Nota Bene:Ninetta Bartoli, nobildonna, nata a Borutta nel 1896 fu in assoluto la prima donna sindaco sia della Sardegna sia d’Italia. Resse le sorti del paese di Borutta per 12 anni, vale a dire dal 1946 fino al 1958.
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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
Marialuisa
Inserito il - 17/02/2011 : 09:41:36
Per non dimenticare l'orrore della guerra, di ogni guerra
Cagliari, Via Sant'Efisio
A Cagliari il bombardamento degli alleati causa 97 morti. A Gonnosfanadiga, probabilmente un solo aereo americano causa 83 vittime, tra queste molti bambini che giocavano per strada, in uno splendido pomeriggio di sole.
* * *
La storica Società di Sant'Anna, la Chiesa di Sant'Anna e le associazioni Gruppo speleo archeologico Cavità Cagliaritane e Gruppo Historicas, con la partecipazione di Sergio Orani, di Marcello Polastri e della poesia di Fabrizio Raccis, propongono una interessantissima 3 giorni dedicata ai bombardamenti subiti (foto) da Cagliari il 17 Febbraio 1943 durante la seconda guerra mondiale e alla successiva ricostruzione: 17 Febbraio 1943, Cagliari sotto le bombe, non lo dimentichiamo. Con foto, proiezioni e visite.
Programma completo di "17 Febbraio 1943, Cagliari sotto le bombe, non lo dimentichiamo":
•Giovedì 17 Febbraio 2011 ore 18, Videoproiezione del documentario di Sergio Orani (62 anni, collezionista di foto d'epoca che spaziano dalla fine dell'Ottocento ad oggi). Chiesa di Santa Chiara.
•Sabato 19 Febbraio ore 18, Conferenza di Marcello Polastri. Chiesa di Santa Chiara. Con le "immagini dal sottosuolo, tra rifugi di guerra e vecchi ospedali dimenticati" che Polastri illustrerà, portando in sala "due protagonisti che hanno visto con i propri occhi il dramma della guerra, qui, in casa nostra, nella nostra amata città".
•Domenica 20, di mattina, alle ore 9,30: passeggiata culturale "nei luoghi della memoria" nel quartiere Stampace, alla scoperta dei rifugi di guerra e dei monumenti ricostruiti in città. A filmare gli eventi, gratuiti e aperti al pubblico, ci saranno le telecamere di Infochannel Tv. Poi deposizione della corona "ai caduti" nei rifugi di guerra. Don Luciano Pani celebrerà la messa.
3 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti)
Marialuisa
Inserito il - 19/02/2011 : 09:42:13 Ciao Winter, bentornato! Grazie per la notizia, quindi Sant'Agostino Nuovo? Torna presto con le tue bellissime immagini:)
Winter Guest
Inserito il - 18/02/2011 : 19:25:51 Vi segnalo la Mostra "Cagliari 1943: una città distrutta dai bombardamenti"
Nella chiesa di Sant’Agostino nel Largo Carlo Felice sarà allestita la mostra fotografica “Cagliari 1943 una città distrutta dai bombardamenti” fotografie dell’epoca che aiutano a non dimenticare quei drammatici avvenimenti.
La mostra fotografica sarà aperta sabato 19 e domenica 20 febbraio dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 - ingresso gratuito.
Inserito il - 17/02/2011 : 10:59:30 E' terribile pensare quante vittime innocenti abbia seminato la guerra nei secoli e nonostante l'uomo sappia a cosa porta la guerra continua imperterrito a distruggere, uccidere.....seminare terrore e distruzioni in tante parti del mondo…..ma possibile che la pace sia un utopia……
I BAMBINI GIOCANO di Bertolt Brecht
I bambini giocano alla guerra. E' raro che giochino alla pace perché gli adulti da sempre fanno la guerra, tu fai "pum" e ridi; il soldato spara e un altro uomo non ride più. E' la guerra. C'è un altro gioco da inventare: far sorridere il mondo, non farlo piangere. Pace vuol dire che non a tutti piace lo stesso gioco, che i tuoi giocattoli piacciono anche agli altri bimbi che spesso non ne hanno, perché ne hai troppi tu; che i disegni degli altri bambini non sono dei pasticci; che la tua mamma non è solo tutta tua; che tutti i bambini sono tuoi amici. E pace è ancora non avere fame non avere freddo non avere paura.
CHI STA IN ALTO DICE: PACE E GUERRA di Bertolt Brecht
Sono di essenza diversa. La loro pace e la loro guerra Sono come il vento e la tempesta.
La guerra cresce dalla loro pace Come il figlio dalla madre. Ha in faccia I suoi lineamenti orridi.
La loro guerra uccide Quel che alla loro pace è sopravvissuto.
HO DIPINTO LA PACE di T. Sorek Avevo una scatola di colori brillanti, decisi, vivi. Avevo una scatola di colori, alcuni caldi, altri molto freddi. Non avevo il rosso per il sangue dei feriti. Non avevo il nero per il pianto degli orfani. Non avevo il bianco per le mani e il volto dei morti. Non avevo il giallo per la sabbia ardente, ma avevo l'arancio per la gioia della vita, e il verde per i germogli e i nidi, e il celeste dei chiari cieli splendenti, e il rosa per i sogni e il riposo. Mi sono seduta e ho dipinto la pace.