati come quello di bitti... dove lo scialle .. dopo il 1870 ( doct correggi se sbaglio) sostituisce la benda detta vela... di Oliena dove oggi è caratteristico.. ma sempre nella stessa data vi era la benda,, thiesi , uri, putifigari, ossi e ittiri , dove gli scialli si diffusero attorno al 1825-35.. a parte zone di probabile introduzione più precoce, fanno ipotizzare quel che ho detto.. è un accessorio non arcaico,, ciau
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 16/06/2009 : 16:40:42
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errata corrige: gravissimo errore : Ittiri Uri ecc LEGGI 1925- 1935 anziche' 1825...
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Nugoresu
Utente Attivo
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Inserito il - 16/06/2009 : 16:42:20
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Visto che si parla di fazzoletti e scialli, babbò... mi potresti dire qualcosa a proposito di un altro tipo di fazzoletto usato a Nuoro di seta color tipo... ruggine stampato a fiori neri (mi pare)?.... da dove proviene? ciao
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esme
Utente Medio
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Inserito il - 16/06/2009 : 16:48:53
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| babborcu ha scritto:
magari esitono.. io conosco sempre fazzoletti stampati e drappi sul tipo del mucadori mannu p muccadori tanau ( che sono quelle stoffe-copricapo. con disegni vari sul ruggine.. stampato significa passato " a stampa " con delle tinte.. chi non conosce appieno le tecniche dice stampato anche per operato, e damascato... che significa decorazione ottenuta per tessitura.. tipo gli scialli violacei di aggius, dorgali, bitti, di certi abiti campidanesi etc... antichi.. gli scialli in sardegna hanno sostituito altri copricapo più antichi come la benda.. perchè si tratta di un lemento di importazione assimilato... scialli identici a quelli sardi si ritrovano, ad es. nei costumi valdesi delle valli alpine... le fabbriche, infatti, erano a lione e dintorni ed in austria...
nella moda europea lo sciallesi diffuse alla finesel 1700.. era un oggetto orientale.. divenuto di moda d a seguito.. l'occupazione auropea dell'india e dintorni ...
e dopo questa l trasfusione di notizie "in pillole" .. vi saluto...
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ok per capirci meglio pag73 del quarto volume dell'enciclopedia...questo in particolare intendevo nella mia domanda
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 16/06/2009 : 16:51:54
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vuoi, dire, immagino quei fazzoletti in coliri scuri, sul caffe' ruffine, a volte con sfumature grigio violaceee che in alternativa al fazzoletto di tibet ricamato stavano negli abiti delle abbienti con gonna di panno e poi a volte negli abiti da nubile, immagino... anche questi con varie tonalità.. sino al fulvo, al dorato, all'avorio, al granato.. in diversi insiemi.... quelli anni 30-40 sono già non di seta ( li riconosci perchè "duri") , ma in seta di tiglio o vegetale o sintetici,,, provenienza: fabbriche lombarde soprattutto.. ciau ah! quelli sialli di buclè che in logudoro si chimano issallu russu o isciallu riccione, più fini, e quelli in tibet e lana e seta , anche con frange macramèe fatte provenivano da ditte bresciane, bergamasche e venete.. ciau ma.. che c'entra tutto questo con i libercoli??'
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Nugoresu
Utente Attivo
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Inserito il - 16/06/2009 : 16:56:22
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no era una curiosità che mi è venuta al momento anche essendo offtopo
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 16/06/2009 : 17:05:24
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e gia ti conosco.. gli sperimentatori sono curiosi!!! comunque a me piacciono molto i fazzoletti,, ma preferisco la benda .. perchè da' qule nonsochè di arcaico...
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leonardo
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Inserito il - 16/06/2009 : 17:28:56
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L'appartenenza ad un dato ceto sociale di donne che utilizzano lo sciallle è quasi sempre deducibile dall'incipit dell'Atto notarile dove, dopo l'anagrafica dell'attore dell'atto stesso, viene spesso indicato il lavoro svolto e quindi l'appartenenza ad un determinato ceto suo e della consorte ( massaios o contadini, alabaniles o mastros de paleta o muratori, carpinteros o falegnami,pastori, bettuleris o cavallanti o viandanti o mercanti, conciatori o daobadores, calzolai o sapateros, fabbri o herreros, sarti o sastres, pescatori o barqueros) e ancora militari, medici, notai, avvocati e infine nobili nullafacenti!
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leonardo |
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 16/06/2009 : 18:55:07
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leomnardo : ho una certa pratica di ricerche d'archivio. ( presuntuoso, al solito9. ho cominciato da studente di lettere nel lontano ahimè!! 1969... ricordo il prurito insopportabile che riportavo alle mani per colpa degli acari di quelle vecche carte,, vedo che anche tu non sei digiuno,, qualcuno reputa quelle ricerche aride e noiose.. invece consentono di accedere ad uno scrigno di storie.. beato te!!! ho sempre sognato di mettere mano alle carte del nuorese,, ma sinora invano per motivi logistici,, e dire che la direttrice è una mia amica e quasi compaesana....
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 16/06/2009 : 19:02:09
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esme: la tua domanda partiva da lontano,, ho visto,, si è lana stampata,, come i fazzoletti, appunto,,, l'uso di questi elementi è raro,, torpe' ad es,, ed è recente,,, tutto quel costume comunque non è eccezionale,, l'uso dei famigerati lampassi di plastica, quello strano traoezio rosso un po' molle al centro del petto, il velo tipo tendina e con le fogge che vorrebbe imitare dubito che non si portasse un giacchetta,, bene andat?
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laier
Salottino
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Inserito il - 16/06/2009 : 19:05:43
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ho visto i gioelli di dorgali, hai ragione babborcu sono simili agli iglesienti ma non sò che rapporti ci siano stati tra le due città
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 16/06/2009 : 20:03:51
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laier: per una marea di motivi.. molti dei quali sicuramente conosci, sono convinto che una delle scuole o rafe più importanti e vecchie dell'isola fosse ad iglesias.. l'oreficeria iglesiente mostra una fortissima matrice spagnola,,, è probabile che i laboratori dei paesi ( non tanti e tutti in genere in paesi grandi: gavoi, oliena, Ittiri, osilo...siano stati tardivi,,, non è mai stata fatta una ricerca per dorgali... comunque la zoica e' il corrispondente sardo centrale di gioia ( nome che ricorre in testamenti e atti per es di tutto il sassarese ed algherese sin dal 1600) e , ne ho visto di particolarmente antiche ,, prima che il gusto " moderno" le enfatizzasse e sono identiche a quelle croci di iglesias che sai,, cosi' gli orecchini ...mentre i bottoni a pigna hanno un carattere centrale spiccato,,, ma per il corsetto erano presenti anche queli a melagrana identici a quelli iglesienti.. ipotesi: un orafo di iglesias ha spostato la sua sede a dorgali,, o in un altro posto e poi suo figlio a dorgali.... oppure un dorgalese è andato, per qualche motivo, a bottega a iglesias... avrai notato, invece che sono assenti quelle gioias con i cammei... forse perchè estranee con la loro "classicità" al gusto del luogo...
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laier
Salottino
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Inserito il - 16/06/2009 : 20:11:13
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abbiamo portato molti gioielli per l'ultimo libro, anche un rosario di fine settecento grazie, intervento interessante come sempre
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drFolk
Salottino
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Inserito il - 16/06/2009 : 20:41:00
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| babborcu ha scritto:
comunque casi accertati come quello di bitti... dove lo scialle .. dopo il 1870 ( doct correggi se sbaglio) sostituisce la benda detta vela... di Oliena dove oggi è caratteristico.. ma sempre nella stessa data vi era la benda
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Esatto: sa vela (a Orune sa benda), oppure la sola caretta-o kurkuddu- talora portata come unico copricapo a vista. Fra l'altro ho scoperto che a Orune esistevano "sar damas de manteddu", che prendevano parte a tutte le feste campestri, indossando un mantello quadrangolare di scarlatto sul capo. Pare che, dopo il 1900, sar damas avessero come prerogativa amplissimi scialli di seta viola damascata, distintivi del loro rango e della loro funzione (simile a quella che in altro paesi avevano sos probes o sor fomines de corona).
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 17/06/2009 : 10:51:00
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i meccanismi di assimilazione-trasformazione collegati ad accessori di lusso di importazione.. sono discretamente costanti costanti.. anche ad oliena le donne degli strasti sociali contadini e pastorali più alti alla fine dell'800 sostiruivano la benda con scialli di seta francese ... ( le nobildonne, avevano altri segni distintivi, come la camicia con le arricciature ai polsi.. sas pulanigas.. il velo di tulle bianco e la cappa di velluto crelisi o scarlatto orlata di trina dorata) nell'abito da sposa di lusso ( gonna di damsco, giubbetto di velluto di seta con bottonieras, pala messa a supra, la benda era sostutita da una striscia di tulle ricamato) le povere la sotituirono con scialli di tibet o lana che da inornate, attraverso l'esecuzioine di semplici ricami, sono diventati quei ricchissimi elaborati ricoperti di canuttiglio e paste vitree che connotano l'abito che tutti conosciamo..
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